Introduzione
Si tira su con il naso, si starnutisce e magari si ha anche mal di gola e una tosse fastidiosa: il raffreddore comune può colpirci tutti, di tanto in tanto.
Il classico raffreddore è un’infezione virale del tratto respiratorio superiore, ossia di naso e gola. Tipicamente non è pericoloso, anche se talvolta viene percepito come tale.
I sintomi caratteristici del raffreddore sono:
- congestione nasale,
- scolo nasale,
- pizzicore in gola,
- starnuti.
A secondo del virus causa del raffreddore, è anche possibile avere:
- tosse,
- riduzione dell’appetito,
- cefalea,
- dolori muscolari,
- scolo retronasale,
- mal di gola.
Negli adulti e nei bambini più grandi, di solito la febbre è assente o scarsa. I bambini piccoli spesso hanno febbre, con temperature di 37,5-39°.
I bambini in età prescolare hanno un rischio maggiore di contrarre frequentemente un raffreddore, ma anche gli adulti sani possono contrarre un paio di raffreddori all’anno; si tratta del più frequente motivo di assenza da scuola dei bambini e dal lavoro degli adulti e i genitori spesso vengono contagiati dai propri figli.
Come far passare il raffreddore?
Non esiste una cura per il raffreddore comune, ma in genere è un disturbo che tende a risolversi spontaneamente entro 7-10 giorni; possono risultare utili i seguenti rimedi:
- riposo,
- bere molto per mantenersi idratati,
- gargarismi con acqua salata tiepida,
- utilizzo di farmaci per automedicazione per dare sollievo ai sintomi.
Raffreddore nel neonato
Bambini e neonati sono soggetti particolarmente a rischio di contrarre raffreddore e altre malattie respiratorie, perchè il loro sistema immunitario è ancora immaturo e più suscettibile alle infezioni.
Anche se può spaventare, in genere il raffreddore non è un grosso problema nemmeno nei neonati, nonostante possa durare un po’ di più rispetto agli adulti (fino a due settimane); può effettivamente capitare che il virus causi complicazioni (otiti, o anche polmoniti), ma non è così frequente.
I sintomi tendono a essere gli stessi dell’adulto (nasino congestionato, starnuti ed eventualmente febbre); in genere non servono trattamenti e la malattia tende a risolversi in modo spontaneo.
In questi casi di norma non sono necessari antibiotici, perchè la causa è virale e non batterica, ma si raccomanda di contattare il pediatra nel caso in cui:
- un neonato con meno di tre mesi manifesti una febbre di 38° o superiore,
- un lattante di età compresa tra 3-6 mesi abbia una temperatura corporea superiore a 39°,
- i sintomi persistano da più di tre settimane,
- i sintomi sembrano migliorare per poi peggiorare nuovamente,
- compaia un dolore toracico o sangue nell’espettorato della tosse,
- compaiano difficoltà respiratorie (rivolgersi in Pronto Soccorso),
- compaiano segni di dolore alle orecchie (pianto inconsolabile, soprattutto notturno),
- si manifesti qualsiasi sintomo dubbio.
Al di là di eventuali rimedi prescritti dal pediatra (come i lavaggi di acqua fisiologica) può essere utile:
- aiutare il neonato a riposare,
- mantenerlo idratato (continuare ad allattare al seno, offrire acqua e altre bevande ai bimbi più grandi),
- umidificare l’aria della sua cameretta o della camera dei genitori per i più piccoli,
- non eccedere con la temperatura ambientale e le coperte.
Cause
Benché i virus in grado di provocare il raffreddore siano più di 100, la causa più frequente è il rhinovirus (dal greco rhin, che significa “naso”), molto contagioso, che secondo alcune stime sarebbe il responsabile di circa il 30-50% di tutti i casi di raffreddore.
