Quando la pressione è alta? I valori giusti
La pressione arteriosa è una misura della forza con cui il sangue scorre nel corpo; è una delle principali cause di malattie cardiovascolari come infarto e ictus, che a loro volta sono la prima causa di morte nel mondo occidentale.
A prescindere dall’età, i valori di pressione ideali sono inferiori a 120/80, ma la pressione è considerata alta (ipertensione arteriosa) quando si verifica almeno una delle seguenti condizioni:
- Pressione massima (sistolica) uguale o più alta di 140 mmHg,
- Pressione minima (diastolica) uguale o più alta di 90 mmHg.
La pressione massima è quella misurata nel momento in cui cuore si contrae (batte), mentre la minima è quella misurata tra un battito e l’altro, quando cioè il cuore è rilassato.
Numerosi studi hanno dimostrato chiaramente che più la pressione è alta e più aumenta il rischio di mortalità. Si stima che il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari raddoppi
- ogni 20 mmHg in più per la pressione massima,
- e ogni 10 mmHg in più per la pressione minima,
a partire da valori 115/75 mmHg. In altre parole, avere per esempio una massima a 135 significa correre un rischio doppio rispetto ad una pressione a 115 mmHG a parità di individuo di età compresa ta i 40 ed i 70 anni (Fonte: Medscape).
Una pressione sanguigna superiore a 180/120 mm Hg è considerata una crisi ipertensiva.
Per approfondire:
- Qual è la pressione giusta in base all’età?
- Pressione alta: le nuove linee guida
- Perché è importante anche la pressione differenziale?
Come cambia la pressione nella giornata?
La pressione tende ad essere più elevata nelle prime ore del mattino, infatti gli episodi di ictus ed infarto sono più comuni nelle prime ore della giornata. Durante la notte, al contrario, la pressione tende a scendere del 10-20%, quando questo non succede è considerato come ulteriore fattore di rischio.
Può inoltre aumentare dopo l’attività fisica (ma, nella maggior parte dei pazienti, non è un rischio, anzi).
Il valore della misurazione della pressione a casa è spesso più basso della misurazione fatta in ambulatorio (ipertensione da camice bianco), così come la misurazione per 24 ore risulta in genere più accurata e meno influenzata dall’ansia del momento.
È più importante la massima o la minima?
L’ampia letteratura scientifica disponibile permette di affermare che, generalmente, una massima alta è più pericolosa di una pressione minima alta, in quanto maggiormente correlata al rischio di sviluppo di eventi cardiovascolari. Si tratta tuttavia di considerazioni generali, che vanno poi calate caso per caso in base all’anamnesi del singolo paziente (valori pressori, storia clinica, età, …).
L’ipertensione sistolica isolata, la situazione in cui la pressione minima è normale, ma quella massima è troppo elevata, è il tipo di ipertensione più frequente tra le persone di età superiore ai cinquantanni.
Per approfondire:
Sintomi
La pressione alta di norma non causa alcun sintomi, fino allo sviluppo improvviso di complicazioni severe (per questo si è meritata il triste soprannome di silent killer, assassino silenzioso). Per approfondire: Quali sono i sintomi della pressione alta? Come ci si sente?
L‘ipertensione in genere non causa nemmeno mal di testa o sangue dal naso, tranne che nel caso di crisi ipertensiva, un’emergenza medica diagnosticata quando la pressione del sangue è di 180/120 mm Hg o superiore.
I soggetti con pressione alta potrebbero tuttavia più soggetti allo sviluppo di alcuni disturbi, come ad esempio:
- rottura di capillari nell’occhio,
- impotenza (per approfondire: Pressione alta e sessualità: problemi e rimedi).
La pressione alta causa mal di testa?
Il mal di testa è relativamente poco comune e di norma limitato ai casi più severi (crisi ipertensiva). Quando si manifesta è più frequente al mattino e localizzabile nella zona della nuca. Per approfondire: Com’è il mal di testa da pressione alta?
Crisi ipertensiva
Una crisi ipertensiva, la condizione in cui la pressione supera i 180/120 mm Hg, può invece essere accompagnata dai seguenti sintomi:
- mal di testa improvviso e severo,
- mancanza di respiro
- naso che sanguina,
- senso crescente d’ansia.
Rischi e complicazioni
Una pressione troppo alta esercitata sulle pareti delle arterie può danneggiare non solo i vasi sanguigni, ma anche i diversi organi che ne traggono nutrimento: più la pressione è elevata e maggiore è il tempo trascorso prima della diagnosi e della terapia, più il danno è grave.
