Introduzione
Il morbo di Addison, anche chiamato insufficienza surrenalica cronica, è una malattia rara che colpisce le ghiandole surrenali, diminuendone notevolmente la funzionalità e la capacità di secernere gli ormoni specifici.
I surreni sono due piccole ghiandole che anatomicamente si trovano “poggiate” subito sopra i reni, come suggerisce il loro stesso nome. La principale funzione di queste ghiandole è la sintesi e secrezione di diversi ormoni molto importanti, tra cui:
- glucocorticoidi come il cortisolo,
- mineralcorticoidi come l’aldosterone,
- androgeni,
- catecolammine come l’adrenalina e la noradrenalina.
Questa malattia colpisce essenzialmente i soggetti adulti tra i 25-50 anni, con maggiore prevalenza nel sesso femminile.
Il morbo di Addison provoca la carenza sempre maggiore di tutti questi ormoni, con la definizione di un quadro clinico caratteristico e la presenza di sintomi quali:
- forte astenia e malessere,
- pressione molto bassa sino allo shock,
- ipoglicemia ed alterazione dell’equilibrio idroelettrolitico (acqua e sali minerali),
- dimagrimento e perdita dell’appetito,
- colorazione brunastra delle pieghe cutanee e delle mucose (tipica è l’iperpigmentazione delle gengive).
La principali cause del morbo di Addison sono da cercare in:
- reazione autoimmune da parte di auto-anticorpi (70% dei casi),
- cause vascolari, come ischemia od emorragia a livello surrenale,
- cause infettive (virali, batteriche o fungine),
- cause neoplastiche (primitive o secondarie),
- cause iatrogene (brusca sospensione della terapia cortisonica dopo un lungo trattamento).
La diagnosi non sempre risulta agevole, alla luce dei sintomi iniziali molto sfumati; si basa su anamnesi ed esame obiettivo e, soprattutto, sugli esami del sangue che dimostrano
- una riduzione notevole dei livelli di cortisolo
- e lo squilibrio elettrolitico (basse concentrazioni di sodio ed alte concentrazioni di potassio).
Il trattamento deve essere continuo e duraturo per tutta la vita ed è basato sulla somministrazione di farmaci cortisonici. In caso di crisi surrenalica acuta con paziente in stato di shock la prognosi diviene infausta, soprattutto se viene a mancare un trattamento repentino ed efficace.

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Cause
È possibile individuare essenzialmente due forme di insufficienza surrenalica:
- Forma primaria, in presenza di un danno direttamente a livello dei surreni (corrisponde propriamente al morbo di Addison);
- Forma secondaria, quando il danno primario si sviluppa a livello dell’ipofisi o ipotalamo, che regolano a monte la funzionalità surrenalica.
Per quanto riguarda le cause del morbo di Addison possiamo distinguere:
Forma idiopatica: non si riesce a risalire alla precisa causa che ha portato allo sviluppo della patologia.
- Forma autoimmune: vengono prodotti, per ragioni non ancora del tutto chiarite, una serie di auto-anticorpi che vanno colpire le cellule del surrene, provocandone infiammazione e successiva distruzione. Questa forma è la più frequente e spiega il 70% dei casi.
La produzione di tali auto-anticorpi può essere dovuta alla somiglianza antigenica di alcune particelle virali e batteriche con antigeni di superficie delle cellule surrenaliche. Gli anticorpi che quindi si formano per combattere tali microrganismi, vanno purtroppo a riconoscere come struttura non self anche le cellule surrenaliche, distruggendole progressivamente. - Forma poliendocrina: in tal caso l’ipofunzione dei surreni si associa alla disfunzione di altre ghiandole endocrine come tiroide, ipofisi o pancreas, con quadro clinico piuttosto grave.
- Altre forme:
- Infettive:
- batteriche (come nella sindrome di Waterhouse-Friederichsen),
- virali (Citomegalovirus),
- fungine;
- vascolari (da ischemia o emorragia);
- tumori primitivi o secondari metastatici a carico dei surreni;
- amiloidosi;
- congenite (ipoplasia surrenalica alla nascita);
- iatrogene (brusca sospensione di farmaci corticosteroidei dopo un lungo trattamento).