I sintomi del raffreddore negli adulti sono anche causati da virus che sono responsabili di altre malattie più gravi. Questi virus sono:
- adenovirus,
- coxsackievirus,
- echovirus,
- orthomyxovirus (compresi i virus influenzali A e B, che causano l’influenza),
- paramyxovirus (tra cui diversi virus parainfluenzali),
- RSV,
- enterovirus.
Fattori di rischio
I virus del raffreddore sono quasi sempre presenti nell’ambiente, ma i seguenti fattori possono aumentare le probabilità di sviluppare i sintomi dell’infezione:
- Età: lattanti e bambini in età prescolare sono particolarmente sensibili al raffreddore perché non hanno ancora sviluppato la resistenza a tanti dei virus possibili causa dell’infezione. Ma non è solo il sistema immunitario a rendere i bambini piccoli vulnerabili, essi passano infatti molto tempo con loro coetanei e spesso ignorano norme igieniche elementari come lavarsi le mani e coprirsi bocca e naso se tossiscono o starnutiscono. Il raffreddore nei neonati può essere un problema perché interferisce con l’allattamento o la respirazione dal naso.
- Sesso. Alcuni referti indicano una predominanza maschile di infezione nei bambini di età inferiore ai 3 anni, che diventa una predominanza femminile nei bambini di età superiore ai 3 anni. Negli adulti, non vi è alcuna differenza evidente nei tassi di infezione tra uomini e donne.
- Immunità: crescendo, si sviluppa la resistenza immunitaria a molti virus causa di raffreddore. Diminuisce così la frequenza di raffreddori rispetto all’infanzia. Tuttavia, sarà sempre possibile ammalarsi se esposti a virus del raffreddore o se si ha un sistema immunitario depresso.
- Stagione: sia i bambini che gli adulti sono più sensibili al raffreddore in autunno e in inverno. Questo avviene perché i bambini vanno a scuola e la maggioranza delle persone trascorre più tempo in ambienti chiusi. Nei climi caldi, in cui non c’è il freddo a tenere la gente al chiuso, il raffreddore è più frequente nelle stagioni piovose.
- L’aria secca (sia in ambienti interni, sia in quelli esterni) può abbassare la resistenza alle infezioni dei virus che causano il raffreddore.
- I fumatori sono associati a maggiori probabilità di raffreddarsi rispetto alle persone che non fumano. I loro sintomi probabilmente saranno più gravi, dureranno di più e con maggiori probabilità provocheranno la bronchite o addirittura la polmonite. Il fumo aumenta il rischio di infezione respiratoria di circa il 50%.
- Le patologie croniche di base, tra cui disturbi anatomici, metabolici, genetici e immunologici aumentano il rischio e la gravità delle infezioni.
- Malattie allergiche che colpiscono il naso o la gola possono aumentare le probabilità di essere infettati dal virus del raffreddore.
Anche se esiste una connessione tra il numero di casi di raffreddore comune e le stagioni autunno e inverno, non vi è alcuna evidenza sperimentale che l’esposizione a basse temperature aumenti le probabilità di contrarre il raffreddore. Inoltre non esistono evidenze che dimostrano che la probabilità di contrarre un raffreddore sia legata alle tonsille o alle adenoidi.
Nonostante quello che si pensa comunemente, quindi, se non indossate la giacca o un maglione quando fa freddo, se ve ne state in mezzo a una corrente d’aria mentre dormite, oppure se uscite all’aperto con i capelli bagnati non necessariamente prenderete il raffreddore.
Il freddo può tuttavia effettivamente rendere il rivestimento interno del naso secco e più vulnerabile alle infezioni virali, così come sbalzi di temperatura e umidità possono mettere in difficoltà le vie respiratorie, ma il raffreddore rimane una malattia causata da un virus e non dal raffreddamento in sé.
Fattori protettitivi
Numerosi studi suggeriscono che le persone che svolgono regolarmente attività fisica contraggono un numero significativamente ridotto di infezioni delle vie respiratorie, come il raffreddore comune; va tuttavia sottolineato che in proposito non c’è ancora unanimità, in quanto non esistono lavori sufficientemente rigorosi che permettano conclusioni certe.
