Pressione bassa: sintomi, cosa fare e quando preoccuparsi

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I valori: cosa s’intende per pressione bassa?

Ipotensione è il termine specialistico usato per indicare la pressione bassa: la pressione è la forza che il sangue pompato dal cuore esercita contro le pareti delle arterie.

Quando si misura la pressione si ottengono due valori: la pressione sistolica e quella diastolica.

  • La pressione sistolica (la massima) è quella misurata in corrispondenza del battito del cuore che pompa il sangue in tutto l’organismo.
  • La pressione diastolica (la minima), invece, è quella misurata tra un battito e l’altro, quando il cuore è a riposo.

Nella maggior parte dei casi nelle misurazioni della pressione il valore della pressione sistolica è scritto sopra o prima di quello della pressione diastolica, come ad esempio in 120/80 mmHg (l’unità di misura della pressione sono i mmHg, cioè i millimetri di mercurio).

La pressione degli adulti, per essere considerata normale, deve essere inferiore ai 120/80 mmHg, mentre si può parlare di ipotensione quando la pressione è inferiore ai 90/60 mmHg.

La pressione varia nel corso della giornata secondo i ritmi circadiani, diminuisce quando dormiamo e aumenta quando ci svegliamo, ma può anche aumentare in situazioni di eccitazione o nervosismo oppure durante l’attività fisica.

L’organismo è estremamente sensibile ai cambi di pressione: speciali cellule che si trovano nelle arterie sono in grado di avvertire se la pressione aumenta o diminuisce e possono indurre l’organismo a riportarla alla normalità. Se ci si alza troppo in fretta, ad esempio, la pressione può abbassarsi bruscamente e la visione diventa offuscata, ma queste cellule avvertono la diminuzione e subito si attivano affinché il sangue continui ad affluire al cervello, ai reni e agli altri organi principali.

La maggior parte delle forme di pressione bassa si sviluppa perché l’organismo non è in grado di riportare la pressione alla normalità, oppure perché non agisce abbastanza rapidamente in tal senso. Alcuni pazienti hanno sempre la pressione bassa, non manifestano alcun sintomo e l’ipotensione per loro è una situazione normale. In altre persone, invece, l’abbassamento della pressione è brusco e può essere causato da determinati diversi fattori o patologie.

Si noti tuttavia che, nella maggior parte dei pazienti, l’ipotensione diventa fonte di preoccupazione solo se provoca sintomi come

Misuratore di pressione che segna 75 - 55

Shutterstock/Voraorn Ratanakorn

Cause

Esistono diverse forme di ipotensione, per esempio chi ha sempre e fisiologicamente la pressione bassa è affetto da ipotensione cronica asintomatica: non presenta alcun sintomo e non deve ricorrere ad alcuna terapia, perché la pressione bassa è una condizione normale.

Molti fattori intervengono influenzando i valori di pressione, tra cui:

  • ritmi circadiani (la pressione del corpo è di norma più bassa durante la notte, mentre si dorme; inizia ad aumentare poche ore prima del risveglio e la tendenza continua fino al primo pomeriggio circa);
  • stress (in caso di forti emozioni, preoccupazioni, … la pressione può aumentare, durante periodi di rilassamento tende invece a diminuire);
  • esercizio fisico (l’attività fisica è causa di aumento durante la pratica, ma con il continuo allenamento tenderà ad assumere valori più bassi a riposo);
  • temperatura esterna (il caldo abbassa la pressione, spesso anche in modo molto significativo);
  • pasti (durante la digestione la pressione diventa più bassa, perché il sangue viene richiamato a livello dell’apparato digerente).

Altri tipi di ipotensione, invece, si manifestano solo saltuariamente, quando la pressione si abbassa all’improvviso: i sintomi e le conseguenze sull’organismo possono essere lievi oppure molto gravi. I tre tipi principali di ipotensione che ricadono in questa categoria sono:

  1. ipotensione ortostatica,
  2. ipotensione neuronale mediata,
  3. ipotensione grave legata allo shock.

