Introduzione
L’ibuprofene è un principio attivo che appartiene alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed è dotato di proprietà
- antidolorifiche,
- antinfiammatorie
- e antipiretiche (è cioè in grado di abbassare la febbre).
Questa classe di farmaci rappresenta la categoria di più largo impiego nel trattamento delle malattie reumatiche e dei dolori in genere, essendo ampiamente presente anche nel mercato dei farmaci da banco (automedicazione).
Tra i medicinali più conosciuti contenenti ibuprofene ricordiamo per esempio:
- OTC (senza ricetta): Moment®, Momentact Analgesico®, Nurofen®, Buscofen®, Spididol®, …
- Fascia A/C (con ricetta): Brufen®, Spidifen®, …
oltre a numerosi sciroppi per i bambini, in quanto il farmaco rappresenta un’ottima alternativa al paracetamolo (Tachipirina®):
- Nurofen Febbre e Dolore®, MomentKid®, …
Sono infine disponibili ulteriori forme farmaceutiche (compresse effervescenti, cerotti antidolorifici, …), ma si tratta di farmaci di utilizzo meno comune.
Essendo un farmaco di cui è già scaduto il brevetto è spesso possibile trovare equivalenti a prezzo inferiore rispetto alle formulazioni branded (di marca).
A cosa serve
L’ibuprofene è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) di impiego comune, disponibile a seconda del dosaggio come farmaco da banco o in vendita su ricetta medica. È considerato uno dei FANS più sicuri ed è generalmente ben tollerato, anche se come tutti i farmaci può comunque causare alcuni effetti collaterali più o meno gravi.
Rispetto ad altri FANS mostra un rischio ridotto di alcuni effetti indesiderati come il sanguinamento gastroenterico; se a dosi basse non sembra associato ad un aumento del rischio di infarto miocardico, ad alte dosi lo potrebbe essere.
Come gli altri FANS funziona inibendo la sintesi delle prostaglandine, molecole simili al grasso e derivate dall’acido arachidonico, che sono coinvolte nella mediazione di
- reazioni infiammatorie (con comparsa di edema, cioè gonfiore),
- dolore,
- febbre.
Questi effetti sulla sintesi delle prostaglandine sono ottenuti mediante l’inibizione della ciclossigenasi (COX), un enzima presente in vari tessuti del corpo.
L’ibuprofene viene tra l’altro prescritto per alleviare il dolore, la debolezza, il gonfiore e la rigidità conseguenti all’osteoartrite (artrite infiammatoria causata in genere da una progressiva usura delle articolazioni) e all’artrite reumatoide (che ha invece natura autoimmune). Viene anche usato per alleviare dolori lievi o moderati, tra cui il dolore mestruale (dolore insorgente prima o durante il ciclo mestruale).
Come farmaco da banco l’ibuprofene viene impiegato per ridurre la febbre e per dolori di limitata entità, come
- mal di testa,
- dolori muscolari,
- artriti e dolori articolari in genere,
- dolori mestruali,
- raffreddore e stati influenzali,
- mal di denti
- e mal di schiena.
Se paragonato alla Tachipirina (paracetamolo), l’ibuprofene risulta superiore per efficacia sia in termini di controllo del dolore che della febbre, anche se probabilmente esponendo a qualche leggero rischio in più di effetti collaterali. (Fonti: Revisione Cochrane, Cleveland Clinic).
Posso usarlo per il mal di gola?
Ibuprofene è un medicinale che viene spesso usato per il sollievo dai sintomi influenzali e parainfluenzali, compreso il mal di gola; nei bambini viene spesso prescritto in forma di sciroppo a questo scopo, mentre nel caso dell’adulto gode forse di una diffusione minore per quest’indicazione, benché possa garantire altrettanta efficacia in termini di sollievo dal dolore ed effetto antinfiammatorio sulle mucose irritate (per approfondire si segnala l’articolo dedicato).
Ibuprofene o Oki?
Oki è il nome commerciale di un farmaco a base di ketoprofene sale di lisina, un antinfiammatorio non steroideo come l’ibuprofene e per questo ne condivide le stesse indicazioni:
- antidolorifico,
- antinfiammatorio,
- antifebbrile.
La loro efficacia è per certi versi paragonabile, soprattutto alle dosi normalmente usate in regime di automedicazione (ivi compreso l’effetto sulla febbre).