Trasmissione
Il raffreddore è molto contagioso.
Per lo più si diffonde per contatto con goccioline contenenti un virus del raffreddore. Queste goccioline possono anche essere inalate.
Si può prendere il raffreddore quando:
- Un soggetto raffreddato nelle vicinanze starnutisce, tossisce o si soffia il naso e si inalano le goccioline emesse.
- Ci si tocca il naso, gli occhi o la bocca dopo aver toccato qualcosa di contaminato dal virus, come un giocattolo o la maniglia di una porta.
Un soggetto raffreddato è molto contagioso nei primi due o tre giorni di malattia, mentre il raffreddore non è solitamente più contagioso dopo la prima settimana. I sintomi iniziano generalmente 2 o 3 giorni dopo il contatto con il virus (tempo di incubazione), anche se in alcuni casi può passare anche più tempo.
I tassi di infezione sono di circa 50% all’interno della famiglia e 0-50% all’interno delle scuole, questo significa che per la trasmissione è necessario un contatto a lungo termine con individui infetti. Brevi esposizioni ad altri in luoghi come cinema, centri commerciali, case di amici o studi medici sono associati a un basso rischio di trasmissione. Poiché i bambini producono anticorpi per un minor numero di sierotipi, coloro che frequentano la scuola sono i maggiori portatori di infezione da rhinovirus.
Sintomi
L’incubazione è pari a circa 12-72 ore e la completa guarigione di solito avviene entro 7 giorni per gli adolescenti e gli adulti ed entro 10-14 giorni per i bambini.
Occasionalmente, la tosse e la congestione nel bambino si protraggono per 2-3 settimane.
I primi sintomi del raffreddore spesso sono
- bruciore alla gola,
- naso pieno o che cola,
- starnuti.
Differenze legate all’età nella manifestazione dei sintomi sono le seguenti:
- Neonati e bambini in età prescolare – Probabilità di febbre, spesso 38-39°C.
- Neonati e bambini ai primi passi – Possono presentare solo secrezione nasale.
- Bambini in età scolare – Di solito lamentano congestione nasale, tosse e naso che cola.
I bambini raffreddati possono anche avere
- mal di gola,
- tosse,
- mal di testa,
- febbre lieve,
- affaticamento,
- dolori muscolari,
- perdita dell’appetito.
Il muco nasale può essere molto acquoso, oppure più spesso e di colore giallastro o verdastro.
Negli adulti:
- La secchezza o l’irritazione nasale è spesso il sintomo d’esordio.
- Il mal di gola o un’irritazione della gola sono frequenti sintomi iniziali.
- La secrezione nasale può essere chiara e acquosa o muco-purulenta (giallo o verde), la congestione nasale e gli starnuti spesso si intensificano dopo 2-3 giorni.
- È possibile avvertire senso di pressione al volto e all’orecchio, nonché perdita del senso dell’olfatto e del gusto.
- La tosse interessa circa il 30% degli individui infetti, la raucedine il 20% circa.
- Alcuni pazienti possono andare incontro a episodi di vomito innescato da accessi di tosse.
- Possono presentarsi irritabilità o irrequietezza, febbre (rara, quando presente generalmente non è elevata), mentre comune è la presenza di naso arrossato.
- Possibile infine la presenza di linfonodi cervicali lievemente ingranditi, non dolenti.
Quanto dura?
I sintomi del raffreddore di solito compaiono 2 o 3 giorni dopo l’esposizione alla fonte dell’infezione.
La maggior parte dei raffreddori guarisce in una settimana, ma alcuni possono durare fino a 2 settimane, soprattutto nei più piccoli.
Diagnosi
Raffreddore od influenza?
