Cefalea tensiva: sintomi, rimedi e prevenzione

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Introduzione

La cefalea di tipo tensivo, o come si chiamava in passato cefalea muscolo-tensiva, è la forma di cefalea più diffusa e quella a cui generalmente ci si riferisce nel quotidiano parlando genericamente di mal di testa.

Si manifesta in genere come un dolore costante che colpisce entrambi i lati della testa, ma non è raro avvertire anche una persistente contrazione dei muscoli del collo e una sensazione di pressione dietro gli occhi. In genere l’intensità non è così grave da impedire le normali attività quotidiane e la sua durata è compresa tra i 30 minuti e diversi giorni (normalmente qualche ora).

Un tempo si riteneva che la cefalea tensiva fosse dovuta alle contrazioni muscolari del volto, del collo e del cuoio capelluto, magari a causa di un’emozione particolarmente intensa, per la tensione o per lo stress, ma ad oggi le ricerche non sembrano confermare questa ipotesi e non è tuttora chiara la causa esatta del disturbo.

La cura consiste spesso in una combinazione di modifiche allo stile di vita , qualche rimedio naturale ed un uso appropriato e consapevole di farmaci.

Una testimonianza

Riporto di seguito il commento integrale lasciato in data 22 settembre 2010 da una donna che convive con la cefalea tensiva da sempre:

Io soffro di mal di testa da tutta una vita. Sono stata definita un “soggetto emicranico”, anche per ereditarietà dal momento che ne soffrivano mia nonna e poi mio padre.

Mi sono diplomata con il Saridon, altrimenti non avrei potuto studiare, e ho rinunciato all’Università per i medesimi motivi. Oggi lavoro, ma dopo periodi più o meno lunghi (anche di anni) il problema si ripresenta e basta un evento anche superato per scatenarlo: la morte di mio padre, lo stress nel luogo di lavoro (ho subito episodi di mobbing), una bocciatura per l’avanzamento di carriera.

È veramente una malattia invalidante, anche se sottovalutata dai medici: quando ho mal di testa non riesco a fare nulla, neppure a pensare. Il dolore insorge acutissimo (come avere un chiodo ficcato nel cervello), poi si espande, raggiunge la nuca, coinvolge il collo, oppure si sposta da destra a sinistra coinvolgendo metà della faccia, aumenta con i movimenti del capo che sembra contener quintali di piombo.

Ho sempre cercato un rimedio momentaneo con gli analgesici, ma non ne posso più di averlo tutti i giorni, anche perché spessissimo mi ci sveglio proprio, magari dopo un sogno: è come se il cervello si sforzasse. A letto sto meglio, specialmente se dormo, ma talvolta il solo riposo non mi giova. Così, mi sono rivolta ad un centro per la cura delle cefalee che mi ha diagnosticato una cefalea muscolo-tensiva. Adesso mi sono state prescritte delle gocce di Laroxyl, e sembra cessato. permangono dolori al collo (come avere un torcicollo) ma insomma le crisi vere e proprie sono cessate e non mi sembra vero.

Consiglio però a tutti di non fare da soli ma di rivolgersi ad uno specialista, che valuterà le cure più appropriate. Infatti, questi farmaci sono anche antidepressivi, oltre ad essere miorilassanti.

Comunque non abbattetevi: io sono 56 anni che ne soffro, ma si può stare bene.

Roberta

Giovane donna che si tocca la testa a causa del dolore causato dalla cefalea muscolo tensiva

iStock.com/Poike

Cause

I mal di testa di tipo tensivo sono di tipo primario, non sono cioè causati da altre condizioni sottostanti, tuttavia la causa (o le cause) non è nota con esattezza; il nome deriva dall’ipotesi passata, e ormai smentita, che la patogenesi fosse da ricercare nella contrazione dei muscoli del collo.

L’ipotesi ad oggi più accreditata è che invece che non ci sia un’unica spiegazione per tutti i pazienti che ne soffrono ma che, al contrario, siano numerosi e diversi i fattori e/o le condizioni in grado di scatenare un attacco, causando probabilmente squilibri e alterazioni a livello cerebrale.

Si pensa che possano essere fattori scatenanti:

In alcuni casi è possibile soffrire di mal di testa anche in conseguenza di condizioni insospettabili o apparentemente positive, come ad esempio:

  • scarico della tensione a seguito di periodi di stress (mal di testa da week-end, dopo aver dato un esame importante, …),
  • rabbia,
  • brutto tempo atmosferico (meteoropatia),
  • bruxismo.

Anche se il risultato non è sempre un mal di testa di tipo tensivo in senso stretto, è utile conoscere anche questi possibili fattori d’innesco.

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio relativi allo sviluppo di cefalea tensiva ricordiamo:

  • Il sesso. Uno studio ha dimostrato che quasi il novanta per cento delle donne, contro il settanta per cento degli uomini, ha sofferto almeno una volta nella vita di cefalea tensiva.
  • L’età. La frequenza di attacchi di cefalea tensiva sembra raggiungere il suo picco tra i quaranta e i cinquanta anni d’età, anche se si è esposti alla possibilità di sviluppare questo tipo di disturbo a qualunque età.
  • Depressione.
  • Stress.

Ovviamente il fatto di riconoscersi in uno o più fattori di rischio non significa necessariamente soffrire di questa forma di mal di testa, ma solo un’aumentata probabilità rispetto alla media, così come è possibile soffrirne anche senza avere alcuno dei fattori riportati.

