Cos’è l’ipotermia
Quando viene esposto a temperature molto rigide l’organismo inizia a perdere più calore di quanto riesca a produrne e va quindi incontro a uno stato di ipotermia (o assideramento), una condizione caratterizzata da una temperatura dell’organismo di molto inferiore al normale (inferiore a 35°).
Si tratta di una situazione subdola e rischiosa per l’organismo, perché al di sotto una certa temperatura il cervello non è più in grado di funzionare correttamente ed il paziente perde la capacità di pensare in modo lucido o di muoversi normalmente, ma soprattutto la vittima potrebbe non essere più pienamente consapevole di ciò che sta accadendo e non essere quindi in grado di prendere i necessari provvedimenti.
L’ipotermia colpisce con maggior frequenza quando la temperatura è rigida, ma può verificarsi anche in un ambiente fresco (temperatura superiore ai 4 °C) se il paziente si bagna sotto la pioggia o si immerge nell’acqua fredda.
Il congelamento è invece una lesione localizzata provocata dalla temperatura troppo rigida che fa perdere la sensibilità della zona colpita, che diventa molto pallida a causa della vasocostrizione e conseguente riduzione dell’afflusso di sangue superficiale. Nella maggior parte dei casi interessa le estremità, ossia
- naso,
- orecchie,
- guance,
- mento,
- dita delle mani e dei piedi.
Il congelamento può provocare lesioni permanenti all’organismo e, nei casi più gravi, condurre alla necessità di amputazione.
Cause
Il significato del termine ipotermia è legato all’associazione di due termini:
- ipo- (dal greco ὑπό, ὑπο- e dal latino scientifico cioè “basso, sotto”),
- -termia, derivazione di -termo, dal greco ϑερμός ossia “caldo”,
ed indica quindi una temperatura corporea più bassa del normale, fissata convenzionalmente a 35°.
L’ipotermia ha una maggior incidenza tra:
- persone anziane:
- che non si alimentano bene,
- che sono vestite in modo inadeguato,
- o che vivono in ambienti freddi,
- neonati che dormono in camere fredde non adeguatamente coperti (il Ministero consiglia una temperatura compresa tra i 18° ed i 20°),
- bambini non sorvegliati,
- adulti sotto l’effetto dell’alcool,
- persone con disabilità mentale,
- persone che, per scelta o meno, devono rimanere all’aperto a lungo, come senza tetto, escursionisti o cacciatori.
I neonati e gli anziani sono maggiormente a rischio di soffrire di disturbi connessi al freddo:
- I neonati e i bambini piccoli perdono calore molto più facilmente degli adulti e non riescono ad aumentare la temperatura con i brividi. I bambini di età inferiore a un anno, per esempio, non dovrebbero mai dormire in una stanza fredda. Copriteli con una coperta calda e un lenzuolo e mantenete una temperatura abbastanza calda. Se non riuscite a tenerli al caldo, trasferitevi temporaneamente altrove. Nelle situazioni d’emergenza potete tenere caldi i neonati usando il vostro calore corporeo. I cuscini e le coperte morbide possono far soffocare i neonati, quindi toglieteli dalla zona in cui il bambino dorme.
- Gli anziani spesso non riescono a raggiungere una temperatura corporea sufficiente, perché il loro metabolismo è più lento e fanno meno attività fisica. Se avete più si 65 anni e fuori fa molto freddo, controllate la temperatura in casa. Se avete vicini e amici anziani, controllate direttamente o dite loro di controllare la temperatura delle loro case per accertarvi che siano ben riscaldate.
Sintomi
Ai primi segni di rossore o dolore in qualsiasi zona della pelle spostatevi in un luogo più caldo o proteggete le zone di pelle esposta: la pelle potrebbe già essersi congelata. Tra i principali sintomi di congelamento ricordiamo:
- zone di pelle biancastra, grigiastra o giallastra,
- pelle che sembra insolitamente rigida o cerea,
- mancanza di sensibilità, intorpidimento.
Il paziente spesso non è consapevole del congelamento finché qualcun altro non glielo fa notare, perché i tessuti congelati perdono sensibilità.
