Pelle

Anatomia della pelle

La pelle (o cute) è il rivestimento più esterno del corpo umano e ne rappresenta anche l’organo più esteso, arrivando ad una superficie di circa 2 m2, con la principale funzione di proteggere i tessuti e gli organi circostanti come muscoli, ossa e gli organi interni.

La cute si ritrova al di sopra del tessuto sottocutaneo o ipoderma, una regione di tessuto connettivo lasso responsabile del sostentamento trofico della cute; da un punto di vista anatomico è suddivisa in:

  • epidermide,
  • derma.
Anatomia semplificata degli strati della pelle

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L’epidermide rappresenta lo strato più superficiale della pelle, non è vascolarizzata e riceve nutrimento dal derma sottostante; ha uno spessore variabile in diversi punti del corpo ed è formato da diversi strati di cellule (cheratinociti) che dalla profondità alla superficie vanno incontro ad un ciclo cellulare di rinnovamento continuo per tutto il corso della vita. Dall’esterno verso l’interno gli strati che si avvicendano sono:

  • strato corneo: contiene solo cellule ormai morte che al loro interno sono ricche di una speciale proteina, la cheratina,
  • strato lucido,
  • strato granuloso,
  • strato spinoso di Malpighi,
  • strato basale: dove sono presenti le cellule staminali cutanee responsabili del turnover cellulare che vanno incontro progressivamente al processo di cheratinizzazione.

Il derma è lo strato più profondo della cute, ed è costituito da tessuto connettivo lasso ricco di vasi sanguigni da cui l’ossigeno e altri metaboliti raggiungono per diffusione gli strati dell’epidermide sovrastanti non vascolarizzati.

Con passare degli anni la pelle va inesorabilmente incontro ad un processo di fisiologico invecchiamento diventando più sottile, più fragile, meno elastica, con la tipica formazione di “rughe”.

Ogni individuo presenta un colore di pelle relativamente diverso, che cambia in base al gruppo etnico di appartenenza e che si modifica in talune condizioni fisiologiche o patologiche (abbronzatura, anemia, ittero o altre patologie).

Il normale colorito della pelle dipende principalmente da un pigmento che prende il nome di melanina, prodotto dai melanociti, cellule specializzate presenti a livello cutaneo. La melanina è molto concentrata nelle persone di colore ed aumenta quando i melanociti vengono stimolati dai raggi solari durante la stagione estiva.

Annessi cutanei

Gli annessi cutanei sono delle strutture di supporto della cute che ne aumentano la complessità permettendone di assolvere nel contempo ad altre funzioni. Gli annessi cutanei principali sono:

  • unghie,
  • peli,
  • ghiandole sudoripare e sebacee.

La pelle assolve a diverse funzioni molto importanti per l’organismo:

  • Protezione meccanica ed immunitaria: rappresenta una barriera anatomica contro ogni tipo di aggressione esterna sia di tipo biologico che chimico-fisico (microrganismi, raggi UV, traumi meccanici, agenti chimici,…).
  • Sensibilità: a livello cutaneo vi sono diversi tipi di recettori nervosi che acquisito lo stimolo, lo trasmettono sotto forma di impulso nervoso a livello del sistema nervoso centrale. Alcuni esempi di recettori cutanei sono:
    • meccanocettori,
    • barocettori (che registrano i cambiamenti di pressione),
    • nocicettori (per la sensazione dolorosa),
    • termocettori (per le variazioni termiche)
  • Termoregolazione: andando incontro a vasodilatazione e a vasocostrizione a seconda delle esigenze, la cute riesce a disperdere o a conservare il calore corporeo.
    • La vasodilatazione in caso di alta temperatura permette una maggiore dispersione termica verso l’ambiente esterno.
    • Viceversa con la vasocostrizione in caso di basse temperature si riduce la quantità di sangue che transita a livello cutaneo riducendone la dispersione di calore.
  • Controllo dell’evaporazione: funge da barriera impermeabile sia dall’esterno che dall’interno, regolando con precisione la sudorazione.
  • Funzione di sintesi: con la produzione di vitamina D3 la cui formazione necessita dell’assorbimento della luce solare, che avviene per l’appunto a livello cutaneo.