Anche il profilo di sicurezza è sovrapponibile.
Cosa assumere quindi?
Fatto salvo che in caso di prescrizione medica è necessario attenersi al farmaco indicato dal curante, quando si parla di automedicazione entrano in gioco fattori individuali e soggettivi che dovrebbero guidare il paziente all’assunzione del farmaco eventualmente già conosciuto e ben tollerato, oltre che foriero di efficacia in termini di sollievo dai sintomi (per esempio in caso di mal di testa è comune rilevare differenze di risposta tra un paziente e l’altro).
Dosi
La dose massima giornaliera è di 1800 mg, ripartiti in 3 o più somministrazioni, anche se in genere ci si limita a dosi inferiori; nel caso di farmaci da banco troviamo formulazioni in compresse o bustine da
- 200 mg (Moment®, per esempio): 1-2 compresse/bustine, 2-3 volte al giorno.
- 400 mg (Momentact Analgesico®, BuscofenAct® 400, …): 1-3 compresse/bustine al giorno.
Nel caso di farmaci in fascia A/C (cioè che richiedono ricetta medica) ricordiamo per esempio:
- 400 mg (Brufen® 400): 2-4 compresse al giorno, a giudizio del medico.
- 600 mg (Brufen® 600): 1-3 compresse/bustine al giorno a giudizio del medico.
- 800 mg (Brufen® 800): 2 compresse in una dose unica, alla sera, molto prima di coricarsi.
Nel caso dei bambini la dose viene suggerita dal pediatra e, alla luce del fatto che esistono formulazioni a diversa concentrazione (100 mg/5 mL e 200 mg/mL), si preferisce non riportare alcun esempio di seguito.
Quando prenderlo?
Si raccomanda l’assunzione a stomaco pieno, per ridurre il rischio di effetti collaterali a carico dello stomaco (fa eccezione, quando avallato dal medico, l’uso per il mal di testa, che beneficia maggiormente di un assorbimento che sia il più rapido possibile all’insorgere dei primi sintomi).
Per quanto tempo?
In caso di automedicazione per il sollievo da stati infiammatori muscolo-articolari si raccomanda di fare il punto con il proprio curante in assenza di un apprezzabile sollievo dai sintomi nell’arco di 4-5 giorni, mentre in caso di prescrizione si raccomanda di proseguire per tutto il tempo previsto (il sollievo dal dolore, anche completo, può comparire ben prima della risoluzione dell’infiammazione).
Nel caso di assunzione per stati influenzali la durata della terapia va invece valutata anche in considerazione dell’entità dei sintomi (in caso di febbre elevata che non accenna a risolversi sentire il medico già dopo 2-3 giorni).
Mal di testa
I farmaci a base di ibuprofene sono considerati tra quelli di prima scelta per il trattamento delle forme occasionali di mal di testa e, in molti casi, anche per forme croniche come nel caso della cefalea tensiva.
La dose da assumere è quella che viene definitiva minima efficace, ossia la dose più bassa possibile che garantisca però un completo sollievo dal dolore:
- assumerne una dose inferiore è controproducente, perché ci si espone al rischio di effetti collaterali senza trovare sollievo,
- assumerne una dose eccessiva è inutile, perché aumenta il rischio di effetti collaterali senza beneficiare della quantità aggiuntiva di farmaco.
La dose minima efficace è variabile da paziente a paziente e, spesso, anche da un episodio all’altro.
In caso di necessità di dosi elevate, o frequenza eccessiva, si raccomanda di fare il punto con il proprio curante (o con un neurologo, lo specialista che si occupa di mal di testa), per evitare di sviluppare effetti collaterali (tra cui la cosiddetta cefalea da FANS, una forma di mal di testa innescata dall’abuso di farmaci antinfiammatori).
Si noti che, a meno di casi particolari, l’assunzione di antinfiammatori a scopo di sollievo dal mal di testa dovrebbe avvenire il più rapidamente possibile a prescindere dai pasti (quindi anche a stomaco vuoto se necessario, in quanto assunzione occasionale), ovvero alla comparsa dei primissimi sintomi e idealmente quando possibile anche prima (alcuni pazienti sono in grado di avvertire che è in arrivo la cefalea).
