- Video
- Pressione normale: quali sono i valori?
- Pressione alta
- Pressione bassa
- Battiti cardiaci
- Pressione arteriosa e battiti: sono collegati?
- Falsi miti relativi sulla pressione arteriosa
- La mia è una famiglia di ipertesi. Non c’è niente da fare, anche io ne soffrirò
- Non adopero il sale da cucina, quindi la mia pressione arteriosa non ne risente
- Mi sento bene. Non mi devo preoccupare della mia pressione
- La pressione alta causa mal di testa e altri sintomi
- Il vino fa bene al cuore, quindi ne posso bere quanto ne voglio
- Ho la pressione alta; il mio medico la controlla, quindi io non ho bisogno di misurarla a casa.
- Mi è stata diagnosticata l’ipertensione arteriosa; ora, sto rilevando valori di pressione più bassi, quindi posso smettere di assumere farmaci.
- Fonti e bibliografia
- Le domande più frequenti
Video
Pressione normale: quali sono i valori?
La pressione sanguigna è la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti dei vasi sanguigni; nella maggior parte dei casi ci si riferisce alla pressione arteriosa (ovvero esercitata sulle arterie, i vasi che trasportano il sangue ricco di ossigeno dal cuore alla periferia del corpo) e sono due i valori misurati:
- Pressione sistolica, Il primo numero, che è anche il valore più alto (massima); indica la pressione nelle arterie in corrispondenza del battito cardiaco (quando il muscolo cardiaco si contrae).
- Pressione diastolica, Il secondo numero, che è invece il valore più basso (minima); indica la pressione nelle arterie tra un battito ed il seguente, quando il muscolo cardiaco si rilascia e il cuore si riempie di sangue.
I valori di pressione arteriosa secondo le raccomandazioni del Ministero (in base alle Linee guida 2018 ESC/ESH) sono così classificati:
Pressione | Massima (mm Hg) | Minima (mm Hg) | |
Ottimale | Minore di 120 | e | Minore di 80 |
Normale | Tra 120 e 129 | e | Tra 80 e 84 |
Normale-alta | Tra 130 e 139 | o | Tra 85 e 89 |
Ipertensione I Stadio | Tra 140 e 159 | o | Tra 90 e 99 |
Ipertensione II Stadio | Tra 160 e 179 | o | Tra 100 e 109 |
Ipertensione III Stadio | Maggiore o uguale 180 | o | Maggiore o uguale a 110 |
Ipertensione sistolica isolata | Maggiore o uguale 140 | e | Minore o uguale a 90 |
Crisi ipertensiva | Maggiore di 180 | o | Maggiore di 110 |
Pressione alta
La pressione arteriosa aumenta con ciascun battito cardiaco e si riduce quando il cuore si rilassa tra i battiti, ma è importante notare che i valori possono cambiare continuamente in base a fattori quali
- cambi di postura (sdraiato, seduto, in piedi),
- attività fisica,
- condizione di stress o riposo,
- patologie (febbre in particolare),
- …
Per questa ragione si fa in genere riferimento alla misurazione a riposo e, negli adulti a partire dai 20 anni, la pressione dovrebbe idealmente essere inferiore a 120/80 mmHg (sistolica inferiore a 120 e diastolica inferiore a 80).
In molti soggetti la pressione arteriosa aumenta gradualmente con l’età a causa
- del progressivo irrigidimento delle arterie maggiori (arteriosclerosi),
- dell’accumulo progressivo di placche (aterosclerosi)
- e dell’aumentata incidenza di malattie cardiache e vascolari,
ma è importante non cadere nel tranello di pensiero che un progressivo aumento sia normale: una pressione superiore ai valori di riferimento è sempre e comunque un fattore di rischio cardiovascolare, a prescindere dall’età (come dimostrato da diversi studi condotti su tribù di cacciatori-raccoglitori rimaste isolate dagli stili di vita occidentali).
Se il valore di pressione arteriosa è superiore al normale il medico può voler acquisire più letture nel tempo e/o consigliarne il monitoraggio a casa prima di porre diagnosi di ipertensione arteriosa (pressione alta).
