Introduzione
L’angioma è un tumore benigno che si sviluppa a carico dei vasi sanguigni (arterie, capillari o vene) o dei vasi linfatici del sangue.
Di fatto è una malformazione dei vasi del sangue che risultano dilatati, a causa di un difetto di sviluppo di alcune cellule durante il loro processo di maturazione.
Di quali cellule parliamo?
- cellule che rivestono la parte interna dei vasi (endotelio),
- cellule che rivestono la parte esterna dei vasi (epitelio),
- cellule presenti nei tessuti vicini ai vasi stessi.
Può manifestarsi
- alla nascita (angioma congenito)
- o più tardivamente (angioma acquisito).
La pelle è la sede maggiormente interessata all’angioma, che si manifesterà ben visibile sulla superficie della cute.
Altre sedi possibili sono gli organi interni
- fegato,
- milza,
- ossa,
- cervello,
- occhi,
- orecchie.
Si tratta di manifestazioni benigne e, quando vengono rimosse, in genere le ragioni sono essenzialmente di natura estetica.
Angioma epatico
L’angioma è la più comune lesione benigna del fegato, interessando una percentuale compresa tra il 5% e il 20% della popolazione, in particolare quella femminile.
Le cause alla base della formazione dell’angioma epatico non sono ad oggi ancora state chiarite, ma si ritiene che possa essere un disturbo generalmente congenito, eventualmente soggetto ad aumento di dimensione sotto l’effetto degli ormoni femminili (per esempio gli estrogeni durante la gravidanza).
L’età mediana di diagnosi è 40 anni e la prima distinzione utile viene condotta in base alle dimensioni:
- piccoli noduli di emangioma capillare non hanno in genere rilevanza clinica,
- emangiomi cavernosi di dimensioni importanti richiedono più spesso la rimozione chirurgica.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi avviene in modo casuale, durante esami di imaging richiesti a scopo diverso (anche i di test di funzionalità epatica sono generalmente normali); solo raramente infatti sono causa di sintomi che, quando presenti, sono tendenzialmente vaghi ed aspecifici, essendo legati più che altro alla presenza di una massa di dimensione considerevole (dolore addominale, riduzione appetito, senso di pienezza dopo i pasti, nausea).
Poiché non esiste prova che un emangioma al fegato possa evolvere in tumore, e poiché la rottura spontanea dell’angioma è un’eventualità relativamente rara, in genere si opta per una rivalutazione periodica della lesione nei pazienti che non presentano sintomi; in caso di disturbi, dopo aver escluso altre possibili cause, si prende in considerazione l’opzione chirurgica.
Angioma nel neonato
La presenza di un angioma in un neonato o in un bambino è comprensibilmente fonte di preoccupazione per i genitori, ma si tratta di formazioni innocue che tendono naturalmente a regredire e scomparire nella maggior parte dei casi.
Gli emoangiomi immaturi sono macchie rosse in rilievo, più comuni nei neonati pretermine e nel sesso femminile.
In un caso su tre sono presenti fin dalla nascita (angioma congenito) e sono caratterizzati da forma e dimensioni estremamente variabili; nelle prime fasi non è raro osservare una crescita anche molto rapida (poche settimane), seguita generalmente da una stabilizzazione della lesione.
La durata può protrarsi fino a qualche anno, ma la tendenza è in genere quella di una risoluzione spontanea senza sequele e senza residui (salvo eventualmente segni trascurabili, ma non cicatrici). È quindi molto rara la necessità di intervenire chirurgicamente, opzione che peraltro sta venendo progressivamente sostituita da tecniche meno invasive come la laser-terapia.
Classificazione
Gli angiomi sono un gruppo molto vario di lesioni benigne che si differenziano per aspetto ed origine, ma di difficile classificazione.
In base all’aspetto, distinguiamo:
- Angioma piano (comunemente chiamato “voglia di vino” o “voglia di fragola”):
- macchia di colore variabile dal rosa pallido al rosso scuro,
- in genere piccola, da pochi millimetri fino a diversi centimetri,
- comunemente visibile sul viso, collo, braccia o gambe,
- presente alla nascita, non scompare con l’età adulta, anzi tende ad accrescersi parallelamente allo sviluppo del bambino e negli anni può diventare più scura e spessa,
- se interessa il volto può, talvolta, associarsi a malformazioni analoghe dei vasi delle meningi e/o degli occhi (circa 10% dei casi).
- Angioma tuberoso:
- macchia in rilievo di colore rosso scuro, tendente al blu,
- può interessare sia la cute che le mucose,
- la testa è una sede frequentemente colpita,
- è presente alla nascita, ma tende a scomparire nei primi anni di vita, verso i 5-7 anni d’età.
