Ecografia, tutto quello che devi sapere

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Introduzione

L’ecografia (anche detta ultrasonografia) è un esame diagnostico che utilizza gli ultrasuoni per ottenere immagini degli organi interni del corpo.

Ad oggi è uno strumento che viene adoperato con sempre maggior frequenza nei più svariati ambiti clinici, normalmente come esame di primo livello, cioè il primo a cui viene sottoposto un soggetto nel sospetto di una qualche patologia. Qualora l’ecografia abbia posto il sospetto di una patologia la si potrà confermare con un esame TC o risonanza magnetica (RM), che sono metodiche di secondo livello.

A differenza della TC o delle radiografie normali, l’ecografia non utilizza radiazioni ionizzanti, il che le ha permesso di diventare lo strumento diagnostico principale in gravidanza e in età pediatrica.

Gli ambiti fisiopatologici in cui si utilizza l’ecografia sono diventati tantissimi e, nel proseguo dell’articolo, ne vedremo i più importanti.

Dottoressa esegue un'ecografia a un paziente steso sul lettino

iStock.com/AndreyPopov

Come funziona

L’ecografia è caratterizzata da un meccanismo di funzionamento particolare, che si divide in due momenti principali, ovvero l’emissione e la ricezione di un fascio di ultrasuoni, che avviene mediante un trasduttore.

Questo fascio di ultrasuoni colpisce i tessuti, che a loro volta generano diverse resistenze al passaggio delle onde in base alla loro composizione (densità). Viene così ottenuta l’immagine ecografica con diverse intensità che nello specifico sono definite:

  • Iperecogena: nelle strutture molto dense come l’osso, le onde non si trasmettono ma sono rinviate totalmente e captate di nuovo dal trasduttore, generando un eco intenso di colore bianco.
  • Ipoecogena: le onde si trasmettono in minore misura essendo i tessuti attraversati meno densi. Si generano diverse tonalità di grigio in base alla proporzione di acqua, tessuto fibroso e grasso della struttura colpita dagli ultrasuoni.
  • Anecogena: per strutture particolari come quelle molto ricche di acqua, tutti gli ultrasuoni vengono trasmessi attraverso il tessuto e lo trapassano senza essere riflesse verso il trasduttore. Il questo caso non si registrerà nessun ritorno di ultrasuoni e verrà generata un’immagine di colore nero.

Esistono altri fenomeni che si possono rilevare durante un’ecografia:

  • Ombra acustica: quando le onde si scontrano con tessuti molto densi, rimbalzano tutte verso il trasduttore e non potremo visualizzare le strutture che si trovano posteriormente a tale tessuto che rimarranno perciò anecoiche, cioe nere. È il tipico caso dei calcoli, che essendo strutture molte dense, si visualizzano in maniera iperecogena (bianchi) con un’ombra acustica posteriore (nera).
  • Rinforzo posteriore: si verifica quando gli ultrasuoni attraversano un liquido omogeneo circondato da un tessuto solido denso. Il segnale del tessuto solido sarà ovviamente intenso anteriormente al liquido, ma soprattutto posteriormente, dove risulterà ancora più iperecogeno per via del fenomeno del rinforzo posteriore.

Vantaggi

I principali vantaggi dell’ecografia rispetto alle altre metodiche sono:

  • Innocuità: è senz’altro l’aspetto più importante. Gli ultrasuoni non sono dannosi per i tessuti biologici a differenza delle radiazioni ionizzanti.
  • Ripetibilità: concetto legato all’innocuità. Un esame ecografico può essere ripetuto diverse volte, valutando anche come un determinato quadro patologico cambi rispetto alla clinica, e ad un eventuale trattamento.
  • Ben tollerata e non invasiva: a differenza della TC, non dà nessun fastidio al paziente e non necessita neanche di un accesso venoso preventivo.
  • Rapidità di esecuzione: possono bastare pochi minuti al medico per un esame di base.
  • Basso costo: a parte il prezzo iniziale dell’apparecchio, il suo utilizzo e la sua manutenzione sono molto economici rispetto ad altri strumenti (come TC o RM).
  • Applicazione terapeutiche: gli ultrasuoni vengono utilizzati anche per scopo terapeutico in diversi campi, come per la cura di tendiniti o per frammentare i calcoli permettendo la loro dissoluzione e successiva espulsione.

Svantaggi

  • Operatore-dipendente: eseguire un’ecografia richiede un’adeguata preparazione ed una notevole esperienza. Quindi il risultato che si ottiene può variare da un operatore all’altro.
  • Risoluzione inferiore rispetto a TC ed RM: questo implica il fatto che l’ecografia è spesso un esame di primo livello che richiederà nei casi specifici la TC o la RM.
  • Limitazione nel visualizzare alcuni distretti: alcune strutture del corpo piuttosto profonde circondate da aria o tessuto osseo, non possono essere indagate con l’ecografia. Anche l’obesità del paziente rende particolarmente difficile l’esecuzione dell’esame e l’interpretazione delle immagini.

