Ipotermia e temperatura corporea bassa: sintomi e pericoli

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Descrizione generale

Quando esposto alle basse temperature, il corpo inizia a perdere calore più velocemente di quanto non ne produca: il risultato è l’ipotermia, cioè una temperatura corporea anormalmente bassa.

Una temperatura inferiore alla norma è in grado di alterare il funzionamento del cervello, impedendo al soggetto di pensare con chiarezza o di muoversi correttamente; questo rende l’ipotermia particolarmente pericolosa, perché chi la subisce può è in grado di realizzare ciò che sta succedendo e quindi non può reagire adeguatamente.

L’ipotermia si manifesta perlopiù a temperature ambiente molto basse, ma può verificarsi anche con temperature superiori allo 0°C se il soggetto viene intirizzito da

  • pioggia,
  • sudore,
  • immersione in acqua fredda.

I primi segni di ipotermia, che compaiono con una temperatura corporea compresa tra 32° e 35°,  includono:

  • tremore,
  • pelle fredda e pallida,
  • difficoltà di parola (biascicamento),
  • aumento della velocità di respirazione,
  • stanchezza,
  • confusione.

In caso di ulteriore abbassamento della temperatura i brividi tendono a sparire, ma possono comparire sintomi più severi in grado di portare, tra l’altro, a uno svenimento.

Uomo ricoverato in ospedale per ipotermia

iStock.com/vm

Cause

L’ipotermia è la conseguenza all’esposizione a un freddo troppo intenso: il corpo perde più calore di quanto non ne produca e la temperatura corporea scende sotto 35°C.

Esistono diversi tipi di ipotermia, caratterizzati dalla velocità con cui il corpo perde calore:

  • ipotermia acuta o da immersione; accade quando l’individuo perde calore molto rapidamente, per esempio a seguito di una caduta in acqua fredda,
  • ipotermia da esaurimento, in cui il corpo è talmente provato da non riuscire più a generare calore,
  • ipotermia cronica, in cui il calore viene perso lentamente nel tempo. È comune nelle persone anziane che vivono in luoghi mal riscaldati o in soggetti che dormono in condizioni ambientali rudi.

L’ipotermia è ovviamente più frequente nei luoghi freddi e i rischi sono maggiori se non si indossano strati sufficienti a mantenersi caldi o se non ci si copre la testa (la testa dissipa una gran quantità di calore).

L’ipotermia è tuttavia possibile anche in climi temperati, per esempio se un soggetto è inzuppato di pioggia e non si asciuga adeguatamente entro poco tempo in caso di vento freddo (l’acqua evapora dalla pelle e abbassa la temperatura corporea).

Soggetti a rischio

Alcuni soggetti hanno un rischio maggiore di sviluppare ipotermia, perché particolarmente vulnerabili agli ambienti freddi o incapaci di scaldarsi:

  • i lattanti possono perdere calore rapidamente se lasciati in ambienti freddi, perché non sono in grado di regolare la temperatura corporea bene come i bambini più grandi e gli adulti; i neonati sono particolarmente a rischio nelle prime 12 ore di vita;
  • i soggetti anziani, soprattutto se non molto attivi, affetti da malattie o in trattamento con farmaci che possono interferire con la capacità di regolare la temperatura corporea;
  • i senzatetto, se non riescono a trovare un riparo;
  • alcolisti e tossicodipendenti, perché fanno uso di sostanze che interferiscono con la capacità di trattenere il calore: i vasi sanguigni rimangono dilatati, dissipando il calore;
  • gli individui con patologie che alterano la memoria, per esempio la sindrome di Alzheimer, possono non riuscire a capire di avere freddo o di avere sintomi da ipotermia;
  • i soggetti affetti da alcune malattie croniche, come problemi cardiaci, artriti gravi o ictus; queste condizioni possono cambiare la capacità del corpo di reagire a variazioni termiche, per esempio colpendo dita delle mani e dei piedi (i primi punti in cui si avverte il freddo);
  • le persone che assumono sedativi, che possono interferire con la capacità di regolare la temperatura:
  • un soggetto caduto in acqua fredda; l’immersione in acqua fredda può far diminuire la temperatura corporea molto rapidamente:
  • gli individui che passano molto tempo in condizioni ambientali fredde, per esempio alpinisti o sciatori;
  • una persona che ha subito un grave trauma, soprattutto se cranico.

