Ultima modifica

Introduzione

L’allergia al grano (o frumento) è una reazione allergica che si manifesta a seguito del consumo di alimenti contenenti il cereale; come nel caso di altre forme allergiche si tratta di un’attivazione del sistema immunitario, che si sensibilizza verso alcune sostanze scambiate erroneamente per una minaccia alla salute dell’organismo

La reazione è in genere innescata da cibo contenente grano, ma in alcuni casi è sufficiente l’inalazione della farina per scatenare la manifestazione dei sintomi (allergia da contatto); evitare il grano è la principale strategia di prevenzione e trattamento, resa purtroppo difficile dal fatto che l’allergene è spesso contenuto anche in alimenti insospettabili come birra e ketchup.

Il 65% dei bambini con allergia al grano la supererà definitivamente entro il compimento del dodicesimo anno (fonte: acaai.org).

L’allergia al frumento a volte viene confusa con la celiachia, ma la realtà è che queste condizioni differiscono in modo sostanziale:

  • il morbo celiaco è una malattia genetica, autoimmune, caratterizzata dalla sensibilità verso una specifica proteina (glutine). Il sistema immunitario di un paziente celiaco individua erroneamente il glutine come una molecola pericolosa ed a seguito di una cascata di reazioni danneggia anche i tessuti intestinali in presenza della sostanza.
  • Questo tipo di risposta non avviene in caso di allergia al grano, che presenterà quindi sintomi e conseguenze del tutto diverse.

Anche la dieta del paziente celiaco e del paziente con allergia al grano sono solo in parte sovrapponibili, in quanto le sostanze responsabili dei sintomi sono diverse.

Foto di un campo di grano al sole

iStock.com/filipfoto

Cause

I sintomi dell’allergia al grano sono causati da una reazione del sistema immunitario verso l’alimento, in particolare verso una o più proteine che vi sono contenute e che vengono scambiate per microrganismi (o altre minacce) in grado di causare un danno all’organismo.

Non è ancora chiaro il motivo per cui alcuni soggetti sviluppino allergie alimentari, ma si pensa che la causa possa essere una combinazione di

  • predisposizione genetica,
  • fattori ambientali;

nella maggior parte delle reazioni alimentari l’organismo scatena gli anticorpi IgE verso quella che ritiene essere una minaccia e questi a loro volta rilasciano diverse sostanze, tra cui l’istamina, in grado di causare i sintomi tipici dell’allergia:

  • i piccoli vasi sanguigni aumentano di portata e la pelle diventa così rossa e gonfia,
  • colpisce i nervi responsabili delle sensazioni cutanee della pelle, causando prurito,
  • aumenta la quantità di muco prodotta nel rivestimento del naso, che provoca prurito e bruciore.

Nella maggior parte dei casi il rilascio di istamina è limitato alla zona di contatto (per esempio bocca e gola) e compaiono così sintomi locali, ma in caso di reazioni più severe il rilascio può coinvolgere l’intero organismo ed esporre il soggetto a complicazioni fatali (shock anafilattico).

L’innesco della reazione può derivare da:

  • alimenti contenenti grano (pasta, pane, prodotti da forno, alimenti pronti industriali, …),
  • altre fonti (paste morbide per giochi di manipolazione, cosmetici, …).

Alcune fonti di proteine del grano sono quindi piuttosto evidenti, come il pane, ma molto spesso la loro presenza può passare inosservata (talvolta è possibile rilevare tracce anche in alimenti insospettabili come salse e caramelle).

Il grano saraceno, considerato erroneamente un cereale, non è una graminacea e non è tassonomicamente correlato al frumento, pertanto rappresenta nutrizionalmente un’ottima opzione sostitutiva in adulti e bambini allergici al grano.

Anafilassi grano-dipendente indotta dall’esercizio fisico

Alcune persone con allergia al frumento sviluppano sintomi solo nel caso in cui pratichino esercizio fisico dopo il consumo degli alimenti a rischio; le risposte fisiologiche indotte dall’attività fisica innescano una reazione allergica o peggiorano la risposta del sistema immunitario alle proteine del grano.