Le patologie cutanee più comuni

Le diverse patologie cutanee possono essere classificate in:

  • primitive,
  • secondarie, ovvero sono la manifestazione a livello cutaneo di patologie a carico di altri organi o apparati.

Vediamo in breve le più comuni.

Infezioni

Un’infezione consiste nell’associazione di

  • invasione dei tessuti corporei da parte di agenti patogeni,
  • proliferazione,
  • reazione del sistema immunitario all’insulto.

Sono condizioni piuttosto comuni e posso essere determinate da diversi microrganismi patogeni:

  • batteri,
  • virus,
  • funghi,
  • miceti,
  • parassiti.

Le infezioni batteriche possono manifestarsi ad esempio sotto forma di:

  • Impetigine: colpisce tipicamente i bambini sotto i 10 anni durante l’estate, ed è causata da stafilococchi e streptococchi. La lesione cutanea consiste in una vescicola o bolla a contenuto sieroso giallognolo circondata da un alone rossastro. La rottura di questa vescicola porta alla formazione di una crosta. Tali lesioni si presentano essenzialmente a livello del viso (compreso il collo), mani e piedi. Si accompagna a sintomi come febbre, prurito, spossatezza. È contagiosa e viene trattata con antibiotici in pomate e bendaggio delle lesioni.
  • Foruncolo: l’infezione coinvolge il follicolo pilifero, ed è causato da stafilococchi e streptococchi. Molto frequente e poco pericoloso, tende alla guarigione autonoma senza necessità di trattamento.
  • Ascesso: consiste nella raccolta di essudato purulento (pus) all’interno di una cavità neo-formata (a differenza dell’empiema che si forma in una cavità già presente). Si associa ad eritema, dolore, calore, tumefazione, febbre e malessere generale. Oltre che con una adeguata terapia antibiotica, il suo trattamento può rispondere e beneficiare del drenaggio all’esterno di questa raccolta purulenta.
  • Erisipela: infezione cutanea provocata dallo streptococco beta emolitico di gruppo A, in caso di piccole ferite o lesioni di continuo, graffi o punture di insetto. Spesso coinvolge gli arti e il viso con febbre, brividi e malessere. Si manifesta a livello cutaneo con una tipica chiazza eritematosa sopraelevata con margini netti. Necessita di terapia antibiotica.
  • Sifilide: è un’infezione sessualmente trasmissibile provocata dal batterio Treponema Pallidum, che può presentarsi in forma congenita (il feto viene infettato attraverso la placenta) o in forma acquisita (attraverso i rapporti sessuali). A distanza di circa 14 giorni dal contatto col batterio, a livello dei genitali si forma la lesione primaria ulcerosa e non dolente chiamata sifiloma, accompagnato da ingrossamento dei linfonodi contigui. Se non trattata la sifilide evolve verso la sua forma secondaria (a circa 2 mesi dal contagio) con lesioni rossastre a forma di papule che coinvolgono l’intera superficie corporea; a distanza di anni è possibile anche l’evoluzione verso la forma terziaria con comparsa granulomi infiammatori a livello di cute, ossa, fegato, aorta. In questa fase si sviluppa anche la neuro-sifilide con coinvolgimento del sistema nervoso centrale che porta a meningite, tabe dorsale con disturbi della deambulazione, paresi e dolore agli arti inferiori. Può essere trattata con antibiotico-terapia.

