A cosa serve la vitamina B12
La vitamina B12 (o cobalamina) fa parte delle cosiddette vitamine essenziali, aggettivo che in campo alimentare indica l’incapacità da parte del nostro organismo di produrre autonomamente la sostanza e, conseguentemente, la necessità di introdurla dall’esterno; è una molecola solubile in acqua che si trova comunemente in numerosi alimenti di origine animale, come
- pesce,
- crostacei,
- carne,
- prodotti caseari.
Si tratta di un nutriente di fondamentale importanza per la funzionalità di nervi e cellule del sangue, ma è coinvolta inoltre anche nella gestione del DNA (materiale genetico presente nelle cellule).
Una corretta assunzione di vitamina B12 è poi importante per la prevenzione dell’anemia megaloblastica, una forma di anemia che può causare stanchezza e debolezza.
Una volta consumata con il cibo, sono due i fattori che garantiscono un corretto assorbimento da parte dell’organismo:
- L’acido cloridrico presente nello stomaco consente di separare la vitamina dalle proteine cui è legata nel cibo,
- per poter essere a questo punto legata ad una specifica proteina prodotta dallo stomaco (fattore intrinseco) che ne permette l’assorbimento e il passaggio nel torrente sanguigno.
I soggetti affetti da anemia perniciosa, una condizione caratterizzata dall’incapacità di produrre il fattore intrinseco, manifestano grosse difficoltà nell’assorbimento del nutriente.
Chiudiamo questa introduzione segnalando che, nonostante il fatto che le pubblicità spesso promuovano integratori di vitamina B12 come un modo per aumentare energia e resistenza, ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica che possa in effetti essere utile a questo scopo, ma ci sono due importanti eccezioni:
- soggetti in stato di carenza (più comune di quanto si possa pensare, ad esempio si stima che interessi il 6% della popolazione con più di 60 anni in USA e Inghilterra, con un 20% di soggetti con valori ai limiti minimi in età avanzata),
- soggetti che seguano una dieta vegana (ed anche i vegetariani sono caldamente invitati ad integrarla regolarmente, in quanto presente solo negli alimenti di origine animale).
Essendo idrosolubile, ovvero con la capacità di sciogliersi in acqua, il rischio di sovradosaggio è quasi trascurabile e per questo è possibile ricorrere ad integrazioni quotidiane, a giorni alterni od anche settimanali. Di seguito un esempio di integratore facilmente reperibile in farmacia, parafarmacia od anche on-line, da assumere tutti i giorni (per esempio al mattino) per garantirsi un’adeguata copertura del fabbisogno quotidiano.
Cibi e alimenti: dove si trova?
La vitamina B12 si trova naturalmente in una vasta gamma di alimenti di origine animale, mentre non è possibile assumerla attraverso il consumo di cibi vegetali, che ne sono completamente sprovvisti (a meno che non sia stata aggiunta a livello industriale, si parla in questi casi di alimenti fortificati).
La frazione che si trova carni, latticini e uova non viene peraltro prodotta autonomamente nemmeno dall’animale, che la ricava invece in parte dalla contaminazione microbica del cibo raccolto dal terreno e in parte dalla sintesi dei batteri presenti a livello intestinale; è di fatto la quota che l’animale mantiene a livello di riserva.
È possibile assumere una sufficiente quantità di vitamina attraverso una dieta sana, varia ed equilibrata, ma tra gli alimenti che ne sono più ricchi ricordiamo per esempio:
- fegato di manzo,
- vongole,
- pesce,
- carne rossa,
- pollame,
- uova,
- latte e latticini.