Un singolo valore alto non è infatti necessariamente sinonimo di ipertensione arteriosa, ma se nel tempo vengono ripetutamente riscontrati valori maggiori o uguali a 140/90 mmHg (sistolica 140 o più, OPPURE diastolica 90 o più), il medico molto probabilmente avvierà un percorso terapeutico, che prevede modifiche allo stile di vita e, in assenza di risultati sufficienti, l’affiancamento a una terapia farmacologica.
Questa linea di pensiero è stata recentemente sposata anche dalle più importanti società mediche americane, che nel mese di novembre 2017 hanno pubblicato congiuntamente sulle rispettive riviste scientifiche le nuove linee guida per l’ipertensione; la novità principale riguarda l’eliminazione della cosiddetta pre-ipertensione, i cui valori (superiori cioè a 120-80) vengono già considerati una pressione alta. La scelta ha destato grande scalpore nella comunità medica e, ancor di più, sui principali media generalisti, che accusano gli autori di voler favorire Big Pharma; in realtà l’obiettivo dichiarato di questa scelta è quello di aumentare la consapevolezza di medici e pazienti sull’importanza di puntare a valori il più bassi possibile, aumentando l’acquisizione di stili di vita più sani (una riduzione di anche solo 5 kg può fare la differenza sui valori di pressione arteriosa).
Crisi ipertensiva
Se durante il monitoraggio della pressione arteriosa vengono riscontrati
- valori sistolici (massima) di 180 mmHg o più,
- oppure valori diastolici (minima) di 110 mmHg o più,
aspettare qualche minuto e ripetere la misura. Se vengono nuovamente riscontrati valori così alti ci si trova di fronte ad una cosiddetta crisi ipertensiva e sarà necessario ricorrere immediatamente a un intervento medico per trattarla. Se non è possibile ottenere aiuto domiciliare, è raccomandabile farsi portare al pronto soccorso.
È più importante la massima o la minima?
Tipicamente nei soggetti con oltre 50 anni si dà maggior peso alla pressione arteriosa sistolica (massima) come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Pressione bassa
Per sapere se si è iper- o ipotesi, termini che indicano rispettivamente una pressione troppo alta o più bassa del normale, è necessario conoscere i livelli di pressione ritenuti sani.
La pressione arteriosa ottimale è considerata inferiore a 120/80 mmHg (pressione sistolica di 120 *e* pressione diastolica meno di 80). Entro certi limiti, più bassi sono i valori e meglio è. Non esistono limiti specifici a cui attenersi per definire la pressione arteriosa troppo bassa, a meno che non ci siano sintomi o disturbi.
Una pressione arteriosa intorno a 85/55 è da considerarsi un problema?
Se non si manifestano sintomi riferibili a una pressione arteriosa troppo bassa, non ci sono ragioni di preoccuparsi. La maggioranza dei medici considera una pressione arteriosa cronicamente bassa pericolosa solo quando causa di segni rilevabili e sintomi quali:
- vertigine o senso di stordimento,
- svenimenti (sincopi),
- difficoltà di concentrazione,
- visione confusa,
- nausea,
- pelle fredda, umida e pallida,
- respiro rapido e profondo,
- stanchezza,
- depressione.
Se non si accusano sintomi, la pressione arteriosa bassa generalmente non è un problema, ma se di solito è più alta o a fronte di uno qualunque dei sintomi elencati sopra, la pressione arteriosa bassa può avere una causa sottostante.
La pressione arteriosa bassa può associarsi a:
- Disidratazione: la disidratazione può talvolta causare cadute della pressione arteriosa; può talvolta avere cause banali, come febbre, vomito, diarrea grave, abuso di diuretici ed intensa attività fisica. Anche una disidratazione lieve (1 – 2% del peso corporeo) può causare debolezza, vertigini e stanchezza;
- Riposo a letto prolungato (ospedalizzazione, convalescenza, …).
- Gravidanza: Durante le prime 24 settimane di gravidanza, una diminuzione della pressione arteriosa è comune e prevedibile, perché legata al sistema circolatorio del feto.
