Cos’è la diarrea?
La diarrea è un’alterazione della della defecazione caratterizzata da un aumento della quantità giornaliera di feci, che appaiono meno consistenti e poco formate; si manifesta in genere associata anche a un aumento della frequenza di scariche, benché sia possibile anche il singolo evento occasionale.
La diarrea in forma acuta è un problema comune che di solito si protrae per 1 o 2 giorni per poi risolversi spontaneamente, senza necessità di un trattamento specifico. Una diarrea prolungata che duri più di 2 giorni può invece essere sintomo di un disturbo più serio, che porta con sé il rischio di complicazioni (la disidratazione su tutte).
In alcuni casi il soggetto colpito può lamentare anche altri sintomi, a seconda della causa scatenante; si tratta di un disturbo che può colpire chiunque e in genere non è legato a motivi di reale preoccupazione, anche se ovviamente può essere causa di disagio e fastidio notevole fino a guarigione, che si verifica in genere entro pochi giorni o una settimana al massimo (diarrea acuta).
Tra le cause più comuni di diarrea troviamo:
- consumo di cibo o acqua contaminati,
- virus influenzali o parainfluenzali (come la cosiddetta influenza intestinale),
- farmaci (l’esempio più comune sono gli antibiotici),
- intolleranze alimentari e altre forme di ipersensibilità,
- disturbi relativi al funzionamento del colon, come la sindrome dell’intestino irritabile.
A volte semplicemente non può essere individuata una causa specifica, ma se il disturbo tende a risolversi entro pochi giorni la ricerca del fattore scatenante non è in genere di grande utilità; si raccomanda invece di contattare il medico in caso di:
- sintomi e segni di disidratazione,
- persistenza dei sintomi per più di due giorni nel caso degli adulti, 24 ore per i bambini,
- forte dolore addominale o al retto,
- febbre,
- feci con sangue o pus,
- feci nere e/o catramose.
La diarrea cronica può essere causata da una malattia cronica, come nel caso di patologie che colpiscono lo stomaco, l’intestino tenue o il colon (come il morbo di Crohn).
Il pericolo maggiore è spesso rappresentato dalla disidratazione, stato in cui il corpo viene privato di molti fluidi e diventa incapace di funzionare correttamente. La disidratazione è particolarmente pericolosa nei bambini e negli anziani e deve essere trattata tempestivamente al fine di evitare gravi problemi di salute.
Diarrea o dissenteria?
Spesso i due termini sono usati come se fossero sinonimi, ma in realtà indicano due condizioni diverse.
- La diarrea è una condizione caratterizzata da almeno tre evacuazioni giornaliere di feci molli, acquose e/o non formate,
- la dissenteria è invece una forma di gastroenterite infettiva che manifesta come sintomo principale diarrea accompagnata da sangue.
In altre parole in assenza di sangue non è corretto parlare di dissenteria e quindi i due termini non vanno considerati sinonimi. Per approfondire il tema dissenteria clicca qui.
Le cause della diarrea
Gli attacchi acuti di solito sono causati da batteri, virus, parassiti o infezioni, mentre disturbi cronici sono di solito legate a disturbi funzionali come la sindrome da colon irritabile o a malattie infiammatorie intestinali.
Alcune delle più comuni cause di diarrea comprendono:
- Infezioni batteriche:
- Infezioni virali:
- rotavirus,
- virus di Norwalk (responsabili delle cosiddette influenze intestinali),
- citomegalovirus,
- herpes simplex
- e l’epatite virale.
- Intolleranze alimentari: Alcune persone non sono in grado di digerire gli alimenti, come specifici dolcificanti artificiali e lattosio, uno zucchero presente nel latte.
- Parassiti: I parassiti possono entrare nel corpo tramite il cibo o l’acqua e colonizzare il sistema digestivo. I parassiti che causano la diarrea comprendono:
- Reazione ai farmaci: Antibiotici, farmaci per abbassare la pressione arteriosa, chemioterapici ed antiacidi contenenti magnesio possono provocare diarrea.
- Malattie intestinali: Malattie infiammatorie intestinali (come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa) e malattia celiaca spesso sono causa di diarrea.