Sintomi | Raffreddore | Influenza |
Febbre | Rara | Usuale; alta (38-39°C, occasionalmente alta, specialmente nei bambini piccoli); dura da 3 a 4 giorni |
Mal di testa | Raro | Comune |
Malessere e dolori generali | Lievi | Usuali; spesso intensi |
Affaticamento, debolezza | A volte | Usuale; può durare fino a 2-3 settimane |
Spossatezza | Mai | Usuale; all’inizio della malattia |
Naso chiuso | Comune | A volte |
Starnuti | Usuali | A volte |
Mal di gola | Comune | A volte |
Dolore al petto, tosse | Da lieve a moderato; tosse secca e stizzosa | Comune; può diventare forte |
Raffreddore, sinusite o allergia?
Segni/Sintomi | SINUSITE | ALLERGIA | RAFFREDDORE |
---|---|---|---|
Pressione/dolore facciale | Sì | Talvolta | Talvolta |
Durata della malattia | Più di 10-14 giorni | Variabile | Meno di 10 giorni |
Scolo nasale | Biancastro o colorato | Trasparente, sottile, liquido | Denso, biancastro o sottile |
Febbre | Talvolta | No | Talvolta |
Cefalea | Spesso | Talvolta | Talvolta |
Dolore all’arcata dentale superiore | Talvolta | No | No |
Alito cattivo | Talvolta | No | No |
Tosse | Talvolta | Talvolta | Sì |
Congestione nasale | Sì | Talvolta | Sì |
Starnuti | No | Talvolta | Sì |
Gravidanza
Il raffreddore è una delle infezioni più comuni in corso di gravidanza; in genere ha decorso assolutamente benigno e si risolve spontaneamente, solo raramente possono insorgere complicazioni quali
- otiti,
- sinusiti,
- faringiti,
- bronchiti
- e polmoniti.
Complicazioni
Il raffreddore guarisce nell’arco di pochi giorni o settimane, a prescindere dall’assunzione di farmaci, ma l’infezione virale può spianare la strada alla contaminazione dell’organismo ad opera di altri agenti infettivi, causanti anche
La sinusite con tosse perdurante è una complicanza frequente. In soggetti sofferenti di asma, bronchite cronica o enfisema, tali condizioni possono peggiorare a causa del raffreddore e il peggioramento dei sintomi può protrarsi anche per parecchie settimane oltre la sua risoluzione.
Dopo un raffreddore, una tosse post-infezione, di solito non produttiva, può persistere per settimane o mesi e impedire di dormire. Questa tosse è stata associata con sintomi di tipo asmatico e può essere trattata con farmaci antiasmatici. Consultare un medico a fronte di una tosse del genere.
Quando chiamare il medico
In generale, i bambini soffrono di più degli adulti per un comune raffreddore e spesso sviluppano complicanze, come infezioni dell’orecchio; di norma un bambino non ha comunque bisogno di essere visitato da un pediatra per un raffreddore, a meno che non presenti uno o più dei seguenti segni o sintomi:
- febbre alta (sopra 39°) o persistente oltre 3 giorni,
- febbre che aumenta ripetutamente oltre i 40°C nei bambini di qualsiasi età,
- sintomi che si protraggono per oltre 10 giorni,
- segni di disidratazione, come urinare meno spesso del solito,
- vomito o dolore addominale,
- sonnolenza insolita,
- forte mal di testa,
- torcicollo,
- difficoltà di respirazione, come respiro accelerato o rantoli,
- pianto persistente,
- tosse persistente,
- pelle di colore bluastro,
- dolore o secrezione da un orecchio,
- alterazioni dello stato mentale (come sopore, irritabilità o convulsioni),
- sintomi simil-influenzali che migliorano, ma poi recidivano con febbre e un peggioramento della tosse,
- peggioramento di una malattia cronica (come il diabete o una cardiopatia).