Il fatto che qualsiasi alimento di origine animale ne contenga una quantità più o meno rilevante, mentre risulta completamente assente negli alimenti di provenienti dal mondo vegetale, pone i soggetti che decidono di seguire una dieta vegetariana/vegana nella condizione di diventare presto carenti, in quanto l’organismo umano non è in grado di sintetizzarla autonomamente,
Questo è il motivo per cui i soggetti che decidono di adottare questo regime di alimentazione devono necessariamente assumere regolarmente un integratore di vitamina B12, l’unico nutriente che non è possibile assumere con quello che altrimenti è a tutti gli effetti un completo e salutare modello alimentare.
Carenza e sintomi
Secondo i LARN le quantità di vitamina B12 da assumere quotidianamente sono le seguenti:
- Lattanti 0.7 µg
- Bambini e ragazzi
- 1-3 anni 0.9 µg
- 4-6 anni 1.1 µg
- 7-10 anni 1.6 µg
- 11-14 anni 2.2 µg
- 15-17 anni 2.4 µg
- Adulti 2.4 µg
- Donne in gravidanza 2.6 µg
- Donne in allattamento 2.8 µg
Da un punto di vista generale in Italia una reale carenza della vitamina non è particolarmente frequente e si rileva più facilmente nei soggetti che per qualche motivo manifestano problemi di assorbimento:
- pazienti anziani, con una produzione insufficiente di acido cloridrico a livello gastrico,
- pazienti in cura per gastrite e problemi simili, in cui la produzione di acidi gastrici risulta ridotta dai farmaci,
- soggetti affetti da anemia perniciosa, il cui organismo non produce il fattore intrinseco necessario all’assorbimento e che richiedono quindi elevate dosi attraverso integrazioni per via orale, oppure periodiche iniezioni,
- soggetti affetti da disturbi gastrointestinali (celiachia, morbo di Crohn, …),
- vegetariani e vegani.
Una carenza di vitamina B12 può causare i seguenti sintomi:
- stanchezza,
- debolezza,
- stitichezza,
- perdita di appetito,
- perdita di peso,
- anemia megaloblastica,
- disturbi ai nervi come intorpidimento e formicolio alle mani e ai piedi.
In caso di carenza grave possono inoltre manifestarsi
- problemi di equilibrio,
- depressione,
- confusione,
- demenza,
- disturbi di memoria,
- dolore in bocca o alla lingua.
Una carenza prolungata può danneggiare il sistema nervoso anche in persone che non manifestano anemia (ridotta emoglobina), quindi è importante intervenire il prima possibile.
Nei neonati i sintomi di una carenza di vitamina B12 includono
- ritardo di crescita,
- problemi di movimento,
- ritardi nel raggiungere le tappe tipiche di sviluppo,
- anemia megaloblastica.
Per verificare la quantità presente nel sangue è possibile ricorrere a un semplice prelievo; i valori normali sono in genere compresi tra 197 e 771 pg/mL (fonte: Ospedale Niguarda), ma secondo i laboratori Mayo
- un valore inferiore a 180 pg/mL può causare anemia megaloblastica e neuropatie periferiche,
- pazienti con valori compresi tra 150 e 400 pg/mL sono considerati al limite e meritano qualche ulteriore approfondimento.
Da notare che l’assunzione di grandi quantità di acido folico possono mascherare gli effetti e i sintomi della carenza di vitamina B12, correggendo l’anemia megaloblastica, ma senza prevenire il danno neurologico. Per queste ragioni l’assunzione di dosi superiori ai 1000 mg al giorno devono essere sempre valutati con il medico.
Anemia megaloblastica
Il deficit di vitamina B12 è una causa di anemia megaloblastica, patologia caratterizzata da globuli rossi più grandi del normale e dotate di un rapporto col il nucleo citoplasmatico aumentato. Ci sono altre potenziali cause di anemia megaloblastica, compreso il deficit di folati o vari disordini congeniti del metabolismo. Se la causa è il deficit di vitamina B12, il trattamento con la stessa è l’approccio standard.
I pazienti con anemia dovrebbero essere esaminati da un medico per diagnosticare e affrontare la causa sottostante.