La pressione alta, se non viene curata, può provocare:
- Danni alle arterie. Le arterie possono indurirsi e ispessirsi (arteriosclerosi), aumentando il rischio
- Aneurisma. La pressione eccessiva può far indebolire e gonfiare i vasi sanguigni, formando un aneurisma (una sorta di palloncino che, in caso di rottura, può avere esiti fatali).
- Insufficienza cardiaca. Per continuare a pompare il sangue nonostante la pressione eccessiva dei vasi sanguigni, il cuore si ingrossa e finisce per avere difficoltà a pompare sangue a sufficienza per soddisfare le richieste dell’organismo.
- Danni renali permanenti.
- Danni alla vista, a causa della compromissione dei vasi sanguigni.
- Sindrome metabolica. Questa sindrome è un insieme di disturbi del metabolismo e comprende: aumento di peso e adipe concentrata sul girovita, trigliceridi alti, diminuzione del colesterolo HDL o lipoproteina ad alta densità (colesterolo “buono”), pressione alta e livelli di insulina alti. Se soffrite di ipertensione, rischiate maggiormente di soffrire anche degli altri componenti della sindrome metabolica. Più componenti avete, maggiori rischi correte di soffrire di diabete, di malattie cardiache o di colpi apoplettici.
- Disturbi cognitivi. L’ipertensione, se non viene tenuta sotto controllo, può avere ricadute negative sul pensiero, sulla memoria e sull’apprendimento, che sfociano nello sviluppo di vere e proprie forme di demenza (demenza vascolare).
Cause
La pressione alta può presentarsi in due forme diverse.
- Ipertensione primaria (essenziale): In una percentuale variabile tra il 90 e il 95% dei casi di ipertensione tra gli adulti non è possibile identificare una causa univoca. Questo tipo di pressione alta, detta ipertensione essenziale o ipertensione primaria, tende a svilupparsi gradualmente nell’arco di diversi anni.
- Ipertensione secondaria: Una minoranza di casi è invece causata da una patologia sottostante. Questo tipo di pressione alta, detta ipertensione secondaria, tende a comparire all’improvviso e causa un incremento della pressione maggiore rispetto all’ipertensione primaria. Diverse patologie e diversi farmaci possono causare o innescare un’ipertensione secondaria, tra cui per esempio:
- problemi renali,
- disturbi della tiroide,
- tumori delle ghiandole surrenali (feocromocitoma),
- alcune malformazioni cardiache congenite,
- alcuni farmaci, tra i quali la pillola anticoncezionale, decongestionanti nasali (medicine usate contro il raffreddore), analgesici da banco,
- gli stupefacenti, come la cocaina e le anfetamine,
- abuso di alcolici.
Esiste infine la cosiddetta ipertensione da camice bianco, che si manifesta con valori di pressione aumentata solo durante la misurazione (tipicamente solo se condotta da un medico). Per approfondire: Ipertensione da camice bianco – SIIA
Fattori di rischio
La pressione alta primaria, ovvero senza causa apparente, può essere favorita da numerosi fattori di rischio:
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- Fattori di rischio NON modificabili:
- Età e sesso. Il rischio di ipertensione aumenta con l’età. Fino a circa 64 anni la pressione alta è più comune negli uomini, mentre le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare la pressione alta dopo i 65 anni.
- Etnia:L’ipertensione è particolarmente frequente tra gli afro-americani che spesso si ammalano prima rispetto ai soggetti caucasici e che presentano inoltre un più elevato rischio di infarto.
- Familiarità: La pressione alta tende a presentarsi più facilmente in caso di parenti che ne soffrono.
- Fattori di rischio modificabili (stile di vita):
- Sovrappeso o obesità. Maggiore è il peso, maggiore è la quantità di sangue necessaria per per fornire ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti dell’organismo. All’aumentare del volume di sangue che circola nei vasi sanguigni, aumenta anche la pressione sulle pareti delle arterie.
- Sedentarietà. Chi ha uno stile di vita sedentario tende ad avere una frequenza cardiaca maggiore. Più la frequenza cardiaca è alta, più il cuore deve faticare ad ogni battito e maggiore è la forza sulle pareti delle arterie. La sedentarietà inoltre aumenta il rischio di sviluppare sovrappeso.
- Fumo. Il tabacco non si limita a far aumentare temporaneamente la pressione sanguigna, ma le sostanze chimiche in esso contenute sono in grado di danneggiare le pareti delle arterie che, quindi, si restringono causando un aumento della pressione.
- Eccesso di sale da cucina (sodio, per la precisione) nella dieta. L’eccesso di sodio nella dieta può causare ritenzione idrica, e quindi l’aumento della pressione.
- Carenza di potassio nella dieta. Il potassio aiuta a controbilanciare la quantità di sodio presente nelle cellule.
