Radiografia, tutto quello che devi sapere su rischi e indicazioni

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Introduzione

I raggi X sono onde elettromagnetiche, ossia uno specifico tipo di radiazione.

La diagnostica basata su raggi X (radiografia) genera immagini dell’interno del corpo, in particolare mostra la parte studiata in forma di diverse sfumature di bianco e nero, colori conseguenti al diverso assorbimento delle radiazioni nei vari tessuti.

  • Il calcio è associato al maggior assorbimento di raggi, quindi le ossa appaiono bianche.
  • Il grasso e altri tessuti molli assorbono meno, risultando quindi grigi.
  • L’aria è la meno assorbente, quindi per esempio i polmoni compaiono neri.

L’impiego più noto dei raggi X è la ricerca di fratture ossee, ma i raggi sono usati anche in altri modi. Per esempio,

Durante l’esame alcune parti del corpo possono essere protette indossando un grembiule piombato, ma la quantità di raggi X ricevuta per una radiografia è comunque piccola. Per esempio una radiografia del torace fornisce una dose di radiazione equivalente alla quantità cui si è esposti in natura nell’arco di 10 anni.

La radiografia può essere applicata a quasi tutte le parti del corpo, tra le più comuni ricordiamo:

  • torace,
  • denti,
  • piede,
  • ginocchio,
  • mano,
  • polmoni,
  • cervicale,
  • addome,
  • bacino,
  • colonna vertebrale,
Esito di una radiografia del torace

iStock.com/yumiyum

Raggi X medicali

I raggi X sono un tipo di radiazione elettromagnetica, simile alla luce visibile. Rispetto a quest’ultima, tuttavia, possiedono un’energia maggiore e riescono ad attraversare la maggior parte degli oggetti, incluso il corpo.

I raggi X medicali sono usati per generare immagini dei tessuti e delle strutture all’interno del corpo. Se i raggi X che viaggiano attraverso il corpo passano anche da un rilevatore di raggi posto dall’altro lato del paziente, verrà generata un’immagine che rappresenta l’ombra formata dagli oggetti interni.

Un tipo di rilevatore è la pellicola fotografica, ma ci sono vari altri rilevatori possibili, impiegati per produrre immagini digitali. Le immagini così generate sono dette radiografie.

Funzionamento dei raggi X medicali

Per creare una radiografia il paziente viene posizionato in modo che la parte del corpo da studiare si trovi tra la fonte e il rilevatore dei raggi X.

Quando l’apparecchio viene acceso i raggi X viaggiano attraverso il corpo e vengono assorbiti in quantità diverse dai vari tessuti, secondo la densità radiologica del mezzo attraversato. La densità radiologica dipende sia dalla densità che dal numero atomico dei materiali sotto esame.

Per esempio, le strutture come le ossa contengono calcio, che ha un numero atomico più alto della maggior parte dei tessuti. Questa proprietà fa sì che le ossa assorbano i raggi X e producano quindi immagini molto contrastate sul rilevatore. Di conseguenza, le strutture ossee risultano più bianche di altri tessuti rispetto allo sfondo nero di una radiografia. Al contrario, i raggi X attraversano più facilmente i tessuti meno densi, come il grasso e i muscoli, o cavità piene di aria come i polmoni.

Queste strutture assumono sulla radiografia sfumature di grigio.

Indicazioni della radiografia

Di seguito, alcuni esempi di esami e procedure basati sui raggi X per diagnosticare o trattare patologie.