Fattori di rischio

L’ipotensione può colpire chiunque, a qualsiasi età, tuttavia determinate fasce sono maggiormente a rischio di soffrire di certi tipi di ipotensione.

  • Gli anziani hanno maggiori probabilità di soffrire di ipotensione ortostatica e postprandiale (dopo i pasti). I bambini e i giovani, invece, sono più soggetti all’ipotensione neuronale mediata.
  • Chi assume determinati farmaci, ad esempio antiipertensivi o diuretici, soffre più facilmente di pressione bassa. Lo stesso discorso vale per chi è affetto da patologie a carico del sistema nervoso centrale (come il morbo di Parkinson) o da specifiche patologie cardiache.
  • Tra gli altri fattori di rischio per l’ipotensione ricordiamo l’immobilità protratta e la gravidanza. L’ipotensione durante la gravidanza è normale e di solito scompare dopo il parto (per approfondire: Pressione bassa in gravidanza).

Ipotensione ortostatica

L’ipotensione ortostatica è un calo di pressione che si verifica alzandosi dopo essere stati seduti o sdraiati. I sintomi principali sono vertigini, capogiri e svenimento. Di solito dura pochi secondi o minuti.

L’ipotensione ortostatica ha molte potenziali cause, ma spesso all’origine di questo disturbo c’è una combinazione di due o più fattori.

  • La disidratazione è la causa più frequente di ipotensione ortostatica: la disidratazione si verifica quando l’organismo perde più acqua di quella che assume. Ci si può disidratare quando non si assumono liquidi a sufficienza, oppure quando si suda molto durante l’attività fisica. Anche la febbre, il vomito e la diarrea intensa possono provocare la disidratazione.
  • L’ipotensione ortostatica può comparire anche durante la gravidanza, ma di solito scompare dopo il parto.
  • Invecchiando l’organismo non riesce più a gestire rapidamente i cambiamenti di pressione, quindi anche l’invecchiamento può provocare questo tipo di ipotensione.

Più raramente deriva da:

  • Patologie cardiache, endocrine e del sistema nervoso
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci,tra cui
    • diuretici,
    • calcio-antagonisti,
    • ACE inibitori (inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina),
    • antagonisti del recettore per l’angiotensina II,
    • nitrati,
    • betabloccanti
    • farmaci contro la disfunzione erettile,
    • medicinali per il morbo di Parkinson.
  • Assunzione di alcolici.

Colpisce soprattutto anziani e persone deboli, ma ne esiste anche una forma postprandiale, con calo di pressione che si verifica soprattutto dopo i pasti.

Il trattamento mira a curare le cause sottostanti. Per gestire i sintomi può essere necessario sedersi o sdraiarsi nel momento in cui si percepiscono i sintomi.

Per approfondire si rimanda alla scheda dedicata all’ipotensione ortostatica.

Ipotensione neuronale mediata

L’ipotensione neuronale mediata si verifica quando il cervello e il cuore non riescono a comunicare correttamente; se si sta a lungo in piedi, ad esempio, il sangue inizia a ristagnare nelle gambe e quindi la pressione si abbassa. Nel paziente affetto da ipotensione neuronale mediata l’organismo commette un errore, perché comunica al cervello che la pressione è alta. Per reazione, il cervello rallenta il battito cardiaco e in questo modo la pressione diminuisce ancora di più, provocando:

Questo tipo di ipotensione può anche svilupparsi in seguito ad esperienze spiacevoli, sconvolgenti o ad un forte spavento.

L’ipotensione neuronale mediata colpisce con maggior frequenza i bambini e i giovani rispetto alle altre fasce di età: i bambini, nella maggior parte dei casi, guariscono completamente.

Ipotensione grave legata allo shock

Normalmente si dice che “si è sotto shock” a seguito di un evento sconvolgente, ma per i medici la parola shock ha un significato diverso.

Lo shock è una situazione pericolosissima in cui la pressione si abbassa così tanto che cervello, reni e altri organi vitali non ricevono abbastanza sangue per funzionare correttamente. In caso di shock la pressione si abbassa molto di più che nelle altre forme di ipotensione.

