Dolcificanti artificiali come l’aspartame cancerogeni? Fanno male davvero?

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Introduzione

I dolcificanti artificiali (o edulcoranti) sono sostanze usate al posto del saccarosio (lo zucchero da tavola) per dolcificare gli alimenti e le bevande. Sono molto più dolci rispetto allo zucchero normale quindi, al fine di ottenere lo stesso gusto in termini di dolcezza è possibile usarne una quantità sensibilmente inferiore.

I primi dubbi su possibili legami tra dolcificanti artificiali e tumori risalgono al periodo in cui alcune ricerche dimostrarono che una combinazione di ciclamato e saccarina era in grado di provocare tumori alla vescica nel modello animale, tuttavia i risultati degli studi di carcinogenicità successivi (le ricerche che esaminano se una sostanza è in grado di provocare un tumore) effettuati su questi dolcificanti non hanno mai evidenziato con chiarezza il collegamento con i tumori nell’uomo.

Analogamente, le ricerche compiute su altri dolcificanti approvati per la commercializzazione non hanno dimostrato alcun collegamento con i tumori nell’uomo.

Fotografia di una mano che lascia cadere una compressa di dolcificante nel caffè.

iStock.com/gilaxia

Saccarina

Gli studi compiuti sulle cavie nei primi anni Settanta dimostrarono l’esistenza di un collegamento tra la saccarina e il tumore alla vescica, per questo motivo il Congresso Americano diede ordine di effettuare ulteriori ricerche sulla saccarina e impose che tutti gli alimenti che contenevano la saccarina recassero l’etichetta “Può provocare danni alla salute. Questo prodotto contiene saccarina, causa di tumori nelle cavie da laboratorio”.

Gli studi successivi effettuati sui topi dimostrarono un aumento dell’incidenza dei tumori alla vescica in conseguenza dell’assunzione di dosi molto elevate di saccarina, soprattutto nei soggetti maschi. Tuttavia gli studi successivi hanno dimostrato che questi risultati valgono soltanto nel caso dei topi. Gli studi epidemiologici condotti sulla specie umana (gli studi relativi alla regolarità, alle cause e alla prevenzione delle malattie in determinate fasce di persone) non hanno ricavato prove sufficienti a sostegno della tesi che l’uso della saccarina sia collegato a una maggior incidenza del tumore alla vescica.

I tumori alla vescica evidenziati nei topi sono dovuti a un meccanismo non osservabile negli esseri umani e non ci sono prove incontrovertibili a favore del collegamento causale tra la saccarina e i tumori nell’essere umano, quindi nel 2000 la saccarina è stata tolta dal Report on Carcinogens dell’U.S. National Toxicology Program, in cui era stata elencata dal 1981 come sostanza con buon margine di certezza carcinogenica per la specie umana (sostanza causa di tumori).

In seguito, il 21 dicembre del 2000, è stata approvata la legge che abroga l’etichetta di avvertimento sui prodotti contenenti saccarina.

Aspartame

L’aspartame, messo in commercio con diversi nomi, fu approvato dalla FDA (una sorta di Ministero della Salute negli USA) negli Stati Uniti nel 1981, dopo diverse analisi che dimostravano che non provoca tumori né altri effetti collaterali sulle cavie da laboratorio.

I dubbi relativi alla sua sicurezza ritornarono prepotentemente all’attenzione dei ricercatori nel 1996, con una ricerca che suggeriva che l’aumento delle persone affette da tumori al cervello verificatosi tra il 1975 e il 1992 avrebbe potuto essere collegato all’introduzione e all’uso di questo dolcificante.

L’analisi delle statistiche dell’NCI dimostrò che l’incidenza generale dei tumori del cervello e del sistema nervoso centrale aveva iniziato ad aumentare nel 1973, ben otto anni prima dell’approvazione dell’aspartame, ed aveva continuato ad aumentare fino al 1985. Inoltre l’aumento dell’incidenza generale dei tumori al cervello si era verificato in primo luogo tra le persone di età pari o superiore ai 70 anni, cioè in un gruppo che non era stato esposto alle massime dosi di aspartame a partire dalla sua introduzione.

Questi dati, quindi, non stabiliscono un collegamento chiaro tra il consumo di aspartame e i casi di tumori al cervello.

È invece del 2005 uno studio di laboratorio che evidenziò una maggiore incidenza dei linfomi e della leucemia nei topi alimentati con dosi massicce di aspartame (equivalenti al contenuto di un numero variabile tra le 8 e le 2.083 lattine di bevanda gassata dietetica al giorno), tuttavia i dati raccolti presentavano alcune anomalie. Ad esempio il numero di tumori non era aumentato in maniera direttamente proporzionalmente alla quantità di aspartame, come ci si poteva attendere.