Anche l’assunzione di aspirina in soggetti predisposti può aumentare il rischio di manifestare questa condizione, che di solito si traduce in anafilassi, ossia una reazione in grado di mettere a repentaglio la vita.

Fattori di rischio

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare l’allergia al frumento:

  • Storia familiare. Il rischio aumenta se i genitori hanno allergie alimentari o altre allergie, come la febbre da fieno. Se entrambi i genitori soffrono di allergie, è molto più probabile sviluppare un’allergia alimentare rispetto a soggetti con un solo genitore colpito da allergie.
  • Altre allergie. I soggetti che soffrono o hanno sofferto di altre allergie, per esempio di dermatite atopica, corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi anche verso il grano (e altri alimenti).
  • Età. Questa allergia è più comune nei neonati e bambini piccoli, che hanno un sistema immunitario e digestivo immaturo, ma la maggior parte di essi la supererà crescendo; anche gli adulti possono svilupparla, soprattutto per sensibilità crociata al polline delle graminacee.

Sintomi

I sintomi compaiono rapidamente, in genere pochi minuti o al massimo entro qualche ora dal contatto con l’antigene; possono peggiorare di intensità in caso di esposizione ripetuta.

I sintomi più comuni dell’allergia al grano comprendono:

I pazienti possono talvolta avvertire anche

Pericoli (shock anafilattico)

Il rischio è unicamente legato alla possibilità di manifestare uno shock anafilattico, magari a seguito di ingestione involontaria e inconsapevole dell’allergene, una reazione tanto rapida quanto pericolosa per la vita, che si presenta con sintomi quali:

Quando chiamare il medico

In caso di sospetto di allergia al grano si raccomanda di fare il punto con il pediatra/medico.

In caso di sintomi o anche solo di dubbio di anafilassi si raccomanda di contattare immediatamente il numero unico delle emergenze o di farsi portare in Pronto Soccorso.

Diagnosi

Poiché alcuni sintomi si sovrappongono a celiachia e alla sensibilità al glutine, è essenziale per il benessere del paziente una corretta diagnosi, in modo da non correre il rischio di eliminare dalla dieta alimenti senza motivo.

Il primo passo per una corretta diagnosi è rivolgersi al medico di base, per una valutazione fisica, l’anamnesi (storia medica dettagliata) ed eventualmente essere inviati se necessario all’allergologo.

Per la conferma della diagnosi è in genere necessario procedere al test cutaneo o a specifici esami del sangue.

Prick-test

Piccole gocce di estratti di allergeni purificati, compresi gli estratti di proteine del grano, sono poste sulla superficie della pelle e attraverso un piccolo ago vengono fatte penetrare appena sotto la cute. Dopo 15-20 minuti di attesa si andranno a verificare eventuali reazioni, nel caso in cui si sviluppi prurito e rossore si registrerà l’allergene che l’ha causato.

Analisi del sangue

Se una malattia della pelle o possibili interazioni con farmaci in uso impediscono lo svolgimento di un test cutaneo, il medico può ordinare un esame del sangue per la valutazione di anticorpi IgE verso le proteine del grano. Purtroppo questo test può fornire falsi positivi (esito positivo, pur in assenza di reale allergia).

Altri esami

Nel caso di risultati dubbi è possibile ricorrere alla verifica con un test di scatenamento (challenge test), in cui al soggetto viene fatta consumare una piccola porzione dell’alimento da testare per verificarne la reazione; deve tassativamente essere svolto in ospedale, a causa del rischio di sviluppo di shock anafilattico, tuttavia rappresenta il gold standard per la diagnosi.

Cura e terapia

Evitare il consumo di proteine del grano è attualmente l’unico trattamento per l’allergia al frumento e, per riuscire efficacemente in questo intento, è necessario imparare a leggere con attenzione le etichette degli alimenti consumati. Si precisa che è indispensabile evitare qualsiasi fonte anche minima, in quanto è possibile andare incontro a reazioni gravi anche se in passato si sono manifestati solo sintomi blandi.

La speranza è che in futuro possa essere sviluppata un’efficacia immunoterapia (vaccino) per la desensibilizzazione del paziente.

