Un tumore sempre più diffuso
Il tumore al pancreas è in aumento in Europa e nessuno ne conosce la causa; è particolarmente diffuso in tutti i Paesi ad alto reddito, ma l’Europa occidentale è in cima a questa triste classifica, suggerendo che almeno parte delle cause risiedano nello stile di vita.
Il pancreas è una ghiandola posta dietro lo stomaco e davanti alla colonna vertebrale; produce sostanze che aiutano a scomporre il cibo (succhi pancreatici) e si occupa della sintesi degli ormoni che aiutano a controllare i livelli di zucchero nel sangue; il tumore di norma interessa la porzione responsabile della produzione dei succhi pancreatici, mentre è più raro che coinvolga le cellule endocrine (tumore neuroendocrino pancreatico).
Nella maggior parte dei casi non è possibile risalire o individuare la causa scatenante del tumore e inoltre, a causa della sua posizione, il tumore è difficile da scoprire tempestivamente e gli stessi sintomi compaiono spesso già in fase avanzata.
Poiché la diagnosi avviene purtroppo in fasi avanzate e il tumore si diffonde rapidamente nel resto dell’organismo (metastasi), il tumore al pancreas può essere difficile da curare; i possibili trattamenti includono:
- chirurgia,
- radioterapia,
- chemioterapia,
- terapia mirata (la terapia mirata usa molecole che attaccano le cellule tumorali senza danneggiare quelle normali).
Sintomi iniziali e avanzati di tumore al pancreas
Sintomi iniziali
Nei primi stadi il tumore al pancreas è purtroppo asintomatico; in fase più avanzata, spesso quando si è già fatto strada in altri organi, compaiono i primi sintomi:
- ittero (colore giallastro della pelle e del bianco degli occhi),
- urine scure,
- dolore nella parte alta dell’addome,
- dolore a metà della schiena, che non scompare nemmeno cambiando posizione,
- nausea e vomito,
- feci che galleggiano e di colore chiaro.
Alcuni pazienti vanno anche incontro, talvolta come primo segnale di presenza del tumore, alla formazione di una trombosi venosa profonda a causa di alterazioni della coagulazione (ovviamente nella maggior parte dei casi un episodio di tromboembolismo non è legato al tumore al pancreas).
Alcuni pazienti possono infine manifestare i sintomi caratteristici del diabete (sete, fame, minzione più frequente).
Questi sintomi possono essere provocati da un tumore al pancreas, ma anche da problemi di natura diversa; chi li avverte dovrebbe consultare immediatamente il medico in modo tale da diagnosticare e curare eventuali problemi con la necessaria tempestività.
Sintomi in fase avanzata
Il tumore in fase avanzata, inoltre, può causare altri sintomi molto più generici:
- debolezza o sensazione di estrema stanchezza,
- diminuzione dell’appetito o rapido ed aumentato senso di sazietà,
- dimagrimento senza cause apparenti.
Infine alla visita medica è possibile talvolta rilevare
- ingrandimento del fegato (epatomegalia),
- ingrandimento della cistifellea.
Sopravvivenza e prognosi
Il tumore al pancreas ancora oggi non ha purtroppo una prognosi buona; questa insoddisfacente percentuale di sopravvivenza è dovuta in gran parte al fatto che
- nelle fasi iniziali non si manifesta con sintomi eclatanti, condizione che porta a un ritardo della diagnosi (che spesso viene formulata quando ormai le metastasi si sono ormai diffuse nell’organismo),
- le cellule tumorali si diffondono purtroppo con facilità al resto dell’organismo, in particolare a
- linfonodi vicini,
- altri organi (fegato e i polmoni su tutti),
- nell’addome (carcinosi peritoneale).
Fino a pochi anni fa la sopravvivenza media dal momento della diagnosi di tumore al pancreas era attorno ai 3-6 mesi ed una sopravvivenza di 5 anni era riscontrata in meno del 5% dei casi; ad oggi è stato fatto qualche passo in avanti, siamo attorno al 12.8% dei pazienti, anche se purtroppo ben lontani dai traguardi raggiunti per altre forme tumorali.