In seguito, l’NCI ha esaminato i dati relativi all’uomo, raccolti dal Diet and Health Study del NIH-AARP, ricerca condotta su più di mezzo milione di pensionati. L’aumento del consumo di bevande contenenti aspartame non è collegato allo sviluppo di linfomi, leucemia né tumori al cervello.

Ciclamato

Alcuni lavori di ricerca sui topi hanno suggerito che anche il ciclamato potesse aumentare il rischio di tumori alla vescica negli esseri umani e, proprio per questo, la FDA ne proibì l’uso nel 1969. Dopo il riesame della carcinogenicità e la valutazione di nuovi dati, i ricercatori hanno concluso che il ciclamato non è una sostanza cancerogena e nemmeno co-cancerogena (cioè una sostanza che potenzia l’effetto di un’altra sostanza cancerogena).

Per la riapprovazione del ciclamato è stata presentata una petizione alla FDA, che però in questo momento è sospesa (non attivamente considerata). Le preoccupazioni della FDA, infatti, riguardano non tanto il tumore quanto altri potenziali pericoli.

È tuttora in commercio in Italia.

Acesulfame ed altri

Tra gli altri dolcificanti ricordiamo ancora:

  • L’acesulfame K (potassico) è stato approvato dalla FDA nel 1988 per l’uso in determinate categorie di alimenti e bevande, poi nel 2002 è stato approvato come dolcificante generico (eccetto che per la carne e il pollame).
  • Il sucralosio è stato approvato dalla FDA come dolcificante da tavola nel 1998, e poi come dolcificante generico nel 1999.
  • I glicosidi steviolici sono molecole dolcificanti estratte dalle foglie della pianta Stevia; il potere dolcificante è da 40-300 volte superiore a quello del saccarosio.

Considerazioni finali

Ad oggi possiamo quindi affermare con ragionevole sicurezza che i dolcificanti non sono legati a un aumento del rischio di sviluppo di tumore, ma la ricerca non si ferma e negli anni sono emersi ulteriori dubbi relativi al loro utilizzo.

L’NHS inglese pone quindi una domanda da un punto di vista leggermente diverso: i dolcificanti sono sicuri, ma sono anche sani?

Sicuramente la sostituzione dello zucchero con aspartame e altri dolcificanti, stevia compresa, permette una riduzione dei rischi di:

Inoltre:

  • È stato suggerito che l’uso di dolcificanti artificiali possa avere un effetto stimolante sull’appetito e, pertanto, potrebbe avere un ruolo non sempre positivo in termini di gestione di sovrappeso e obesità.
  • Soprattutto nei bambini potrebbe aumentare l’abitudine al consumo di alimenti dal gusto dolce.
  • Potrebbero indurre i pazienti a concedersi frequenti strappi dietetici, perchè “tanto la bibita era dolcificata, che male può fare adesso un piccolo gelato?”.

In letteratura gli aspetti più indagati sono:

  • appetito e assunzione di cibo a breve termine,
  • rischio di sviluppo di
    • cancro,
    • diabete,
    • carie dentale,
    • obesità,
  • aumento di peso

Ad oggi l’aspartame è quindi fortemente controindicato nei soggetti affetti da fenilchetonuria, sconsigliata nelle donne incinta e nei bambini (più che altro per mancanza di prove di sicurezza), ma nel complesso non ci sono prove chiare e inconfutabili di un qualche effetto significativo sulla salute, positivo o negativo che sia;  generalmente tutti gli autori concordano sulla necessità di ulteriori studi.

Anche per queste ragioni importanti società medico-scientifiche come l’American Heart Association (AHA) e l’American Diabetes Association (ADA) rimangono molto caute nel ricorso a queste sostanze.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Mi scusi dottor Cimurro pare invece, riguardo l’aspartame, che da studi risulta compravata la cancerogenicità nei ratti.
    Cordiali saluti.

    1. Io uso il DieTIC a base di ciclammato ed è davvero buonissimo, meglio dello zucchero! E’ liquido e lo metto anche nello yougurt magro, si possono fare anche i dolci e per me è la soluzione ideale. Ovviamente Non bisogna abusarne, ma bastano 3-4 gocce per addolcire il caffè , senza retrogusto. Per me è il TOP e anche la nutrizionista mi ha dato l’ok, dato che è SENZA aspartame. 🙂

  2. Però avrei piacere di sapere se anche il dott. Cimurro ritiene che il dieTIC possa essere una valida soluzione per chi è a dieta? Ha 0 calorie e leggo tra i componenti acqua, edulcoranti, sodio ciclammato e acesulfame potassio. Possiamo essere tranquilli senza abusarne?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente sì, se non si abusa di questi dolcificanti uno vale l’altro e raramente sono causa di problemi.