Un adulto dovrebbe rivolgersi al medico in caso di:
- febbre alta persistente, superiore ai 39°C, con stanchezza e dolori muscolari,
- sintomi che durano per più di 10 giorni o peggiorano invece di migliorare,
- problemi nella respirazione o respiro corto,
- dolore o pressione al petto,
- svenimento o sensazione di stare per svenire,
- confusione o disorientamento,
- vomito grave o persistente,
- grave dolore sul volto o sulla fronte,
- ghiandole molto gonfie nel collo o alla mandibola.
Rimedi: cosa prendere per il raffreddore?
Il tempo è spesso il miglior medico.
Questo modo di dire potrebbe non essere sempre vero ma, nel caso del raffreddore, si avvicina molto alla realtà. I farmaci non sono in grado di curare il raffreddore, ma possono essere usati per alleviare i sintomi come il dolore muscolare, il mal di testa e la febbre.
Per questa ragione è in genere sufficiente fare in modo che l’organismo sia nella miglior condizione possibile per superare l’infezione, attraverso:
- riposo,
- restare al caldo,
- mantenendosi idratati (bere molta acqua).
Prima di vedere i farmaci che è possibile assumere sulla base di un razionale medico, ricordiamo che nel caso del raffreddore l’aerosol si rivela di norma inutile, meglio piuttosto ricorrere ai suffumigi e al loro effetto idratante sulle mucose; nel caso di prescrizione medica, chiarire con il professionista quale accessorio usare (forcella nasale, boccaglio, mascherina) in base all’obiettivo da perseguire.
Se si deve lavorare o andare a scuola in genere questo non è causa di allungamento nei tempi di recupero, ma si raccomanda di lavarsi spesso le mani e usare fazzoletti di carta per ridurre il rischio di trasmissione alle altre persone.
Bambini
Nei bambini i farmaci di prima scelta sono il paracetamolo (Tachipirina®, Efferalgan®, …) o ibuprofene (ad esempio Nurofen Febbre e Dolore) facendo attenzione ai consigli del foglietto illustrativo riguardanti l’età e il peso o, meglio ancora, rivolgendovi al vostro farmacista. È importante ricordare che questi farmaci hanno senso solo nel caso in cui sia necessario dare sollievo a sintomi come senso di malessere, febbre o dolori diffusi, perché sul naso congestionato non hanno alcun effetto.
L’aspirina non dovrebbe mai essere somministrata ai bambini di età inferiore ai 16 anni perché tale uso potrebbe aumentare il rischio di contrarre la sindrome di Reye, una malattia rara ma così grave da rivelarsi talvolta letale.
Per alleviare i sintomi del raffreddore, potreste essere tentati di somministrare a vostro figlio dei farmaci da banco come i decongestionanti e gli antistaminici, ma tenete presente che le prove scientifiche della loro efficacia sono scarse o addirittura assenti. In realtà i decongestionanti possono provocare allucinazioni, irritabilità e irregolarità del battito cardiaco nei neonati, e non dovrebbero essere usati per i bambini di età inferiore ai dodici anni senza un opportuno parere medico.
Adulti
Nel caso di pazienti adulti, oltre a fare ricorso ad eventuali antinfiammatori o paracetamolo per trovare sollievo da febbre e dolori, è possibile ricorrere ai decongestionanti, con l’avvertenza di limitare l’assunzione di quelli locali (spray nasali come Rinazina®, Rinogutt®, Vick Sinex®, …) a pochi giorni di utilizzo; una buona alternativa è rappresentata da formulazioni orali che combinano antidolorifici e decongestionanti, come ad esempio Tachifludec o Nurofen Influenza e Raffreddore. Si tratta di farmaci limitati all’utilizzo nel paziente adulto.
Come dormire con il raffreddore?
Spesso si pone il problema di riuscire a dormire con il naso chiuso; in questo caso può essere utile fare ricorso agli spray decongestionanti alla sera, prima di coricarsi, ricordandosi di limitarne l’uso a pochi giorni.