Farmaci

Gli antistaminici possono ridurre i segni ed i sintomi delle reazioni; questi farmaci possono essere assunti dopo l’esposizione per controllare la reazione e contribuire ad alleviare il disagio, in alternativa o associati a farmaci cortisonici.

L’adrenalina è un trattamento di emergenza in caso di anafilassi e, per tutti i soggetti a rischio, sarebbe opportuno avere sempre con sé la siringa di autoiniezione; nel caso di reazione grave e successiva iniezione di adrenalina si raccomanda di procedere ugualmente ad assistenza ospedaliera, per verificare che l’attacco sia passato.

Fotografia di un paziente che usa un autoiniettore di adrenalina sulla coscia

iStock.com/aoldman

Prevenzione

La miglior forma di prevenzione per gli attacchi è ovviamente evitare il consumo di alimenti a rischio e, per un miglior controllo, si consiglia:

  • Informare amici, parenti, camerieri, … Se il paziente che soffre di allergia al grano è un bambino, assicurarsi che chi si prende cura di lui (amici, parenti, insegnanti, …) sia a conoscenza del disturbo e in grado di riconoscerne i sintomi, procedendo eventualmente all’iniezione di adrenalina in caso di contatto accidentale. In caso di pranzo/cena al ristorante o consumazione al bar informare sempre i camerieri della propria allergia, sottolineando il fatto che devono essere TASSATIVAMENTE evitate anche contaminazioni crociate (molto comuni in cucina).
  • Indossare un braccialetto che metta al corrente dell’allergia, in caso di necessità.
  • Leggere sempre le etichette. Verificare periodicamente la composizione dei prodotti conosciuti, in quanto gli ingredienti possono cambiare nel tempo.
  • Negozio di alimenti senza glutine. Alcuni negozi specializzati e supermercati offrono alimenti senza glutine, che sono sicuri anche per le persone con allergie al grano (mentre non è sempre vero il contrario). Da ricordare che questi alimenti escludono anche cereali che invece probabilmente un allergico al grano può consumare, quindi è consigliabile non fare riferimento solo a questi prodotti per evitare inutili limiti della dieta. Si segnala infine che con l’aumento dell’offerta dei prodotti per celiaci, alcune aziende sono riuscite a deglutinare il frumento, quindi il soggetto allergico al grano deve talvolta evitare prodotti per celiaci preparati in questo modo.
Articoli Correlati
Articoli in evidenza
Domande e risposte
  1. Buongiorno dottore, mio figlio di tre anni ha una forma lieve di allergia al grano.. la pediatra mi disse di prendere pane e pasta di kamut, ma ho letto negli ingredienti della pasta che c’è scritto sfarinato di grano… allora mi indicò quella di farro… e il pane ho preso sempre quello di kamut.. vanno bene per mio figlio questi alimenti ?mi sento abbastanza confusa.. anche perché non può mangiare nemmeno latte e uova… mi può aiutare lei? grazie in anticipo..

    1. Dr. Roberto Gindro

      Consumando pane di kamut accusa sintomi?

  2. Abbiamo iniziato ieri sera con un pò di pane… I suoi sintomi non sono addominali, ma ha sempre tosse e a volte viene anche l’asma…infatti prende tutti i giorni il sosefen e il saslong…ad esempio l’altra notte una pizzica continua e ho dovuto dare il bentelan, solo così si è calmato… lui comunque all’albume e al latte ce l’ha più alta l’allergia… al grano c’è, ma di meno…

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Buongiorno. Se ha ancora sintomi con l’assunzione di prodotti a base di kamut è preferibile evitarli. Forse è meglio usare farine che non contengono per niente grano come farina di riso o di mais.saluti

  3. Salve,io ho una bimba di 1 anno e 8 mesi,da quando è nata ha problemi e qui in svezia ancora non hanno capito cosa abbia.il problema più presente ora è che ogni mangiata la butta subito fuori con la cacca,non prende peso,dorme appena esce all area aperta,e la notte ha forti dolori cosa mi potete dire? Io una volta togliendo la pasta la pizza e il pane o visto miglioramenti,ma ora che che mangia senza farina è lo stesso meno dolori ma la cacca non smette

    1. Dr. Roberto Gindro

      È stata esclusa la celiachia?

