Aldosterone: la sua funzione ed i rischi di un valore alto

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Cos’è l’aldosterone?

L’aldosterone è un ormone prodotto nella corteccia surrenale, un organo che si presenta come coppia di ghiandole appoggiate sopra ai reni.

L’adosterone influenza la regolazione dei livelli di acqua e sali nel corpo, per azione sul rene; più in particolare

  • favorisce il riassorbimento di sodio e acqua
  • e promuove l’eliminazione di potassio.

In questo modo l’ormone influenza anche la pressione sanguigna, principalmente perché contribuisce a determinare il volume di liquidi presente nell’organismo (ma non dev’essere confuso con l’effetto dell’ormone antidiuretico (ADH), noto anche come vasopressina).

Provetta di sangue con la scritta "Aldosterone"

Shutterstock/Jarun Ontakrai

Funzione: a cosa serve?

A seconda delle necessità l’aldosterone può nel complesso:

  • aumentare il riassorbimento di sodio
  • aumentare la ritenzione idrica (trattiene acqua)
  • aumentare l’escrezione di potassio
  • aumentare l’escrezione acida (H+)
  • aumentare l’escrezione di bicarbonato (HCO3-) e il riassorbimento di cloruro.

In presenza di uno stimolo come ad esempio la pressione bassa o un insufficiente quantità di sodio nel sangue, si attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):

  1. prima la renina viene secreta dal rene,
  2. quindi si scatena una serie di reazioni chimiche (l’angiotensinogeno viene scisso in angiotensina I, l’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) dai polmoni lo converte in angiotensina II) che in ultimo stimolano la produzione di aldosterone allo scopo di:
    • rilasciare più sodio nel sangue
    • eliminare il potassio attraverso l’urina.

Questo aiuta a mantenere più acqua nel flusso sanguigno, per aumentarne la pressione; quando i valori tornano alla normalità, i livelli di aldosterone diminuiscono a loro volta.

Sebbene principalmente noto per la sua attività nel rene, l’aldosterone può anche agire su altri tessuti, come l’apparato gastrointestinale, respiratorio ma anche sul cuore e sui vasi sanguigni per modulare

  • il bilancio elettrolitico (sali)
  • la quantità di acqua trattenuta
  • la pressione del sangue
  • l’equilibrio acido base.

Perché può venire misurato nel sangue?

L’esame dell’aldosterone viene in genere richiesto con altri parametri per valutare la salute delle ghiandole surrenali (ma può anche fornire informazioni su altre condizioni mediche che potrebbero influenzare l’azione delle ghiandole stesse).

Viene in genere richiesto in associazione al dosaggio della renina nel sangue (test del rapporto aldosterone-renina), un ormone prodotto dai reni quando la pressione sanguigna diventa troppo bassa.

Il confronto tra i livelli di renina e aldosterone consente di stabilire se un eventuale livello anomalo di aldosterone sia conseguente a un problema delle ghiandole surrenali, ai reni o ad altre parti dell’organismo.

Da un punto di vista pratica può essere richiesto in caso di pressione alta che non risponde ai normali farmaci antipertensivi, eventualmente in giovane età (e quindi più difficilmente giustificabile).

Consente inoltre di diagnosticare i disturbi delle ghiandole surrenali che potrebbero essere suggeriti da

  • riscontro di livelli anormali di sodio o potassio nel sangue
  • diagnosi di ipotensione ortostatica (abbassamento improvviso della pressione quando ci si alza in piedi).

Valori normali

I valori normali possono differire tra laboratori diversi e si raccomanda quindi di fare riferimento al proprio referto; si ricorda che i valori attesi possono differire in base a

  • età (neonati, bambini, adolescenti e adulti)
  • posizione al momento del prelievo (sdraiata, seduta o in piedi).

L’esame può essere condotto sul sangue (mediante un normale prelievo da una vena del braccio) o sulle urine.

Preparazione

Attenersi alle indicazioni ricevute dal medico in preparazione all’esame, che potrebbero riguardare:

  • farmaci assunti (diuretici, antinfiammatori, …)
  • quantità di sale consumata nelle settimane precedenti
  • evitare il consumo di liquirizia.

Valori alti

I sintomi associati a valori aumentati comprendono:

Valori di aldosterone superiori al normale possono suggerire la presenza di:

  • Aldosteronismo primario (chiamato anche sindrome di Conn). Questo disturbo è solitamente causato da un tumore benigno (non canceroso) che si sviluppa su una ghiandola surrenale (e che si rende responsabile di un’eccessiva produzione di aldosterone).
  • Aldosteronismo secondario. Le ghiandole surrenali sono sane, ma un’altra condizione medica le stimola a un’eccessiva produzione di aldosterone, ad esempio:

Valori bassi

I sintomi associati a valori diminuiti comprendono:

Le possibili cause di valori diminuiti di aldosterone comprendono:

  • Malattia di Addison (chiamata anche insufficienza surrenalica), caratterizzata da una lesione delle ghiandole surrenali che ne limita la produzione ormonale; le cause più comuni sono:
  • Iperplasia surrenale congenita, un insieme di condizioni genetiche e quindi presenti sin dalla nascita
  • Insufficienza surrenalica secondaria, condizione che deriva da un problema all’ipofisi, una ghiandola posta alla base del cervello e responsabile del funzionamento delle ghiandole surrenali
  • Insufficienza surrenalica terziaria. I bassi livelli di aldosterone sono causati da un problema nell’ipotalamo, una ghiandola che regola l’ipofisi. La causa più comune è una brusca interruzione di terapie cortisoniche di lunga durata.

Tra i fattori in grado di poter indurre una riduzione dei valori circolanti di aldosterone figurano anche:

Fonti e bibliografia

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