Introduzione
Il pallore in ambito medico è un sintomo che può presentarsi in associazione a situazioni cliniche diverse, prima fra tutte l’anemia (riduzione del numero di globuli rossi nel sangue).
È descritto come un’alterazione del normale colore di cute e mucose che appaiono più chiare rispetto al normale e, a seconda della condizione che ha dato origine al pallore, potrebbe essere accompagnato da altri segni e sintomi.
Per identificare la causa di questo sintomo è opportuno prestare attenzione alle sue modalità di presentazione: può infatti
- insorgere gradualmente o esordire improvvisamente,
- essere localizzato in un particolare distretto corporeo (per esempio al viso) o generalizzato (nelle forme di pallore diffuso risulta comunque più accentuato a livello del volto).
Tra le patologie che possono avere tra i loro sintomi il pallore ricordiamo:
- anemia,
- talassemie,
- emorragia,
- scompenso cardiaco,
- shock,
- ipotiroidismo,
- sincope,
- crisi ipoglicemica,
- fenomeno di Raynaud,
- colica renale,
- sindromi influenzali,
- deficit di melanina,
- feocromocitoma,
- tumori del tratto gastro-intestinale,
- vitiligine,
- sclerodermia.
Si raccomanda di contattare il medico o il Pronto Soccorso nel caso in cui il pallore sia improvviso e generalizzato, eventualmente accompagnato da sintomi quali:
- mancanza di respiro,
- sangue nelle feci
- o altri sintomi inspiegabili.
Cause
Il pallore è causato da una diminuzione della quantità di sangue nei tessuti periferici, che si può verificare per:
- deficit di emoglobina (una proteina contenuta nei globuli rossi ed in grado di legare l’ossigeno),
- vasocostrizione o occlusione vascolare (i capillari diventano più stretti riducendo l’afflusso di sangue superficiale),
- diminuzione della quantità totale di sangue circolante.
Anemia
Il primo caso rappresenta ciò che avviene comunemente in corso di anemia: l’emoglobina è una proteina di colore rosso, costituente fondamentale degli eritrociti (o globuli rossi), le cellule del sangue che sono deputate al trasporto di ossigeno ai vari tessuti dell’organismo. Si parla di anemia quando i valori ematici di emoglobina scendono al di sotto di 13 g/dl negli uomini e 12 g/dl nelle donne.
Le cause di anemia sono svariate e tra le più comuni ricordiamo:
- Carenza di ferro per diminuita assunzione alimentare o emorragia cronica: il ferro si trova contenuto soprattutto all’interno della carne rossa, abitudini dietetiche particolari come l’adesione ad un alimentazione strettamente vegetariana o vegana se mal formulate possono portare nel tempo a sviluppare anemia. La causa più frequente di anemia sideropenica (dovuta cioè a carenza di ferro) è comunque la perdita cronica di sangue che avviene con il sanguinamento mestruale nelle donne in età fertile o a causa di altre forme di emorragia cronica, come quella correlata a malattie del tratto gastro-intestinale. L’anemia sideropenica può poi insorgere come fenomeno secondario a patologie che limitano l’assorbimento intestinale di ferro come ad esempio la celiachia.
- Emolisi: nelle anemie emolitiche il deficit di emoglobina è dovuto ad un’accelerata distruzione dei globuli rossi. I motivi per cui questo può avvenire sono molti, possono essere di natura genetica o acquisita e svilupparsi cioè nel corso negli anni, come avviene per molte anemie emolitiche autoimmuni.
- I deficit di vitamina B12 e acido folico portano a sviluppare anemie in cui i globuli rossi raggiungono dimensioni aumentate; si parla in questo caso di anemie megaloblastiche.
- Alcune malattie del midollo osseo possono essere responsabili dell’alterata produzione di globuli rossi e portare quindi allo sviluppo di anemia.
Vasocostrizione
La vasocostrizione periferica può essere una normale reazione dell’organismo che si manifesta in un ampio range di situazioni, come una sensazione di forte paura o un eccessivo raffreddamento, oppure può verificarsi in corso di condizioni patologiche come lo shock o lo scompenso cardiaco.
Ciò che accomuna tutte queste condizioni è la forte attivazione del sistema nervoso simpatico: questo determina una diminuzione della vascolarizzazione dei distretti tissutali periferici come la cute, che apparirà quindi pallida e fredda.
Anche in corso di emorragia si verifica una vasocostrizione periferica: si tratta in questo caso di un meccanismo messo in atto dal nostro organismo al fine di cercare di limitare la perdita ematica e di indirizzare il sangue rimasto verso gli organi vitali.
Altre situazioni in cui si sviluppa vasocostrizione comprendono tutti i casi in cui si sperimenta una sintomatologia dolorifica piuttosto importante, come ad esempio durante una colica renale.
Riduzione della quantità circolante di sangue
In caso di scompenso cardiaco la cute prende un colore pallido perché il cuore non è più in grado di pompare una quantità di sangue sufficiente a far fronte alle richieste dell’organismo e il circolo periferico risulterà quindi carente di volume ematico.
