Cos’è la scabbia?
La scabbia umana è una malattia causata da un acaro, un microscopico parassita che è in grado di penetrare lo strato superiore della pelle per deporre le uova e completare così il proprio ciclo vitale.
La trasmissione tra gli adulti avviene prevalentemente per contatto sessuale, mentre il rischio di contagio attraverso indumenti, biancheria da letto e asciugamani è basso, ad eccezione del caso di scabbia a croste, una forma caratterizzata da una massiccia infestazione da acari.
I principali sintomi della scabbia sono
- prurito intenso, che peggiora di notte,
- rash cutaneo,
- ulcerazioni e ferite causate dal continuo grattarsi.
La diagnosi è essenzialmente clinica, ottenuta cioè grazie alla sola osservazione e valutazione di segni e sintomi.
Se non curata la scabbia non può guarire spontaneamente, ma è spesso sufficiente un’unica applicazione della terapia prescritta per risolvere l’infezione. Purtroppo la guarigione non permette di acquisire immunità, è cioè possibile venire nuovamente contagiati in caso di successivo nuovo contatto.
Gli animali non sono in grado di trasmettere la scabbia umana, mentre possono venire contagiati da una genere di acaro diverso, incapace di infestare l’uomo, che nel peggiore dei casi potrebbe mostrare irritazione cutanea e prurito con durata limitata.
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Contagio: Come si prende e come si trasmette
La scabbia è una malattia altamente contagiosa, che di solito viene trasmessa attraverso il contatto prolungato, ad esempio in caso di rapporti sessuali con una persona infetta (il preservativo non è sufficiente ad evitare il contagio); gli acari non possono saltare né volare, questo significa che il contagio può solo avvenire attraverso il contatto diretto con il parassita.
Un paziente è contagioso già durante l’incubazione della malattia, cioè anche prima della comparsa dei sintomi.
La trasmissione può tuttavia avvenire anche mediante oggetti di uso comune, come indumenti e lenzuola (ovvero mediante fomiti), anche per questa ragione l’infezione si diffonde con maggiore facilità nei luoghi affollati e nelle situazioni in cui si verificano occasioni di frequenti contatti ravvicinati, come nelle scuole o negli asili, ma anche in ospedali e alberghi.
Gli acari della scabbia possono sopravvivere lontani dall’ospite umano nella migliore delle ipotesi fino a 48-72 ore, ma al massimo 10 minuti se esposti a una temperatura di 50° o più.
Una normale stretta di mano o un abbraccio di norma non sono causa di contagio.
La scabbia norvegese (o crostosa) si osserva in genere in pazienti immunocompromessi (in terapia immunosoppressiva, diabete, HIV, età avanzata, …); in questi casi il contatto può essere anche molto breve.
Ciclo di vita dell’acaro della scabbia
La scabbia è causata da un un acaro (Sarcoptes scabiei var hominis) pressoché invisibile ad occhio nudo; è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).
Dopo l’accoppiamento gli acari adulti maschi rimangono sulla pelle, mentre le femmine scavano una galleria dove depositeranno le uova; lo scavo procede ad una velocità di circa 2-3 mm al giorno e il parassita è in grado di depositare 1-3 uova al giorno. Le uova andranno incontro a schiusa entro 3-4 giorni, liberando una larva che fuoriesce dalla volta del tunnel, scavando brevi cunicoli (tasche di muta) sulla superficie della pelle, dove rimane sino a maturazione.
Dalla deposizione delle uova allo stato di acaro adulto passano 10-13 giorni.
La vita del parassita sull’essere umano ha durata di circa 4-6 settimane.
Nella sua forma classica un individuo presenta in genere una popolazione di acari variabile tra 10 e 15, che tuttavia possono diventare anche milioni nel caso di scabbia crostosa.
Per approfondire il ciclo di vita dell’acaro si segnala il seguente articolo (sito esterno).
