Introduzione
Chiunque può sentirsi stanco e assonnato più o meno occasionalmente, ma in genere è sufficiente una buona notte di sonno per recuperare e affrontare nuovamente con entusiasmo i mille impegni che caratterizzano i ritmi di vita attuali.
Se tuttavia la stanchezza persiste da molte settimane, magari inspiegabilmente, è senza dubbio opportuno rivolgersi al medico per approfondire.
I medici parlano in questo caso di astenia, termine che fa riferimento a una costante sensazione di esaurimento fisico, un sintomo che consiste nella riduzione di energia dell’individuo colpito.
La stanchezza cronica, ossia persistente nel tempo, non è una malattia di per sé, ma può essere
- il sintomo di una patologia,
- l’effetto collaterale di un farmaco
- o la conseguenza di uno stile di vita errato.
Un disturbo caratterizzato da una stanchezza e una sonnolenza patologici è la sindrome da fatica cronica, che persiste per lunghissimi periodi senza trarre sollievo dal riposo.
Cosa significa astenia/fatica?
Con il termine di astenia, termine medico che in molti casi è sovrapponibile a stanchezza, s’intende un sintomo che può essere:
- soggettivo, sotto forma di sensazione di malessere e avversione all’attività,
- oggettivo, ossia misurabile attraverso prestazioni compromesse.
Può essere percepita sia dal punto di vista fisico che mentale, ma in molti casi è difficile definirne con precisione i contorni, perché può andare a sovrapporsi a stati di sonnolenza e mancanza di motivazione proprio di patologie psicologiche come la depressione.
Stime basate su sondaggi svolti nella popolazione, individuano una prevalenza di circa il 5-20% (ossia da 5 a 20 persone su 100 riferiscono in un dato momento di soffrirne). Sembra essere molto più comune nelle donne rispetto agli uomini.
Si tratta di un sintomo per certi versi anomalo, perché presenta una forte asimmetria nella valutazione e nel peso che le viene dato:
- I pazienti le attribuiscono grande rilevanza, perché si tratta di una sensazione che può avere un grande impatto sul quotidiano.
- I medici tendono talvolta a ridimensionare il problema, perché purtroppo il sintomo è
- scarsamente diagnostico (è molto aspecifico),
- difficilmente misurabile in forma oggettiva
- e, non ultimo, molto diffuso nella popolazione a causa degli attuali stili e ritmi di vita.
Cause
Malattie
La sensazione di fatica, di stanchezza, di sonnolenza, è spesso un campanello d’allarme che l’organismo utilizza per segnalarci che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe; tra le condizioni che possono causare astenia troviamo ad esempio:
- celiachia non curata, ossia l’intolleranza al glutine, che tra i diversi sintomi spesso si presenta anche con affaticamento, anemia e perdita di peso;
- anemia, una delle spiegazioni più comuni di pazienti costantemente stanchi (soprattutto donne in età fertile, magari con mestruazioni abbondanti), causata spesso dalla carenza di ferro (o da vitamina B12/folati);
- sindrome da fatica cronica, una condizione caratterizzata da stanchezza e affaticabilità molto marcate, tanto da essere gravemente debilitanti;
- fibromialgia, una sindrome caratterizzata da dolore diffuso e stanchezza;
- sindrome delle apnee notturne, una condizione caratterizzata dalla ripetuta interruzione della respirazione durante la notte, che quindi inficia pesantemente la qualità del riposo notturno;
- disturbi del sonno, tra cui spicca per diffusione l’insonnia, ma anche ad esempio la sindrome delle gambe senza riposo, una condizione caratterizzata dall’esigenza di muovere costantemente le gambe, anche e soprattutto di notte, peggiorando così la qualità del riposo;
- ipotiroidismo, uno dei sintomi più comuni di una tiroide pigra è proprio l’astenia;
- diabete, uno dei sintomi più comuni (ma spesso sconosciuti) è una stanchezza a lungo termine, accompagnata da sete e perdita di peso;
- mononucleosi, un’infezione virale che colpisce la gola e che, soprattutto negli adulti, può causare stanchezza persistente per mesi;
- COVID-19, che può richiedere periodi lunghi per una completa ripresa (long-COVID);
- artrite reumatoide, una condizione dolorosa che colpisce le articolazioni e che spesso è accompagnata anche da stanchezza;
- tumore, a prescindere dall’organo colpito molto spesso i pazienti colpiti da tumore vanno incontro a forte astenia (peggiorata dalle terapie).
