Tonsillectomia, operazione a tonsille in adulti e bambini

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Introduzione

Le tonsille sono due ghiandole collocate sui lati della parte posteriore del palato che fanno parte del sistema immunitario e che, in quanto tali, contribuiscono a combattere le infezioni.

La tonsillectomia è l’intervento chirurgico di asportazione delle tonsille; in alcuni casi accompagnata dall’adenoidectomia (rimozione delle adenoidi), si tratta di un intervento chirurgico molto comune e sicuro, il secondo in ordine di frequenza nei bambini, che tuttavia in alcuni casi si rivela necessario anche per i pazienti adulti.

Può contribuire alla prevenzione dei mal di gola frequenti se di origine batterica, ma può anche ridurre la probabilità di infezioni dell’orecchio medio. La tonsillectomia e l’adenoidectomia non vengono sempre eseguite in un unico intervento, a seconda dei casi può essere necessaria solo una delle due procedure.

Nel caso degli adulti si tratta purtroppo di un intervento piuttosto doloroso.

In questo articolo ci concentreremo in particolare sulla rimozione delle tonsille, che in alcuni casi possono gonfiare talmente tanto da arrivare a toccarsi fra loro (tonsille ipertrofiche).

Perchè togliere le tonsille

Nella maggior parte dei casi la tonsillectomia viene eseguita a seguito di episodi ripetuti di tonsillite, ossia l’infezione della gola o, più precisamente, delle tonsille. La tonsillite di solito provoca

  • mal di gola severo,
  • febbre,
  • deglutizione dolorosa e difficile.

Rispetto al passato, quando si tendeva molto più facilmente a optare per l’intervento, oggi le indicazioni alla chirurgia sono più limitate. Prima di prendere in considerazione l’intervento si attende che si verifichino alcune condizioni, come ad esempio:

  • una tonsillite batterica acuta ricorrente che si ripeta 5 o più volte all’anno e solo se i sintomi sono di gravità tale da interferire con le normali attività quotidiane (scuola o lavoro) e se perdurano da almeno 12 mesi;

o secondo le linee guida inglesi

  • ripetuti episodi di tonsillite che si rivelino debilitanti per il paziente o che non rispondano più ai tradizionali antibiotici,
  • e/o in particolare almeno:
    • sette episodi nell’anno passato,
    • oppure cinque o più episodi in ciascuno dei due precedenti anni,
    • oppure tre o più episodio all’anno nei tre precedenti anni.

Oppure si può propendere per l’intervento in caso di:

  • bambini con sindrome dell’apnea ostruttiva (nei quali il flusso respiratorio può ridursi o interrompersi durante il sonno a causa del restringimento dello spazio faringeo) in caso di sonno molto disturbato e riscontri obiettivi (esami di laboratorio e strumentali) che consentano di stabilire la gravità della condizione;

Intervento

L’intervento di tonsillectomia dura circa 30-45 minuti e viene eseguito in anestesia generale: il paziente viene quindi addormentato, sia nel caso degli adulti che dei bambini.

Il chirurgo può asportare le tonsille e/o le adenoidi in diversi modi e ad oggi non esiste un metodo in assoluto migliore; fra le possibili tecniche ricordiamo

  • dissezione a freddo (la tecnica classica, vecchia di 100 anni, ma ancora oggi usata seppure con ovvie modifiche rispetto al passato),
  • diatermia,
  • radiofrequenza, in cui il calore è generato da radiazioni elettromagnetiche,
  • bisturi armonico a ultrasuoni,
  • coagulazione ad argon plasma,
  • vari tipi di laser.

Ogni tecnica ha vantaggi e svantaggi, ma da un punto di vista generale i risultati in termini di sicurezza, risultati e convalescenza sono paragonabili e la scelta è quindi spesso una semplice preferenza del chirurgo, fondata sulla propria esperienza.