Lo shock è una situazione di emergenza e, come tale, deve essere curato con la massima tempestività: se qualcuno manifesta i sintomi dello shock occorre chiamare immediatamente il 112 (numero unico delle emergenze).

Quando la causa è un’infezione grave si parla di shock settico, situazione durante la quale i batteri responsabili possono entrare in circolo e rilasciare una tossina (sostanza velenosa) in grado di provocare una drastica diminuzione della pressione sanguigna.

Lo shock può anche essere provocato da una consistente perdita di liquidi, questa situazione è detta shock ipovolemico e può essere causata da:

  • grave emorragia esterna (causata, ad esempio, da un taglio o da una ferita profonda),
  • grave emorragia interna (causata, ad esempio, dalla rottura di un vaso sanguigno o da lesioni che provocano emorragie all’interno dell’organismo),
  • grave perdita di liquidi dovuta a ustioni profonde,
  • forte dilatazione del pancreas (organo che produce enzimi e ormoni, come l’insulina),
  • grave dissenteria,
  • gravi patologie renali,
  • abuso di diuretici.

Lo shock può essere conseguente a una grave diminuzione della capacità del cuore di pompare il sangue, in questo caso si parla di shock cardiogeno e può essere causato da un infarto, da un’embolia polmonare o dall’aritmia (irregolarità del battito cardiaco).

Un’altra causa possibile è la dilatazione improvvisa delle arterie, che fa diminuire bruscamente la pressione. In questo caso si parla di shock vasodilatatorio che può essere causato da:

I sintomi della pressione bassa

Se la pressione sanguigna del paziente è naturalmente bassa, è improbabile che si manifestino sintomi o che sia necessario un trattamento. Diversamente i sintomi tipici della pressione bassa sono:

In questi casi si consiglia di interrompere eventuali attività in corso, sedersi e magari bere un po’ di acqua; a meno di problemi di fondo i sintomi dovrebbero risolversi entro qualche secondo o poco più. Non è in genere utile né consigliabile assumere zuccheri, a meno di ipoglicemia diabetica, che potrebbero causare un’ipoglicemia reattiva dopo qualche minuto andando a peggiorare i disturbi (per approfondire: Non è un calo di zuccheri).

Ipotensione ortostatica

I sintomi dell’ipotensione ortostatica possono verificarsi alcuni secondi o minuti dopo che ci si è alzati in piedi provenendo da posizione seduta o sdraiata, ci si può sentire sul punto di svenire oppure si può svenire realmente. Tra i più caratteristici ricordiamo:

  • capogiro o vertigini,
  • visione confusa,
  • confusione,
  • debolezza,
  • nausea (mal di stomaco).

I sintomi scompaiono se ci si siede o ci si sdraia per alcuni minuti, permettendo così alla pressione di ritornare alla normalità.

Ipotensione neuronale mediata

I sintomi dell’ipotensione neuronale mediata sono simili a quelli dell’ipotensione ortostatica, compaiono dopo che si è rimasti in piedi a lungo oppure come reazione a un’esperienza spiacevole, triste o terrorizzante.

Il calo di pressione, in questo caso, non dura a lungo e spesso scompare dopo che si è rimasti seduti per un po’.

Quando preoccuparsi?

Nelle persone sane una pressione bassa, se questa non è causa di sintomi particolari, di solito non è un problema e non deve essere curata; nel caso in cui l’ipotensione provochi disturbi il medico cercherà di diagnosticare e curare la causa che ne è all’origine.

L’ipotensione, comunque, non va sottovalutata perché può essere pericolosa se:

  • il paziente è a rischio di cadute a causa delle vertigini e degli svenimenti,
  • è dovuta a shock, una grave forma di ipotensione, spesso è fatale, se non viene curato con tempestività.

I medici, nella maggior parte dei casi, possono curare efficacemente la pressione bassa e molti pazienti affetti da questo disturbo conducono una vita normale.