Scendendo più nel dettaglio, la prognosi varia sensibilmente in base allo stadio in cui avviene la diagnosi:
- Localizzato: 44%
- Diffusione limitata ai linfonodi circostanti: 16%
- Metastasi a distanza: 3%
Spesso il cancro al pancreas è inoltre causa di comparsa di diabete mellito.
Cause
Quando si riceve una diagnosi di tumore è naturale chiedersi quali possano essere state le cause della malattia; i medici, attualmente, non sono in grado di spiegare perché qualcuno si ammali di tumore al pancreas mentre altri no, tuttavia è noto che chi presenta determinati fattori di rischio corre maggiori rischi di svilupparlo.
Un cancro del pancreas nasce quando una cellula della sua struttura sviluppa mutazioni anomale del DNA in grado di innescare una crescita e uno sviluppo eccessiva, con una moltiplicazione continua e soprattutto incontrollata che dà vita alla massa tumorale. In alcuni casi le cellule riescono poi a diffondersi ad altri organi in forma di metastasi, andando ad interessare ad esempio
- fegato,
- parete addominale,
- linfonodi,
- polmoni,
- ossa.
Fattori di rischio
I fattori di rischio sono situazioni o comportamenti che fanno aumentare il rischio di soffrire di una certa malattia.
Per il tumore al pancreas, le ricerche hanno individuato i seguenti fattori di rischio:
- Fumo. Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più pericoloso per il tumore al pancreas. Chi fuma corre un rischio maggiore di ammalarsi rispetto ai non fumatori, soprattutto se è un forte fumatore.
- Diabete. Chi soffre di diabete corre un maggior rischio di soffrire di tumore al pancreas.
- Familiarità. Chi ha un genitore o un fratello affetto da tumore al pancreas corre un maggior rischio di ammalarsi.
- Infiammazione del pancreas. La pancreatite è un’infiammazione del pancreas, piuttosto dolorosa. Chi ne soffre per un lungo periodo (pancreatite cronica) è associato a un maggior rischio di ammalarsi di tumore al pancreas.
- Obesità. Chi è in sovrappeso o obeso corre un rischio leggermente più elevato di soffrire di tumore al pancreas.
- Altezza. Soggetti più alti sono statisticamente associati ad un rischio maggiori di numerosi tumori, tra cui quello al pancreas.
Sono in corso ricerche relative a molti altri possibili fattori di rischio, ad esempio si sta valutando l’eventuale impatto di una dieta ricca di derivati animali (in particolare carni rosse e/o elaborate) e/o l’abuso di alcolici, che sembrerebbero in grado di aumentare il rischio di tumore al pancreas.
Molte persone che si ammalano di tumore al pancreas non presentano tuttavia nessuno di questi fattori di rischio, viceversa molti di coloro che ne presentano uno o più non si ammaleranno mai.
Diagnosi
Non esistono purtroppo esami di screening utili alla valutazione dei pazienti che non presentino sintomi, mentre in caso di comparsa di disturbi che potrebbero essere indicativi della presenza di un tumore al pancreas, il medico cercherà di scoprirne le cause; con ogni probabilità dovrete fare gli esami del sangue o altri esami di laboratorio, inoltre dovrete sottoporvi a uno o più degli esami qui elencati:
- Visita medica. Il medico palpa l’addome del paziente per controllare eventuali anomalie nella zona del pancreas, del fegato, della cistifellea e della milza ed eventuali accumuli di fluidi nell’addome. Può anche esaminare la pelle e gli occhi alla ricerca dei sintomi dell’ittero.
- TAC. Un’apparecchiatura radiografica connessa a un computer scatta una serie di immagini molto dettagliate del pancreas, degli organi adiacenti e dei vasi sanguigni dell’addome. Probabilmente vi sarà iniettato un mezzo di contrasto, che renderà ben visibile il pancreas nelle immagini. Inoltre vi sarà richiesto di bere molta acqua, così da rendere visibili lo stomaco e il duodeno. Con la TAC, il medico può visualizzare un eventuale tumore al pancreas o all’addome.