- Disturbi funzionali all’intestino. La diarrea può essere infine sintomo della sindrome da colon irritabile.
- Interventi chirurgici: Alcune persone sviluppano diarrea dopo un intervento chirurgico allo stomaco o a seguito della rimozione della cistifellea. Il motivo può essere rispettivamente
- un cambiamento nel modo in cui si muove il cibo attraverso il sistema digestivo,
- un aumento della quantità di bile nel colon.
Le persone che visitano i paesi stranieri sono a rischio di diarrea, causata dal cibo o dall’acqua potabile contaminata da batteri, virus o parassiti. La diarrea del viaggiatore può essere un problema per i paesi in via di sviluppo, mentre il turismo negli Stati Uniti, Canada, nella maggior parte dei paesi europei, in Giappone, Australia e Nuova Zelanda non è associato a particolari rischi.
In molti pazienti la causa della diarrea non viene trovata e, quando tende a risolversi spontaneamente entro pochi giorni, non è necessario approfondire (si parla in questi casi di fenomeno autolimitante).
Influenza intestinale: contagio e trasmissione
A differenza di quello che si pensa normalmente, anche in caso di gastroenterite virale (influenza intestinale) il contagio diretto attraverso i contatti ravvicinali è poco probabile, perché i virus sono diffusi soprattutto attraverso il vomito (quando presente) e nelle feci; il rischio nasce quindi da un’igiene insufficiente (non lavarsi le mani dopo l’evacuazione) e con altre forme di contagio indiretto. Tutto ciò che entra in contatto con i virua può essere contaminato, ad esempio i giocattoli, le superfici su cui si appoggiano i vestiti sporchi e quelle dei bagni, e persino le mani di chi prepara il cibo.
I bambini possono per esempio facilmente contrarre l’infezione se toccano una superficie contaminata, come un gabinetto o un giocattolo, e poi mettono le dita in bocca.
Infezioni comuni
- E. coli (batterio): La maggior parte delle infezioni da Escherichia Coli si diffonde attraverso gli alimenti o l’acqua contaminati, come ad esempio carne poco cotta (in particolare gli hamburger, in cui la carne è stata tritata) o la frutta non lavata entrati in contatto con escrementi animali. Le infezioni da E. Coli, che di solito colpiscono i bambini fino a 5 anni, possono anche diffondersi tramite l’acqua contaminata delle piscine e il contatto con gli animali.
- Salmonella (batterio): Nei paesi industrializzati questi batteri (che si trovano per esempio nel pollo e nelle uova contaminati, sia crudi che poco cotti) sono una grave causa di intossicazione alimentare, soprattutto nei mesi estivi.
- Campylobacter (batterio): I bambini e le persone giovani sono le categorie colpite più di frequente da queste infezioni, soprattutto durante l’estate. I batteri spesso si trovano nel pollo crudo e poco cotto.
- Shigella (batterio): Le infezioni da shigella (definite shigellosi) si diffondono con facilità nell’ambito famigliare, negli ospedali e nelle scuole dell’infanzia. I bambini dai 2 ai 4 anni hanno le maggiori probabilità di essere colpiti dall’infezione.
- Giardia (parassita): L’infezione da Giardia (definita giardiasi) si diffonde facilmente attraverso gli ambienti e l’acqua contaminata, specialmente nei parchi acquatici e nelle piscine (i batteri sono resistenti al cloro), attraverso le installazioni negli acquari pubblici, nei musei e pure tramite i ruscelli e laghi contaminati.
- Cryptosporidium (parassita): Presente soprattutto nell’acqua, sia essa potabile o meno, questo parassita spesso è il responsabile delle epidemie di diarrea nelle scuole e negli altri luoghi pubblici. La cryptosporidiosi spesso causa scariche di diarrea acquosa che possono durare per due settimane o anche di più.
I sintomi della diarrea
La diarrea è di per sé un sintomo e, come tale, può essere accompagnata da:
- dolore addominale,
- crampi
- e urgenza di evacuazione (fino a diventare anche incontinenza fecale, ovvero l’incapacità di trattenere le feci).