  • Se soffrite di ipotensione ortostatica cercate di alzarvi lentamente dopo che siete stati seduti o sdraiati.
  • Se soffrite di ipotensione postprandiale (una forma di ipotensione ortostatica) fate pasti leggeri a basso contenuto di carboidrati.
  • Se soffrite di ipotensione neuronale mediata cercate di non stare in piedi troppo a lungo; inoltre cercate di bere molto e di evitare le situazioni spiacevoli o che potrebbero scatenare ansia o timore. Imparate a riconoscere i sintomi e prendete tutti i provvedimenti necessari per aumentare la pressione.
  • I bambini affetti da ipotensione neuronale mediata nella maggior parte dei casi guariscono spontaneamente.

Diagnosi

La pressione bassa è diagnosticata attraverso la misurazione dei valori (per approfondire: Come si misura la pressione?); in caso di pressione bassa la ricerca dell’eventuale causa può essere condotta basandosi su

  • anamnesi (raccolta particolareggiata delle notizie che riguardano il paziente, come stato di salute, sintomi, altre malattie, famigliarità, …),
  • visita,
  • risultati degli esami (misurazione della pressione, esami del sangue, …).

Obiettivo della diagnosi è individuare con certezza

  • il tipo di ipotensione di cui soffrite e la sua gravità,
  • se l’ipotensione è causata da una patologia.

Percorso diagnostico e terapeutico dell’ipotensione possono essere condotti dal medico curante oppure da uno specialista, che sarebbe eventualmente sarete il cardiologo (esperto di patologie cardiache).

In determinate circostante possono essere coinvolti anche altri specialisti, ad esempio:

  • chirurgo,
  • nefrologo (esperto di patologie renali),
  • neurologo (esperto di malattie del cervello e dei nervi)
  • altri.

Esami diagnostici

Se il paziente è sotto shock è necessario chiamare immediatamente il 112 per una terapia d’urgenza. Per gli altri tipi di pressione bassa, il medico può prescrivervi degli esami per scoprire la risposta della pressione in determinate situazioni. I risultati aiuteranno il medico a capire la causa degli svenimenti o degli altri sintomi.

Analisi del sangue

Durante l’esame del sangue vi viene prelevato un piccolo campione di sangue, di solito da una vena del braccio, usando un ago sottile. Il prelievo è veloce e semplice, ma può causare un disagio temporaneo.

Gli esami del sangue possono aiutare a capire se l’ipotensione è per esempio causata da

Elettrocardiogramma (ECG)

L’elettrocardiogramma è un semplice esame che registra l’attività elettrica del cuore. Visualizza la frequenza cardiaca, determinandone le eventuali irregolarità, e registra la forza e la frequenza dei segnali elettrici che attraversano le singole parti del cuore.

Holter ed event monitor

Il monitor Holter e il monitor cardiaco (event recorder) sono dispositivi che registrano l’attività elettrica del cuore, la modalità diagnostica è simile all’elettrocardiogramma, però l’ECG standard registra il battito solo per alcuni secondi e quindi non è in grado di individuare le irregolarità del battito che si presentano in momenti diversi dall’esame.

Il monitor Holter e l’event recorder sono piccoli dispositivi portatili, li si può indossare durante le normali attività e permettono di registrare il battito cardiaco per un tempo maggiore rispetto all’elettrocardiogramma standard.

Ecocardiografia

L’ecocardiografia è un esame che usa le onde sonore per creare un’immagine in movimento del cuore: l’immagine visualizza funzionamento, dimensioni e forma del cuore, evidenziando eventuali anomalie.

Esistono diversi tipi di ecocardiografia, tra cui ricordiamo l’ecocardiografia da sforzo, eseguita come parte della prova da sforzo. L’ecocardiografia da sforzo di solito viene prescritta per scoprire un’eventuale diminuzione del flusso di sangue diretto verso il cuore, che può essere sintomo di una coronaropatia.

Prova da sforzo

Alcuni problemi cardiaci sono più facili da diagnosticare se il cuore lavora a pieno regime e la frequenza cardiaca è molto alta. Durante la prova da sforzo si fanno alcuni semplici esercizi (oppure sono somministrati dei farmaci, se non si possono eseguire gli esercizi) per aumentare l’attività e la frequenza cardiaca e, contestualmente, viene monitorato il battito cardiaco con speciali esami.