Nei casi più gravi di ipotermia, si manifestano i seguenti sintomi:
- Negli adulti:
- brividi nelle fasi iniziali,
- spossatezza,
- stato confusionale,
- tremore alle mani,
- perdita di memoria,
- difficoltà di parola,
- sonnolenza.
- Nei bambini:
- pelle fredda e molto arrossata,
- estrema debolezza.
A seconda della temperatura si osserva un peggioramento delle condizioni di salute del soggetto colpito (fonte tabella: Wikipedia):
Grado 1 | Brividi, sensazione di freddo, ma nessuna alterazione della coscienza. | 35° – 32° |
Grado 2 | Letargia, nessun brivido. | 32° – 28° |
Grado 3 | Incoscienza, ma parametri vitali ancora rilevabili. | 28° – 24° |
Grado 4 | Assenza di segni vitali. | < 24° |
Ipotermia nei bambini
Lattanti e bambini sono esposti ad un maggior rischio di ipotermia, perché il loro sistema di regolazione della temperatura è ancora immaturo.
Per prevenire il rischio di ipotermia si consiglia di:
- Coprire adeguatamente le estremità (testa, mani e piedi) prima di ogni esposizione ad un ambiente freddo o umido.
- Mantenere il bambino il più asciutto possibile.
- Vestirlo a strati, in modo da poter adeguare la copertura in base alle esigenze (è importante evitare sia il freddo che il rischio di sudare).
È da notare che, se in un adulto la testa corrisponde circa al 10% della superficie corporea, in un neonato rappresenta oltre il 20%, questo significa che tenerla esposta induce ad una sensibile perdita di calore ed un aumentato rischio di ipotermia.
Il trattamento di uno stato d’ipotermia prevede di:
- Allontanare il bambino dall’ambiente freddo ed asciugarlo se necessario.
- Riscaldarlo con coperte calde, in particolare collo e petto.
- Se in grado di bere può essere utile ricorrere a bevande calde (ovviamente MAI alcoliche).
- Se necessario condividere il calore corporeo utilizzando il contatto pelle a pelle, sotto una coperta.
- In caso di sintomi di severa ipotermia (brividi, confusione, …) chiamare il numero unico di emergenza (112).
Per approfondire fare riferimento alla sezione successiva.
Cosa fare?
Congelamento
Se notate che qualcuno vicino a voi presenta i sintomi del congelamento chiamate immediatamente i soccorsi. Sia il congelamento sia l’ipotermia sono causati dall’esposizione al freddo, quindi per prima cosa si deve capire se la vittima presenta anche i sintomi dell’ipotermia descritti in precedenza. L’ipotermia è un’emergenza più pericolosa rispetto al congelamento e deve essere curata il prima possibile dal personale sanitario.
Se il paziente è congelato, ma non presenta i sintomi dell’ipotermia e i soccorsi non possono arrivare tempestivamente, dovete procedere in questo modo:
- Portate la vittima in una stanza calda il prima possibile.
- A meno che non sia assolutamente indispensabile, non camminate sui piedi o sulle dita dei piedi congelati, perché il danno si aggraverebbe.
- Immergete la zona colpita in acqua tiepida (non calda!). La temperatura dovrebbe essere confortevole anche per le altre zone del corpo.
- In alternativa, riscaldate la zona colpita usando il calore del vostro corpo: ad esempio, per riscaldare le dita delle mani congelate, potete usare il calore dell’ascella.
- Non strofinate né massaggiate la zona colpita con la neve, perché fareste solo altri danni.
- Non riscaldate la vittima usando una coperta termica, o il calore di una stufa, di un camino o di un radiatore. Le zone colpite perdono sensibilità, quindi si possono scottare facilmente.
Queste procedure non sostituiscono tuttavia l’intervento del personale medico qualificato, che deve essere richiesto prima possibile.
Ipotermia
Se notate che qualcuno accanto a voi presenta i sintomi dell’ipotermia, misurategli la temperatura: se fosse scesa sotto i 35 °C si tratta di un’emergenza che richiede immediata assistenza medica.