Possiamo infine aggiungere la gravidanza, una condizione e non una malattia, che tipicamente nel primo e nel terzo trimestre è spesso causa di stanchezza e sonnolenza anche intense.
Farmaci
Moltissimi farmaci possono causare astenia, ma tra quelli più comunemente usati e in grado di dare questo effetto collaterale ricordiamo:
- antistaminici,
- antidepressivi,
- ansiolitici,
- farmaci per nausea e vomito (ad esempio Plasil),
- farmaci per la cinetosi (mal d’auto),
- chemioterapia e radioterapia.
Anche il recupero da un intervento chirurgico è assolutamente normale che possa richiedere tempo e causare affaticamento.
Emozioni
Le preoccupazioni emotive e altre condizioni psicologiche possono spesso causare astenia, ad esempio:
- ansia (spesso legata anche all’insonnia),
- attacchi di panico,
- depressione,
- lutti,
- stress (per esempio per problemi finanziari o personali, come un divorzio),
- noia.
Come vedremo meglio in seguito l’attività fisica regolare può efficacemente contribuire a ridurre queste sensazioni, migliorando stato d’animo e benessere generale.
Stile di vita
Anche uno stile di vita sbagliato può avere un concreto impatto sull’energia disponibile, come nel caso di pazienti che:
- restano svegli troppo a lungo la sera,
- consumano caffeina in quantità eccessiva,
- consumano alcool,
- prediligono un’alimentazione basata su cibo ultra-trasformato e junk-food (cibo-spazzatura).
Una modesta sonnolenza dopo i pasti è invece piuttosto comune e normale (e legata soprattutto ai carboidrati) e risponde bene ad un piccolo riposino pomeridiano.
Anche un peso significativamente diverso da quello ideale può essere causa di affaticamento, sia in caso di sovrappeso (ancor di più se si parla di obesità) che di sottopeso, anche se ovviamente per ragioni diverse.
- Un importante sovrappeso rende qualsiasi attività, anche se banale come camminare, molto più faticosa per l’organismo e la stanchezza si accumula più facilmente; se a questo sommiamo il fatto che spesso l’obesità si porta dietro numerosi altri problemi (apnee notturne, pasti troppo abbondanti alla sera, …) è intuitivo comprende le cause di questo legame.
- Nel caso di importante sottopeso l’organismo potrebbe essere carente di scorte di energia e segnala queste difficoltà attraverso una costante sensazione di astenia.
Stanchezza invernale
Moltissime persone patiscono i lunghi periodi invernali, a causa della riduzione delle ore di luce, tanto da sviluppare anche una vera e propria depressione stagionale; con l’accorciarsi delle giornate i ritmi circadiani dell’organismo possono venire alterati con un aumento della produzione endogena di melatonina che si traduce rapidamente in un aumento della sonnolenza.
La produzione di questo importante ormone è fortemente influenzata dalle ore di buio, quindi nel tardo pomeriggio viene anticipata la produzione e così aumenta il desiderio di andare a letto presto.
Quando contattare il medico
Se la stanchezza persiste per parecchie settimane senza alcun sollievo e apparentemente senza spiegazione, è sicuramente necessario valutare la situazione con il medico curante, che procederà
- ad un’accurata anamnesi (domande su sonno, attività quotidiane, appetito ed esercizio),
- probabilmente alla prescrizione di esami del sangue.
Dove perdiamo energia inutilmente?
È possibile individuare alcune cause nascoste in grado di influenzare sensibilmente la nostra riserva di energia giornaliera, vediamo quali sono:
- Immobilità protratta: Anche se stiamo guardando la TV o leggendo un libro, è consigliabile cambiare periodicamente posizione, fare qualche rapido esercizio di stretching e magari anche fare qualche passo; l’organismo associa l’immobilità al sonno e così riduce attenzione, voglia di fare, …
- Cattiva postura: Rimanere a lungo in posizioni sbagliate o poco ergonomiche è spesso causa di affaticamento alla colonna vertebrale, causato dalla necessità di compensare con la forza muscolare uno scorretto allineamento.
- Diete troppo aggressive: Recuperare il peso forma è sicuramente consigliabile sotto tutti i punti di vista, ma procedere con una dieta troppo audace può essere controproducente: può far sentire di più la stanchezza e, soprattutto dopo aver perso i primi chili rapidamente, si andrà altrettanto rapidamente in una condizione di stallo metabolico che renderà molto più difficile perdere i restanti.