- Ecografia. Il medico appoggia il trasduttore sull’addome e lo muove lentamente. L’ecografia è basata su onde sonore che il nostro orecchio non è in grado di percepire: le onde, incontrando gli organi interni, fanno eco, cioè rimbalzano all’indietro verso l’apparecchio: in questo modo il medico può visualizzare un’immagine del pancreas e degli altri organi dell’addome. L’ecografia permette di vedere eventuali tumori o ostruzioni del dotto pancreatico.
- Ecografia endoscopica (EUS). Il medico inserisce l’endoscopio (tubicino con una fonte di luce all’estremità) nella gola, e lo dirige verso lo stomaco e il tratto iniziale dell’intestino tenue. Una sonda ecografica che trova spazio sull’endoscopio emana onde sonore che l’orecchio umano non è in grado di percepire. Le onde fanno eco contro i tessuti del pancreas e degli altri organi interni. Mentre il medico ritira lentamente la sonda dall’intestino allo stomaco, il computer elabora l’immagine del pancreas creata dall’eco degli ultrasuoni, grazie alla quale si può individuare il tumore e un’eventuale invasione dei vasi sanguigni circostanti.
Alcuni medici potranno prescrivervi anche gli esami seguenti:
- Pancreatografia retrograda endoscopica (ERCP). Il medico introduce l’endoscopio in bocca, guidandolo poi verso lo stomaco e il tratto iniziale dell’intestino tenue. In seguito inserisce nell’endoscopio un tubicino più piccolo, e lo guida verso i dotti biliari e pancreatici. Dopo aver iniettato un mezzo di contrasto nei dotti grazie al secondo tubicino, vengono scattate le radiografie, che possono visualizzare eventuali ostruzioni o restringimenti dei dotti, causati da un tumore o da disturbi di altra natura.
- Risonanza magnetica. Una grande macchina con una potente calamita collegata a un computer viene usata per scattare immagini dettagliate dell’interno dell’organismo.
- PET. Al paziente viene iniettata una piccola quantità di glucosio radioattivo: questa sostanza emette radiazioni che vengono captate dall’apparecchiatura che realizza l’esame (scanner). Lo scanner elabora un’immagine delle zone dell’organismo che assorbono il glucosio: le cellule tumorali sono ben visibili nell’immagine, perché assorbono lo zucchero più velocemente rispetto alle cellule sane. La PET è in grado di evidenziare un tumore nel pancreas e anche eventuali metastasi.
- Biopsia. Il medico usa un ago molto sottile per aspirare un piccolo campione di tessuto dal pancreas. Per guidare l’ago può essere necessaria un’ecografia endoscopica o una TAC. Il patologo, poi, esamina il tessuto al microscopio, alla ricerca di eventuali cellule tumorali. Prima di effettuare la biopsia, vi consigliamo di rivolgere le domande seguenti al vostro medico:
- Mi consiglia di effettuare una biopsia? Perché?
- Quanto durerà? Sarò sveglio? Mi farà male?
- C’è il rischio che la biopsia faccia diffondere il tumore? C’è il rischio di infezioni o di emorragie? Ci sono altri rischi?
- Entro quando saprò l’esito? Come farò ad ottenerne una copia?
Stadiazione
Se viene diagnosticato un tumore al pancreas il medico deve capire in quale stadio è la malattia, deve cioè valutarne la gravità per aiutarvi a scegliere la terapia migliore.
La stadiazione serve per valutare i parametri seguenti:
- Dimensione del tumore (all’interno del pancreas),
- Eventuale invasione dei tessuti circostanti,
- Eventuale diffusione del tumore (metastasi) e sedi delle metastasi.
Se il tumore al pancreas si diffonde, le cellule tumorali in genere invadono i linfonodi circostanti o il fegato; in alcuni casi possono anche invadere i polmoni o i liquidi presenti nella cavità addominale.