- Infettive:
Sintomi
I sintomi piuttosto caratteristici della condizione si manifestano in presenza di una distruzione di almeno il 90% delle ghiandole surrenali; il quadro clinico si sviluppa con una sintomatologia sfumata, che si aggrava progressivamente.
Tra i sintomi più comuni e caratteristici del morbo di Addison ricordiamo:
- forte astenia e malessere generalizzato,
- debolezza e affaticamento con difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane e mansioni lavorative,
- ritardo di crescita nei bambini,
- perdita di peso notevole fino al dimagrimento eccessivo,
- riduzione del tono dell’umore con depressione e abulia,
- nausea e capogiri, più raramente vomito,
- episodi lipotimici (senso di svenimento) e sincopi (svenimento) fino al coma in caso di attacchi acuti gravi,
- amenorrea nelle donne (ovvero assenza del ciclo mestruale),
- pressione sanguigna molto bassa e ipoglicemia (bassa concentrazione di zuccheri nel sangue),
- dolori addominali aspecifici,
- iperpigmentazione cutanea di colore nerastro a livello dei palmi delle mani, delle pieghe cutanee (come la zona inguinale o il solco sottomammario), ascelle, gomiti, mucosa orale (molto tipica è la colorazione nerastra delle gengive), mucosa vaginale e rettale.
In condizioni di stress i soggetti con morbo di Addison non sono in grado di produrre ulteriori quantità di cortisolo, vanno quindi incontro a complicanze gravi in caso di
- malattie,
- affaticamento estremo,
- traumi gravi,
- interventi chirurgici
- o talvolta anche forti stress psicologici.
Complicazioni
In assenza di una terapia adeguata il paziente è esposto al rischio di crisi surrenalica, una condizione che si presenta con
- forti dolori addominali,
- profonda debolezza,
- pressione arteriosa molto bassa,
- insufficienza renale
fino allo shock e al coma.
La crisi surrenalica spesso insorge quando l’organismo viene sottoposto a condizioni di stress, come nel caso di
- incidenti,
- traumi,
- interventi chirurgici
- o infezioni gravi.
Se la crisi surrenalica non viene trattata, la morte sopraggiunge piuttosto rapidamente in assenza di una terapia efficace.
Diagnosi
La malattia di Addison è una patologia piuttosto grave che, se non viene diagnosticata in tempo, può risultare rapidamente fatale.
Il percorso diagnostico inizia con l’anamnesi, una sorta di intervista medico-paziente che permette la ricostruzione dell’intera storia clinica del soggetto.
Con l’esame obiettivo il medico mira al riconoscimento dei sintomi soggettivi riferiti dal paziente, insieme alla raccolta dei segni oggettivi valutabili con una visita completa.
Lo strumento principale con il quale è possibile fare diagnosi di morbo di Addison sono tuttavia gli esami ematochimici, che mostrano:
- alti livelli di potassio e bassi livelli di sodio,
- alti livelli di ACTH e renina,
- bassi livelli di cortisolo sia nel sangue che nelle urine,
- test di stimolo dell’ACTH, con cortisolo che rimane a bassa concentrazione.
Per lo studio anatomo-funzionale dei surreni può rendersi necessario l’utilizzo di esami strumentali come TC e risonanza magnetica.
Cura
Il morbo di Addison è una patologia piuttosto complessa, che richiede un trattamento quanto più precoce ed efficace possibile.
Il razionale terapeutico consiste nel fornire farmacologicamente supporto ai surreni, somministrando sostituti per quegli ormoni che la malattia ha reso carenti se non addirittura assenti. Non esiste la possibilità di una guarigione definitiva da tale malattia, motivo per cui la terapia andrà assunta a vita e regolata minuziosamente con serrati follow-up endocrinologici.
Vengono somministrati essenzialmente:
- farmaci cortisonici per la carenza del cortisolo,
- fludrocortisone acetato per la carenza dei mineralcorticoidi,
- alcuni derivati del testosterone per la carenza degli androgeni.
Per ulteriori approfondimenti si segnala il sito morbodiaddison.org, fondato e gestito dall’AIPAd (Associazione Italiana Pazienti Addison).
Fonti e bibliografia
- Harrison – Principi Di Medicina Interna Vol. 1 (17 Ed. McGraw Hill 2009)
- Addison Disease, Sadaf Munir; Muhammad Waseem
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130