- Abuso di alcool (per approfondire: L’alcool aumenta o diminuisce la pressione?).
- Ansia e stress. Livelli eccessivi di stress possono causare temporanei aumenti della pressione, ma sono anche correlati ad abitudini poco sane che ne aumentano ulteriormente il rischio (fumo, consumo di alcolici, dieta ricca di alimenti ultraprocessati, …). Per approfondire:
- Alcune patologie croniche. Anche alcune patologie croniche possono aumentare il rischio di ipertensione, come ad esempio il diabete, alcuni disturbi della tiroide e le patologie renali.
- Disturbi del sonno: La sindrome delle apnee notturne, ma anche una scarsa qualità/quantità del sonno possono favorire l’insorgenza di pressione alta.
- In alcuni casi anche la gravidanza può contribuire all’aumento della pressione (Clicca qui per approfondire la pressione alta in gravidanza).
- Fattori di rischio NON modificabili:
Attenzione agli antinfiammatori!
Alla luce del diffuso uso (e talvolta abuso) di farmaci antinfiammatori è importante fornire qualche delucidazione aggiuntiva in merito; è noto che i FANS (gli antidolorifici che si usano comunemente, venduti anche come farmaci da banco) possano manifestare come effetto collaterale l’aumento della pressione arteriosa, oltre a rappresentare un fattore di rischio indipendente per pazienti con altri disturbi cardiovascolari.
Un recente studio ha comparato tre molecole diverse e sembra dimostrare che in alcuni pazienti è raccomandabile che la scelta del farmaco avvenga anche in considerazione di un’attenta valutazione cardiovascolare.
Misurare la pressione
Per approfondire:
- Come si misura la pressione? I 12 errori da non fare
- Misuratore di pressione: come sceglierlo e come usarlo
Quando preoccuparsi
Chiama il medico se…
- La pressione è superiore a 140/90 (anche per uno solo dei due valori).
Vai all’ospedale se…
- La pressione è superiore a 180/120 mmHg (anche uno solo dei due valori, poiché si tratta di una crisi ipertensiva).
- Compaiono sintomi quali mal di testa pulsante, nausea o vomito e visione offuscata e si ritengono dovuti a pressione alta.
- In gravidanza la pressione supera 140/90 mmHg (anche uno solo dei due valori).
Un recente studio condotto in pazienti che si sono presentati in Pronto Soccorso durante una crisi ipertensiva sembra dimostrare che questa condizione non rappresenta un pericolo per la vita e che in molti casi sia sufficiente il solo riposo a far rientrare i valori.
Utile a questo proposito ricordare la posizione dell’AHA americana, che in caso di valori oltre i 180/120 mmHg consiglia di aspettare cinque minuti e poi procedere a una nuova misurazione; se ancora elevata:
- in assenza di sintomi associati (dolore toracico, mancanza di respiro, mal di schiena, intorpidimenti/formicolii, alterazione della vista o difficoltà a parlare) contattare il medico,
- altrimenti contattare il 112.
Si raccomanda in caso di dubbi di rivolgersi comunque sempre a personale medico competente per una valutazione, perché in caso di fattori di rischio cardiovascolari la prognosi potrebbe essere diversa.
Cosa fare per abbassare la pressione alta?
Come si fa ad abbassare SUBITO la pressione?
In genere non è possibile abbassare in pochi minuti i valori di pressione, se non ricorrendo a farmaci. La terapia si basa invece su una gestione più a lungo termine del problema.
Per approfondire: Come si fa ad abbassare SUBITO la pressione?
Cosa mangiare e altri rimedi
Il primo approccio nella terapia della pressione alta è una verifica e successiva correzione dei fattori di rischio modificabili (legati cioè allo stile di vita):
- Seguire una dieta sana. Provare a seguire la dieta DASH, una dieta apposita per l’ipertensione, che privilegia il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e derivati del latte a basso contenuto di grassi (come il latte parzialmente scremato). Tra gli altri principi su cui è costruito questo regime alimentare ricordiamo l’abbondante consumo di cibi ricchi di potassio e poveri di grassi (soprattutto quelli saturi, di provenienza animale). Per approfondire:
- Diminuire la quantità di sale consumato. 2.400 milligrammi (mg) di sodio al giorno rappresentano il limite massimo per gli adulti sani, ma limitare ulteriormente l’apporto a 1.500 mg al giorno avrà un effetto ancora più dirompente sulla pressione. È possibile diminuire la quantità di sale da cucina, magari rinunciando alla saliera, però si dovrebbe anche far attenzione alla quantità di sale nascosta negli alimenti conservati, come nello scatolame, nei surgelati e negli alimenti pronti in genere.
