Cos’è la milza?
La milza è un organo solido, localizzato nell’addome, dove si occupa essenzialmente di:
- filtrare il sangue, per eliminare i globuli rossi a fine vita,
- aiutare a combattere le infezioni producendo e portando a maturazione cellule immunitarie.
Come tutte le componenti del corpo umano anch’essa può essere interessata da malattia e, in questi casi, potrebbe andare incontro a un ingrossamento (splenomegalia).
Pur rivestendo un un ruolo importante nel quadro del sistema immunitario, è possibile sopravvivere anche senza di essa, perché il fegato è in grado farsi carico all”occorrenza di molte delle sue funzioni.
Dove si trova la milza?
La milza si trova nella parte sinistra dell’addome, in alto, appena sotto il diaframma (un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale), e le sue dimensioni sono normalmente di circa 13 cm di lunghezza e di 7 cm di larghezza.
In genere è completamente ricoperta dalle coste, quindi non è possibile palpare la milza attraverso la parete addominale (anche se, come vedremo, è possibile apprezzarla quando le sue dimensioni sono aumentate).
Perchè la milza s’ingrossa?
1. Infezioni
La milza è parte integrante del sistema immunitario e può reagire a infezioni di varia natura con un aumento del suo volume (la causa più comune di gonfiore). Le infezioni possono essere suddivise in tre categorie principali:
- Infezioni virali: Alcuni virus possono causare una risposta immunitaria generalizzata che coinvolge la milza, facendola ingrossare. Tra le infezioni virali più comuni che possono causare splenomegalia troviamo:
- Mononucleosi infettiva (virus Epstein-Barr)
- Epatiti virali
- Citomegalovirus (CMV)
- HIV
- Infezioni batteriche: Le infezioni batteriche sistemiche o croniche possono indurre un ingrossamento della milza. Alcuni esempi includono:
- Brucellosi
- Endocardite infettiva
- Tubercolosi (specialmente nelle forme disseminate)
- Infezioni parassitarie: In molte parti del mondo, le infezioni parassitarie sono una causa comune di splenomegalia. Esempi includono:
- Malaria: La milza può ingrossarsi notevolmente a causa della distruzione massiva dei globuli rossi infettati dal parassita.
- Leishmaniosi viscerale: Questa infezione parassitaria può portare a un significativo ingrossamento della milza.
2. Malattie del sangue e disordini ematologici
La milza ha un ruolo cruciale nella gestione delle cellule del sangue, e qualsiasi patologia che coinvolga il sangue o la produzione cellulare può riflettersi su questo organo.
- Anemie emolitiche: Nelle anemie emolitiche, i globuli rossi vengono distrutti prematuramente, spesso nella milza, il che porta a un aumento del lavoro per l’organo e quindi al suo ingrossamento. Alcuni esempi includono:
- Anemia falciforme
- Sferocitosi ereditaria
- Talassemie
- Malattie mieloproliferative: Le malattie del midollo osseo che provocano un’eccessiva produzione di cellule del sangue possono sovraccaricare la milza. Esempi includono:
- Policitemia vera
- Leucemia mieloide cronica
- Mielofibrosi
- Leucemie e linfomi: Questi tumori del sangue e del sistema linfatico possono causare splenomegalia, sia a causa della proliferazione cellulare incontrollata sia per l’infiltrazione diretta delle cellule tumorali nella milza.
3. Malattie epatiche
Le malattie del fegato, in particolare quelle che provocano ipertensione portale, possono indurre splenomegalia. L’ipertensione portale si verifica quando aumenta la pressione nel sistema della vena porta, che drena il sangue dal tratto gastrointestinale verso il fegato. Questo aumento di pressione può riflettersi nella milza, causando un ingrossamento dell’organo.
- Cirrosi epatica: È la causa più comune di ipertensione portale, con conseguente congestione e splenomegalia.
- Trombosi della vena porta: La formazione di un coagulo nella vena porta può ostacolare il flusso di sangue e portare a splenomegalia.
4. Malattie metaboliche
Alcune malattie genetiche e metaboliche possono causare un accumulo di materiali anomali nelle cellule della milza, causando il suo ingrossamento. Queste condizioni sono spesso ereditarie e comportano un’alterazione nei meccanismi di degradazione di alcune sostanze.
- Malattia di Gaucher: Una malattia ereditaria in cui si accumulano glucocerebrosidi nella milza e in altri organi.
- Malattia di Niemann-Pick: Una patologia simile alla malattia di Gaucher, caratterizzata dall’accumulo di sfingomielina.
- Malattia di Anderson-Fabry: Un’altra malattia da accumulo lisosomiale che può causare splenomegalia.
5. Malattie infiammatorie e autoimmuni
Le malattie autoimmuni e infiammatorie croniche possono anche provocare un aumento delle dimensioni della milza, soprattutto quando il sistema immunitario è cronicamente attivato.
- Lupus eritematoso sistemico (LES): Una malattia autoimmune che può provocare infiammazione sistemica, incluso l’ingrossamento della milza.
- Artrite reumatoide: Alcune forme di artrite reumatoide, come la sindrome di Felty, possono associarsi a splenomegalia.
6. Cause iatrogene
Alcuni trattamenti o farmaci possono indurre splenomegalia. Per esempio, farmaci immunosoppressori o chemioterapici possono influire sulla funzione del sistema immunitario e provocare un ingrossamento della milza. Inoltre, alcune trasfusioni di sangue ripetute possono sovraccaricare la milza, portando all’ingrossamento.