Dopo l’intervento

  • A seguito dell’intervento di tonsillectomia è del tutto normale avvertire dolore a livello della gola, dolore che può durare anche più di una settimana (soprattutto nel caso degli adulti, mentre i bambini mostrano in genere tempi di recupero più rapidi); vengono ovviamente prescritti efficaci antidolorifici per tenerlo sotto controllo. Ai classici antinfiammatori non steroidei vengono in genere preferite alternative come il paracetamolo (Tachipirina®), l’associazione tra paracetamolo e codeina (Tachidol®, CoEfferalgan®) e oppiacei, perché non interagiscono con la coagulazione. L’intensità del dolore è variabile, può essere maggiore al mattino e diminuire nel corso della giornata, quando si assumono gli analgesici e si mantiene la gola idratata alimentandosi e bevendo, per poi peggiorare di nuovo alla sera, soprattutto nei primi tre giorni dopo l’intervento. Gli analgesici vanno somministrati al momento giusto: è importante somministrarli ogni 4-6 ore (di giorno e di notte), come prescritto dal medico, soprattutto per i primi 2-3 giorni. Le ricerche dimostrano che, se le dosi sono regolari, si riesce a tenere sotto controllo meglio il dolore anziché aspettare che il male si aggravi per cercare di combatterlo. Le medicine andrebbero somministrate mezz’ora o 45 minuti prima dei pasti, in modo da lasciar loro il tempo di funzionare e di facilitare la deglutizione.
  • Anche la deglutizione può diventare dolorosa, ma rispettando i tempi suggeriti dall’ospedale è opportuno mangiare anche cibi solidi perché aiuterà a velocizzare il recupero.
  • È normale che la zona dalla quale sono state asportate le tonsille si ricopra di una spessa patina biancastra; si tratta di fibrina e non di placche batteriche, una sostanza prodotta dall’organismo nel normale processo di guarigione, sotto la quale la ferita cicatrizza. Va tassativamente evitata qualsiasi manovra per tentare di rimuoverla, pena una possibile emorragia anche grave.
  • Altrettanto prevedibile è lo sviluppo di una leggera febbre per qualche giorno.
  • Dopo l’intervento, molti pazienti soffrono anche di mal d’orecchie, soprattutto quando deglutiscono. Questo avviene perché l’orecchio e la gola hanno in comune un nervo sensoriale e c’è un condotto che collega l’orecchio alla gola, all’interno del quale passa l’aria. Possono inoltre verificarsi spasmi mascellari (movimenti incontrollati della mascella), perché i muscoli di quella zona sono stati coinvolti durante la preparazione e l’intervento. Masticare un chewing-gum può contribuire ad alleviare il dolore alla mascella. Può essere presente anche male al collo.
  • I punti di sutura applicati andranno incontro a dissoluzione spontanea nelle tre settimane successive e non devono essere rimossi manualmente.
  • La voce potrebbe modificarsi leggermente dopo l’intervento, perché nella gola si libera lo spazio in precedenza occupato dalle tonsille ed eventualmente dalle adenoidi. Il cambiamento della voce potrebbe essere definitivo, oppure la voce potrebbe ritornare alla normalità dopo un po’ di tempo.
  • Potrà persistere un problema più o meno grave di alitosi (alito cattivo) fino a guarigione, ossia per qualche settimana.
  • Dopo l’intervento, se la gola è gonfia, si può iniziare a russare, ma questo fastidioso effetto collaterale dovrebbe scomparire nel giro di due settimane. Dormire su un cuscino più alto e usare un umidificatore sono due strategie utili per diminuire il gonfiore alla gola.

Sanguinamento

Il sanguinamento dopo un intervento alle tonsille è un’evenienza piuttosto comune, che può verificarsi fino a 10 giorni di distanza dall’intervento; si stima che si verifichi in un caso su 100 tra i bambini e fino a 1 su 30 negli adulti. Il rischio di emorragia è maggiore in due momenti: subito dopo l’intervento e da 7 a 10 giorni dopo l’intervento, quando la crosta può staccarsi.

In genere piccole tracce di sangue non sono un problema perché spesso destinate a auto-limitarsi; fare gargarismi con acqua fredda può aiutare, in quanto il freddo causa vasocostrizione e ne limita quindi la fuoriuscita.