Anemia perniciosa
L’anemia perniciosa è una forma di anemia causata dalla mancanza del fattore intrinseco, una sostanza normalmente presente nello stomaco. La vitamina B12 si lega al fattore intrinseco prima che esso sia assorbito e usato dall’organismo. Una mancanza di fattore intrinseco impedisce il normale assorbimento della vitamina e potrebbe causare anemia perniciosa. Il trattamento dell’ anemia perniciosa è di solito permanente, supplementi di vitamina B12 sono dati per via intramuscolo, intranasale o per via orale.
Eccesso e interazioni
Negli integratori la vitamina B12 è in genere presente in forma di cianocobalamina, una molecola che l’organismo può facilmente convertire in forma attiva; l’assorbimento attraverso l’assunzione orale viene comunque limitato dalla quantità biodisponibile di fattore intrinseco, per esempio solo 10 mcg di una compressa che ne contiene 500 mcg viene correttamente assorbito.
Un’assunzione eccessiva, in genere frutto di errori di posologia nell’assunzione di integratori, in genere conduce semplicemente all’eliminazione della vitamina attraverso l’urina, per prevenire concentrazioni troppo alte nel sangue. Molto raramente potrebbero manifestarsi i seguenti sintomi:
- tremore,
- gonfiori,
- nervosismo,
- reazioni allergiche,
- aumento della frequenza del battito cardiaco (tachicardia).
Valori troppo alti di B12 nel sangue potrebbero infine diventare causa di disturbi renali.
Tra le interazioni più comuni con i farmaci ricordiamo:
- l’assunzione di cloramfenicolo (un antibiotico ad oggi poco usato) potrebbe ridurre l’efficacia delle supplementazioni di B12,
- inibitori di pompa (pantoprazolo, lansoprazolo, omeprazolo, esomeprazolo, …) e antagonisti H2 (famotidina, cimetidina, …) riducono l’acidità gastrica e, di conseguenza, la capacità di assorbimento della vitamina,
- l’assunzione di metformina, un importante farmaco antidiabetico, potrebbe ridurre l’assorbimento della vitamina (da notare che l’associazione di metformina e inibitori di pompa è piuttosto comune nel paziente in politerapia, andando a peggiorare ulteriormente il rischio di carenza).
Integratori
Grazie al suo ruolo nel metabolismo energetico, la vitamina B-12 viene spesso promossa come fonte di energia per contrastare periodi di affaticamento e stanchezza, quando non addirittura per aumentare le prestazioni sportive; queste affermazioni, tuttavia, valgono esclusivamente nel caso di pazienti affetti da anemia megaloblastica o al limite nei casi di carenza della stessa vitamina, mentre un’integrazione in assenza di deficit nutrizionale sembra non avere alcun effetto benefico sulla performance.
Anche in stato di carenza, tra l’altro, un’integrazione di vitamina B12 non permette di beneficiare di alcun impulso energetico immediato, al contrario il recupero è un processo graduale che richiede del tempo; questo significa che la compressa assunta al bisogno non può in alcun modo fornire lo spunto ricercato da molti utilizzatori.
Chiunque sia preoccupato per un’eventuale carenza dovrebbe quindi innanzi tutto accertarsi di assumere dosi adeguate attraverso l’alimentazione e solo per gruppi specifici di pazienti, tra cui i vegani, esiste un razionale scientifico che giustifichi l’assunzione di integratori.
Le domande più frequenti
A cosa serve la vitamina B12?
Dove si trova la vitamina B12? Cosa mangiare?
Vitamina b12 alta: come abbassarla?
Quali sono i sintomi di carenza?
Come integrare la vitamina B12?
Come si può capire se si è carenti di vitamina B12?
Le diete vegetariane o vegane assicurano un sufficiente apporto di vitamina B12?
È necessario integrare la vitamina B12 in caso di malassorbimento dovuto all'assunzione di farmaci come l'omeprazolo?
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.