Lo shock si manifesta con pallore in associazione a tachicardia e ipotensione ed è una situazione da riconoscere e trattare rapidamente.
Pallore localizzato
Il pallore può essere generalizzato o localizzarsi in una specifica area del corpo. In quest’ultimo caso avremo a che fare con patologie specifiche e differenti a seconda del distretto corporeo colpito.
Nel caso di pallore localizzato ad una gamba potrebbe ad esempio trattarsi di un’arteriopatia cronica ostruttiva, patologia causata dalla formazione di placche aterosclerotiche a livello dei vasi sanguigni che limitano l’apporto di sangue ai tessuti della gamba. In questa situazione, nota anche come claudicatio intermittens, il pallore si accompagna a
- secchezza cutanea,
- perdita dei peli
- e possibile sviluppo di ulcere.
La sua caratteristica, inoltre, è quella di manifestarsi con la comparsa di dolore ogni volta che viene compiuto un determinato grado di attività fisica, come il camminare per una data distanza o salire un certo numero di rampe di scale. Esiste infatti un livello di attività fisica oltre al quale la richiesta di ossigeno da parte dei tessuti muscolari della gamba è superiore rispetto alle capacità di apporto sanguigno del circolo compromesso.
Un’occlusione vascolare acuta di origine trombotica o embolica si manifesta, oltre che con pallore, con l’insorgenza improvvisa di dolore, anche a riposo, e in assenza di polso periferico.
Se il pallore è localizzato alle dita delle mani o dei piedi può trattarsi del fenomeno di Raynaud: questa manifestazione è frequente in donne altrimenti sane o in chi soffre di malattie del tessuto connettivo come la sclerodermia. Si tratta di un sintomo che si manifesta in genere dopo l’esposizione al freddo o a forti emozioni e vede tipicamente il susseguirsi di tre fasi:
- esordisce con uno spasmo vascolare a livello delle dita che le porta ad impallidire improvvisamente,
- dopo qualche minuto insorge la cianosi, e cioè la colorazione bluastra della cute dovuta alla deossigenazione dell’emoglobina,
- infine si ha una risposta vasodialtatoria in cui le dita appaiono arrossate per via dell’improvviso ritorno della circolazione.
Altro
Anche la depigmentazione cutanea può essere responsabile della diminuita colorazione della cute. In questo caso la vascolarizzazione è normale ma diminuiscono i livelli di melanina, il pigmento responsabile della colorazione della nostra pelle. La vitiligine, ad esempio, è una malattia di natura autoimmunitaria in cui vengono distrutti i melanociti (le cellule che producono melanina) in aree più o meno ampie di cute.
L’albinismo, invece, è una condizione genetica in cui una mutazione determina l’incapacità di sintetizzare la melanina con conseguente ipopigmentazione generalizzata, capelli bianchi e iride azzurra o tendente al rosso.
Diagnosi
Per identificare la causa sottostante al sintomo del pallore non si può prescindere da un’attenta anamnesi, durante la quale il medico porrà diverse domande al paziente per comprendere
- se si tratta di una problematica di recente insorgenza o se è presente da tempo,
- se si manifesta in maniera costante o intermittente,
- se è associato a situazioni particolari come
- l’esposizione al freddo,
- forti emozioni
- o allo svolgimento di attività fisica.
È essenziale poi valutare la presenza di patologie concomitanti e dei sintomi associati. Se il pallore è causato da un’anemia è probabile che il paziente si senta frequentemente stanco, potrebbe aver notato una perdita di peli e capelli e alterazioni del normale trofismo cutaneo e delle unghie.
Nel caso di insufficienza arteriosa agli arti inferiori il soggetto riferirà dolore associato al cammino, che si manifesta sempre dopo aver percorso la stessa distanza.
Tra i sintomi dello scompenso cardiaco, oltre al pallore, rientrano
- difficoltà respiratorie,
- debolezza
- e vertigini.
La scelta degli esami da eseguire viene guidata dalle manifestazioni cliniche e dalla sintomatologia del caso specifico, ma in generale risulta sempre indicata la valutazione di
- pressione arteriosa,
- palpazione dei polsi periferici,
- auscultazione dei toni cardiaci e dei rumori polmonari.
Cure e rimedi
Trattandosi di un sintomo comune a diverse patologie la terapia più adatta dipende dalla malattia di base e andrà quindi scelta in seguito alla formulazione della diagnosi.
Fonti e bibliografia
- Potestà P. Manuale-Prontuario di diagnostica e terapia medica. 9° edizione, Verducci ed., 2018.
Autore
Dr.ssa Giulia Grotto
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Treviso n. 5639
L’ansia può essere causa di un colorito molto pallido in viso?
Può essere causata di un’alterata percezione soggettiva del colorito (cioè potrebbe vedersi più bianca di quanto non sia in realtà), ma non dovrebbe essere causa di un’oggettivo pallore. Nessuno meglio del medico può valutare la situazione, potendo valutare di persona nel contesto di un minimo di anamnesi (attraverso qualche domanda per inquadrare il caso).