Ipotermia perioperatoria

L’ipotermia può svilupparsi anche durante un ricovero ospedaliero, in particolare prima, durante e dopo un intervento chirurgico. Questa ipotermia è detta perioperatoria.

Il personale ospedaliero cercherà di mantenere il paziente al caldo durante il ricovero, in particolare controllerà la temperatura corporea e se necessario potrebbe ricorrere a speciali coperte termiche, in cui viene insufflata aria calda per contrastare il raffreddamento del paziente. Questa prassi è nota come riscaldamento ad aria forzata.

Il paziente dovrà comunque segnalare al personale un’eventuale sensazione di freddo.

Ipotermia terapeutica

In alcuni casi, il medico può deliberatamente indurre ipotermia in un soggetto. Questa ipotermia è detta terapeutica.

Ci sono dati indicativi del fatto che, in alcune circostanze, l’induzione di uno stato di ipotermia può ridurre il rischio di morte e aumentare le possibilità di guarigione.
Questo tipo di trattamento può essere indicato in soggetti che sono stati rianimati per un arresto cardiaco in ambito extra-ospedaliero e sono quindi ricoverati in unità intensiva.

Sintomi

Con la progressiva diminuzione della temperatura è possibile osservare un peggioramento del quadro clinico; clinicamente si utilizza la seguente classificazione:

  • Grado 1, temperature comprese tra 35° e 32°: Brividi e sensazione di freddo, ma nessuna alterazione dello stato di coscienza.
  • Grado 2, temperature comprese tra 32° e 28°: Stato soporoso, vengono meno i brividi.
  • Grado 3, temperature comprese tra 28° e 24°: Perdita di conoscenza
  • Grado 4, temperature inferiori a 24°: assenza di segni vitali

Ipotermia lieve

I segni e sintomi dell’ipotermia lieve sono:

Ipotermia moderata o grave

In caso di ulteriore calo della temperatura corporea si sviluppano i seguenti segni e sintomi:

  • brividi, anche se il peggioramento dell’ipotermia comporta l’arresto dei brividi,
  • mancanza di coordinazione,
  • parlata strascicata o borbottio,
  • confusione e difficoltà a prendere decisioni; ad esempio, il paziente può tentare di togliersi indumenti caldi,
  • sonnolenza o livelli molto bassi di energia,
  • mancanza di preoccupazione per il proprio stato,
  • progressiva perdita di coscienza,
  • polso debole,
  • respiro lento e superficiale.

Il soggetto in ipotermia in genere non è consapevole delle proprie condizioni perché i sintomi spesso insorgono gradualmente. In più, l’obnubilamento del pensiero associato all’ipotermia impedisce l’auto-consapevolezza. La confusione mentale può anche determinare comportamenti rischiosi.

Ipotermia nei lattanti

Nei bambini piccoli, l’ipotermia si manifesta tipicamente con:

  • pelle rosso-accesa, fredda,
  • energia molto bassa,
  • pianto debole.

Complicazioni

Le complicazioni direttamente conseguenti allo stato di ipotermia comprendono:

I soggetti esposti al rischio di ipotermia possono inoltre sviluppare anche:

  • Sviluppo di geloni e congelamento di tessuti corporei
  • Cancrena, a causa dell’interruzione del flusso di sangue.

Quando chiamare il medico

Chiamare il 112/118 ogni volta che si sospetta l’ipotermia. Aspettando l’arrivo degli aiuti, iniziare a erogare i primi soccorsi.

Trattamento

In caso di emergenza

Se non sono disponibili cure mediche, iniziare a scaldare la persona:

  1. Portare la vittima in una stanza o in un riparo caldo.
  2. Rimuovere qualunque indumento bagnato.
  3. Scaldare prima il centro del corpo, quindi torace, collo, testa e inguine, utilizzando se disponibile una coperta elettrica. In alternativa, usare il contatto pelle-pelle sotto strati asciutti non rincalzati di coperte, vestiti, tovaglioli o lenzuola.
  4. Le bevande calde possono essere di aiuto, ma va ASSOLUTAMENTE EVITATO l’alcol.
  5. Non cercare di far bere una persona priva di coscienza.
  6. Una volta che la temperatura corporea è risalita, mantenere la persona asciutta e avvolta in una coperta calda, compresi testa e collo.
  7. Ricorrere a un supporto medico appena possibile.