Per prevenire le emorragie è consigliabile evitate di tossire, soffiare il naso, schiarirsi la gola e sputare. Se necessario pulite il naso con un fazzoletto, senza far soffiare il bimbo soffiare. Se starnutisce consigliategli di farlo a bocca aperta ed emettendo un suono, per prevenire l’eccessiva pressione all’interno della gola.

Anche nell’ottica di prevenire questa possibile complicazione in genere ai classici farmaci come l’ibuprofene vengono preferite molecole senza attività antinfiammatoria, ma con solo una spiccata azione antidolorifica; è peraltro recente un interessante articolo pubblicato su una rivista nel network JAMA, che dimostrebbe come la molecola non aumenterebbe tanto la frequenza di comparsa del problema, quando la sua gravità ed aumentando di fatto il numero di trasfusioni necessarie.

Nel caso di sanguinamento importante rivolgersi in Pronto Soccorso.

Convalescenza

È importante garantire al paziente una quantità sufficiente di liquidi: tenere la gola idratata diminuisce il dolore e il disagio e previene la disidratazione (ovvero la perdita eccessiva di liquidi dell’organismo, una condizione davvero pericolosa). In caso di vomito non assumete liquidi per un’ora e riposate.

È possibile usare un umidificatore (soprattutto di notte) per diminuire la sensazione di gola secca e il mal di gola che compaiono al mattino. Utile dormire con diversi cuscini, tenendo la parte superiore del corpo sollevata si riuscirà a respirare e deglutire meglio.

Viene in genere considerato un certo periodo di convalescenza a casa da scuola per i bambini per ridurre il rischio di infezioni da altri bambini. Per una completa guarigione sono necessarie da due a tre settimane. La guarigione completa si ha quando non c’è più alcuna crosta nella parte posteriore della gola.

Evitate tutte le attività che si svolgono a testa in giù (ginnastica, quadro svedese, ecc) per tre settimane dopo l’intervento: in questo modo diminuirete considerevolmente il rischio di emorragia.

Alimentazione e dieta

L’aspetto più importante per il recupero del paziente è bere abbondantemente, già a partire dalle prime ore a seguito dell’intervento (da quando non sia più presente l’eventuale nausea causata dall’anestesia).

La ripresa dell’alimentazione deve avvenire in modo molto graduale, sia per gli adulti che per i bambini, seguendo sopratutto all’inizio queste indicazioni (fonte: Ospedale Bambino Gesù):

  • tutti gli alimenti debbono essere assunti a temperatura ambiente;
  • sono da evitare, in ogni caso, cibi e bevande caldi e/o bollenti, che possono facilitare l’insorgenza di una emorragia;
  • in un primo tempo si può iniziare con l’assunzione di liquidi (acqua zuccherata, thè, camomilla, succo di frutta); successivamente si può passare ad una pastina in brodo vegetale, purè, semolino;
  • nei giorni seguenti l’intervento si dovranno preferire cibi morbidi e facilmente ingoiabili;
  • dovranno essere evitati cibi piccanti, troppo salati o bevande aspre (spremute di agrumi);
  • è da evitare l’uso del ciuccio, del biberon o della cannuccia.

Quanto prima il paziente riesce a riprendere a mangiare e masticare, tanto più rapido sarà il tempo di recupero (fonte: entnet.org); talvolta i pazienti possono essere riluttanti a mangiare a causa del dolore, quindi entro certi limiti può essere normale andare incontro a una perdita di peso di qualche chilo.

Quando vostro figlio avrà più appetito e sempre attenendosi alle indicazioni fornite dall’ospedale aggiungete alimenti morbidi o a base di latte, ad esempio:

  • mele grattugiate o ridotte in purea,
  • cereali ammorbiditi nel latte,
  • gelato,
  • frullati (per berli usate un cucchiaio e non una cannuccia),
  • purè di patate,
  • budino,
  • yogurt bianco.

I liquidi sono più importanti degli alimenti. Accertatevi che vostro figlio beva abbastanza da urinare almeno una volta ogni 8 ore.