- Riduzioni del volume ematico: Anche una diminuzione del volume di sangue può causare la discesa della pressione arteriosa. Una perdita significativa di sangue conseguente a un trauma grave, disidratazione o sanguinamenti interni massicci ne riduce il volume, inducendo una significativa diminuzione della pressione arteriosa. Quando continuo e severo può condurre allo shock ipovolemico.
- Alcuni farmaci: Vari farmaci possono causare una pressione arteriosa bassa: diuretici e altri farmaci per l’ipertensione, farmaci per il cuore come i beta-bloccanti, farmaci per il morbo di Parkinson, antidepressivi triciclici, medicinali per la disfunzione erettile, soprattutto in combinazione con la nitroglicerina, narcotici e alcolici.
- Problemi cardiaci: I problemi cardiaci che possono determinare una pressione arteriosa bassa annoverano una frequenza cardiaca anormalmente bassa (bradicardia), patologie delle valvole cardiache, un attacco cardiaco e insufficienza cardiaca. Il cuore in questi casi può non essere più in grado di far circolare abbastanza sangue per le necessità dell’organismo.
- Problemi endocrini: Sono i problemi che interessano le ghiandole secernenti ormoni del sistema endocrino; in particolare deficit tiroidei (ipotiroidismo), malattie delle paratiroidi, insufficienza surrenalica (morbo di Addison), ipoglicemia e, in alcuni casi, diabete.
- Infezioni gravi (shock settico): Lo shock settico è una condizione che si verifica quando i batteri lasciano il sito primario dell’infezione (perlopiù i polmoni, l’addome o il tratto urinario) ed entrano nel circolo sanguigno. I batteri producono quindi tossine che colpiscono i vasi sanguigni, portando a una riduzione drastica e potenzialmente mortale della pressione arteriosa.
- Reazione allergica (anafilassi): Lo shock anafilattico è una reazione allergica talvolta mortale che può verificarsi in soggetti molto sensibili a farmaci come la penicillina, alcuni alimenti come le arachidi, o le punture di api o vespe. Questo tipo di shock è caratterizzato da problemi respiratori, orticaria, prurito, gonfiore della gola e una caduta improvvisa e drammatica della pressione arteriosa.
- Ipotensione di origine neurologica: Contrariamente all’ipotensione ortostatica, questo disordine causa la caduta della pressione arteriosa dopo lunghi periodi in posizione eretta, originando sintomi come senso di vertigine, nausea e svenimento. Questa condizione colpisce principalmente soggetti giovani e avviene a seguito di un errore di comunicazione tra il cuore e il cervello.
- Carenze nutrizionali: La mancanza di vitamina b12 e/o di acido folico può causare anemia, che può a sua volta condurre ad una riduzione della pressione arteriosa.
Quando consultare il medico
In caso di vertigini o senso di stordimento, si raccomanda di consultare il proprio medico.
In caso di disidratazione, ipoglicemia o colpo di calore (troppo sole o troppo a lungo in un bagno caldo), è più importante la velocità di riduzione della pressione che non l’entità. Annotarsi sintomi e attività corrispondenti al momento in cui si sono manifestati i sintomi.
Battiti cardiaci
Una frequenza cardiaca a riposo normale per gli adulti varia da 60 a 100 battiti al minuto, ma in generale una frequenza inferiore implica una funzione cardiaca più efficiente e una migliore forma cardiovascolare (atleti professionisti spesso mostrano una frequenza cardiaca a riposo verso i 40 battiti al minuto).
La prestigiosa rete di ospedali americana Mayo consiglia di rivolgersi al medico se la frequenza a riposo sia costantemente:
- superiore a 100 battiti al minuto (tachicardia)
- inferiore a 60 battiti al minuto (bradicardia), a meno di regolare allenamento fisico.
Pressione arteriosa e battiti: sono collegati?
Non c’è una chiara correlazione tra frequenza cardiaca e pressione arteriosa e quindi la misurazione della frequenza cardiaca non è indicativa del valore di pressione arteriosa.