Le micosi sono infezioni fungine della cute che possono interessare oltre alla cute anche gli annessi, come cuoio capelluto, capelli, unghie. Le micosi più frequenti sono:

  • Tricofizia: è una forma di dermatofitosi che coinvolge la cute del tronco e degli arti superiori. Si trasmette col contatto uomo-uomo o uomo-animale. Si manifesta con placche squamose ovalari rossastre. Richiedono un trattamento a base di antimicotici ad uso topico (creme, pomate).
  • Onicomicosi: infezione fungina che colpisce gli annessi ungueali, provocando cambiamenti di colore, fissurazioni sino alla caduta completa dell’unghia. Richiede una terapia antimicotica per lunghi periodi.
  • Tigna: forma di micosi cutanea provocata da alcune specie di dermatofiti che si nutrono della cheratina presente negli strati più superficiali. Si manifesta con lesioni rotondeggianti eritematose che si accrescono in senso centrifugo. La tigna può colpire diverse sedi corporee: il capo, il viso, il tronco, il piede o le unghie. Il contagio è solitamente uomo-uomo anche per via indiretta attraverso indumenti, asciugamani, pettini. Richiede un trattamento prolungato di diversi mesi con antimicotici sia ad azione locale che sistemica.

Le infezioni virali sono anch’esse piuttosto comuni e comprendono:

  • Herpes simplex: infezione che può coinvolgere il labbro (herpes labiale) o i genitali (herpes genitale). Si manifesta con grappoli di vescicole che tendono all’ulcerazione e alla trasformazione in croste, sino alla guarigione che sopravviene in circa 7 giorni. Anche dopo la guarigione il virus rimane latente a livello di un ganglio nervoso perilesionale, e si riattiva, riportando ad una nuova infezione, a distanza di mesi o anni in caso di deficit immunitario temporaneo, stress, esposizione solare, presenza di altra malattia sottostante. Si trasmette per contatto diretto e per via sessuale. Il virus non può essere eradicato dall’organismo, ma l’assunzione dei farmaci antivirali può ridurre la frequenza, la durata e la gravità dell’infezione.
  • Herpes zoster: anche detta “fuoco di S.Antonio”, questa infezione è provocata dal virus erpetico Varicella-Zoster, che è responsabile anche della varicella (malattia esantematica dell’infanzia). L’herpes zoster è caratterizzata dalla comparsa di un’eruzione cutanea con vescicole dolorose a livello di un dermatomero (zona cutanea ben definita), e si presenta spesso negli anziani e in caso di immunodepressione. Il trattamento consiste nell’utilizzo di antidolorifici per ridurre gli accessi dolorosi e la durata dell’infezione evitandone le possibili complicanze.
  • Alcune malattie esantematiche: rappresentano le infezioni caratterizzate da un’eruzione cutanea (esantema) associata sintomi simil influenzali, che colpiscono tipicamente i bambini in fase di crescita. Le malattie esantematiche di natura virale più importanti sono il morbillo e la varicella, che coinvolgono la quasi totalità della superficie corporea con vescicole, papule ed altre lesioni elementari che evolvono verso la formazione di croste sino alla guarigione completa. Non richiedono un trattamento specifico, se non una terapia sintomatica per alleviare i sintomi. Dopo il primo episodio l’organismo produce anticorpi specifici che impediscono alla malattia di presentarsi nel corso della vita.
  • Mollusco contagioso: causa lesioni della pelle particolari, rappresentate da papule sopraelevate con al centro una piccola escavazione biancastra. Possono coinvolgere tutto il corpo ad eccezione del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Il contagio avviene per contatto diretto o indiretto.
  • Papilloma-virus: l’infezione da HPV provoca la tipica formazione di verruche, delle escrescenze carnee simili a cavolfiori. Il contagio avviene per contatto diretto, e nella donna il virus può insediarsi a livello della cervice e a distanza di molti anni provocare la formazione di una lesione tumorale. Per questo motivo da diversi anni è stato reso disponibile per le giovani donne il vaccino anti-HPV che sta riducendo notevolmente l’incidenza di tumore della cervice. Oltre che verruche a livello cutaneo, e lesioni pre-tumorali a livello della cervice uterina, l’HPV può portare allo sviluppo di condilomi a livello genitale e anale. Soprattutto nella donna è essenziale la prevenzione con l’esecuzione del PAP-test.
    Le verruche piane che spesso coinvolgono le mani e i piedi risentono positivamente di un trattamento con crioterapia o laser-terapia. Per l’infezione della cervice bisogna agire sulla prevenzione ed eventualmente con un trattamento chirurgico.

