Lipotimia: significato, cause, sintomi e pericoli

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Introduzione

Per lipotimia, o episodio lipotimico, si intende solitamente un “mancamento” improvviso, uno svenimento, dovuto ad un’alterazione dell’equilibrio pressorio (rispetto ai normali valori di pressione arteriosa del sangue).

Difficilmente il paziente giunge ad una perdita di coscienza, ma nella maggior parte avverte una serie di sintomi neurovegetativi (associabili cioè ad una disregolazione del sistema nervoso autonomo) quali:

Solitamente questi sintomi appaiono all’improvviso, ma altrettanto improvvisamente tendono a regredire (spesso anche nell’arco di pochi minuti). La riduzione pressoria può essere scatenata da un’emozione o uno stress improvviso, così come un cambio di posizione repentino.

Quando necessaria, la terapia è volta a risolvere la patologia di base in grado alterare di danneggiare il funzionamento del sistema nervoso.

Donna che ha perso i sensi

iStock.com/Jan-Otto

Cause

Per poter comprendere l’eziopatogenesi dell’episodio lipotimico è di fondamentale importanza capire l’equilibrio, estremamente delicato, che sottende alla regolazione pressoria.

Il nostro organismo è costantemente governato dal sistema nervoso autonomo, una branca del sistema nervoso che (indipendentemente dal nostro controllo volontario) è in grado di regolare finemente le funzioni vegetative, ovvero “autonome”.

In esso è possibile individuare due componenti:

  • il sistema nervoso ortosimpatico, che tende ad attivare il nostro organismo. Esso viene infatti definito come il sistema di “attacco e fuga”, accelerando la frequenza cardiaca, respiratoria ed in generale tenta di solito di aumentare la pressione, o mantenerla comunque costante nei limiti fisiologici;
  • il sistema nervoso parasimpatico, che ha invece il compito di “rilassare” l’organismo. È solitamente attivo durante il riposo, la digestione, la minzione; rallenta la frequenza cardiaca e respiratoria e nel complesso riduce la pressione media.

Entrambi i sistemi sono tra loro bilanciati e prevalgono l’uno sull’altro a seconda delle necessità a cui l’organismo è esposto.

La sintomatologia tipica dell’attacco lipotimico è dovuta solitamente a una riduzione dell’afflusso di sangue a livello cerebrale. Questo comporta una carenza di ossigeno, che di conseguenza spinge il sistema nervoso centrale a risparmiarlo, riducendo lo stato di attività.

La causa principale della ridotta ossigenazione può risiedere in due cause principali:

  • Riduzione della frequenza cardiaca (per mancata attivazione, in talune circostanze, del sistema nervoso autonomo ortosimpatico o per eccessivo sopravvento del sistema parasimpatico).
  • Riduzione della pressione arteriosa, che a sua volta può sottendere varie cause.

Nella maggior parte dei casi queste alterazioni sono di natura transitoria, correlata a varie situazioni in cui il sistema ortosimpatico dovrebbe reagire quanto prima possibile. Se ciò non avviene, la prevalenza del parasimpatico fa abbassare la pressione e genera la debolezza accusata dal paziente. Un tipico esempio è rappresentato dall’alzarsi dal letto troppo velocemente: la caduta pressoria a livello cerebrale deve essere prontamente contrastata dalla vasocostrizione, così da assicurare comunque una gittata costante! Soprattutto in pazienti anziani, dove il sistema nervoso autonomo può lavorare più lentamente, o dove i vasi lievemente sclerotici possono non rispondere immediatamente all’impulso, queste manifestazioni non sono di raro riscontro.

L’episodio lipotimico può essere spesso confuso con la sincope, dalla quale si differenzia però per un avvenimento fondamentale: la perdita di coscienza.

Anche la sincope riconosce alla base nella maggior parte dei casi un problema di natura pressoria (si parla pertanto di sincope cardiogena piuttosto che di sincope neurogena), ma in questo caso il soggetto perde momentaneamente lo stato di coscienza (anche solo per qualche secondo)

Infine in alcuni casi il semplice concetto di lipotimia viene utilizzato in pazienti, soprattutto quando affetti da patologia cronica, per indicare uno stato di debolezza lieve ma costante. In questi casi può associarsi ad altri sintomi e segni tipici come perdita del peso corporeo, febbricola, …

Sintomi

Prima della stessa lipotimia possiamo talvolta riscontrare nel racconto del paziente dei sintomi “premonitori”, come:

  • palpitazioni (dovuti all’aumento della frequenza cardiaca, il cui scopo è quello di contrastare la riduzione di pressione),
  • aumento della sudorazione,
  • senso di nausea,
  • alterazioni visive,

L’episodio lipotimico vero e proprio poi, come già accennato in precedenza, si caratterizza per una sensazione di debolezza (con annessa, seppur molto raramente, perdita di coscienza).

Altri elementi presenti possono essere:

  • debolezza a carico degli arti inferiori (il paziente riferisce che le gambe “cedono” improvvisamente, tremano improvvisamente, sembrano non sostenere più il corpo sovrastante),
  • alterazioni visive, fino ad un vero e proprio velo nero, che sono un tipico segno di ridotta ossigenazione a livello centrale,
  • cefalea,
  • tinnito e fastidio acustico, tipico delle alterazioni pressorie.

Tali segni e sintomi nel complesso, poiché dovuti al sistema nervoso autonomo (non funzionante nel modo corretto) sono chiamati “neurovegetativi” e non dipendono ovviamente dalla volontà del soggetto.

Diagnosi

La diagnosi di lipotimia è prevalentemente clinica e si basa essenzialmente su racconto anamnestico da parte del paziente, al quale è necessario che il medico presti particolare attenzione, focalizzando l’attenzione su alcuni dettagli che possano o meno suggerire altri tipi di problemi.

Proprio perché è una diagnosi di esclusione, gli esami necessari possono essere quelli volti ad escludere le patologie sospettate di volte in volta (indagini radiologiche, prove di funzionalità cardiaca sotto sforzo, dosaggi ematici, neuro – immagini, …).

Cura

Nel caso in cui venga riscontrata una patologia organica, lo scopo deve esserne la sua risoluzione (pensiamo ad esempio ad una ridotta gittata cardiaca per un vizio valvolare che il cardiochirurgo dovrà correggere).

Quando invece la lipotimia non trova riscontro organico e diagnosi definita, lo scopo della terapia dev’essere una corretta educazione del paziente, volta a prevenire i possibili episodi scatenanti.

Per i pazienti più anziani, al mattino, è necessario sostare seduto sul bordo del letto per qualche istante, prima di potersi alzare. Questo permetterà al sistema ortosimpatico di avere il giusto tempo a disposizione per riequilibrare l’assetto pressorio e garantire la perfusione cerebrale adeguata.

In pazienti cronicamente affetti da bassa pressione è necessario integrare l’alimentazione, eventualmente anche con presidi farmacologici, per poter incrementare l’afflusso ematico al sistema nervoso centrale.

Quando il paziente riconosce le situazioni che scatenano con più frequenza tali episodi lipotimici, è necessario che impari a riconoscerle ed evitarle. Nel fare questo può essere fondamentale saper individuare quanto prima possibile i sintomi vegetativi premonitori.

Nella maggior parte dei casi comunque l’episodio lipotimico è “circostanziale”: insorge improvvisamente ed altrettanto rapidamente scompare. È un episodio transitorio, legato ad un particolare stress e non necessariamente tenderà a ripresentarsi.

Fonti e bibliografia

a cura della Dott.ssa Ergasti Raffaella

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