Un soggetto con ipotermia grave può essere incosciente e può sembrare privo di polso o di attività respiratoria. In questo caso, interagire delicatamente con la vittima e ottenere assistenza medica immediatamente. Anche se la vittima sembra morta, bisognerà tentare la rianimazione cardiopolmonare (RPC). Questa dovrà essere mantenuta mentre la vittima viene scaldata, finché non risponde alle manovre o fino all’arrivo del soccorso medico. In alcuni casi, soggetti in ipotermia apparentemente morti possono essere rianimati con successo.

Osservare le seguenti precauzioni:

  • NON assumere che una persona immobile nel freddo sia già morta.
  • NON usare direttamente il calore (come acqua calda o una lampada) per scaldare la persona.
  • NON somministrare alcolici.

Trattamento medico

A secondo del grado di ipotermia, le cure di emergenza possono richiedere uno dei seguenti interventi per far risalire la temperatura corporea:

  • Riscaldamento del sangue; il sangue può essere prelevato, scaldato e reimmesso nel corpo. Un metodo di riscaldamento comune si basa sull’impiego di un apparecchio per la dialisi, in genere adoperato per il filtraggio del sangue nei pazienti con insufficienza renale. Possono essere usate anche le apparecchiature per i bypass cardiaci.
  • Liquidi caldi per via endovenosa; è possibile somministrare per via endovenosa una soluzione calda di acqua salata per aiutare il riscaldamento del sangue.
  • Riscaldamento delle vie aeree; la somministrazione di ossigeno umidificato con una mascherina o un tubo nasale può scaldare le vie aeree e aiutare ad aumentare la temperatura del corpo.
  • Irrigazione; una soluzione calda di acqua salata può essere adoperata per scaldare alcune aree del corpo, come l’area intorno ai polmoni (pleura) o alla cavità addominale (cavità peritoneale).

In presenza di segni di ipotermia, misurare la temperatura corporea del soggetto. Se inferiore a 35°C, deve essere considerata un’emergenza medica; occorre ricorrere tempestivamente al medico.

Prevenzione

  1. NON bere alcolici o fumare prima di esporsi al freddo. Bere molto, mangiare e riposare bene.
  2. Indossare indumenti adatti alle basse temperature per proteggere il corpo. In particolare:
    • Muffole (non guanti)
    • Vari strati di indumenti resistenti a vento e acqua
    • Due paia di calze (evitare il cotone)
    • Sciarpa e copricapo che protegga anche le orecchie (per impedire la notevole dissipazione di calore che avviene dalla testa)

Evitare:

  1. Temperature estremamente fredde, specialmente in presenza di venti forti
  2. Vestiti bagnati
  3. Cattiva circolazione, più probabile con l’età avanzata, vestiti o stivali stretti, posizioni rattrappite, stanchezza, alcuni farmaci, fumo e alcolici

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Salve dottore, mia madre ha sempre (da oltre 2 anni) la temperatura corporea a 34.4 massimo 35, non soffre di freddo e molto spesso ha sempre caldo.
    Ha 51 anni, assume le tegretol 200 (in seguito a un malore avvenuto 14 anni fa, in cui le è stata diagnosticata una piccola lesione al cervello di origine benigna però causata da non si sa cosa) e nel 2001 ha avuto la pericardite.

    Secondo lei le cause della temperatura corporea così bassa a cosa è dovuta?

    Cordiali saluti

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Potrebbe essere una disfunzione a livello cerebrale, nel centro dove viene regolata la temperatura corporea, o essere semplicemente un fatto costituzionale. Non è un problema comunque.

    2. Capisco, la ringrazio per la risposta e per la disponibilità.
      Buona serata.

    3. Ciao anonimo, non sono medico, ma prova eventualmente a valutare con il suo dottore anche la possibilità che possa essere una malfunzione della tiroide a causare l’alterazione della temperatura, nel mio caso è stato proprio così.

  2. Quant’è la differenza di temperatura se misurata sotto l’ascella piuttosto che rettale?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Circa mezzo grado.

  3. Domenica avrò la mia prima mezza maratona, ma sono molto preoccupato dal fatto che all’arrivo sarò probabilmente sudato e non è detto che sia possibile cambiarsi subito (e al caldo). Dice che mi ammalerò? Prenderò una polmonite?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non si preoccupi, se fosse così semplice ammalarsi tutti i runner sarebbero sempre a letto dopo ogni gara.