- Chiudersi in casa: Ridurre eccessivamente l’esposizione al sole e all’aria esterna ha un concreto impatto sulla produzione ormonale e può causare astenia (oltre a causare carenza di vitamina D per insufficiente esposizione solare).
- Eccesso di zuccheri: A colazione è corretto concedersi una parte delle calorie giornaliere derivanti dagli zuccheri (dal 5 al 10% del fabbisogno totale), ma è bene non esagerare e possibilmente consumarli associati alla fibra (per esempio alla frutta o a cereali integrali); in questo modo si beneficerà dell’energia a pronto assorbimento, ma senza patire un calo ipoglicemico a distanza di due ore, dovuto alla risposta insulinica dell’organismo.
- Ansia e stress: Anche quando non si tratta di ansia patologica, vivere costantemente in tensione è causa di aumento del battito cardiaco, aumento della pressione sanguigna e tensione muscolare, tutte attività che tra le diverse conseguenze (anche in termini di rischio cardiovascolare) si traducono in un enorme e inutile dispendio energetico.
- Eccesso di esercizio fisico: L’attività fisica, inutile dirlo, è consigliata a tutti: migliora l’umore, riduce il rischio cardiovascolare e fa stare bene. Esagerare, come tutte le cose, è però controproducente e può non dare modo all’organismo di recuperare.
Rimedi
Moltissimi casi di stanchezza e astenia sono dovuti a
- stress,
- carenza di sonno,
- dieta poco sana
- e altri fattori inerenti lo stile di vita.
Per porvi rimedio consigliamo di:
- Adottare un’alimentazione fortemente orientata al modello mediterraneo.
- Preferire 5-6 spunti giornalieri ai 2-3 classici pasti abbondanti, questo permetterà di mantenere costanti i livelli di energia disponibile ed eviterà la sonnolenza dovuta agli eccessi.
- L’attività fisica dev’essere un pochino stancante, ma se praticata regolarmente permette di mantenere in salute l’organismo e ridurre la stanchezza e la fatica sul lungo periodo, aumentando i livelli di energia disponibili. È molto importante iniziare con sforzi compatibili con il proprio stato di salute e grado di allenamento e in seguito aumentare gradualmente, senza voler a tutti i costi strafare.
- Perdere peso se necessario, in modo da permette all’organismo di spendere meno energia a parità di attività (riferendomi anche e soprattutto al quotidiano, come camminare, salire le scale o anche solo lo stare in piedi).
- Migliorare la qualità del sonno e dormire un numero di ore adeguato (in genere almeno 7-8 per un adulto).
- Ridurre lo stress.
- Ridurre la caffeina e il consumo di alcolici per favorire il riposo notturno (l’alcool induce sonnolenza, ma peggiora la qualità del riposo).
- Bere almeno 1.5 l al giorno di acqua (alcuni casi di stanchezza sono legati a una moderata disidratazione).
- Esporsi quotidianamente e regolarmente al sole e all’aria aperta, magari mentre si fa attività fisica; l’esposizione al sole stimola la produzione ormonale dell’organismo e regola finemente i ritmi circadiani, aiutando il corpo a essere attento e attivo durante il giorno e riposare meglio durante la notte.
- Ritagliarsi del tempo per sé stessi.
Rimedi che NON funzionano
Nonostante claim pubblicitari e parole di sedicenti esperti, girano moltissimi falsi miti che è bene sfatare.
- Praticare diete o altri protocolli detossificanti non serve a nulla, non esiste anzi alcuna evidenza scientifica che l’organismo abbia bisogno di alimenti o integratori detox (detossificarsi da cosa poi?).
- Non esistono cibi miracolosi, ma esistono evidenze che un’alimentazione varia e completa possa fare la differenza. È la varietà a essere importante, non l’eccesso di un singolo alimento.
- Salvo rari e selezionati casi di carenza, i multivitaminici non possono (e non devono!) sostituire un’alimentazione ricca di frutta e verdura. Mescolare insieme tutte le vitamine non è come attenersi a una dieta varia e completa, che è di beneficio anche per le numerosissime altre sostanze e micronutrienti in grado di apportare. Il fatto che le vitamine del gruppo B siano coinvolte nei meccanismi alla base del metabolismo energetico NON significa che una loro assunzione ad alte dosi consenta di aumentare l’energia disponibile ed andrebbero quindi assunte solo in caso di carenze accertate.
Fonti e bibliografia
- NHS e documenti collegati, licensed under the OGL
- MedLinePlus
- Fatigue
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.