Le infezioni (da virus, ma soprattutto da batteri e parassiti) che causano la diarrea possono manifestarsi anche attraverso la comparsa di sintomi sistemici come
- febbre,
- perdita dell’appetito,
- nausea e vomito,
- perdita di peso,
- presenza di sangue nelle feci,
- disidratazione.
Spesso, nel caso della gastroenterite virale, i bambini presentano febbre e vomito come primi sintomi, e solo in un secondo momento la diarrea.
Diarrea nei bambini
Anche i bambini possono manifestare gravi forme di diarrea cronica, tra le cause batteri, virus, parassiti, farmaci, disturbi intestinali funzionali e ipersensibilità alimentari.
L’infezione da rotavirus è la causa più comune di diarrea acuta infantile; di norma si risolve in un periodo di tempo tra i 3 ed i 9 giorni. I bambini con un’età compresa fra le 6 e le 32 settimane possono essere vaccinate contro il virus con un vaccino chiamato Rotateq.
Se il bambino ha diarrea, non esitate a chiamare il medico per un consiglio. La diarrea è particolarmente pericolosa nei neonati e nei lattanti, portandoli alla disidratazione in appena un giorno o due. Un bambino può morire per disidratazione nel giro di pochi giorni. Il principale trattamento per la diarrea nei bambini è la reidratazione per sostituire rapidamente i fluidi persi.
Portate il vostro bambino dal medico, se non vi è alcun miglioramento dopo 24 ore o se ha uno qualsiasi dei seguenti sintomi:
- feci contenenti sangue, muco o pus,
- feci nere,
- una temperatura superiore a 39 gradi,
- segni di disidratazione.
I farmaci per il trattamento della diarrea negli adulti possono essere pericolosi per i bambini e dovrebbero essere prescritti solo dal medico.
Disidratazione
La diarrea può causare disidratazione, condizione caratterizzata da un’eccessiva perdita di fluidi ed elettroliti, fino a determinare l’alterazione di diversi processi metabolici. e non può funzionare correttamente. La disidratazione è particolarmente pericolosa nei bambini e negli anziani, che devono essere trattati immediatamente per evitare gravi problemi di salute.
I segni della disidratazione comprendono:
- sete,
- minzione meno frequente,
- pelle secca,
- stanchezza,
- senso di stordimento,
- urine di colore scuro.
I segni di disidratazione nei bambini possono inoltre essere:
- secchezza della bocca e della lingua,
- pianto senza lacrime,
- pannolini non bagnati da 3 ore o più,
- rossore all’addome, agli occhi o alle guance,
- febbre alta,
- svogliatezza o irritabilità,
- pelle che non si appiattisce quando pizzicata e rilasciata.
Se sospettate che voi o il vostro bambino siate disidratati, chiamate il medico immediatamente. La disidratazione grave può richiedere il ricovero ospedaliero.
I liquidi e gli elettroliti persi durante gli attacchi di diarrea devono essere reintegrati immediatamente, perché il corpo non può funzionare senza di loro. Gli elettroliti sono i sali minerali e influenzano la quantità di acqua nel corpo, l’attività muscolare e altre importanti funzioni.
Anche se l’acqua è estremamente importante nel prevenire la disidratazione, non contiene elettroliti (sali minerali) in quantità sufficiente; brodo, zuppe, succhi di frutta e verdura contribuiranno a ripristinare i livelli di elettroliti, anche se il pediatra può prescrivere in associazione prodotti commerciali disponibili in farmacia completi e bilanciati.
Quando chiamare il medico
Per quanto riguarda gli adulti è bene rivolgersi al medico in caso di episodi prolungati di diarrea oppure, in caso di pazienti anziani, ai primi sintomi di affaticamento e disidratazione:
- giramenti di testa,
- mal di testa,
- stanchezza,
- bocca secca,
- produzione scarsa di urina, che assume un colore giallo scuro.
In caso di disidratazione grave, che richiede il Pronto Soccorso, può comparire:
- letargia (grave sonnolenza),
- vertigini severe,
- insufficiente produzione di urina,
- polso debole e accelerato,
- convulsioni,
- perdita di conoscenza.
