Introduzione
“Mal di denti” è un termine generico che indica la presenza di dolore per il presentarsi di problematiche a livello dentale; in medicina si parla più precisamente di “odontalgia”.
Rappresenta un sintomo assolutamente frequente, fastidioso e mal sopportabile che chiunque ha affrontato almeno una volta nella propria vita; alla base risiedono problematiche spesso dentali, come
- carie,
- gengiviti,
- ascesso dentale,
- paradontiti;
meno comunemente invece il mal di denti è un sintomo che nasce da problematiche extra-dentali, come
- sinusite,
- febbre,
- trauma cranico-facciale,
- nevralgia del trigemino,
- mal di orecchio,
- infarto cardiaco,
- …
In ogni caso il mal di denti provoca un dolore importante, mal gestibile, con riduzione notevole della qualità della vita; per ovvi motivi, in caso di mal di denti è sempre opportuno rivolgersi ad un odontoiatra per risalire alla causa responsabile del dolore.
Cause
Le cause del mal di denti sono numerose, vediamo quindi le più comuni, classificandole in cause prettamente dentali e cause extra-dentali.
Cause dentali
Al primo posto per frequenza ci sono le infezioni dentali, con il processo di carie che rappresenta la causa principale, la quale può dare origine a:
- Alveolite: infezione dell’alveolo osseo che accoglie il dente.
- Parodontite: infezione che interessa le strutture di sostegno del dente e le gengive; a lungo andare può portare alla perdita del dente coinvolto.
- Gengivite: infiammazione delle gengive, che si fanno dolenti, rossastre, edematose e sanguinanti (genigivorragia).
- Pulpite: infiammazione della polpa dentaria.
- Ascesso dentale: quadro infettivo molto grave con accumulo di pus a livello dentale, con grave dolore, febbre, difficoltà alla deglutizione e alla masticazione, difficoltà alla fonazione. Va trattato subito con terapia antibiotica per evitare che l’ascesso si propaghi a livello sistemico con quadro di sepsi.
Oltre che da un’infezione, il mal di denti può essere causato da:
- Denti scheggiati, consumati e rotti: vengono esposti i tessuti più sensibili del dente con dolore importante e rischio secondario di sovra infezione.
- Denti ipersensibili: alcune persone soffrono di questo problema, con dolore soprattutto al contatto con cibi freddi, caldi, salati, acidi o ricchi di zucchero.
- Bruxismo: digrignamento dei denti continuo ed involontario, che può essere presente anche di notte. Porta ad un precoce consumo dello smalto dentale, con aumento della sensibilità e rischio infettivo.
- Caduta e sostituzione dentale nei neonati: è il tipico quadro neonatale, con mal di denti che si presenta con la comparsa dei primi denti da latte (decidui), e con la loro caduta dove vengono sostituiti da quelli permanenti. Nel neonato e nel bambino piccolo il mal di denti si manifesta con
- gengivite,
- irritabilità,
- pianto,
- astenia,
- rifiuto del cibo,
- agitazione motoria.
- Denti del giudizio: molto frequentemente trovano difficoltà nella loro fuoriuscita in termini di spazio, il che li porta a sviluppare notevole dolore e aumentato rischio di carie e tartaro poiché si creano dei recessi tra i denti del giudizio e i molari, in cui si accumulano particelle di cibo, non raggiungibili dallo spazzolino o dal filo interdentale.
Cause extra-dentali
Molte patologie possono presentarsi col sintomo del mal di denti, le principali sono:
- Otalgia (mal di orecchio): otite esterna e media acute comportano frequentemente la comparsa di mal di denti.
- Mastoidite: infiammazione dell’osso mastoideo che si trova nei pressi dell’orecchio.
- Sinusite: infezione dei seni paranasali; il mal di denti si avrà soprattutto in caso di sinusite a carico del seno mascellare.
- Infarto, angina e altre problematiche cardiache: molto raramente si presentano con mal di denti, che quindi non dovrà essere assolutamente sottovalutato.
- Nevralgia del trigemino: una neuropatia a carico del V nervo cranico, che innerva i territori dentale e facciale inferiore.
- Raramente può essere secondario a grave stress psico-fisico e depressione, o altre patologie psichiatriche.
- Trauma facciale con eventuali fratture.
- Artrosi dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare), che oltre al mal di denti provoca problemi nell’apertura e chiusura della bocca (mal occlusione).
- Tumori a carico del dente e dei suoi tessuti, della mandibola e dell’osso mascellare, nonché dei tessuti facciali: sono la causa più grave di un possibile mal di denti, e in caso di tumori maligni molto aggressivi, la prognosi è infausta.
Diagnosi
Ogni volta che abbiamo mal di denti è sempre opportuno recarsi presso un odontoiatra, la cui visita permetterà di capire quale sia la causa scatenante il dolore e iniziare il trattamento più efficace.