  3. Salve dottore volevo chiederle se il dolcificante indebolisce le ossa . Così ho sentito dire . Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Quale esattamente (così posso verificare in modo mirato)?

  4. In generale dottore . Tipo dietor . Grazie mille

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non mi risulta.

  5. Salve dottore, per caso i dolcificanti artificiali (tipo diete TIC) e naturali (tipo stevia) fanno alzare i livelli di insulina come lo zucchero?
    Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      No.

  6. Salve dottore, volevo sapere se questi 2 elementi abbiano effetti negativi sulla salute (come insorgenza di tumori ecc) :
    1) il dolcificante liquido (per la precisione DIETOR liquido, di cui ne assumo circa 50-60 gocce al giorno purtroppo..sì: ha letto bene)
    E 2) Due bottiglie al giorno di Coca-Cola Zero da 1 litro e mezzo (contiene aspartame, acesulfame K e coloranti)
    Grazie

  7. Dottore, per favore mi sapete indicare in italia il migliore centro per asportazione di cisti parotidea?
    Non si sa ancora se sia maligna però a
    Cercavamo un posto sicuro anche per la diagnosi di questo,dato la delicatezza della cosa sia funzionale che estetica vorremmo trovare solo il meglio che si possa trovare ma non sappiamo bene come cercare ed ecco la fiducia in voi e vostre conoscenze.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo non la so aiutare, lascio la notifica aperta per la Dr.ssa Fabiani per valutare anche il suo parere.

    2. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Buonasera, intanto è corretto sottoporsi a visita chirurgica per valutare la formazione, bisogna avere la diagnosi prima di entrare in sala operatoria; questo tipo di intervento è appannaggio di chirurghi maxillo-facciali, otorinolaringoiatri e chirurghi generali specializzati nel campo. Più che per l’estetica, che non avrebbe grosse differenze se non un accesso più ampio in caso di diagnosi di malignità, è importante l’esperienza del chirurgo per i rischi legati alla procedura che può risultare piuttosto delicata (lesioni del nervo faciale che penetra nella ghiandola parotide stessa). Un ottimo centro di mia conoscenza è quello dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, ci sono ottimi centri anche a Milano, non so dove potrebbe farvi comodo, l’importante è che comunque il chirurgo sia dedicato a questo tipo di intervento e che non lo faccia ogni tanto e se capita insomma. In bocca al lupo!

    3. Grazie dottoressa allora sceglieremo tra Roma e Milano grazie per gli auguri oltre che al supporto, sinceramente tra Roma e Milano cercheremo di capire quale sia il più esperto come posto ovvero dove ne facciano di più quindi abbiano più pratica.

    4. Dottor Cimurro grazie per averci indirizzato dalla dottoressa.

    5. Dr. Roberto Gindro

      È stato un piacere, nel mio piccolo rimango a disposizione.

    6. Dottori abbiamo prenotato a Milano al San Raffaele, intanto cercavamo un antinfiammatorio che agisca in quella zona dove sta la ciste parotidea, abbiamo letto di Danzen 5mg perché la zona si infiamma a volte è non abbiamo nessuno che può dire se vada bene o no, possiamo avere un indizio?
      grazie

    7. Dr. Roberto Gindro

      Mi dispiace, ma non posso avallare l’uso di farmaci.

  8. Buona sera dottore, volevo sapere se il dolcificante diete.tic, 0 calorie, 0 grassi ecc per 100 ml di prodotto, può ingrassare se assunto un pó più del dovuto? E magari può causare problemi come il blocco del ciclo mestruale?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non può far ingrassare, ma come TUTTE le cose è importante non esagerare.

      Cosa intende esattamente per “un po’ più del dovuto”?

      Non dovrebbe incidere sul flusso mestruale.

    2. Intendo una boccetta da 50ml a settimana.

    3. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente troppo.

      2 gocce equivalgono a un cucchiaino di zucchero.
      20 gocce equivalgono a 1 ml, quindi il flacone da 50 ml contiene circa 1000 gocce, che corrispondono a circa 500 cucchiaini di zucchero, che è intuitivo capire che è assolutamente sproporzionato nel contesto di una dieta varia e sana.

    4. Ok la ringrazio, ne faró meno abuso. Ma comunque è certo che se seno ingrassata non dipende dal diete.tic giusto?

    5. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      È molto poco probabile, sì.

    6. Cioè è stato il dolcificante? Scusatemi ma non ho afferrato la risposta. Ringrazio e mi scuso in anticipo

    7. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente NON è stato il dolcificante.

  9. Anche Stevia (che è naturale) è cancerogeno? Oppure si può usare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il fatto che sia naturale non significa automaticamente che una sostanza sia sicura; detto questo ribadisco che anche l’aspartame alle dosi normalmente usate non presenta alcun pericolo.