Calcoli tonsillari e tonsille criptiche: cause, sintomi e cura

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Introduzione

I calcoli tonsillari (o tonsilloliti) sono accumuli di materiale duro che si formano nelle fessure delle tonsille, le due masse di tessuto linfatico situate nella parte posteriore della gola; derivano dalla progressiva aggiunta di cellule morte, batteri, muco, detriti alimentari, sali di calcio e altri minerali che possono andare incontro a fenomeni di calcificazione e formazione di veri e propri “sassolini”.

Quando non mineralizzati, la semplice presenza di detriti è nota come tonsillite caseosa cronica.

Tra i sintomi più comuni, ma non necessariamente presenti, figurano alitosi, sensazione di corpo estraneo, disagio nella deglutizione.

La scoperta avviene in genere per osservazione diretta delle formazioni di colore biancastro, da parte del paziente stesso o di un medico (eventualmente durante una visita condotta con altri scopi).

Hanno tendenzialmente natura benigna e, soprattutto in assenza di sintomi, non è necessaria alcuna terapia.

Di solito sono benigni, quindi se i calcoli tonsillari non disturbano il paziente, non è necessario alcun trattamento, che a seconda dei casi può tuttavia consistere in:

  • rimozione manuale,
  • estrazione chirurgica (eventualmente con tonsillectomia, se necessario).
Calcolo tonsillare

Shutterstock/chaiwat wongsangam

Cause

Le tonsille sono linfonodi situati in gola con funzione difensiva, hanno cioè il compito di proteggere l’organismo da agenti patogeni (batteri, virus, funghi) che possono invadere i tessuti circostanti arrivando da naso e bocca.

Le tonsille sono piene di fessure in cui batteri e altri materiali, comprese le cellule morte e il muco, possono rimanere intrappolati; quando questo accade i detriti accumulati possono concentrarsi in formazioni bianche che possono andare incontro a calcificazione. Il meccanismo esatto di formazione rimane da chiarire, ma sembrano derivare dall’accumulo di materiale alimentare trattenuto all’interno delle cripte (anse naturali presenti sulle tonsille), che vanno poi inevitabilmente incontro a fenomeni di decomposizione da parte della flora batterica e fungina presente in bocca.

Sebbene siano più comunemente osservati nelle tonsille palatine, possono verificarsi anche nelle adenoidi, nelle tonsille linguali e nelle tonsille tubariche.

Tonsille criptico caseose

Le tonsille umane sono ricoperte da uno specifico tessuto stratificato che estende la propria superficie attraverso la formazione di cripte tonsillari profonde e parzialmente ramificate, che si possono immaginare come anfratti e cavità che rendono irregolare la superficie. Le cripte  hanno lo scopo di aumentare la superficie di contatto tra il materiale esterno e il tessuto linfoide, che in virtù del proprio ruolo difensivo.

Questa sorta di increspatura che riveste tutta la tonsilla può tuttavia fungere da accumulatore di materiale alimentare (nel momento in cui viene deglutito) e le colonie batteriche che lo aggrediscono possono nel tempo causare l’insorgenza di cattivo odore e la calcificazione dei detriti.

In molti pazienti quello che si osserva è un processo infiammatorio cronico (tonsillite cronica) che favorisce una più estesa e profonda formazione di cripte.

Sintomi

I calcoli tonsillari spesso non causano alcun tipo di sintomi, ma rappresentano un importante fattore di rischio per l’alitosi (alito cattivo), derivante dal materiale alimentare in decomposizione.

L’odore può risultare particolarmente sgradevole in quanto vengono emessi composti volatili solforati e gas derivati, composti maleodoranti prodotti durante il metabolismo batterico che ricordano l’odore di uova marce.

Alcuni pazienti possono inoltre lamentare

Potrebbe anche venire avvertita una sensazione di corpo estraneo nella parte posteriore della gola.

Diagnosi: e se fosse un tumore?

La diagnosi è spesso clinica, derivante dall’ispezione visiva delle tonsille, ma può anche essere frutto del caso (talvolta vengono rilevati come reperti in esami di imaging richiesti per altre ragioni).

La diagnosi differenziale deve essere posta con condizioni quali:

  • tonsilliti acute e croniche,
  • ipertrofia tonsillare (ingrandimento cronico delle tonsille),
  • ascessi peritonsillari (accumulo di pus),
  • corpi estranei,
  • fleboliti (piccole calcificazioni che si formano in genere sulle pareti delle vene),
  • ossa o cartilagini ectopiche,
  • linfonodi,
  • altre lesioni.

La diagnosi differenziale dei tonsilloliti comprende la presenza di un corpo estraneo, un granuloma calcificato, tumore maligno (che è tuttavia improbabile che possa essere scambiato per un calcolo tonsillare, oltre a essere tipicamente da ricondurre a un abuso di alcool e fumo, oltre che al contagio con papilloma virus).

Complicazioni

I tonsilloliti sono formazioni di natura benigna, tipicamente privi di complicazioni; nel caso di formazioni di dimensione particolarmente importante potrebbero causare difficoltà di deglutizione.

In alcuni pazienti potrebbero predisporre allo sviluppo di infezioni.

Cura e rimedi

In assenza di sintomi o rischio di complicazione non è necessaria alcuna terapia, anche tenuto conto del fatto che possono staccarsi spontaneamente nel quotidiano (mentre si mangia, si beve, …).

Gli idropulsori rappresentano una buona soluzione da provare a casa, preferibilmente previo parere del dentista; gli idropulsori sono dispositivi che emettono un getto d’acqua ad alta pressione che può aiutare a rimuovere detriti e batteri che si accumulano nelle cripte delle tonsille. È importante notare che la rimozione dei tonsilloliti con un idropulsore o con qualsiasi azione domestica richiede cautela, per evitare traumatismi in grado di lesionare le tonsille (la pressione di uscita degli idropulsori elettrici può essere eccessiva per le tonsille).

Alternative più comuni sono i gargarismi vigorosi (anche con semplice acqua salata, oppure con specifici disinfettanti) che, soprattutto se eseguiti quotidianamente, possono contribuire a rallentare la formazione di nuovi tonsilloliti.

Molti pazienti si adoperano attraverso una rimozione manuale, che tuttavia richiede attenzione per evitare pericolose lesioni.

I calcoli tonsillari più grandi possono richiedere la rimozione mediante curettage (scavo) da parte dello specialista (dentista od otorinolaringoiatra), mentre un’altra possibile opzione è rappresentata dal laser, che consente di ridurre la superficie esposta delle tonsille (cripte e fessure) al fine di ottenere una sorta di levigazione che elimini le zone soggette ad accumulo di detriti.

La tonsillectomia (rimozione chirurgica delle tonsille) è l’extrema ratio, presa in considerazione soprattutto qualora l’alito cattivo non venga contenuto mediante gli approcci meno invasivi visti in precedenza.

Coca Cola

Vengono spesso consigliati gargarismi con Coca Cola, ma in realtà non sembrano esserci ragioni per preferirla al più tradizionale acqua e sale; è in realtà la capacità di ottenere un gargarismo particolarmente vigoroso a favorire il distacco del calcolo, più che la natura del liquido.

Fonti e bibliografia

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