- Angioma cavernoso:
- rigonfiamento color carne (se ricoperto da cute) o tendente al rosso-bluastro,
- visibile comunemente sulla testa o sul collo, ma può interessare anche organi interni (fegato, occhi),
- è presente sin dalla nascita e tende a scomparire più lentamente dell’angioma tuberoso, ma quasi mai del tutto,
- ha un’evoluzione favorevole, a volte però può aprirsi e sanguinare.
- Angioma rubino:
- puntini di colore rosso vivo,
- piccoli pochi millimetri e numerosi,
- più comuni sul petto, pancia, braccia e gambe,
- frequenti dopo i 40 anni e negli anziani,
- riveste un problema puramente estetico.
- Angioma stellare (spider nevus):
- è una piccola dilatazione di un’arteriola, da cui si dipartono rami sanguigni più piccoli e tortuosi (detti teleangectasie),
- ha un colore rosso, ma se si comprime al centro tende ad impallidire,
- tipico dei bambini e dei giovani,
- visibile frequentemente al volto e nella parte superiore del corpo,
- può scomparire spontaneamente e di solito riveste un problema semplicemente estetico,
- possono essere numerosi nelle persone con malattia del fegato (cirrosi) o in gravidanza.
In base all’origine distinguiamo:
- Emangioma, se origina dai vasi sanguigni
- Linfangioma, se origina dai vasi linfatici
- Teleangectasia, se origina da arteriole e capillari sottocutanei
- Glomangioma, se origina da cellule muscolari lisce (visibile frequentemente sotto le unghie delle dita di mani e piedi, ma è doloroso e per questo va asportato chirurgicamente).
Cause
Ad oggi, nella maggioranza dei casi, le cause scatenanti lo sviluppo di un angioma restano sconosciute.
Tra i possibili fattori di rischio ricordiamo:
- familiarità, ossia avere uno o più parenti di primo grado con angiomi predispone al rischio di poter sviluppare angiomi dello stesso tipo,
- ormoni, ciò spiegherebbe la possibile comparsa di angiomi in corso di gravidanza o in seguito all’assunzione della pillola anticoncezionale,
- malattie del fegato, quali cirrosi o malattia epatica alcolica,
- fumo,
- eccessive esposizioni al sole e/o a lampade abbronzanti.
Per alcuni tipi di angiomi, tuttavia, gli studiosi sono riusciti a chiarirne meglio l’origine, per esempio:
- Angiomatosi bacillare:
- tipico dei pazienti HIV positivi, è causato da batteri del genere Bartonella, trasmessi dal gatto o dai pidocchi,
- si presenta con chiazze estese o macchie rilevate (papule, noduli) di colore rosso scuro, con grandezza variabile, in genere numerose e possono ulcerarsi e sanguinare,
- può esserci un coinvolgimento degli organi interni (fegato, milza, linfonodi, ossa, polmoni, intestino e meno frequentemente anche il cervello)
- non regrediscono spontaneamente, è richiesta cura con antibiotici.
- Malattia di Osler-Weber- Rendu (rara malattia genetica caratterizzata da malformazioni dei vasi sanguigni a carattere ereditario autosomico dominante); gli angiomi si presentano
- puntiformi o a forma di stella, di colore rosso scuro-violaceo (teleangectasie),
- visibili sul viso, labbra, lingua, naso, polpastrelli delle dita, orecchie,
- fragili, con tendenza al sanguinamento che richiede intervento medico,
- può esserci un coinvolgimento degli organi interni (polmoni, intestino, fegato, milza, cervello, tratto urinario).
Pericoli
L’angioma solitamente è solo un inestetismo della pelle, che non causa sintomi né complicazioni.
Una lieve sensazione di fastidio si può rilevare nel caso in cui l’angioma sia particolarmente grande e/o localizzato in specifiche zone del corpo, maggiormente soggette a sfregamenti, quali ad esempio:
- lingua,
- labbra,
- palpebre (in questo caso, possono esserci anche disturbi visivi),
- ano,
- genitali.
Talvolta un angioma cutaneo può sanguinare, perché accidentalmente leso.
Spesso ad essere interessati da un angioma sono i neonati ed i bambini, con grande angoscia da parte dei genitori: è ovviamente buona norma sottoporre l’inestetismo al dermatologo per una diagnosi certa, ma in caso di angioma viene confermata la natura benigna della lesione e la sua tendenza a scomparire spontaneamente entro pochi anni o comunque entro la pubertà, senza necessità di intervenire con una terapia specifica.
Anche gli angiomi che non regrediscono col tempo potrebbero non richiedere alcun intervento medico, specie se piccoli o localizzati in zone poco visibili, tali da non causare particolari disagi psicologici. Gli angiomi infatti generalmente non causano nessun disturbo e non si modificano verso forme maligne e quindi patologiche.
Se l’angioma si sviluppa in un organo interno è possibile che si manifestino sintomi legati all’organo interessato, ma si tratta in genere di manifestazioni lievi, facilmente controllabili con adeguate cure mediche.