Assicuratevi di tagliare tutto in pezzi molto piccoli e consigliate a vostro figlio di masticare bene. Continuate questa dieta per due settimane dopo l’intervento o fino alla completa guarigione.

Ecco alcune idee di alimenti facilmente masticabili.

Consigliato Sconsigliato
Pane morbido Pane tostato
Focaccine morbide o pane tostato (senza crosta), inzuppati nel latte o nello sciroppo Focaccine o fette biscottate croccanti
Uova strapazzate o sode Alimenti fritti
Farina d’avena, altri cereali inzuppati nel latte Cereali croccanti
Minestra o minestrone
Pasta, riso, panini al formaggio
Hamburger teneri; carne rossa, carne bianca o pesce bolliti Carne rossa, carne bianca o pesce, tagliati spessi e troppo cotti
Latte Biscotti
Budino, mousse, crema pasticciera Cracker
Gelato Salatini
Frullati, frappé Patatine
Yogurt bianco Popcorn
Ricotta Noci
Panini (senza crosta):
  • burro e marmellata

  • formaggio molle
  • tonno
Toast
Verdure cotte Verdura e pomodori crudi
Purè di patate, patate bollite
Mele grattugiate o ridotte in purea Agrumi
Banane, frutta sciroppata, anguria senza semi Frutta fresca croccante
Succhi di frutta Spremute di agrumi
Bevande non gasate Bevande gasate
Caramelle gelatinose senza zucchero

Pericoli

I rischi e le complicazioni sono quelli normalmente collegati all’anestesia e agli interventi chirurgici, che chirurgo e anestesista illustreranno nel dettaglio prima dell’operazione.

Tra i rischi specifici dell’intervento di tonsillectomia e/o adenoidectomia troviamo:

  • emorragia (circa 2 bambini su 100), che potrebbe richiedere un secondo intervento (un bambino su 100 circa),
  • infezione,
  • danni ai denti,
  • rischi legati all’anestesia.

Quando chiamare il medico

Recatevi al pronto soccorso se:

  • si verifica un’emorragia,
  • c’è del sangue nel vomito o il vomito è di colore rosa,
  • il naso sanguina,
  • il dolore impedisce di assumere i farmaci,
  • avete problemi ad assumere i farmaci prescritti.

Chiamate il medico se:

  • I farmaci analgesici, somministrati seguendo la prescrizione, non sono efficaci.
  • Il bambino ha mal di stomaco o vomita per più di un giorno.
  • Il bambino ha la febbre a più di 38.3° C.
  • Il bambino presenta i sintomi della disidratazione:
    • Occhi infossati
    • Labbra secche e incollate
    • Non urina da più di otto ore
    • Non piange perché non ha lacrime

Un’esperienza reale

Riporto di seguito le parole di una gentilissima lettrice, che ha descritto nei dettagli cosa si prova davvero nel sottoporsi ad un intervento di tonsillectomia; fra parentesi quadre alcune mie considerazioni.

Venerdì scorso, 2 dicembre 2011, mi hanno asportato le tonsille in seguito ad una tonsillectomia. L’anestesia è totale quindi non sentite assolutamente nulla! Il problema è appena ripresi dall’anestesia, ma non vi preoccupate in quanto appena vi lamentate vi fanno un calmante forte endovenoso!

Ci vorrano alcuni giorni per smaltire l’anestesia… io tutt’oggi, che sono passati ben 6 giorni, sono mezza addormentata, anche se ho ripreso a fare qualcosina per casa già da ieri…

[Ritengo personalmente che la stanchezza sia probabilmente dovuta all’insieme anestesia-stress-intervento, più che all’anestesia in sè, ma la sostanza non cambia. ndAdmin]

Il primo giorno il dolore c’è, ma non da spaventare… Le prime due ore dopo l’intervento non si deve assolutamente bere… Passate le prime due ore mi hanno portato il gelato che sinceramente sotto l’effetto dell’anestesia non ho fatto in tempo a mandare giù due cucchiaiate che mi sono riaddormentata 🙂 … Mi sono ripresa dopo 4 ore di sonno, affamata, ed ho mangiato la frutta omogeneizzata piano piano, perché la gola fa un po’ male… Poi ci si abitua…

Il secondo giorno, il 3 dicembre, mi hanno dimesso… Quindi come vedete, salvo complicazioni, non è così spaventoso… Pensate che eravamo 15 persone operate nello stesso giorno, partendo da 18 mesi a 33 anni, e siamo stati dimessi tutti!