Diagnostica

  • Radiografia: rileva fratture ossee, alcuni tumori e altre masse addominali, polmoniti, alcuni tipi di lesioni, calcificazioni, corpi estranei, problemi dentali,…
  • Mammografia: si tratta di una radiografia della mammella impiegata per il rilevamento del tumore al seno e la sua diagnosi. I tumori tendono ad apparire come masse di forma regolare o irregolare, grossolanamente più luminose dello sfondo radiografico (quindi, più bianche su sfondo nero, più nere su sfondo bianco). La mammografia può anche identificare minuscole tracce di calcio, note come microcalcificazioni, visibili come puntini molto luminosi. In genere benigne, le microcalcificazioni possono talvolta indicare la presenza di un tipo specifico di cancro.
  • TAC o tomografia computerizzata: unisce la tecnologia a raggi X tradizionale con l’elaborazione digitale per generare una serie di immagini trasverse del corpo che possono quindi essere ricombinate in immagini tridimensionali. Le immagini TAC sono più dettagliate delle radiografie e consentono di visualizzare le strutture corporee da vari angoli diversi.
  • Fluoroscopia: impiega raggi X e uno schermo fluorescente per ottenere immagini in tempo reale del movimento all’interno del corpo o per visualizzare processi diagnostici, come seguire il percorso di un mezzo di contrasto iniettato o ingerito. Per esempio, la fluoroscopia viene usata per studiare il movimento del cuore durante il battito e, con l’aiuto di mezzi di contrasto radiologici, per visualizzare il flusso di sangue al muscolo cardiaco e in vasi e organi. Questa tecnologia è impiegata anche con un mezzo di contrasto radiografico per guidare un catetere posizionato dall’interno durante angioplastica coronarica, una procedura mini-invasiva per l’apertura delle arterie del cuore trombizzate.

Terapia

  • Radioterapia nel trattamento del cancro: raggi X e altri tipi di radiazioni ad alta energia riescono a distruggere tumori maligni e cellule danneggiandone il DNA. La dose di radiazioni usata per trattare un cancro è molto più alta di quella impiegata nella diagnostica. Le radiazioni terapeutiche possono essere generate da apparecchi esterni al corpo o da materiale radioattivo impiantato nel corpo, dentro o vicino alle cellule tumorali, o iniettato nel circolo sanguigno.

Rischi

I raggi X medicali hanno potenziato la capacità di identificare malattie o lesioni in tempo utile per poter intervenire efficacemente attraverso terapie mirate; quando eseguite in modo appropriato e in modo sufficientemente tempestivo, queste procedure possono migliorare la salute e perfino salvare vite umane.

I raggi X, tuttavia, producono anche radiazioni ionizzanti, una forma di energia radiante potenzialmente dannosa per tessuti vivi: il rischio collegato aumenta con la quantità di esposizione totale accumulata durante tutta la vita (ossia, ogni esposizione va a sommarsi alle precedenti) e può diventare causa di:

  • un piccolo incremento del rischio di sviluppo di cancro,
  • cataratte e ustioni della pelle, ma solo a livelli estremamente alti di radiazioni.

Il rischio di sviluppare un tumore a seguito di esposizioni alle radiazioni è generalmente contenuto e dipende da almeno tre fattori:

  1. dose della radiazione,
  2. età di esposizione,
  3. sesso del soggetto.

Il rischio complessivo di cancro aumenta in funzione della dose per esame e della frequenza di esami cui ci si sottopone.

Tale rischio è maggiore nei soggetti esposti a raggi X da giovani.

Le donne rischiano leggermente più degli uomini di sviluppare il cancro a parità di radiazioni alla stessa età.

I bambini hanno una maggior speranza di vita con, quindi, un rischio relativamente maggiore di sviluppare il cancro rispetto agli adulti.

È possibile ridurre i rischi di radiazione e contribuire a esami o procedure utili:

  • Mantenendo un diario radiografico, in cui ci si annota nome, data e luogo della procedura, e nome del medico richiedente.
  • Informando il curante attuale della propria storia radiografica.
  • Valutando insieme al curante alternative ai raggi X in grado di fornire informazioni sufficienti o trattamenti appropriati per la propria situazione medica.
  • Fornendo al medico richiedente e al medico refertante esami radiologici e referti recenti.
  • Riferendo per tempo a radiologo o tecnico di un’eventuale gravidanza, accertata o possibile.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Serve l’impegnativa del medico per sottoporsi a una radiografia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Per sottoporsi privatamente, quindi pagando, no, non è necessaria. Raccomando però di NON sottoporsi a esami che non siano stati almeno consigliati/avallati da un medico.

  2. Esiste un esame alternativo che non comporti l’esposizione a radiazioni?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In linea di massima no, ma senza conoscere il contesto (sintomi, ragioni per cui è stata richiesta, …) è difficile rispondere.