Cosa fare se si dimentica di assumere una dose?
Se il trattamento della propria patologia richiede l’assunzione regolare di ibuprofene, prendere la dose saltata appena viene in mente. Se tuttavia è quasi l’ora della dose successiva, non assumere la dose saltata e riprendere il proprio schema terapeutico abituale. Non assumere una dose doppia per compensare quella saltata.
Il farmaco andrebbe sempre preferibilmente assunto a stomaco pieno.
Farmaci e alimenti da evitare
Consultare il medico o il farmacista prima dell’uso di qualunque altro farmaco, inclusi quelli da banco, vitamine e prodotti a base di estratti fitoterapici (vegetali e naturali in genere).
Alcuni farmaci possono interagire con il funzionamento dell’ibuprofene. In particolare riferire al medico l’eventuale assunzione di
- litio,
- metotrexate,
- anticoagulanti (warfarin) ed antiaggreganti (acido acetilsalicilico, ad esempio Cardioaspirin® o Cardirene®),
- cortisonici,
- diuretici,
- farmaci anti-ipertensivi ACE-inibitori.
Non usare contemporaneamente nessun altro FANS senza l’esplicito consenso del medico. Esempi di altri FANS sono l’aspirina, il diclofenac, il naproxene,…
Non bere alcolici durante i periodi di assunzione del farmaco, perché in grado di aumentare il rischio di effetti a carico dello stomaco.
Controindicazioni
Questo farmaco non è adatto a tutti. Non usarlo se in passato si hanno avuto reazioni allergiche a farmaci a base della stessa sostanza e valutare con il medico l’assunzione nel caso di allergie all’aspirina o a un altro FANS; non assumerlo immediatamente prima o dopo interventi di chirurgia cardiaca.
Può determinare un peggioramento dell’asma.
Avvertire il medico se in gravidanza o se si sta allattando al seno. Il farmaco non va usato in gravidanza a meno di espressa prescrizione medica.
Avvertire il medico se affetti da malattie renali, epatiche, asma, lupus o altra simile malattia del connettivo, o se si è sofferto di ulcere o altri problemi digestivi. Informare il medico se fumatori, portatori di problemi cardiaci o circolatori, come l’ipertensione arteriosa o l’insufficienza cardiaca, o problemi di sanguinamento.
Possibili effetti collaterali
Il farmaco è generalmente ben tollerato, ma all’aumentare delle dosi può aumentare di conseguenza il rischio di sviluppare effetti collaterali, peraltro generalmente comuni anche agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei.
Reazione allergica
L’ibuprofene può causare gravi reazioni allergiche, specie in soggetti allergici all’aspirina. I sintomi possono includere:
- orticaria,
- gonfiore del viso (angioedema),
- asma (sibili),
- shock,
- rossore della pelle,
- eruzione cutanea,
- sviluppo di vescicole.
In presenza di una reazione allergica, sospendere il farmaco e ricorrere tempestivamente a un ausilio medico.
Stomaco
Le probabilità di manifestare gastrite (bruciore) o sanguinamento gastrico sono maggiori in soggetti che:
- hanno 60 anni o più,
- hanno una storia di ulcere gastriche o di problemi di sanguinamento,
- assumono anticoagulanti (fluidificatori del sangue) o farmaci cortisonici,
- assumono altri antinfiammatori,
- consumano alcolici durante la terapia,
- assumono il farmaco in quantità o per una durata maggiori di quanto prescritto.
Dopo somministrazione di Brufen® od altri farmaci con lo stesso principio attivo sono stati riportati:
- nausea,
- vomito,
- diarrea,
- flatulenza,
- costipazione,
- dispepsia (difficoltà di digestione),
- dolore epigastrico (dolore alla pancia),
- pirosi gastrica (bruciore di stomaco),
- dolore addominale,
- melena (sangue digerito nelle feci),
- ematemesi (sangue nel vomito),
- stomatiti ulcerative,
- esacerbazione di colite e morbo di Crohn.
Altri effetti collaterali
In associazione a trattamento con antinfiammatori sono stati riportati
- edema (gonfiore),
- affaticamento,
- ipertensione,
- insufficienza cardiaca.
Gli studi disponibili che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (vedere paragrafo successivo).