Sintomi? Lingua gonfia, gola infiammata, mal di testa, non si riesce a mettere a fuoco bene in seguito all’anestesia, mal di cervicale… tutto sopportabile!

Per le mamme preoccupate: non è una passeggiata, lo so, ma vi assicuro che i bambini si riprendono prima dei adulti… All’inizio li vedevo piangere e lamentarsi… Piccole stelle! … Ma già verso pomeriggio passeggiavano lungo il corridoio sorridendo e parlando a modo loro… 🙂

Arrivata a casa ho continuato a fare la cura antibiotica ed assumere degli antiemorragici come mi aveva prescritto il medico chirurgo. Al bisogno ho preso Tachipirina come antidolorifico… Mi sono stati sconsigliati gli antinfiammatori in quanto provocano sanguinamenti, per carità! Solo Tachipirina. [Tachipirina è poco conosciuta come analgesico, ma è in realtà un ottimo antidolorifico che, pur non avendo azione antinfiammatoria, è in generale meglio tollerata che gli antinfiammatori classici. ndGuidoCimurro]

Mangio tutto frullato come i bimbi piccoli… Il dolore c’è, aumenta leggermente verso il terzo giorno perché vengono coinvolte anche le orecchie… Ma resta comunque tutto nella norma…

Sapete quel’è la cosa più fastidiosa in questa facenda? Mo’ arriva il bello!

Dopo l’intervento, asportate le tonsille, il chirurgo applica delle garze emostatiche che iniziano da subito a stimolare la produzione di una mucosa spessa 2 mm di colore bianco–giallastro, sapore orribile e odore non gradevole! 🙁

Siccome nessuno mi aveva parlato, ho subito contattato il medico che mi ha spiegato che si tratta di fibrina e che serve alla cicatrizzazione (è come un cerotto naturale in parole povere) che la gola sviluppa in seguito a questa sostanza cicatrizzante applicata dopo l’asportazione per chiudere i vasi sanguigni.

Già da ieri, che era il quinto giorno, vedo che inizia a staccarsi sull’ugola… Questa per me è la parte più fastidiosa…

L’igiene orale è fondamentale: consiglio già da subito, con l’aiuto di una spatola pulisci-lingua che si trova in farmacia (all’inizio sulla punta perché non possiamo aprire da subito le mandibole) di asportare la patina che si deposita sulla lingua… Vi assicuro che vi sentirete già da subito più freschi… Continuate a farlo almeno tre volte al giorno e vedrete che man mano resterà meno carica… Non capisco perché i medici non ci parlano per niente dell’igiene… Io lo faccio ogni volta che mi lavo i denti… Ricordate che la lingua è una delle principale cause dell’alito cattivo! Essenziale anche il filo interdentale… Oltre ad un’accurata pulizia con lo spazzolino e dentifricio magari non mentolato forte perché può bruciare all’inizio… Io ne uso uno a base di liquirizia che rinfresca e toglie un po’ quel sgradevole sapore dovuto alla presenza della fibrina.

Sono da evitare i bagni ed alimenti caldi in quanto favoriscono l’emorragia…

Spero di esservi stata d’aiuto… Ho letto con piacere i vostri commenti e sono un po’ dispiaciuta che nessuno riesca a trovare tempo per spiegare cosa accade nei giorni successivi in seguito a questo semplice (ma col recupero lungo) intervento!

Vi auguro a tutti tantissima salute ed alle mamme che devono andare incontro all’intervento dei proprio bambini auguro tanta calma, perché una volta tolte il piccolino non si ammalerà più con la frequenza di prima… Ho un nipotino che all’età di 5 anni ha dovuto subire questo intervento alle tonsille e ad oggi non si è più ammalato… Qualche raffreddore con poca febbre sotto i 38 °C, ma mai come prima oltre i 40 °C!