- Recuperare e mantenere il peso forma (ma in caso di sovrappeso, è possibile diminuire la pressione dimagrendo anche solo di pochi chili).
- Praticare regolarmente attività fisica. L’attività fisica può aiutare a diminuire la pressione e a tenere il peso sotto controllo. Cercare di puntare ad almeno mezzora di movimento al giorno.
- Dormire a sufficienza. Studi recenti sembrano indicare che una carenza di sonno possa influire negativamente sui valori pressori, probabilmente perché il riposo notturno è legato al mantenimento di una corretta produzione di ormoni dello stress, che aumentano in caso di deprivazione del sonno. Si noti che sono importanti sia la quantità di ore di sonno, che la sua qualità.
- Non eccedere con l’alcool. Anche in buona salute, l’alcool può far aumentare la pressione. Se si sceglie di bere, farlo con moderazione, e bere al massimo un bicchiere al giorno per le donne o per chi ha più di 65 anni, oppure due bicchieri per gli uomini.
- Smettere di fumare. Il tabacco danneggia le pareti dei vasi sanguigni e velocizza il processo di indurimento delle arterie; il medico può aiutare prescrivendo un farmaco per smettere di fumare.
- Ridurre il consumo giornaliero di caffeina. In realtà l’effetto della caffeina sulla pressione è spesso oggetto di discussione, ma si ritiene che un consumo regolare non influenzi i valori tanto quanto l’assunzione occasionale. Per approfondire: Chi ha la pressione alta può bere caffè?
- Ridurre lo stress. Diminuire lo stress il più possibile, ad esempio attraverso l’attività fisica, attività piacevoli in genere, tecniche di rilassamento, yoga, …
Per approfondire:
- Pressione alta: cosa fare? 15 modi per abbassare minima e/o massima
- Abbassare la pressione alta con rimedi naturali
Farmaci
Quando i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti a controllare adeguatamente i valori di pressione, il medico può prescrivere farmaci per abbassarli (ma le modifiche allo stile di vita vanno sempre mantenute e migliorate!).
I farmaci più comunemente prescritti appartengono in genere a una delle seguenti classi:
- Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori): Questi farmaci bloccano la produzione dell’ormone angiotensina II, che il corpo utilizza naturalmente per regolare la pressione sanguigna. Impedendo l’azione dell’angiotensina II, gli ACE inibitori prevengono il restringimento dei vasi sanguigni.
- Bloccanti dei recettori dell’angiotensina II (sartani o ARB): Agiscono in modo simile agli ACE inibitori, ma invece di bloccare la produzione dell’angiotensina II, ne impediscono il legame con i recettori nei vasi sanguigni. Il risultato è lo stesso: i vasi sanguigni rimangono dilatati.
- Calcio-antagonisti (o calcio-bloccanti): Questi farmaci impediscono al calcio di entrare nelle cellule muscolari del cuore e dei vasi sanguigni, favorendone il rilassamento e la dilatazione.
- Diuretici: Favoriscono l’eliminazione del sodio in eccesso dall’organismo, riducendo così il volume di liquidi nel sangue. Spesso vengono prescritti in combinazione con altri farmaci antipertensivi, talvolta in un’unica compressa che combina più principi attivi. Per approfondire: Perché urinare abbassa la pressione?
Per approfondire: Mattino o sera? A che ora si prende il farmaco per la pressione?
Si raccomanda di:
- Non interrompere la terapia farmacologica di propria iniziativa in caso di effetti collaterali, ma consultare il medico.
- Seguire regolarmente i controlli medici per valutare l’efficacia della terapia.
- Essere consapevoli che potrebbe essere necessario adeguare i farmaci e le dosi nel tempo, anche in base alle stagioni.
- Considerare l’aggiunta di diuretici o altri farmaci su prescrizione medica, se necessario.
- Valutare con il medico l’opportunità di utilizzare farmaci combinati per semplificare la terapia.
- Tenere al corrente il medico di tutti gli integratori e altri farmaci assunti.
- Seguire scrupolosamente la terapia prescritta, senza saltare dosi.
- Comunicare al medico eventuali difficoltà nell’assunzione dei farmaci (costi, effetti collaterali, dimenticanze).
Si possono interrompere i farmaci? Oppure sono per sempre?
La terapia farmacologica con la pressione alta è spesso a lungo termine o a vita e l’interruzione improvvisa può causare un pericoloso aumento della pressione, ma in alcuni casi, con miglioramenti significativi dello stile di vita e sotto stretto controllo medico, potrebbe essere possibile ridurre o interrompere la terapia.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.