Ecografia addome completo

Permette di indagare la morfologia e lo stato di salute dei principali organi addominali. È un esame di primo livello che viene eseguito di routine quando il paziente presenta sintomi come dolore a livello addominale o alterazioni degli esami ematochimici che indicano una qualche problematica a livello dei principali organi dell’addome.

Possono essere indagati:

  • Fegato: può individuare un fegato con steatosi epatica (ricco di grasso), oppure una cirrosi (morfologia del fegato del tutto alterata con massiva fibrosi). L’ecografia può anche rilevare lesioni come cisti, ascessi, tumori primitivi o metastasi. In questi ultimi casi va sempre eseguita una TC per confermare la presenza e la natura delle lesioni riscontrate.
  • Colecisti: può essere infiammata (colecistite), può contenere calcoli o aver avuto una degenerazione neoplastica.
  • Vie biliari: la loro visualizzazione è utilissima per rilevare la presenza di calcoli che possono essere responsabili di colica biliare o di ittero ostruttivo.
  • Pancreas: struttura profonda difficile da valutare in caso di meteorismo intestinale. Può essere rilevata la presenza di cisti, ascessi o patologia tumorale primitiva. Molto utile anche in caso di pancreatite acuta o cronica, sempre associata alla TC.
  • Milza: può risultare ingrandita, ectopica, o può evidenziarsi una sua rottura (di solito post-trauamatica).
  • Reni: si valuta la presenza di calcoli, dilatazione delle vie urinarie principali (idronefrosi), insufficienza renale cronica (rene piccolo e grinzo), tumori primitivi.
  • Vescica: si riconosce il globo vescicale (ingrandimento massivo della vescica a causa di un’ostruzione uretrale), la presenza di calcoli, o di tumori primitivi.
  • Prostata: si valuta il suo ingrandimento (soprattutto iperplasia del lobo medio) che può ostruire il deflusso urinario con i tipici sintomi che si ritrovano nell’ipertrofia prostatica.

Preparazione

Si raccomanda di fare riferimento alle indicazioni ricevute dal proprio ecografista, ma da un punto di vista generale in genere è richiesta la seguente preparazione in vista di un’ecografia addome completo:

  • attenersi ad una dieta leggera il giorno che precede l’esame,
  • presentarsi a digiuno da cibi solidi da almeno 5-6 ore (è permessa l’assunzione di eventuali farmaci in terapia cronica), mentre è possibile bere acqua,
  • per la valutazione della vescica idealmente si dovrebbe avere una ragionevole presenza di urina, evitando quindi di urinare nelle ore che precedono l’esame.

Può venire prescritta una terapia a base di carbone nei tre giorni precedenti per favorire l’espulsione di gas e una dieta povera di fibre (che escluda quindi legumi, frutta, verdura, cereali integrali, …) e priva di sostanze che possano indurre gonfiore (latte, latticini, bevande gasate, caffè, …). Sono in genere permessi patate e riso in moderata quantità, nessuna limitazione per carni bianche e pesce.

Ecografia in gravidanza

In ambito ostetrico l’ecografia è uno dei metodi diagnostici più usati, poiché la tecnica non è invasiva e tramite gli ultrasuoni permette di visualizzare l’utero, valutando il corretto sviluppo fetale e la normale evoluzione della gravidanza.

Il Sistema Sanitario Nazionale prevede in base ai LEA due ecografie, una nel primo trimestre e una nel secondo trimestre (ecografia morfologica), mentre quella precedentemente prevista nel terzo trimestre è ad oggi offerta solo in specifiche condizioni di rischio.

L’ecografia in gravidanza permette di studiare tra l’altro:

  • Posizione del feto: importante per decidere se è possibile un parto naturale o sarà necessario un parto cesareo.
  • Biometria del feto: viene misurata la lunghezza di vari diametri a livello della testa, lunghezza del femore, ecc, permettendo di controllare in maniera più precisa il corretto sviluppo del feto.
  • Inserzione della placenta: anomalie della placenta e della sua inserzione sono un fattore di rischio importante per la crescita del feto (rischio aumentato di aborto o malformazioni fetali), ma anche per la madre per la difficoltà del parto e del secondamento (espulsione della placenta) con elevato rischio di emorragia post-partum.
  • Quantità di liquido amniotico: si parlerà di oligoidramnios se la sua quantità è inferiore al normale, e di polidramnios se la sua quantità è eccessiva. In entrambi i casi alla base ci sono diverse patologie come il diabete gestazionale materno, o diverse malformazioni fetali (atresia duodenale, ostruzione delle vie urinarie).