Si rivelano infine particolarmente utili i cerottini nasali.
Cosa mangiare?
In caso di raffreddore si raccomanda l’adozione di una dieta ricchi di liquidi, per favorire la fluidificazione del muco.
E il famoso brodino caldo? Non c’è alcuna prova che bere un brodino possa curare il raffreddore, ma i malati ci credono ciecamente da più di 800 anni. Perché? Il brodo di pollo contiene un aminoacido (la cisteina) in grado di fluidificare il muco (il gruppo sulfidrilico è in grado di aprire i ponti disolfuro delle glicoproteine nel muco, aumentandone la fluidità e favorendo la clearance muco-ciliare, cioè l’espulsione attraverso le ciglia dell’apparato respiratorio).
Alcune ricerche dimostrano infine, seppure in vitro, che il brodo di pollo contribuisce a tenere sotto controllo i globuli bianchi responsabili della congestione (i neutrofili).
La cosa migliore da fare, però, è non preoccuparsi di mangiare troppo o di morire di fame quando si ha il raffreddore e la febbre; occorre solo fare in modo di mangiare quando si ha fame e assumere molti liquidi, come acqua o succo di frutta, che aiuteranno a reintegrare quelli persi con la febbre e con la produzione di muco. Evitate invece bevande contenenti caffeina, come Coca Cola® e Red Bull®, che aumentano la frequenza di minzione e quindi il rischio di disidratazione.
Perché non si sentono i sapori?
È esperienza comune che durante gli episodi di raffreddore si riduca il senso del gusto, questo succede perché la congestione nasale riduce ovviamente l’olfatto e, poiché la percezione dei gusti è in gran parte legata agli odori, anche la sensazione del sapore viene meno.
Cosa prendere in gravidanza e allattamento?
Non esistendo farmaci specifici per abbreviare il decorso, vengono prescritti solo farmaci sintomatici (per esempio Tachipirina, generalmente considerata sicura in gravidanza), che tuttavia in gravidanza vanno valutati con particolare cautela perché diverse categorie comunemente usate in questi casi (antistaminici, decongestionanti, …) sono controindicate nelle donne incinte.
La terapia antibiotica è in indicata solo in caso di una infezione batterica secondaria accertata e, come profilassi, in casi selezionati.
Antibiotici e raffreddore
Gli antibiotici sono necessari solo se il proprio medico diagnostica un’infezione batterica. Il medico può prescrivere altri farmaci o dare consigli su come alleviare i sintomi del raffreddore, ma gli antibiotici non sono necessari per trattare un raffreddore o uno scolo nasale.
Poiché il comune raffreddore è causato da un virus, gli antibiotici non saranno di nessun aiuto. Quasi sempre uno scolo nasale o un raffreddore guariranno da soli, quindi è meglio aspettare e prendere antibiotici solo se effettivamente necessari. L’assunzione di antibiotici non necessari può essere pericolosa e dare effetti indesiderati come diarrea, eruzioni cutanee, nausea e dolore gastrico. Effetti collaterali più gravi possono verificarsi occasionalmente, per esempio reazioni allergiche potenzialmente mortali, tossicità renale e intense reazioni cutanee.
Ogni volta che si assume o si somministra ad un bambino un antibiotico si aumenta il rischio di rendere resistenti agli antibiotici i batteri abitualmente ospiti dell’organismo (sulla pelle, nell’intestino, in bocca, nel naso,…). I comuni antibiotici non riescono a guarire le infezioni causate da questi batteri resistenti.