Se il tumore si diffonde dalla sede originaria a un’altra zona dell’organismo, il nuovo tumore (metastasi) è costituito dallo stesso tipo di cellule tumorali e ha lo stesso nome del primo; ad esempio se il tumore al pancreas si diffonde nel fegato, le cellule tumorali presenti nel fegato sono cellule tumorali pancreatiche: il “nuovo” tumore è una metastasi del tumore al pancreas, e non un tumore al fegato, e come tale viene curato. Il tumore del fegato può anche essere definito come “metastasi a distanza”.
Per capire se il tumore al pancreas si è diffuso, il medico può richiedere una TAC o un’ecografia endoscopica.
A questo punto vi dovrete sottoporre a un intervento chirurgico in laparoscopia (il laparoscopio è una specie di tubicino sottile, munito di fonte luminosa e lente per osservare l’interno dell’organismo). Il chirurgo inserirà il laparoscopio praticando una piccola incisione nella zona dell’ombelico, e lo userà per cercare eventuali segni di tumore. L’intervento sarà eseguito in anestesia generale.
Il tumore al pancreas può essere classificato secondo quattro stadi:
- Stadio I. Il tumore ha colpito solo il pancreas.
- Stadio II. Il tumore ha invaso i tessuti adiacenti, ma non i vasi sanguigni circostanti. Il tumore può essersi diffuso anche nei linfonodi.
- Stadio III. Il tumore ha invaso i vasi sanguigni adiacenti.
- Stadio IV. Il tumore ha formato metastasi a distanza, ad esempio nel fegato o nei polmoni.
Cura e terapia
La cura del cancro al pancreas dipende da quanto è grande il tumore, dove si trova e quanto si è diffuso.
I principali tipi di cura sono:
- Operazione chirurgica
- Chemioterapia
- Radioterapia
Quando il cancro è limitato al pancreas se possibile si procede con l’intervento chirurgico, la cui tecnica dipende dalla posizione del tumore; dopo l’operazione, di norma, si procede comunque a uno o più cicli di chemioterapia per essere sicuri di aver eliminato tutte le cellule tumorali.
In pazienti selezionati si può ricorrere anche a una chemioterapia prima dell’intervento chirurgico (chemioterapia neoadiuvante).
Quando invece il cancro si è diffuso vicino al pancreas di solito non si può più operare e si ricorrere quindi alla chemioterapia per rallentare la crescita del tumore.
Qualora il cancro si sia diffuso in altre parti del corpo si usa la chemioterapia per controllare il tumore e alleviare i sintomi.
Alcuni pazienti potrebbero aver bisogno di insulina per controllare lo zucchero nel sangue.
Fonti e bibliografia
Le domande più frequenti
Dove si trova il pancreas? A destra o a sinistra?
Quanto si vive con un tumore al pancreas?
In Italia il tasso di sopravvivenza a 5 anni è inferiore al 10%. (fonte: osservatoriomalattierare)
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Quali sono i sintomi del tumore al pancreas?
Purtroppo nelle prime fasi è spesso asintomatico, cioè privo di sintomi; quando compaiono i più comuni sono perdita di peso e di appetito, ittero (colorazione gialla della pelle), dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena, debolezza, nausea o vomito. Per approfondire: http://www.airc.it/tumori/tumore-al-pancreas.asp#nav4
C’è modo di fare qualcosa per prevenirlo?
L’obiettivo dev’essere impostare uno stile di vita attivo e sano, con particolare attenzione ai livelli di colesterolo, di glicemia, … e una regolare attività fisica. In particolare poi è opportuno limitare il più possibile il consumo di alcool e fumo, in modo da prevenire gli episodi di pancreatite.
Per approfondire: http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/tumore-del-pancreas-la-prevenzione-non-e-piu-un-miraggio
È ereditario?
Alcune forme possono presentare una certa famigliarità, ma questo non significa manifestarlo sicuramente in caso di parente stretto con tumore, significa che si è soggetti a un rischio più o meno aumentato rispetto al resto della popolazione.
Per approfondire: http://pathology.jhu.edu/pc/basicheredity.php?area=ba
Quanti casi ci sono in Italia all’anno?
Secondo l’AIRC (http://www.airc.it/tumori/tumore-al-pancreas.asp) circa 11000.