Manovra di Valsalva

Si tratta di un semplice esame che accerta il funzionamento della parte del sistema nervoso centrale deputata al controllo del battito cardiaco e dell’allargamento e restringimento dei vasi sanguigni. Un eventuale malfunzionamento può provocare problemi di pressione. Durante la manovra di Valsava vi verrà richiesto di fare un respiro profondo e poi di espirare forzatamente con la bocca, per alcune volte; nel frattempo vengono controllate la frequenza cardiaca e la pressione.

Tilt test

Quest’esame è effettuato se il paziente è già svenuto diverse volte per cause sconosciute. Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino reclinabile, dalla posizione orizzontale a quella verticale. Il medico controlla la reazione al cambiamento di posizione.

Il tilt test è usato per diagnosticare l’ipotensione ortostatica e l’ipotensione neuronale mediata, chi soffre di ipotensione neuronale mediata, infatti, nella maggior parte dei casi sverrà durante l’esame. L’esame, inoltre, può aiutare i medici a diagnosticare eventuali patologie cerebrali o nervose che causano la pressione bassa.

Cosa fare in caso di pressione bassa?

Nei pazienti sani l’ipotensione asintomatica di solito non richiede alcuna terapia.

L’eventuale terapia dipende quindi dal tipo di ipotensione di cui soffrite e dalla gravità dei sintomi, lo scopo è quello di alleviare i sintomi e di gestire le eventuali patologie che provocano la pressione bassa.

La reazione alla terapia dipende dall’età, dalla forza e dallo stato di salute generale del paziente, ma anche dalla facilità con cui si inizia, si termina o si è in grado di modificare la terapia farmacologica.

Rimedi per alzare la pressione bassa

Se si presentano i sintomi della pressione bassa vi consigliamo di sedervi o di sdraiarvi il prima possibile e di portare i piedi in alto, sopra il livello del cuore. Se i sintomi non scompaiono entro un tempo ragionevole, è opportuno contattare il medico o recarsi immediatamente al pronto soccorso in caso di sintomi severi.

  1. Consumare pasti piccoli e frequenti: può essere utile anche sdraiarsi o stare seduti per un po’ dopo aver mangiato.
  2. Aumentare la quantità di acqua bevuta giornalmente.
  3. Non rimanere seduti o in piedi, soprattutto in posizione statica, per periodi troppo lunghi.
  4. Limitare il consumo di alcolici.
  5. Indossare calze a compressione graduata.
  6. Non aumentare il consumo di sale se non espressamente suggerito dal medico.

Si raccomanda inoltre di:

  1. Alzarsi sempre lentamente dalla posizione seduta a quella eretta.
  2. Fare attenzione quando ci si alza dal letto: spostarsi lentamente dalla posizione sdraiata a quella seduta e poi in piedi.
  3. Non chinarsi né cambiare postura all’improvviso.

In caso di assunzione di farmaci contro la pressione alta il medico potrebbe valutare di ridurre la dose (magari solo nel periodo estivo), ma NON modificare alcuna terapia in corso se non dietro espressa indicazione medica.

Cosa prendere per la pressione bassa?

Benché siano raramente necessari, sono disponibili in commercio alcuni farmaci che possono essere prescritti per favorire un leggero aumento della pressione.

Cosa mangiare con la pressione bassa?

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella gestione della pressione bassa. Ecco alcuni consigli su cosa mangiare per aiutare a mantenere la pressione sanguigna a livelli adeguati:

  • Frutta e verdura ricca di acqua: Un abbondante consumo di frutta e verdura è la prima e più efficace difesa alimentare contro la pressione troppo bassa, grazie all’apporto di acqua e sali minerali.
  • Pasti frequenti e leggeri: Consumare piccoli pasti distribuiti durante la giornata può aiutare a stabilizzare la pressione, evitando i cali a stomaco pieno.
  • Liquidi: Oltre all’acqua, zuppe e brodi possono essere utili per aumentare ulteriormente l’idratazione.