Le infezioni da parassiti infine sono relativamente più rare, tra di esse degna di nota risulta essere la:

  • Scabbia: parassitosi provocata da un artropode parassita che si nutre delle cellule epiteliali. Risulta invisibile ad occhio nudo e sulla pelle forma una sorta di “cunicolo” attraverso cui la femmina si ferma in attesa di essere fecondata e dopo di che rilascia le uova che maturano in circa 10 giorni. Il sintomo tipico della scabbia è il fortissimo prurito e l’associazione di lesioni cutanee legate al grattamento compulsivo dell’individuo affetto. Il contagio avviene per via diretta o indiretta (attraverso lenzuola, cuscini, indumenti, asciugamani). Il trattamento avviene con farmaci specifici antiscabbia, isolamento dell’ammalato e disinfestazione degli oggetti da esso usati.

Dermatiti

Le dermatiti sono un gruppo molto vasto ed eterogeneo di patologie infiammatorie della cute che non hanno un’eziologia infettiva. Possono avere una causa:

Qualunque sia la causa, la condizione tende a presentarsi con una zona di cute arrossata, accompagnata da gonfiore e prurito, che può evolvere anche verso la formazione di vescicole, bolle e croste. Il trattamento è di tipo eziologico e dipende quindi dalla rimozione della causa sottostante.

Tumori della pelle

Rappresentano un gruppo di patologie in continuo aumento e si dividono:

I tumori della pelle derivano dalle cellule presenti a livello della pelle, o in caso di metastasi rappresentano delle localizzazioni a distanza di tumori che si sono sviluppati in altri organi, soprattutto quelli ematologici come leucemie e linfomi.

Malattie genetiche

Rappresentano un gruppo di patologie rare che si presentano familiarità e sono ereditarie. Le più importanti sono:

  • Ittiosi: disordine della cheratinizzazione della pelle con la cute che appare molto ispessita e ricoperta da squame.
  • Neurofibromatosi: malattia neuro-cutanea che porta alla formazione di diversi tumori benigni e maligni che coinvolgono i nervi e la cute. A livello cutaneo sono tipiche le cosiddette “macchie caffelatte” o macchie lentigginose che si distribuiscono su gran parte della superficie corporea. Il trattamento più efficace consiste nella rimozione chirurgica delle lesioni o nella radioterapia.
  • Albinismo: consiste nella parziale o totale mancanza del pigmento melanina nella pelle, nell’iride e nei capelli.

Altre patologie

Tra le condizioni patologiche della cute che non rientrano nelle categorie viste ricordiamo infine:

  • Ulcera: è una lesione della cute o delle mucose caratterizzata da una soluzione di continuo con perdita di sostanza a tutto spessore. Può presentarsi in qualsiasi parte del corpo a seconda della causa sottostante. Tipiche sono le ulcere:
    • aftosa (a livello orale),
    • peptica (a livello gastrico o duodenale),
    • diabetica (al piede).
  • Ferite (da punta e taglio, lacero-contuse, da arma da fuoco, …)
  • Orticaria: è un’infiammazione di natura allergica della cute caratterizzata dalla presenza di pomfi associati a gonfiore e a forte prurito. Frequentemente si manifesta per un’allergia alimentare, oppure dopo la puntura di un insetto. Spesso l’orticaria non necessita di alcun trattamento scomparendo da sé in poco tempo. In caso di orticaria cronica risulta utile una terapia a base di antistaminici o cortisonici.

A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

  • Harrison – Principi Di Medicina Interna Vol. 1 (17 Ed. McGraw Hill)
  • Anatomia umana. Trattato vol. 1-3, di Giuseppe Anastasi
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