Rimedi naturali
Tra gli approcci più efficaci per alleviare il disagio provocato dal raffreddore in bambini ed adulti ricordiamo:
- lavaggi delle narici con acqua fisiologica per alleviare la congestione nasale (sono in vendita in qualsiasi farmacia e vengono anche definite gocce nasali di soluzione salina),
- soffiare regolarmente il naso, ma senza eccedere con la pressione esercitata per evitare un effetto rebound,
- per soffiarsi il naso preferire i fazzoletti di carta,
- utilizzo di un umidificatore per aumentare l’umidità dell’aria,
- unguenti balsamici per i bimbi più grandi e gli adulti,
- caramelle disinfettanti per alleviare il mal di gola (per i bambini di età superiore ai 3 anni e gli adulti),
- un bagno caldo o una borsa dell’acqua calda per alleviare i dolori,
- vapori caldi per facilitare la respirazione,
- adozione di una dieta ricchi di liquidi, per favorire la fluidificazione del muco,
I ricercatori non hanno ancora determinato se l’assunzione di integratori di zinco o di vitamina C possa abbreviare la durata dei sintomi e diminuire la loro gravità, ma dosi massicce assunte quotidianamente possono causare effetti collaterali.
I risultati della maggior parte delle ricerche riguardanti i rimedi erboristici, come ad esempio l’echinacea, sono negativi oppure poco convincenti; inoltre finora sono stati realizzati pochi studi scientifici con una progettazione corretta riguardanti i bambini.
Ad oggi le evidenze disponibili sull’utilità di assumere integratori probiotici (fermenti lattici) per la prevenzione di raffreddore e altre malattie respiratorie sono deboli, anche se per certi versi interessanti e promettenti.
Consultatevi con il medico prima di somministrare a vostro figlio un qualsiasi rimedio erboristico, oppure una dose superiore a quella giornaliera raccomandata (RDA) di una qualsiasi vitamina o integratore.
Se fumate sarebbe opportuno fare il possibile per smettere o ridurre, almeno durante la malattia; il fumo può irritare ulteriormente la gola e aumentare la tosse.
Prevenzione
Non esiste alcun vaccino che possa prevenire i raffreddori, perché sono molti i virus che possono provocarli. Per diminuire il rischio è possibile:
- Cercare di stare lontano dai fumatori o dalle persone raffreddate. I virus possono percorrere fino a tre metri e mezzo nell’aria quando una persona raffreddata tossisce o starnutisce e il fumo passivo può predisporre bambini ed adulti al contagio.
- Evitare per quanto possibile i luoghi chiusi e affollati.
- Evitare tutti i fattori causa di indebolimento delle difese delle vie respiratorie superiore, come ad esempio (alcolici, sigarette, esposizione a fumi o polveri irritanti).
- Lavarsi le mani accuratamente e con frequenza, soprattutto dopo essersi soffiati il naso.
- Coprirsi il naso e la bocca quando si tossisce o starnutisce.
- Non usare gli stessi asciugamani o stoviglie di chi ha il raffreddore e non bere dallo stesso bicchiere, lattina o bottiglia di altre persone: non si può sapere in anticipo se qualcuno si è preso un raffreddore e sta già diffondendo il virus.
- Non usare i fazzoletti già usati da altri.
Infine ricordiamo che, per quanto spesso sottovalutato, uno stile di vita sano è realmente il miglior modo per proteggersi dai piccoli e grandi malanni da raffreddamento; un’alimentazione ricca di frutta e verdura, accompagnata dalla pratica regolare di attività fisica, è sicuramente la strategia migliore per prevenire il raffreddore, oltre ovviamente alle ben più temibili malattie cardiovascolari e oncologiche.
Fonti e bibliografia
Le domande più frequenti
Cosa prendere per curare il raffreddore?
Tra i più comuni ricordiamo:
- decongestionanti spray (come Rinazina e Narhimed, da usare per non più di 4-5 giorni),
- decongestionanti ad uso orale, spesso associati ad antidolorifici/antinfiammatori (come ad esempio Tachifludec e Nurofen Influenza e Raffreddore),
- lavaggi nasasali con acqua fisiologica.
Si raccomanda di valutarne l'assunzione con il proprio farmacista, in quanto tutti i medicinali possono avere interazioni ed effetti indesiderati.