Contattare il medico anche in caso di:
- sangue nelle feci,
- vomito persistente e intrattabile,
- perdita di peso,
- assunzione recente di antibiotici (possibilità di infezione da Clostridium D.),
- feci di colore nero (melena).
Nel caso dei lattanti è opportuno contattare urgentemente il pediatra in caso di sei o più scariche di diarrea in 24 ore, o in caso di 3 o più episodi di vomito sempre in 24 ore; in caso di sintomi di disidratazione rivolgersi in Pronto Soccorso. Tra i segnali cui prestare attenzione ricordiamo:
- fontanella infossata,
- assenza o scarsità di lacrime durante il pianto,
- bocca secca,
- pannolini bagnati in modo insufficiente,
- urina gialla scura,
- sonnolenza,
- respiro accelerato,
- manine e piedini freddi.
Per quanto riguarda i bambini si raccomanda di contattare il medico in caso di diarrea persistente e/o:
- 6 o più scariche in 24 ore,
- diarrea e vomito,
- diarrea acquosa,
- sangue nelle feci,
- severo e continuo dolore addominale,
- sintomi di disidratazione.
Diagnosi
Quando il sintomo persiste per lunghi periodi e/o tende a ripresentarsi spesso è opportuno rivolgersi al medico per capirne la causa, attraverso:
- Storia medica ed esame fisico. Il medico interrogherà il paziente sulle abitudini alimentari ed i farmaci utilizzati, nonché su stato di salute generale e storia clinica.
- Esame delle feci. Un campione di feci viene analizzato in un laboratorio per verificare la presenza di batteri, parassiti o altri segni di malattia e infezione.
- Esami del sangue. Gli esami del sangue possono essere utili per escludere alcune malattie.
- Digiuno. Per scoprire se un allergia o intolleranza alimentare causano diarrea, il medico può richiedere di evitare il lattosio, i carboidrati, il frumento o di altri alimenti per vedere se la diarrea si arresta a seguito di un cambiamento nella dieta.
In casi specifici potrebbe essere necessario ricorrere a:
- Colonscopia, esame invasivo che consente di valutare il colon dall’interno.
- Scintigrafia, esame di imaging che consente di escludere anomalie strutturali come causa della diarrea.
Rimedi: cosa fare?
Nella maggior parte dei casi di diarrea è sufficiente reintegrare i liquidi persi; i farmaci che bloccano la diarrea (come la loperamide, ad esempio Imodium®) possono essere di sollievo, ma non sono raccomandati perché in caso d’infezione o parassitosi se la diarrea si arresta prima di aver eliminato la causa, si ottiene solo un protrarsi dei tempi di risoluzione, intrappolando l’agente responsabile nell’intestino.
Cosa prendere?
I medici possono prescrivere antibiotici nei casi di infezione batterica, mentre ampiamente diffusa è l’abitudine di ricorrere alla somministrazione di fermenti lattici, probabilmente utili soprattutto nelle patologie di origine infettiva.
Di grande utilità risultano invece le sostanze adsorbenti, come la diosmectite.
Cosa mangiare con la diarrea?
In caso di diarrea è comune la diminuzione dell’appetito per qualche giorno, non è un problema, e generalmente è possibile riprendere una dieta normale non appena si sente lo stimolo della fame, evitando semplicemente
- tè, caffè e in generale bevande contenenti caffeina,
- prodotti lattiero-caseari negli adulti,
- alimenti ricchi di grassi, o di fibra,
- dolci,
- alcolici,
- cibi piccanti,
- bibite contenenti dolcificanti artificiali
finché sono presenti sintomi intestinali.
Con i primi miglioramenti è possibile aggiungere alimenti teneri comprese le banane, riso, patate lesse, pane tostato, cracker, carote cotte, pollo al forno senza pelle o grasso.
La letteratura dimostra in ogni caso che seguire una dieta eccessivamente ristretta non è una scelta che permetta di ottenere vantaggi tangibili in termini di velocità di risoluzione, almeno nella maggior parte dei casi.