Se vengo in contatto con una persona che ha la scabbia, dovrei curarmi?
No, non senza prima aver contattato un medico, che valuterà diversi aspetti prima di prescrivere l’eventuale trattamento preventivo:
- tipo di scabbia (la forma crostosa è più contagiosa),
- grado e durata dell’esposizione (una stretta di mano non è considerata a rischio, diverso è il caso di un rapporto sessuale o comunque un contatto prolungato),
- momento del contatto (prima o dopo il trattamento del paziente).
Diffusione
L’infezione è endemica in tutto il mondo e colpisce persone di qualsiasi livello socioeconomico, senza distinzione di età o sesso. Rara fino a trenta-quarant’anni fa, negli ultimi decenni ha conosciuto una nuova importante diffusione; i motivi delle periodiche ricorrenze della scabbia non sono noti, mentre si conoscono alcuni fattori che ne favoriscono la diffusione, spesso in modo indipendente fra loro.
Nei Paesi occidentali, questi fattori sono costituiti da
- igiene insufficiente,
- promiscuità,
- viaggi internazionali,
- permanenza presso cliniche ed ospedali (anche se di ottimo livello igienico).
L’infestazione è possibile in ogni periodo dell’anno, anche se risulta più frequente in inverno, probabilmente a causa della tendenza al sovraffollamento in luoghi chiusi.
Incubazione
Tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi (tempo di incubazione della scabbia) decorrono circa 3-6 settimane. Il tempo d’incubazione risulta invece decisamente più breve in caso di nuova infestazione (1-4 giorni).
Sintomi
Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito, che può peggiorare di notte o dopo un bagno, quando l’attività degli acari aumenta a causa del caldo.
L’infezione da scabbia inizia si manifesta inizialmente con la comparsa di piccole protuberanze dolorose, vesciche o pustole che si rompono quando vengono grattate. La pelle colpita dal prurito può diventare più spessa, squamosa, coperta di croste e segnata dai graffi causati dal grattamento. Prurito e segni visibili sulla pelle sono dovuti agli acari presenti nei cunicoli e dei loro prodotti (ad esempio saliva ed escrementi).
Il rash cutaneo si presenta con
- piccole macchie rosse che, se graffiate a causa del prurito, potrebbero causare la formazione di piaghe e croste;
- brevi linee curve, che sono i cunicoli scavati dagli acari.
Quali parti del corpo colpisce la scabbia?
Queste tracce visibili della scabbia si presentano come linee corte, ondulate, rossastre o scure sulla superficie della pelle, concentrate in modo particolare attorno al polso e tra le dita, ma anche su
- palmi delle mani,
- piedi,
- gomiti,
- intorno ai capezzoli (nelle donne),
- intorno alla zona genitale (negli uomini).
Il rash di solito colpisce tutto il corpo, testa compresa, ma concentrandosi in particolar modo su:
- ascelle
- intorno alla vita,
- interno del gomito,
- natiche inferiori,
- parte inferiore delle gambe,
- piante dei piedi,
- ginocchia,
- scapole,
- area genitale femminile,
- inguine,
- intorno alle caviglie.
Le persone anziane, i bambini piccoli e i soggetti con un sistema immunitario indebolito possono manifestarlo anche su testa e collo.
Nei bambini al di sotto dei 2 anni di età, l’infestazione spesso si presenta sotto forma di vescicole e interessa le aree prive di peli del volto, della testa, del collo, del cuoio capelluto, della pianta dei piedi e dietro le orecchie. La scabbia raramente colpisce i bambini con meno di 2 mesi.
Scabbia crostosa
La scabbia crostosa (o norvegese) è una forma grave d’infestazione che può verificarsi in pazienti con sistema immunitario gravemente indebolito (anziani, in trattamento immunosoppressivo, …); è caratterizzata dalla presenza di spesse croste che contengono un gran numero di acari a uova, rendendo quindi il soggetto particolarmente contagioso anche in forma indiretta (attraverso oggetti come vestiti e mobili).