Per chi soffre di ipertensione arteriosa, non ci sono alternative alla misura della pressione.
Un incremento della frequenza cardiaca non causa un’analoga salita della pressione.
Anche se il cuore batte più volte al minuto, i vasi sanguigni sani si dilatano (si allargano) per permettere un passaggio più facile al maggior volume di sangue. Durante l’attività fisica il cuore accelera in modo da convogliare più sangue ai muscoli, ma
- se il cuore può essere in grado di raddoppiare la propria frequenza senza problemi,
- la pressione arteriosa va incontro a incrementi più modesti.
Il rilevamento del polso può misurare l’attività cardiovascolare e il consumo di ossigeno, ma non sostituisce la misurazione della pressione arteriosa.
Se ci si prende il polso (la frequenza cardiaca) prima, durante e dopo l’attività fisica, si noterà che aumenta durante l’esercizio. Maggiori sono l’intensità e l’energia richieste dall’esercizio, più il polso aumenterà. Quando l’esercizio viene interrotto, il polso non torna immediatamente ai livelli di base, ma solo gradualmente. Maggiore è il grado di allenamento fisico, più rapida sarà la ripresa della normale frequenza cardiaca.
Falsi miti relativi sulla pressione arteriosa
La mia è una famiglia di ipertesi. Non c’è niente da fare, anche io ne soffrirò
L’ipertensione arteriosa può effettivamente mostrare una certa familiarità; se i genitori o i parenti stretti sono ipertesi, è maggiore il rischio di diventarlo, tuttavia scelte attente relative allo stile di vita hanno permesso a molti soggetti con storia famigliare di ipertensione di prevenirla efficacemente, ad esempio attraverso:
- Una dieta sana per il cuore, quindi con un’assunzione giornaliera di sodio limitata a meno di 1500 mg al giorno (si veda anche la dieta DASH).
- Attività fisica regolare.
- Mantenere un peso corporeo sano.
- Contenere lo stress.
- Evitare il fumo di sigaretta.
- Limitare eventuali assunzioni di alcolici.
Non adopero il sale da cucina, quindi la mia pressione arteriosa non ne risente
Il sodio può aumentare in modo significativo la pressione arteriosa, ma controllarne l’apporto implica però ben di più che non la semplice eliminazione del sale da cucina: è anche necessario il controllo delle etichette, perché fino al 75% del sodio assunto è nascosto in alimenti conservati come salsa di pomodoro, zuppe e condimenti pronti, cibo in scatola e preparati vari.
Leggere le etichette nell’acquistare cibo preparato e preconfezionato. Fare attenzione a “sodio” e al simbolo “Na”; queste parole indicano la presenza di sodio.
Mi sento bene. Non mi devo preoccupare della mia pressione
Milioni di adulti soffrono di ipertensione e molti di loro non lo sanno o non hanno alcun sintomo tipico, tanto da aver guadagnato il triste appellativo di killer silenzioso. L’ipertensione arteriosa è un problema serio. Se non controllata, può causare gravi problemi di salute come ictus e infarto.
La pressione alta causa mal di testa e altri sintomi
Molte persone hanno la pressione alta da anni senza saperlo. L’ipertensione arteriosa è chiamata spesso “l’assassino silenzioso” perché non dà sintomi, quindi si può non essere consapevoli che sta provocando danni ad arterie, cuore e altri organi. Non fare l’errore di pensare che l’ipertensione arteriosa si manifesti con sintomi allarmanti.
Ciascuno deve conoscere i propri valori di pressione, anche se la diagnosi dovrà essere formulata solo da medici.
Il vino fa bene al cuore, quindi ne posso bere quanto ne voglio
Se si bevono alcolici, incluso il vino, è indispensabile farlo con moderazione.
L’ingestione regolare di importanti quantità di alcool può aumentare drammaticamente la pressione arteriosa. Può anche causare insufficienza cardiaca, ictus e aritmie cardiache.
Troppo alcool può contribuire a ipertrigliceridemia, cancro, obesità, alcolismo, suicidio e incidenti domestici e stradali, oltre a determinare dipendenza.