Non aumentare il consumo di sale se non espressamente prescritto.

Poiché l’anemia può contribuire all’ipotensione e ad amplificarne i sintomi, si raccomanda di prestare particolare attenzione a un adeguato consumo di:

Ipotensione ortostatica

Per l’ipotensione ortostatica si può ricorrere a diverse terapie, se soffrite di questo tipo di pressione bassa il medico vi potrà consigliare di modificare il vostro stile di vita, ad esempio così:

  • bevete molti liquidi, e soprattutto molta acqua,
  • abolite o diminuite il consumo di alcolici,
  • quando vi alzate, fatelo lentamente,
  • non accavallate le gambe quando state seduti,
  • se dovete rimanere a lungo immobili a causa di un problema di salute, non alzatevi di scatto, ma iniziate con gradualità a sedervi,
  • se soffrite di ipotensione postprandiale, fate pasti leggeri a basso contenuto di carboidrati (soprattutto se raffinati).

Chiedete al vostro medico se sia opportuno usare le calze elastiche, queste comprimono leggermente la parte bassa delle gambe e facilitano la circolazione.

Se la pressione bassa è causata dall’assunzione di farmaci il vostro medico può cambiare il farmaco oppure la dose.

Per curare l’ipotensione ortostatica è possibile assumere alcuni farmaci in grado di aumentare la pressione.

Ipotensione neuronale mediata

Se soffrite di ipotensione neuronale mediata può essere necessario modificare il vostro stile di vita, vi consigliamo ad esempio di:

  • evitare le situazioni che provocano i sintomi, ad esempio lo stare in piedi per periodi protratti. Cercate anche di evitare le situazioni spiacevoli, sgradevoli o che generano timore o ansia.
  • Bere molti liquidi, e soprattutto molta acqua.
  • Aumentare la quantità di sale nella dieta solo ed esclusivamente se avvallato dal medico .
  • Imparare a riconoscere i sintomi che precedono lo svenimento e prendere le dovute contromisure per aumentare la pressione, ad esempio sedersi e mettere la testa tra le ginocchia può essere utile per aumentare la pressione.

Se la pressione bassa è causata dai farmaci il medico può prescrivervi un medicinale alternativo o adeguare la dose, inoltre può prescrivere un farmaco per curare l’ipotensione neuronale mediata.

I bambini affetti da ipotensione neuronale mediata nella maggior parte dei casi guariscono completamente.

Ipotensione grave legata allo shock

Lo shock è una situazione molto pericolosa che può mettere in pericolo la vita del paziente, chi è sotto shock di solito deve recarsi in ospedale o al pronto soccorso. Se qualcuno manifesta i sintomi dello shock occorre chiamare il 112 il prima possibile.

Gli scopi della terapia dello shock sono:

  • ripristinare nel minor tempo possibile la circolazione diretta agli organi vitali, per impedire che subiscano danni,
  • scoprire la causa dello shock e risolverla.

Per ripristinare la circolazione diretta verso gli organi vitali spesso occorre una trasfusione di sangue o di liquidi e possono essere usati farmaci in grado di aumentare la pressione o di rafforzare il battito cardiaco.

A seconda della causa dello shock può essere necessario ricorrere ad altre terapie, ad esempio antibiotiche o chirurgiche.

Fonti e bibliografia

Le domande più frequenti

Perché la pressione è bassa? Da cosa dipende?

La pressione va naturalmente incontro a variazioni nell'arco della giornata, anche in base alle attività svolte. Le possibili cause di pressione bassa sono numerose e, tra le più comuni, ricordiamo:
  • fisico allenato (un regolare allenamento aerobico induce nel tempo un abbassamento della pressione)
  • famigliarità
  • gravidanza
  • alcune condizioni mediche (come il diabete o l'anemia, ma anche disturbi cardiaci come l'insufficienza d'organo o problemi alle valvole)
  • alcuni farmaci (diuretici, antipertensivi, ...).
  • disidratazione
  • emorragia
  • shock

Cosa fare? Come alzare la pressione bassa?