In alcuni casi questi pazienti non mostrano la classica eruzione cutanea né l’intenso prurito, ciononostante è richiesto un trattamento rapido e aggressivo per evitare complicazioni e ridurre il rischio d’insorgenza di focolai di contagio che potrebbero risultare particolarmente ostici da risolvere.
Pericoli
Non sussistono particolati problemi o complicanze legate alla parassitosi, sono però possibili e comuni sovrainfezioni batteriche dovute al grattarsi; soprattutto in Paesi con servizi medici carenti è frequente l’evoluzione di infezioni batteriche in impetigine, innescate da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes.
Cura e trattamento
Permetrina e altre creme per scabbia
In genere la cura della scabbia prevede l’applicazione di specifiche creme (a base di permetrina topica, o altri scabicidi) su tutto il corpo, ad eccezione della testa, o comunque secondo indicazione medica. L’applicazione deve avvenire sulla pelle fresca e asciutta, mentre non va applicata dopo un bagno caldo perché verrebbe assorbita anziché attivarsi sugli strati superficiali della pelle dove è presente l’acaro.
A seconda del tipo di preparazione il medico consiglierà di lasciarla in posa da 8 a 24 ore (Scabianil® per esempio va in genere lasciata 8 ore), prima di lavarla via con una doccia.
Indispensabile nel frattempo procedere a un accurato lavaggio di vestiti, pigiami, biancheria, asciugamani e tutto ciò che possa essere venuto a contatto con la pelle prima del trattamento.
Si consiglia infine di ripetere l’applicazione e il lavaggio dell’ambiente a distanza di 7 giorni, per agire su eventuali uova rimaste vitali.
I sintomi potrebbero persistere ancora per qualche giorno o anche qualche settimana dopo la cura (fino a un mese circa), ma non è necessariamente segno della persistente presenza degli acari, spesso si tratta infatti solo di residue reazioni del sistema immunitario; contattare il medico se il prurito persistesse ancora dopo due settimane o se comparissero nuove linee sulla pelle.
Per ridurre il rischio di re-infezione si raccomanda di evitare rapporti sessuali e altre forme di contatto prolungato fino a guarigione ottenuta.
Si procede infine al trattamento preventivo anche del partner ed eventualmente degli altri famigliari.
Quanto tempo ci vuole per guarire dalla scabbia?
È in genere sufficiente un’unica applicazione della crema per guarire.
Altre creme
Sono state proposte anche altre creme, quali ad esempio
- lindano,
- benzile benzoato,
- crotamitone,
- malathion
- preparazioni a base di zolfo,
ma per varie ragioni sono opzioni di seconda scelta.
Terapia orale
L’ivermectina per via orale (per bocca) è utile nei pazienti che non rispondono al trattamento topico (o qualora questo non sia possibile), ma anche in caso di di soggetti immunodepressi affetti da scabbia norvegese.
Prurito
Per dare sollievo al prurito il medico spesso associa al trattamento vero e proprio un antistaminico o una leggera crema cortisonica.
Ambiente e vestiti
Gli acari della scabbia non sopravvivono più di 2-3 giorni lontano dalla pelle umana, quindi gli oggetti come coperte, vestiti e asciugamani usati dal paziente possono essere semplicemente lavati in acqua calda (ad almeno 50°) o chiusi per qualche giorno (almeno 72 ore) in un sacco chiuso.
Utile l’aspirapolvere nel caso di scabbia crostosa.
Prevenzione
Il contatto fisico diretto e prolungato è la modalità di trasmissione più comune per la scabbia ma, poiché gli acari che causano la scabbia possono sopravvivere fino a 2 o 3 giorni nei vestiti, nella biancheria da letto o nella polvere, è possibile che il contagio si verifichi a seguito di condivisione di letto, biancheria o asciugamani.