Per i bambini, il pediatra può raccomandare una dieta particolarmente leggera. Una volta che la diarrea si è fermata, il pediatra probabilmente incoraggerà i bambini a tornare a una normale e sana alimentazione, ammesso che questa possa essere tollerata.
Per approfondire si rimanda all’articolo dedicato.
Bambini
La diarrea di lieve intensità di solito non deve destare preoccupazione, soprattutto se il bimbo si comporta normalmente, giocando e mangiando/bevendo adeguatamente abbastanza; può essere utile la frequente somministrazione di liquidi reidratanti, acquistabili in farmacia o preparabili anche a casa (previo parere del pediatra!), con formule simili a quelle suggerite dall’OMS:
- 1 litro di acqua (o spremuta d’arancia),
- 1 cucchiaio di zucchero,
- 1 cucchiaino di sale,
- una puntina di bicarbonato.
L’acqua da sola non è sufficiente a reidratare, perché non contiene i necessari sali e zuccheri persi con le scariche.
Un bambino che
- presenta una diarrea lieve,
- non è disidratato
- e non vomita
può continuare ad alimentarsi normalmente, senza la necessità di sospendere il latte o altri alimenti; può essere magari utile ridurre leggermente la quantità di fibra (frutta e verdura).
I farmaci antibiotici o antivirali non sono prescritti nei casi di diarrea causati da batteri e virus, perché la maggior parte dei bambini guarisce spontaneamente. Gli antibiotici vengono prescritti ai bambini molto piccoli oppure ai bambini con un sistema immunitario debole per evitare che le infezioni batteriche (come la salmonellosi) si diffondano nel loro corpo.
Se la malattia è causata da un parassita può essere trattata con farmaci antiparassitari per curarne o abbreviarne il decorso. Il medico potrebbe prescrivere un esame delle feci, in cui un campione sarà esaminato in laboratorio per identificare nello specifico il responsabile della diarrea (batterio, virus o parassita).
I medicinali antidiarroici da banco non devono essere somministrati ai bambini se non dietro stretto controllo medico.
I bambini colpiti da diarrea grave potrebbero aver bisogno di flebo in ospedale per alcune ore, per combattere la disidratazione.
Il modo migliore per combattere la diarrea di vostro figlio dipende dalla gravità, da quali germi l’hanno causata, dall’età, dal peso e dai sintomi del bambino, quindi chiedete sempre consiglio al medico riguardo la terapia da seguire, soprattutto nel caso di neonati e lattanti con meno di 12 mesi.
Prevenzione
Fondamentalmente sono solo due le forme che possono essere prevenute:
- la diarrea da rotavirus,
- la diarrea del viaggiatore,
attraverso la somministrazione dei relativi vaccini.
Più in generale si consiglia di:
- lavarsi frequentemente le mani con il sapone, soprattutto dopo essere andati in bagno e prima di toccare del cibo,
- lavare i sanitari con disinfettanti dopo ogni scarica di diarrea,
- evitare l’uso condiviso di asciugamani, posate, bicchieri, … durante episodi di diarrea,
- evitare il ritorno a scuola o al lavoro possibilmente per almeno 48 ore dopo l’ultima scarica.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Cosa mangiare in caso di diarrea?
Le evidenze più recenti mostrano che non è necessario adottare diete particolari durante gli episodi di diarrea, è sufficiente assecondare i propri desideri attenendosi ad una dieta sana ed evitando alimenti troppo ricchi di grassi e/o di zuccheri.
Cosa fare in caso di diarera?
In genere gli episodi di diarrea sono autolimitanti e non necessitano di particolari accorgimenti, è sufficiente bere molto (ed eventualmente integrare i sali minerali) per evitare il rischio di disidratazione. Non sono consigliati farmaci antidiarroici se non espressamente prescritti dal medico.
Come fermare la diarrea? Cosa prendere?
Evitare i farmaci antidiarroici se non prescritti, valutare eventualmente farmaci adsorbenti e fermenti lattici.
Quanto dura la diarrea?
Nei casi di virosi (la cosiddetta influenza intestinale) in genere la durata è limitata a pochi giorni.