Tutte le più prestigiose società medico-scientifiche concordano ormai sul fatto che se non si beve, NON c’è alcuna ragione per iniziare, mentre in caso di consumo questo debba essere estremamente limitato nelle quantità (evitando anche occasionali esagerazioni, dannose a prescindere dalle abitudini quotidiane).
Ho la pressione alta; il mio medico la controlla, quindi io non ho bisogno di misurarla a casa.
Poiché la pressione arteriosa può fluttuare, il monitoraggio e la registrazione dei valori di pressione misurati a casa rappresentano utili informazioni per stabilire se si è effettivamente ipertesi e, se sì, l’efficacia del trattamento. È importante rilevare la pressione ogni giorno alla stessa ora, ad esempio al mattino e alla sera, o secondo le raccomandazioni del medico.
Mi è stata diagnosticata l’ipertensione arteriosa; ora, sto rilevando valori di pressione più bassi, quindi posso smettere di assumere farmaci.
L’ipertensione arteriosa può durare tutta la vita, per questo si raccomanda di seguire scrupolosamente le raccomandazioni del medico, anche se implicano l’assunzione giornaliera di farmaci per il resto della propria vita.
Contrariamente a quanto si pensa spesso è possibile arrivare ad interrompere l’assunzione dei farmaci per la pressione, ma questo deve avvenire solo dietro consiglio medico, quando i valori pressori mostrino una tendenza inequivocabile ad abbassarsi eccessivamente.
Fonti e bibliografia
Italiano
Inglese
Le domande più frequenti
Quanto deve essere il battito del cuore?
Come sono i battiti con la pressione bassa?
Quando si ha la pressione alta i battiti aumentano?
Quanto devono essere i battiti in una pressione normale?
Quanto deve essere la pressione per avere un infarto?
Quando si abbassa la pressione si abbassano anche i battiti?
Quando si ha un infarto i battiti aumentano o diminuiscono?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Quanto deve essere la pressione?
Idealmente si considerano ottimali valori di pressione inferiori a 120/80, misurati a riposo.
Quanto devono essere i battiti cardiaci?
La frequenza cardiaca a riposo normalmente compresa tra 60 e 100 battiti al minuto (atleti e soggetti allenati possono mostrare anche valori inferiori, fino a circa 40 battiti al minuto); più è bassa e meglio è dal punto di vista cardiovascolare.
Quando andare in Pronto Soccorso per la pressione alta?
Se la pressione del sangue è 180/120 o superiore, attendere circa cinque minuti e riprovare. Se la seconda lettura è altrettanto elevata e non si verificano altri sintomi associati di danni agli organi bersaglio come dolore toracico, mancanza di respiro, mal di schiena, intorpidimento/debolezza, alterazioni della vista o difficoltà a parlare, si tratta di un’urgenza ipertensiva, che richiede di contattare immediatamente il medico per un aggiustamento dei farmaci in uso o una prima prescrizione; raramente richiede il ricovero in ospedale.
Se la lettura della pressione sanguigna è 180/120 o superiore e si verificano altri sintomi associati di danno agli organi bersaglio come dolore toracico, mancanza di respiro, mal di schiena, intorpidimento/debolezza, alterazioni della vista o difficoltà a parlare si tratta di emergenza ipertensiva, che richiede di rivolgersi immediatamente ad un Pronto Soccorso (chiamando il numero unico delle emergenze e non mettendosi alla guida).
Fonte: https://www.heart.org/en/health-topics/high-blood-pressure/understanding-blood-pressure-readings/hypertensive-crisis-when-you-should-call-911-for-high-blood-pressure
Quando la pressione è bassa? Quando è alta?
Si considera alta quando si registrano valori superiori a 120/80, ma la valutazione viene effettuata nel contesto di eventuali altri fattori di rischio.
Non esiste una soglia limite per la pressione bassa; minori sono i valori è meglio è da un punto di vista cardiovascolare, a patto che non causi sintomi come vertigini, stanchezza, senso di svenimento, ….