Se i soccorsi non arrivano, o vi trovate in un luogo isolato, iniziate a riscaldare il paziente in questo modo:
- Portatelo in una stanza più calda, o mettetelo al riparo.
- Se tutti i vestiti sono bagnati, toglieteli.
- Se ce l’avete a portata di mano, usate uno scaldaletto per riscaldare prima di tutto la parte centrale del corpo: petto, collo, testa e basso ventre. In alternativa usate il vostro calore, mettendo tra voi e il paziente diversi strati di asciugamani, vestiti, coperte, asciutti e larghi.
- Le bevande calde possono essere utili per aumentare la temperatura, ma quelle alcoliche vanno evitate. Se il paziente ha perso i sensi, non cercate di farlo bere.
- Fornire al paziente cibi energetici come del cioccolato, ma solo se ancora in grado di deglutire correttamente.
- Dopo essere riusciti ad aumentare la temperatura, tenete il paziente all’asciutto, avvolto in una coperta calda che copra anche la testa e il collo.
- Evitare di usare borse dell’acqua calda e/o immergere il paziente in un bagno caldo, un riscaldamento eccessivamente rapido espone al rischio di aritmie (alterazioni del battito cardiaco).
- Evitare di massaggiare gambe e braccia.
- Portatelo in pronto soccorso o fate arrivare i soccorsi il prima possibile.
Chi è in una situazione di ipotermia grave può aver perso conoscenza; il battito può essere assente, così come la respirazione. In questo caso la vittima va spostata con delicatezza e vanno chiamati immediatamente i soccorsi o l’ambulanza.
Anche se la vittima sembra deceduta, è obbligatorio praticare la rianimazione: le procedure di rianimazione vanno continuate anche mentre si riscalda il paziente, finché non reagisce o non arrivano i soccorsi. In alcuni casi le vittime dell’ipotermia che sembrano decedute possono essere rianimate.
Prevenzione ed effetto Wind-Chill
Se la velocità del vento aumenta questo riesce a sottrarre calore all’organismo molto più velocemente.
In caso di vento forte c’è quindi un maggior rischio di soffrire di problemi di salute causati dal clima, anche a temperature relativamente miti.
Che cosa fare se si rimane bloccati in auto al freddo
- Esponete un vestito colorato sull’antenna come segnale per i soccorritori
- Se nel bagagliaio avete qualcosa che vi potrebbe servire, spostatelo dentro la macchina.
- Avvolgetevi completamente (compresa la testa) nei vestiti, nelle coperte o nei giornali.
- State svegli. Sarete meno vulnerabili ai problemi di salute connessi al freddo.
- Azionate il motore e il riscaldamento per circa 10 minuti all’ora, aprendo leggermente un finestrino per lasciar entrare l’aria. Fate attenzione che la neve non blocchi la marmitta: in questo modo riuscirete a diminuire il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio.
- Dato che non potete alzarvi, muovete ogni tanto le braccia e le gambe per migliorare la circolazione e scaldarvi.
- Non mangiate la neve perché vi raffreddereste inutilmente.
Come vestirsi quando fa freddo
Sia i bambini sia gli adulti dovrebbero indossare:
- un cappello,
- una sciarpa o un passamontagna per coprire il viso e la bocca,
- maniche che tengano caldi i polsi,
- manopole (sono più calde dei guanti),
- vestiti e scarpe resistenti all’acqua,
- diversi strati di vestiti larghi.
Per diminuire il raffreddamento causato dal vento, indossate come strato più esterno un abito di tessuto poco traspirante, preferibilmente resistente al vento. Per gli strati più interni la lana, la seta o il polipropilene trattengono più calore rispetto al cotone. Cercate di rimanere asciutti, perché gli abiti bagnati fanno raffreddare rapidamente l’organismo. La sudorazione eccessiva vi fa raffreddare più in fretta, quindi togliete gli strati in eccesso quando avete troppo caldo. Cercate inoltre di non entrare in contatto con il gasolio o con l’alcol quando togliete il ghiaccio sulla macchina, fate benzina o usate lo spazzaneve. Questi materiali, quando entrano in contatto con la pelle, ne accelerano il raffreddamento.