In genere una rapida stretta di mano non è quasi mai sufficiente a contagiare, così come altri molto contatti limitati nel tempo come un abbraccio.
Se nella vostra famiglia qualcuno è in cura per la scabbia, anche tutti gli altri membri della famiglia dovrebbero essere sottoposti a cure. I vestiti, le lenzuola e gli asciugamani dovrebbero essere lavati in acqua ad alte temperature. Si dovrebbe passare l’aspirapolvere in tutte le stanze della casa, e il sacchetto dovrebbe essere gettato nella spazzatura dopo l’uso.
Se si è venuti a contatto con una persona affetta da scabbia è necessario:
- effettuare il trattamento preventivo consigliato dal medico, dopo il bagno o la doccia;
- sostituire la biancheria personale, le lenzuola, le federe e gli asciugamani dopo ogni applicazione;
- lavare la biancheria in lavatrice a temperatura superiore ai 50-60° C;
- porre in un sacco impermeabile tutto ciò che non è lavabile ad alte temperature (coperte, cuscini, capi in lana), lasciarlo chiuso per almeno 72 ore e poi esporlo all’aria. L’acaro non può sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana.
Riammissione a scuola
Il rientro a scuola può avvenire 24 ore dopo l’inizio della terapia specifica, dopo accertamento da parte della ASL dell’avvenuto inizio trattamento.
Fonti e bibliografia
Le domande più frequenti
Cos'è la scabbia?
Come fa a venire la scabbia?
I sintomi della scabbia
Come si fa a togliere la scabbia?
Quanto dura l'incubazione?
Come si fa a capire se si ha la scabbia?
Chi ha la scabbia deve stare in isolamento?
Quanto dura la scabbia se non curata?
Quale animale porta la scabbia?
Come lavarsi se si ha la scabbia?
Come eliminare la scabbia dal divano?
Che antibiotico si prende per la scabbia?
Solo se si sviluppano infezioni batteriche secondarie a causa del grattarsi, possono essere prescritti antibiotici.
Perché il prurito aumenta di sera?
Chi ha la scabbia può uscire/lavorare?
Come pulire la casa quando si ha la scabbia?
- Lavare biancheria e vestiti a 60°C o più; sigillare gli oggetti non lavabili per 72 ore.
- Aspirare accuratamente superfici morbide, gettando subito il sacchetto dell'aspirapolvere.
- Pulire e disinfettare le superfici dure.
- Trattare mobili imbottiti con spray antiparassitari o evitare il contatto per 72 ore.
- Pulire oggetti personali in acqua calda.
- Sigillare scarpe e tutti gli oggetti non lavabili ad alte temperature per 72 ore in un sacco chiuso.
- Areare bene gli ambienti dopo la pulizia.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Cos’è la scabbia?
La scabbia è un’infestazione pelle causata da un piccolo acaro; i sintomi caratteristici sono la comparsa di un’eruzione cutanea che può interessare varie parti del corpo (manifestazione dei solchi scavati dal parassita) e soprattutto un intenso prurito, che peggiora di notte.
Come si prende?
La scabbia si diffonde attraverso il contatto pelle-pelle, diretto e prolungato, con una persona infetta; viene frequentemente trasmessa attraverso i rapporti sessuali, ma il contagio può avvenire anche in caso di stretto contatto (asili, ospedali, …). Più raramente il contagio si verifica per mezzo di lenzuola, biancheria ed altri oggetti contaminati.
Come si cura?
La scabbia viene trattata con specifiche creme in grado di uccidere gli acari; oltre al paziente si raccomanda il trattamento delle persone che gli sono venute a stretto contatto e una corretta gestione di asciugamani, biancheria e vestiti (un lavaggio ad alta temperatura è sufficiente, in alternativa è possibile chiudere gli oggetti in un sacco sigillato per almeno 3 giorni).