Raramente ricordiamo che, tra gli altri, sono stati osservati
- insonnia,
- ansia,
- disturbi visivi,
- vertigini,
- acufene,
- epatite (infiammazione del fegato) ed ittero (colorazione gialla della pelle),
- reazioni bollose,
- variazioni del volume di urina o della frequenza di minzione.
Avvertire il medico se compaiono effetti collaterali gravi che si pensa siano dovuti al farmaco.
Sospendere il farmaco e informare il medico se
- ci si sente molto deboli, si vomita sangue o in presenza di feci sanguinolente o nere; sono segni di sanguinamento gastrico,
- il dolore peggiora o dura più di 10 giorni,
- la febbre peggiora o dura più di 3 giorni,
- il dolore o fastidio gastrico peggiora o perdura,
- l’area dolente presenta rossori o gonfiori,
- compaiono nuovi sintomi.
Fertilità maschile
Su PNAS è stata pubblicata una ricerca effettuata su 31 pazienti maschi volontari che avrebbe rilevato un potenziale calo della fertilità in caso di assunzione di dosi elevate (1200 mg al giorno). Le conclusioni dello studio mostrano un peggioramento reversibile, che tuttavia gli autori non escludono che possa diventare permanente in caso di assunzione cronica.
La ricerca ha destato grande attenzione da parte dei media perché l’antinfiammatorio è uno dei più usati al mondo, spesso in regime di automedicazione, ma al momento sembra prematuro trarre conclusioni.
Infarto e ictus
L’FDA (l’agenzia statunitense preposta al controllo di alimenti e farmaci) sta potenziando l’avvertenza esistente sul foglietto illustrativo, relativa al fatto che i FANS aumentano le probabilità di attacco cardiaco o ictus.
- Il rischio di attacco cardiaco o ictus può palesarsi fin dalle prime settimane di assunzione di un FANS. Il rischio può aumentare in funzione della durata del trattamento.
- Il rischio sembra maggiore a dosi più elevate.
- Dapprima, sembrava che tutti i FANS avessero un rischio similare. Da dati più recenti, sembra meno chiaro che tutti i FANS comportino rischi simili di attacco cardiaco o ictus; comunque, non ci sono dati sufficienti per stabilire che uno specifico FANS abbia rischi certamente maggiori o minori rispetto a un altro.
- I FANS possono aumentare il rischio di attacco cardiaco o ictus in pazienti con o senza cardiopatie o fattori di rischio per cardiopatie. A sostegno di tale ritrovamento, esiste un ampio numero di studi con stime variabili dell’incremento del rischio, dipendentemente dai farmaci e dalle dosi considerati.
In generale, i pazienti con cardiopatie (o fattori di rischio per cardiopatie) hanno una maggior probabilità di subire un attacco cardiaco o un ictus dopo l’assunzione di FANS dei soggetti senza fattori di rischio, perché di base hanno un rischio più elevato. - I soggetti trattati con i FANS dopo un primo attacco cardiaco avevano maggiori probabilità di morire nel corso del primo anno dopo l’attacco rispetto ai pazienti non trattati.
- L’uso di FANS comporta un rischio più elevato di insufficienza cardiaca.
I farmaci (Moment®, Momentact Analgesico®, Brufen®, …) e le dosi comunemente usate sono considerate ragionevolmente sicure per la maggior parte dei pazienti, ma si raccomando il parere del medico o del farmacista per qualsiasi dubbio in proposito.
In caso di emergenza/sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, chiamare subito il centro antiveleni (02.66.10.10.29) più vicino. Nel caso di collasso o arresto respiratorio, chiamare subito il pronto intervento medico (112).
Tra i sintomi di sovradosaggio possono comparire:
- vertigini,
- rapidi movimenti involontari degli occhi (nistagmo),
- respiro lento o episodi di apnea (brevi periodi senza respirare),
- colore bluastro intorno a labbra, bocca e naso (cianosi).
Conservazione e smaltimento
Conservare il farmaco nel suo contenitore originale, ben chiuso e fuori dalla portata dei bambini. Conservarlo a temperatura ambiente e lontano da fonti eccessive di calore e umidità (non in bagno). Gettare i farmaci scaduti o non più necessari negli appositi contenitori.
Fonti e bibliografia
- MedLinePlus
- FDA
- FDA, post-market
Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.