    2. Non lo so qui non fanno nulla,fino oggi solo anno provato senza latte senza lattosio,e questo ben 3 volte senza risultato poi io ho gridato e finalmente ho avuto il gastroenterologo,io ho provato a casa senza farina e stava meglio,cosi il medico ha detto proviamo un mese senza farina ma non vedo miglioramenti la cacca c’è sempre solo meno dolori di pancia,e poi ora rifiuta spesso di mangiare.quando è nata per 3mesi non faceva cacca se non la aiutavo con un cotonfioc bagnato con olio,fino a quando sono andata in italia e un pediatra mi ha detto di farla mangiare cosi il suo stomaco si comincia ad allargare e funziona meglio,così è stato,ora al contrario ogni mangiata una cacca,e non prende peso.in piu io la vedo soffrire e peggiorare sempre piu.non va nemmeno all asilo perche dorme molto

    3. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo è una situazione che richiederebbe qualche approfondimento mirato (celiachia, per esempio); se avesse ancora dei contatti in Italia (un pediatra) proverei a contattarlo telefonicamente per farsi prescrivere gli esami necessari.

  4. Salve..io sono allergica al frumento..ho fatto visite da un allergologia che mi ha consigliato di sostituire gli alimenti col grano kamut..in commercio se ne trovano di vari tipi..ho un dubbio però..solitamente acquisto pane kamut della Roberto..ma oggi ho acquistato il pane kamut della De Cecco e ho letto negli ingredienti che c’è pure glutine di frumento..essendone allergica al frumento devo preoccuparmi?e poi il farro posso mangiarlo?grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Potrebbe esserci contaminazione crociata, quindi è possibile che le dia fastidio.
      2. In genere il farro non dà problemi.

    2. Ok la ringrazio x la sua disponibilità..cercherò di evitare questa marca. .

  5. Salve..io sono allergica al frumento e il mio allergologo mi ha detto di mangiare kamut..oppure grano saraceno e farro..ho trovato in commercio fette biscottate kamut ma negli ingredienti contiene malto di orzo..potrei mangiarlo io l’orzo? Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Esiste il rischio che si possa essere allergici anche all’orzo, ma è raro.

  6. Buongiorno,
    ho 30 anni, da giugno ho avuto il primo attacco presubilmimente allergico mangiando un hot dog al maiale con la senape, con prurito in tutto il corpo e palato con difficoltà a respirare.
    Il secondo l’ho avuto ad agosto mangiando una granita a limone con brioche, il terzo un mese fa ad ottobremangiando pasta con il sugo ed un paio di giorni fa dopo aver mangiato pollo sfumato con il vino bianco. In tutti i casi, tranne il primo(in cui non mi sono recato all’ospedale), sono andato al pronto soccorso e in tutte le volte ho avuto prurito, schiena a chiazze rosse e difficoltà nella respirazione. E mi hanno prescritto una cura con il betlan.Non indagando più a fondo.
    Mi hanno solo detto di evitare tutti i cibi che contengono istamina cosa che fino ad ora ho fatto. Ma l’ultimo attacco avevo già evitato questi cibi, tranne la pasta e riso che non mi è stato detto di eliminare.
    Detto ciò ho fatto la visita allergologica, il prick test(negativo), il patch test(negativo) e il rast test(sono risultato allergico alle graminacee: coda di topo valore 0.71).
    Oggi ho di nuovo prenotato una visita dall’allergolo.
    Quali consigli mi può dare? Dai risultati non si evince nulla.

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Serve appunto la visita specialistica per saperne di più, probabilmente considererà ulteriori approfondimenti.

  7. Buongiorno sono la mamma di una bambina allergica al frumento.sto cercando di entrare in contatto con persone con la stella allergia. potete cercarmi tramite la pagina FaceBook allergia al frumento oppure via mail allindirizzo xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

  8. L’allergia è genetica?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, non si riconosce una vera e propria ereditarietà, ma può esserci famigliarità per il disturbo.

  9. Il grano saraceno si può mangiare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere non dà problemi perché, nonostante il nome, botanicamente parlando fa parte di una famiglia diversa di piante.