Fonti e bibliografia

Le domande più frequenti

Perché e quando si tolgono le tonsille?

Può essere consigliato l'intervento di rimozione delle tonsille (tonsillectomia) quando gli episodi di tonsillite (mal di gola) siano frequenti ed invalidanti (i principi cambiano leggermente a seconda delle linee guida consultate, ma ad esempio quelle ministeriale indicando almeno 5 episodi in un anno).
Rispetto al passato la tendenza è verso una riduzione del numero di interventi, da limitare ai casi più gravi.
È inoltre possibile valutare l'intervento nel caso di tonsille ipertrofiche (ingrandite), tali da causare difficoltà respiratorie (per esempio di notte, con la conseguente comparsa di russamento a apnee notturne).

Quanto dura l'intervento?

La durata può cambiare leggermente a seconda della tecnica usata, ma mediamente 30-45 minuti.

Che anestesia si usa?

Viene in genere condotto in anestesia generale.

Dopo l'intervento di tonsillectomia dopo quanto cade l'escara?

L'escara, una sorta di tessuto cicatriziale che ricopre il distretto operato, cade a distanza di 12-14 giorni dall'intervento. Fonte: https://francescopilolli.it/tonsillectomia/

Cosa mangiare dopo l'intervento?

La dieta post-intervento prevede una reintroduzione molto graduale degli alimenti solidi, che passerà attraverso diversi step (dieta liquida, alimenti morbidi, alimenti solidi). Si può fare riferimento all'articolo per maggiori dettagli, ma il piano di alimentazione completo delle tempistiche verrà comunque fornito in ospedale.
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Domande e risposte
  1. Dottore buongiorno, 2 mesi e mezzo fà sono stato sottoposto a un’ intervento chirurgico di settoturbinoplastica bilaterale+tonsillectomia+faringoplastica laterale mod con tecnica Barbed. Tutto bene come post operatorio, solo che dopo un 15 giorni più o meno, ho iniziato a sentire i gusti degli alimenti completamente diversi sia il dolci che il salato addirittura con gusti nauseanti pressochè amari. La mia domanda è …può essere considerato normale dopo questo tipo di intervento? Se è si quanto può durare?…In attesa ringrazio gentilmente per l’ attenzione. A presto

    1. Dr. Roberto Gindro

      Lo segnali al medico, le cause possono essere banali (candidosi orale? congestione nasale?), ma va verificato.

    2. Grazie mille dottore

  2. Buonasera dottore mia figlia ha fatto una visita e mi hanno consigliato di farla operare entro fine anno d’urgenza,mi hanno detto a Firenze me lo avrebbero fatto.
    Adesso mi hanno detto che per quest’anno non c’è posto.
    La bambina va sempre in apnea notturna e di giorno respira sempre a bocca aperta,sta soffrendo molto.
    Volevo chiederti se conoscevi un ospedale che potevano operarla subito.
    Ti lascio il numero di telefono xxxxxxxxxxx.
    Spero di avere qualche risposta

    1. Dr. Roberto Gindro

      Parla del Meyer?
      Purtroppo non conosco le liste d’attesa, ma provi a sentire il Gaslini di Genova o il Regina Margherita di Torino, sono due centri di eccellenza per la pediatria.

  3. Dopo una tonsillectomia non si prendono più mal di gola?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sicuramente non si sviluppano più tonsilliti con la stessa frequenza ed entità di prima, ma è comunque possibile manifestare infezioni ed infiammazioni delle prime vie respiratorie.

  4. Il mio farmacista mi ha detto di prendere Augmentin dopo i pasti, ma dentro leggo di prenderlo prima. Cosa devo fare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Preferibile prima, per ridurre il rischio di effetti collaterali gastrointestinali.

  5. Quante volte al giorno posso spruzzare Froben spray?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se parliamo di un adulto la posologia prevista è di due spruzzi tre volte al giorno.