Non ignorate i brividi. Sono un primo sintomo fondamentale, che segnala che l’organismo sta perdendo calore. Se i brividi continuano per molto tempo, è il momento di ritornare al chiuso e al caldo.
Dieta antifreddo
Seguendo una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura, è possibile contrastare i pericoli legati al freddo.
Vanno evitati gli alcolici, perché responsabili di un aumento della dispersione di calore: piuttosto, per mantenere costante la vostra temperatura, bevete qualcosa di caldo e dolce, come una cioccolata calda. Se dovete seguire una dieta particolare, chiedete consiglio al vostro medico.
Quale tipo di riscaldamento?
Se volete usare la stufa a legna, il caminetto o la stufetta elettrica, fate molta attenzione. Seguite i consigli dati dal produttore e tutte le misure di sicurezza per l’ambiente domestico, ricordando questi semplici consigli:
- Tenete un estintore a secco vicino alla zona da riscaldare.
- Non bruciate la carta nel caminetto.
- Se usate una stufa a cherosene, ventilate l’ambiente, aprendo una porta interna o aprendo leggermente una finestra.
- Usate soltanto il combustibile adatto alla stufa: non cambiatelo per nessun motivo.
- Se la stufetta elettrica ha il cavo danneggiato o fa scintille, spegnetela e fatela riparare.
- Usate i caminetti, le stufe a legna e le altre stufe a combustibile solo se l’ambiente è ventilato e i gas della canna fumaria non vanno a finire negli ambienti da riscaldare. Fate pulire periodicamente il comignolo e la canna fumaria.
- Non mettete la stufetta vicino a oggetti che potrebbero prendere fuoco, come le tende, i mobili o le coperte.
Fonti e bibliografia
Le domande più frequenti
Cosa significa ipotermia?
Quanto deve essere la temperatura corporea?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
buona sera io da 3 ore che continuo ad avere i piedi freddi eppure li ho messi al caldo il sinistro mi fa amale anche il polpaccio come devo fare?
Soffre di problemi circolatori? non sembra nulla di grave, ma se persiste o peggiora si faccia valutare dal medico.
no circolatori no fumo pero
Se domani ci fosse ancora il problema senta il parere del medico, ma nella maggior parte dei casi non è nulla di grave:
http://www.farmacoecura.it/malattie/piedi-freddi-cause-e-rimedi/
Salve dottore, vorrei chiederle cortesemente un parere:
ho da qualche settimana una sensazione di freddo per tutto il corpo, ho 50 anni e da molte sertimane soffro di parestesie, al viso, zigomo sinistro, che inizio’ con forte bruciore, parestesia gamba, anzi coscia sinistra, dito medio mano sinistra che mi fa anche male di notte, acufeni molto fastidiosi, lingua e bocca secca al mattino e spesso anche di sera, da un po di tempo mi bruciano i piedi e mi fanno male le gambe, mi tirano.
Sono davvero sofferente, se a questo aggiungiamo mal di testa, vertigini e ansia con tremori continui!
Sto aspettando per fare le RM encefalo e spinale…
Sono davvero preoccupato, sono andato spesso al pronto soccorso dove non si spiegano tutti questi sintomi e mi rimandano puntualmente a casa manco fossi un malato immaginario!
Ho anche problemi alla vista, le classifiche mosche volanti che mi creano non pochi problemi.
Il neurologo mi ha indirizzato sulle risonanze, ma nessun problema è stato riscontrato nella visita.
cosa potrebbe essere?
sono spaventato da SM, SLA ECC…
E vivo davvero il periodo piu buio della nia vita.
mi scusi se mi sono allungato ma sono preoccupato e non domro da giorni.
Salve, durante la visita in pronto soccorso probabilmente non veniva fuori nessun tipo di deficit pertanto non è compito loro indagare oltre ( loro si occupano di emergenze). Pertanto al momento , senza segni visibili di malattia non posso dirle che aspettare di fare il controllo radiologico programmato sperando che possa chiarire la situazione. saluti
Una perenne sensazione di freddo, anche in questa stagione, può essere dovuta alla tiroide che non funziona bene? Ne soffre anche mia mamma…
Sì, è una spiegazione plausibile.