Il ricorso a farmaci per alzarla trova applicazione in pochissimi e selezionati casi, perché in genere lo stile di vita è più che sufficiente a fornire sollievo ad eventuali sintomi (in assenza dei quali una correzione non è in genere necessaria).
Tra gli approcci più utili l'NHS inglese consiglia di

  • alzarsi lentamente dalla posizione sdraiata o seduta
  • indossare calze a compressione graduata
  • evitare di rimanere seduti o in piedi senza pause troppo a lungo
  • praticare regolarmente attività fisica

Cosa mangiare in caso di pressione bassa?

Preferire piccoli spuntini frequenti a due grossi pasti contribuisce a ridurre il rischio di abbassamento della pressione durante la digestione.
È auspicabile mantenersi idratati, bevendo spesso ed abbondantemente e consumando quotidianamente 5 o più porzioni di frutta/verdura.

Aumentare il consumo di sale solo se espressamente consigliato dal medico.

Evitare il consumo di alcolici.

Cosa comporta avere la pressione bassa?

In soggetti sani la pressione bassa è in genere considerata un vantaggio dal punto di vista cardiovascolare; è semplicemente importante che eventuali sintomi (capogiri e senso di svenimento) non espongano il soggetto a rischi ambientali, per esempio alla guida o camminando.

Come capire se la pressione è bassa? Quali sono i valori giusti?

I valori sotto ai quali si parla di pressione bassa sono 90-60, ma in assenza di sintomi e di patologie fondamentalmente non esiste un problema legato alla pressione bassa.

Cosa si deve fare quando si ha la pressione bassa?

In assenza di sintomi e cause patologiche non è necessario fare nulla di specifico, ma bere di più e consumare abbondanti quantità di frutta e verdura (ricche di liquidi e sali minerali). Anche l'uso di calze a compressione graduata può aiutare.

Quando preoccuparsi se la pressione è bassa?

La maggior parte dei medici ritiene che la pressione sanguigna sia troppo bassa solo se provoca sintomi. Diventa preoccupante se causa cadute o se è dovuta a shock. Si raccomanda il parere del medico in caso di dubbi, soprattutto nel paziente anziano.

Cosa bere con la pressione bassa?

L'acqua è sempre la soluzione migliore, ma anche le bevande per sportivi (con sali minerali) possono aiutare (ma da evitare se zuccherate). La caffeina potrebbe aiutare ad aumentare temporaneamente i valori, ma serve cautela poiché stimola la diuresi (che potrebbe poi abbassare successivamente i valori).
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Domande e risposte
  1. Ok ma ogni tanto posso mangiare delle patatine?? O compromettono la pressione? So che nn sono salutari ma mi devo limitare per questo o x la pressione??? Un altra cosa che nn centra nulla vorrei kiedergli.. ho starnutito e ho tenuto lo starnuto cosa che nn si fa e che nn faccio mai ma nn lo fatto apposta.. poi mi fischiava l orecchio,.. rischio qualcosa?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Certamente, se consumate una volta ogni tanto non sono un problema (ma come detto non è un problema solo di sale).
      Probabilmente no, ma non la faccia più. Se persistesse il sintomo lo segnali al medico.

  2. No nn lo faccio piu ma nn lo fatto apposta..
    Comunque prima quando ero piccina sempre lo facevo nn penso k per una volta succede qualcosa… oggi nn ho avuto sintomi almeno credo l orecchio forse un po mi e fischiato ma mi capitava anche proma.. il medico oggi nn c era … posso star serena ? Ho paura

    1. Dr. Roberto Gindro

      Tranquilla!

  3. salve è normale avere la pressione e la frequenza cardiaca che si alzano in ortostatismo?
    in particolare lafrequenza cardiaca dda disteso è di 55bpm come mi alzo impiedi schizza oltre 100 nel primo minuto poi si abbassa e rimane intorno ai 87 bpm rimando impiedi fermo si tratta di tachicardia posturale pots ? oppure no ? la freqenza deve ritrnare a quella iniziale dopo 30 secondi nell’ortostatismo ?