Tra gli angiomi, un’attenzione particolare va riservata a quelli cerebrali; in questi casi è possibile la comparsa di:
Talora, un angioma del cervello può rompersi causando
- emorragie
- e/o ematomi
con conseguenze neurologiche gravi solo se la sede in cui la malformazione è presente interessa un’area critica del cervello (ossia deputata ad importanti funzioni riguardanti le comuni attività quotidiane); di contro, la rottura di un angioma in una zona del cervello non critica, non causerà alcun danno neurologico permanente.
Diagnosi
La diagnosi è semplice e si basa sull’attenta osservazione della lesione da parte del medico.
Per gli angiomi che interessano gli organi interni, invece, la diagnosi è solitamente casuale: gli angiomi vengono scoperti per caso (dato che generalmente sono asintomatici), perché ci si è sottoposti ad un’indagine medica quale
- ecografia,
- tomografia computerizzata (TAC),
- risonanza magnetica.
per indagare altre malattie.
Cura
Ciò che spinge a rivolgersi al medico, nel caso di angiomi, è solitamente un problema puramente estetico.
Localizzandosi frequentemente al volto o in zone del corpo scoperte e visibili, gli angiomi creano inevitabilmente un forte disagio sociale nelle persone interessate, che spesso si sentono deturpate. Rivolgersi ad uno psicologo può essere utile, oltre che ad un medico specialista (dermatologo o chirurgo) che valuterà quale trattamento eventualmente eseguire.
Si noti tuttavia che curare un angioma ed eradicarlo non potrà mai escludere la possibilità di comparsa di nuovi angiomi, specie in presenza di una predisposizione familiare.
Laser terapia
Ottimi risultati si possono ottenere con i trattamenti laser di ultima generazione. Si tratta di terapie altamente selettive, che vanno ad eliminare gli angiomi senza danneggiare la pelle sana circostante.
La scelta del laser da utilizzare viene fatta dal medico, in base al tipo di angioma da trattare.
- Dye laser: È un laser selettivo per il colore rosso, quindi può essere utilizzato solo per inestetismi cutanei di questo colore. È scelto quindi per angiomi piano, stellare o rubino.
- N-yag: Si utilizza nel trattamento dei capillari (teleangectasie) del volto e/o delle gambe, sia di colore rosso che di colore blu.
Il trattamento laser :
- è un trattamento sicuro, gli angiomi tenderanno a sbiancarsi gradualmente, senza comparsa di macchie o cicatrici,
- non provoca generalmente dolore, un lieve fastidio si potrebbe accusare per l’effetto del calore del raggio laser sulla cute,
- dura pochi minuti e non necessita di ricovero ospedaliero,
- può prevedere una singola seduta o, più frequentemente, 2-3 sedute distanziate nel tempo,
- è buona regola evitare l’esposizione al sole e/o alle lampade abbronzanti, già qualche settimana prima di sottoporsi alla cura,
- dopo la seduta è necessario:
- applicare una pomata antibiotica e/o anti-infiammatoria sulla pelle trattata che potrà apparire lievemente arrossata,
- far uso di una protezione solare 50+,
- evitare farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce solare.
Crioterapia
La crioterapia è la cura con il freddo. Si utilizza generalmente l’azoto liquido, una sostanza gassosa che può raggiungere anche 196 gradi sotto lo zero! L’azoto liquido può essere applicato sulla pelle dove è presente l’angioma, con bomboletta spray o tramite particolari sonde. Dopo la seduta l’area interessata apparirà
- arrossata,
- gonfia,
- con presenza di possibili bolle.
per cui è utile una terapia medica locale con pomate che favoriscono la scomparsa di tali effetti collaterali in breve tempo.
Anche in questo caso è bene far uso di una protezione solare 50+ .
È una tecnica sconsigliata sotto i 6 anni d’età o se si è affetti da malattia di Raynaud, ipersensibilità al freddo od arteriopatie.
Altre possibilità di cura
Ricordiamo infine l’esistenza di tecniche più complesse, indicate solo in casi particolari:
- Radioterapia: con placche cariche con sostante radioattive (dette isotopi) poste direttamente a contatto con la zona da trattare. In genere usata per angiomi ossei od oculari.
- Embolizzazione (o sclerotizzazione): si effettua in sala operatoria con l’introduzione di un catetere in un’arteria e rilascio di un materiale in grado di provocarne un’ostruzione temporanea. Grazie a questa tecnica, si va a ridurre il flusso di sangue nell’area dell’angioma che potrà essere rimosso dal chirurgo, con minor rischio di sanguinamenti. In genere usata per angiomi che comunicano con il circolo sanguigno sistemico.
- Chirurgia plastica: intervento chirurgico specialistico, utile per angiomi estesi, facili al sanguinamento e con nessuna possibilità di scomparire spontaneamente.
Autore
Dr.ssa Tiziana Bruno
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trapani n. 3439