L’odontoiatra dovrà valutare tutte le caratteristiche del dolore, basandosi su:
- Intensità:
- dolore lieve e tollerabile
- o grave e insopportabile.
- Frequenza:
- intermittente durante il corso della giornata
- o continuo senza interruzione.
- Localizzazione:
- molari,
- canini,
- incisivi,
- …
- Esordio:
- progressivo che dura da diversi giorni,
- acuto ed improvviso.
- Accentuazione del dolore con svariati tipi di alimenti.
- Sintomi associati:
- febbre e astenia,
- alitosi,
- gengivorragia (perdita di sangue dalle gengive),
- ingrandimento dei linfonodi loco-regionali (sottomentonieri, mandibolari, laterocervicali, retronucali)
Una volta posto un sospetto clinico grazie ad anamnesi ed esame obiettivo, sarà possibile effettuare alcuni esami strumentali di imaging per confermare la diagnosi.
Si utilizza soprattutto una forma particolare di radiografia chiamata OPT (orto-pan-tomografia) che è la più specifica nello studio della patologia odontoiatrica; in casi particolari potrà essere utile la TC e la risonanza magnetica.
Cura
La cura per il mal di denti è specifica della determinata causa che l’ha provocato.
Frequentemente in caso di carie sarà necessaria una otturazione dentaria.
Per altre patologie più gravi sarà indicata una devitalizzazione dentaria o addirittura un’estrazione.
In caso di placca dentaria e tartaro, può essere utile effettuare la pulizia professionale dei denti (detartrasi), per evitare che nel futuro prossimo si sviluppino carie, tartaro e altre problematiche.
Come trattamento del solo “sintomo mal di denti”, è importante utilizzare per il dolore farmaci antinfiammatori e analgesici FANS come:
- ibuprofene,
- aspirina,
- paracetamolo (come Tachipirina),
- ketoprofene sale di lisina (come Oki),
- naproxene,
- …
previo parere di un medico.
Quanto l’antibiotico per il mal di denti?
Gli antibiotici vengono spesso prescritti dai dentisti sia per il trattamento che per la prevenzione delle infezioni, anche se in realtà le indicazioni per l’uso di antibiotici sistemici in odontoiatria sono limitate, poiché la maggior parte delle malattie dentali e parodontali è gestita al meglio attraverso interventi e misure di igiene orale.
La patologia di competenza odontoiatrica che più comunemente richiede l’assunzione di antibiotici è l’ascesso dentale, una raccolta di pus che può formarsi all’interno dei denti, nelle gengive o nell’osso che mantiene i denti in posizione. È causata da un’infezione batterica, può presentarsi accompagnata da dolore severo e gonfiore, ma come visto nell’articolo la presenza di dolore non indica necessariamente la presenza di un ascesso.
Un altro utilizzo abbastanza comune è la profilassi delle infezioni nei pazienti cardiopatici, prima di un intervento in bocca, ai fini di prevenire lo sviluppo di una pericolosa endocardite (infezione cardiaca).
Una delle molecole di prima scelta in questi casi è l’amoxicillina in associazione all’acido clavulanico (Augmentin, Clavulin, NeoDuplamox, …), ma in alternativa possono essere prescritti medicinali appartenenti ad altre classi di antibiotici (macrolidi, tetracicline, …).
Prevenzione
La prevenzione è forse l’atto più importante da compiere se si vogliono evitare le più comuni patologie odontoiatriche e il conseguente mal di denti. Vediamo gli accorgimenti più importanti da seguire per un’attenta ed efficace prevenzione:
- Evitare o moderare il consumo di tutti quei cibi e bevande che danneggiano lo smalto dentale: la continua assunzione di cibi acidi e di bevande zuccherate o caramelle, aumenta l’erosione dello smalto e porta allo sviluppo di carie e tartaro.
- Praticare una corretta igiene dentale con spazzolino, dentifricio, filo interdentale, collutori. Ricordiamo che i denti vanno lavati almeno 3 volte al giorno dopo i pasti principali, attendendo circa 30 minuti dalla fine del pasto: questo evita infatti che gli acidi dei cibi e lo sfregamento dello spazzolino danneggino troppo lo smalto.
- I bambini, sono tra i consumatori più accaniti di cibi e bevande zuccherate, snack e cioccolate, tutti alimenti ricchi di sostanze acide ed erosive per i denti. È compito dei genitori evitare un uso smodato di questi alimenti per evitare in futuro problemi in termine di carie e tartaro, con comparsa di mal di denti.
- Evitare fumo e alcool: che provocano un’infiammazione cronica della mucosa buccale e dei denti, con ritardata guarigione dei processi infettivi o infiammatori.
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130