    1. la mia giornat è ostellata di capogiri lipotimia senso di instabilità e numerosissime extrasistoli ventricolari anche bigemine eseguito svariati controlli sempro essere sano. xo mi sembra ch il mio sisntema nervoso autonomo sia in palla dall’holter è risltato tali valori
      VARIABILITà FREQUENZA CARDIACA
      SDNN 230
      PNN50 29
      SDNN 107
      TRIA 820
      SDANN 218
      RMSSD 90
      IO HO UN QUESRE CHA SU E GIù COME UNA MOLLA QUESTI VALORI COSA INDICANO ? GRAZIE

  4. DIMENTICAVO MASCHIO 25 ANNI

  5. HO UN CUORE CHE VA SU E GIù COME UNA MOLLA

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      E’ normale che i valori varino in base alla posizione, non c’è nulla di anomalo in questo; ha fatto una visita cardiologica? serve sapere cosa sospettano, cosa hanno riscontrato eventualmente; i dati che ha scritto non sono valutabili così, serve una valutazione specialistica cardiologica comunque.

  6. Gentile dottore volevo se farle una domanda, ho sempre sofferto di pressione bassa ho 37 anni…. Può capitare col passare degli anni soffrire di pressione alta?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Sì, è comunque una possibilità, dipende da vari fattori, stile di vita, condizioni predisponenti, soggettività..

  7. Salve, ho 37 anni e la pressione che si aggira sempre sui 110/70. Io sto bene, ma non sarà troppo bassa? Devo mangiare più salato?

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Ultima parola al medico, ma onestamente mi sembra perfetta e invidiabile.
      2. Assolutamente no, niente sale in più.

    2. Ciao Anonimo, anch’io ho i tuoi stessi valori e il mio medico mi ha detto che è una pressione ottima, invidiabile! Quindi stai tranquillo e cerca di vivere con uno stile di vita sano e attivo! Ciao a tutti.

  8. Oggi mentre lavoravo nell’orto mi sono alzato da terra e mi sono sentito svenire, ho dovuto sedermi e poi mio figlio mi ha accompagnato in casa. Ora sto meglio, ma cosa può essere stato? Devo preoccuparmi? Ho preso uno zuccherino ed è andato meglio.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Tendenzialmente in questi casi è meglio evitare lo zucchero, che può determinare a distanza di poco tempo un picco ipoglicemico in grado di peggiorare la situazione; meglio piuttosto frutta o cioccolato.

      Nel suo caso tuttavia non sembra legato a un calo di zuccheri, quanto più a un possibile episodio di ipotensione ortostatica, ossia un abbassamento della pressione dovuto al cambio di posizione, magari favorito dalla temperatura elevata sotto il sole.

      Se così fosse non sarebbe nulla di preoccuparsi, ma raccomando in futuro di alzarsi gradualmente dalla posizione seduta/sdraiata/accovacciata a quella eretta.

      Ovviamente segnali il tutto al medico per un parere più fondato e preciso.

  9. Gentili Dottori, soffro da sempre di pressione molto bassa (anche 90/55) e di contro trovo spesso i battiti sopra i 100; sono un po’ spaventata, anche perchè ogni tanto compaiono un po’ di capogiri cosa potrei fare? C’è un qualche legame tra questi due valori e i sintomi descritti?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Raccomando ovviamente di parlarne con il medico qualora non l’avesse ancora fatto, ma è un disturbo relativamente comune nelle donne di giovane età e in genere non è associato a rischi particolari; la frequenza cardiaca è una risposta dell’organismo alla pressione bassa e serve per garantire un sufficiente apporto di sangue ossigenato e ricco delle sostanze necessarie a tutti gli organi.

      Una volta escluse cause patologiche con l’aiuto del medico le verrà probabilmente consigliato di bere di più, consumare eventualmente un po’ di liquirizia (alza la pressione), …

      C’è un farmaco che può essere prescritto in alcuni casi, ma va valutato con il curante o con un cardiologo.