7. Cause tumorali
Tumori primitivi della milza sono molto rari, ma metastasi da tumori di altri organi possono infiltrarsi nella milza e causarne l’ingrossamento. I tumori maligni del sistema linfatico, come linfomi e leucemie, sono tra le principali cause di splenomegalia tumorale.
8. Traumi e patologie vascolari
Infine, traumi all’addome o problemi vascolari come gli aneurismi possono danneggiare la milza e, in alcuni casi, portare a un aumento delle sue dimensioni.
Complicazioni
Spesso l’ingrossamento della milza si associa ad ipersplenismo, ovvero a un’accelerazione delle normali funzioni dell’organo che conduce a una diminuzione delle cellule circolanti nel sangue, poiché esse vengono demolite o sequestrate in maggiore quantità. Una complicanza grave di questa condizione è la rottura della milza, che si manifesta con dolore intenso e gravissima emorragia interna (cioè sanguinamento all’interno dell’addome), tale che può risultare fatale se non viene trattata tempestivamente.
Normalmente la rottura di milza si verifica esclusivamente in seguito a importanti traumi addominali, ma quando l’organo è ingrossato e disteso la sua parete diviene meno resistente, cosicché può bastare una minima contusione per provocarne la rottura.
Diagnosi
L’ingrossamento della milza può spesso passare inosservato in quanto i sintomi non sempre sono evidenti. Tuttavia in alcuni pazienti può causare:
- Dolore o fastidio nell’addome sinistro superiore: Spesso questo fastidio si irradia alla spalla sinistra.
- Sensazione di pienezza: La milza ingrossata può comprimere lo stomaco, riducendo l’appetito e causando una sensazione di pienezza precoce durante i pasti.
- Anemia: In alcuni casi, una milza iperattiva (ipersplenismo) può distruggere un numero eccessivo di globuli rossi, portando a anemia.
- Infezioni frequenti: Poiché la milza svolge un ruolo nella difesa immunitaria, un suo malfunzionamento può ridurre la capacità di combattere le infezioni.
- Sanguinamento: La splenomegalia può talvolta ridurre il numero di piastrine, aumentando il rischio di sanguinamento.
L’ingrossamento della milza può essere rilevato dal medico curante durante la visita attraverso la palpazione o la percussione dell’addome, ma la conferma nei casi dubbi può derivare da esami radiologici come
Gli esami del sangue, inoltre, possono rilevare valori alterati nella conta delle cellule ematiche e talvolta identificare la causa della splenomegalia.
Come si cura?
Di norma l’ingrossamento della milza regredisce una volta trattata la patologia scatenante, come accade ad esempio nel caso delle infezioni. Purtroppo però non tutte le condizioni sono trattabili; quando la splenomegalia è dovuta ad una patologia incurabile ed è molto fastidiosa per il paziente è possibile ricorrere ad un’altra opzione terapeutica: la splenectomia.
Si tratta di un intervento chirurgico volto a togliere l’organo nella sua totalità (operazione che si rende necessaria anche nel caso della rottura della milza). La milza infatti, pur svolgendo una serie di funzioni importanti, non è indispensabile alla sopravvivenza dell’individuo. Una volta rimossa, comunque, il paziente andrà incontro a problematiche come l’aumento della suscettibilità ad alcuni tipi di infezioni, dovuta ovviamente al venir meno delle funzioni immunitarie dell’organo. Sono quindi raccomandante in coloro che non hanno più la milza delle vaccinazioni aggiuntive, in particolar modo quelle rivolte allo Streptococcus pneumoniae (o pneumococco).
A cosa serve la milza?
- Eliminazione dei globuli rossi invecchiati: I globuli rossi vengono eliminati nella polpa rossa della milza, la parte più estesa dell’organo, che è riccamente vascolarizzata. In questa area vengono monitorati i globuli rossi, cellule responsabili del trasporto di ossigeno nel sangue e della sua distribuzione nei tessuti. Gli eritrociti sono prodotti continuamente nel midollo osseo e hanno una vita media di circa 120 giorni. I globuli rossi vecchi o danneggiati vengono eliminati nella polpa rossa, che così garantisce che nel sangue circolino solo cellule efficienti.
- Produzione di anticorpi: Gli anticorpi, proteine fondamentali per la difesa immunitaria, sono prodotti dai globuli bianchi, in particolare dai linfociti. Questa funzione avviene nella polpa bianca della milza, ricca di linfociti. Anche se i globuli bianchi sono prodotti nel midollo osseo, la loro attivazione per produrre anticorpi avviene prevalentemente nella milza.
- Difesa contro le infezioni: La milza protegge dalle infezioni sia promuovendo la produzione di anticorpi sia eliminando i batteri dal sangue, una volta che questi sono stati identificati dal sistema immunitario.
- Produzione di cellule del sangue: Sebbene il midollo osseo sia responsabile della produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, in caso di patologie che impediscono al midollo di funzionare, la milza può assumere temporaneamente questa funzione.
- Riserva di cellule del sangue: La milza contiene grandi quantità di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Soprattutto i globuli bianchi e le piastrine sono conservati in riserva e vengono rilasciati in circolazione quando l’organismo ha bisogno, ad esempio, in caso di infezioni o emorragie.
Fonti e bibliografia
- Longo et al. Harrison – Principi di medicina interna. Milano, Casa editrice Ambrosiana; 2016.
- Wikipedia
Si ringrazia inoltre il Dr. Daniele Busatta per la prima stesura dell’articolo
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.