Come far passare il raffreddore?
Quanto dura un raffreddore?
La maggior parte degli episodi in genere si risolvono entro una settimana, più raramente possono persistere per due settimane (soprattutto nei bambini).
Cosa fare per il raffreddore?
- riposare e stare al caldo,
- bere adeguatamente per favorire l'eliminazione del muco.
Purtroppo non esiste modo per accellerare la risoluzione dell'infezione.
Come dormire con il raffreddore?
Quando ci siano problemi a riposare adeguatamente a causa della congestione nasale è possibile ricorrere ai cerottini nasali e, limitatamente a pochi giorni, ad eventuali spray decongestionanti.
Come capire se è allergia o raffreddore?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Ok ho preso il nurofen .
?
Ma secondo lei quella roba tipo tachiflu vivin c funziona?
Per il raffreddore esistono solo rimedi sintomatici, la terapia vera non esiste, guariamo da soli formando gli anticorpi specifici, e ci vuole tempo perché l’infiammazione si risolva; la congestione nasale può essere alleviata con terapie mirate tipo aerosol, con mucolitici e antinfiammatori che possono migliorare la situazione locale almeno per un pò di tempo, essendo terapia locale è la più efficace rispetto ad assumere un antinfiammatorio per os.
Può andar bene aereosol con prontinal e broncovaleas? Può dirmi il dosaggio ?
Grazie
Mi dispiace, ma non possiamo avallare/consigliare farmaci.
Il medico mi ha prescritto assoral 300 mg 1 al giorno per 3 giorni ( ma non è poco per degli antibiotici solo 3 g?)
E aereosol da fare con clenin.
Volevo inoltre chiedere io sto curando epididimite con un antibiotico specifico ho letto che assoral funziona anche per infezioni a carico dei genitali non è che va in contrasto con l’altro?
Poi leggo che si usa per infezioni bronco-polmonari
Salve , per quale motivo le è stato prescritto assoral? Verosimilmente per una lieve infezione delle prime vie aeree è sufficiente una terapia breve. Che antibiotico sta già assumendo?
Quali sono i migliori farmaci per far passare subito il raffreddore?
Purtroppo non esiste al mondo farmaco per ridurre la durata del raffreddore, che essendo di natura virale deve fare il suo corso; l’unico approccio che si può tentare è quello di assunzione di farmaci sintomatici, per avere sollievo dai sintomi.
E se si prende un antibiotico?
Sarebbe inutile, gli antibiotici agiscono sui batteri, non sui virus (e il raffreddore è causato da un virus).
Ieri leggevo su un vecchio Focus che tecnicamente esporsi al freddo non è causa di raffreddore, ma com’è possibile?
Verissimo.
Il raffreddore è causato da un contagio da parte di un virus, che nulla ha a che vedere con il freddo in sé (che al limite potrebbe abbassare un pochino le difese immunitarie favorendo l’infezione).
Mi prendo almeno 10-12 raffreddori all’anno e il mio medico sa solo dirmi che sarà un po’ di immunodepressione dovuta allo stress; sicuramente ha ragione, sono molto stressata, ma non c’è nulla che io possa prendere per aumentare le mie difese (sento parlare di propoli, echinacea, …)?
Purtroppo non esiste nulla che funzioni davvero in questo senso, né tra gli integratori, né tra i farmaci.
Se gli antibiotici non servono, cosa si può usare per accorciare il più possibile il decorso del raffreddore? Anche con ricetta non è un problema…
Purtroppo non esiste alcun farmaco in grado di velocizzare la guarigione, ma solo medicinali sintomatici in grado di dare sollievo ai sintomi; da un punto di vista più generale uno stile di vita sano (alimentazione, attività fisica, …) permette di mantenere il sistema immunitario in perfetta efficienza e ridurre quindi il numero di episodi/anno, nonché la durata di raffreddori, influenza, sindromi para-influenzali, …