Ecografia doppler

L’ecografia doppler è un esame particolare, che viene utilizzato per lo studio anatomico e funzionale del cuore e dei vasi sanguigni. Si parla anche di eco-color-doppler, poiché oltre alla tipica tonalità di grigi dell’ecografia classica, si utilizzano anche il colore rosso per evidenziare un flusso di tipo arterioso, e il colore blu per il flusso di tipo venoso.

Questa nuova metodica ha rivoluzionato la diagnostica delle malattie cardiache e vascolari, permettendo di rilevare e soprattutto monitorare nel tempo diverse patologie. Vediamone le principali.

A livello vascolare è possibile valutare la presenza di:

  • Stenosi da placca aterosclerotica: spesso si studiano le carotidi a livello cervicale, poiché la presenza di placca a questo livello è un fattore di rischio elevato di futuro ictus o emorragia cerebrale.
  • Trombi o emboli: a carico soprattutto di strutture venose, come quelle degli arti inferiori in caso di varici, immobilizzazione prolungata ed altri fattori di rischio. La presenza di trombi a livello del distretto venoso profondo degli arti inferiori è ad alto rischio per embolia polmonare.
  • Aneurismi: presenza di dilatazione anomala del lume delle arterie. Nella maggior parte dei casi si presenta a livello dell’aorta, vicino alla sua biforcazione pelvica.

A livello cardiaco l’eco può rilevare:

  • Insufficienza cardiaca di vario grado: il sangue non riesce ad essere pompato adeguatamente.
  • Stenosi o insufficienza delle valvole: mitrale e tricuspide, aortica e polmonare.
  • Dimensioni di cuore e aorta prossimale.
  • Masse cardiache: mixoma atriale, tumori, trombi a livello atriale..
  • Versamento pericardico: presenza di liquido (trasudato o essudato) all’interno della cavità pericardica che circonda il cuore.

Ecografia testicolare

È un esame fondamentale nello studio di scroto, testicolo ed epididimo nel maschio adulto così come nel bambino. Viene utilizzata per la diagnosi di diverse malattie, tra cui:

  • Tumore al testicolo: soprattutto seminoma, che interessa con alta incidenza i giovani adulti tra i 20 e i 40 anni.
  • Idrocele, ematocele: rispettivamente la presenza di liquido chiaro e di sangue a livello della tunica vaginalis che ricopre il testicolo. Si presenta con la sacca scrotale di dimensioni aumentate.
  • Ernia inguino-scrotale: patologia frequente nell’anziano o nella primissima infanzia. Viene a crearsi per lo scivolamento di visceri addominali nella cavità testicolare.
  • Torsione testicolare: patologia che richiede urgenza, poiché c’è il rischio che il testicolo vada in necrosi.
  • Criptorchidismo: in alcuni neonati, soprattutto prematuri, non si ha la corretta discesa dei testicoli nella sacca scrotale che alla nascita risulterà vuota. Di solito la discesa avviene nel corso del primo anno; se ciò non avvenisse, si rende necessario l’intervento chirurgico di riposizionamento, altrimenti vi è alto rischio in futuro di infertilità e degenerazione neoplastica.

Ecografia della tiroide

La tiroide viene studiata in maniera elettiva dall’ecografia. Lo studio permette di visualizzare importanti reperti:

  • Dimensioni e posizione della tiroide: può essere ingrandita (gozzo), o localizzata in sede anomale (ectopica). In caso di ingrandimento importante, la tiroide si estende dal collo fin dietro lo sterno in regione toracica (gozzo retro-sternale).
  • Processi infiammatori: tiroidite acuta e subacuta da causa infettiva virale o batterica, tiroidite cronica di Hashimoto da processo autoimmune per auto-anticorpi che danneggiano la ghiandola tiroidea.
  • Noduli e loro caratteristiche: la patologia nodulare è piuttosto frequente a livello della tiroide. Potremo avere noduli normofunzionanti (con normale produzione di ormoni), ipofunzionanti (producono meno ormoni), iperfunzionanti (producono ormoni in eccesso). A livello clinico potremo avere ipo– o ipertiroidismo con sintomi tipici.
  • Tumori: a partire dai noduli possono svilupparsi tumori primitivi della tiroide. Ogni nodulo avrà delle caratteristiche ecografiche di “sospetto”. Sulla base di queste sarà necessario eseguire altre indagini citologiche (ago-aspirato), e istologiche per avere la conferma della diagnosi.
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