Sintomi

Le manifestazioni con cui si presenta questa condizione sono ampiamente variabili tra un soggetto e l’altro e, potenzialmente, anche tra un attacco e l’altro a parità di paziente.

Tra i sintomi più comuni della cefalea tensiva troviamo:

  • un dolore sordo ed intenso;
  • una sensazione di pressione sulla fronte, sui lati e sul retro della testa;
  • aumento della dolorabilità in corrispondenza del cuoio capelluto, del collo e dei muscoli delle spalle;
  • talvolta perdita d’appetito, ma difficilmente nausea o vomito.

Spesso il paziente che ne soffre avverte il bisogno di massaggiare cuoio capelluto, tempie o collo, poco sotto la nuca.

Un attacco di cefalea tensiva può durare mezz’ora come una settimana; può capitare solo qualche volta o con regolarità e, in base a questo, è classificato come segue:

  • Se il dolore dura quindici giorni o più al mese per almeno tre mesi è considerato cronico,
  • se gli attacchi sono meno di quindici al mese, è considerato episodica:
    • frequente nel caso di almeno 10 episodi che si verifichino per 1-14 giorni al mese per almeno 3 mesi (chi ne è vittima corre un rischio maggiore che la cefalea si cronicizzi);
    • sporadica se la frequenza è inferiore (ad esempio meno di un episodio al mese).

Il mal di testa di solito viene descritto come moderatamente o mediamente doloroso; l’intensità del dolore varia da persona a persona e, nello stesso paziente, anche da un attacco all’altro.

Le cefalea tensiva è spesso difficile da distinguere dall’emicrania: a differenza di questa, tuttavia, la cefalea tensiva è solo raramente così forte da risultare invalidante e di solito NON è accompagnata da

  • disturbi visivi (punti ciechi o lampi di luce),
  • nausea, vomito,
  • dolori addominali,
  • debolezza o intorpidimento in un lato del corpo,
  • difficoltà del linguaggio.
Infografica riassuntiva dell'emicrania

iStock.com/VectorMine

L’attività fisica di solito fa peggiorare l’emicrania, mentre spesso non ha nessun effetto sulla cefalea tensiva. L’aumento della sensibilità alla luce può verificarsi, ma non è molto frequente. Le due forme di mal di testa possono comunque coesistere nello stesso paziente, anche se in momenti diversi.

Quando chiamare il medico

La cefalea di tipo tensivo in genere non richiede l’intervento del medico se si tratta di episodi occasionali e infrequenti, ma se il dolore fosse severo e/o si verificasse più di due volte alla settimana è senza dubbio consigliabile fare il punto con il proprio dottore, che attraverso un’accurata anamnesi (famigliarità, dieta, stile di vita, sintomi, …) formulerà una diagnosi esatta per fornire indicazioni e prescrizioni mirate.

A volte il mal di testa può essere il sintomo di qualcosa di grave, come un tumore al cervello o la rottura di un vaso sanguigno (aneurisma). Anche se avete sempre sofferto di mal di testa fatevi vedere dal dottore se lo schema degli attacchi cambia o se il dolore all’improvviso vi sembra diverso, così come se la sensazione di dolore fosse lancinante e “mai provata prima”.

Andate subito dal medico o al pronto soccorso se avete uno di questi sintomi:

Pericoli

In genere questo mal di testa non è legato a complicazioni particolari, ma è bene ricordare che:

  • può essere causa di un peggioramento della qualità di vita del paziente che ne soffre in modo cronico, con ripercussioni sociali e professionali;
  • in caso di episodi frequenti, che richiedono un’assunzione di antinfiammatori altrettanto frequente, il paziente è soggetto al rischio di sviluppare una cefalea da abuso da farmaci, che può cronicizzare e diventare più difficile da trattare.

Diagnosi

Il primo dottore che vi visiterà probabilmente sarà il vostro medico di famiglia, che se lo ritenesse necessario potrebbe indirizzarvi presso un neurologo, un medico specializzato nei disturbi del sistema nervoso come il mal di testa.

Se soffrite di mal di testa cronico o ricorrente il vostro medico cercherà di determinare il tipo e la causa del disturbo usando questi approcci:

  1. Descrizione del mal di testa. Il medico può trarre preziosi indizi dalla descrizione che il paziente fa del dolore: è quindi importante comunicare al medico la gravità, la collocazione, la frequenza, la durata del dolore e altri eventuali sintomi.
  2. Esami di imaging. Se gli attacchi di mal di testa sono insoliti o più complicati del normale, il medico può prescrivervi degli esami volti ad escludere le cause più gravi del mal di testa, come il tumore o l’aneurisma. I due tipi di esami più frequenti che producono una “fotografia” del cervello sono la tomografia computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica (MRI). La tomografia computerizzata è una procedura di imaging diagnostico che usa una serie di raggi X diretti dal computer per elaborare un’immagine globale del cervello. La risonanza magnetica, invece, non usa i raggi X, ma una combinazione di campo magnetico, onde radio e tecnologie computerizzate che produce immagini molto nitide.
  3. Diario del mal di testa. Una delle cose più utili che possiate fare è tenere un calendario del mal di testa. Ogni volta che siete colpiti da un attacco, scrivete una breve descrizione del dolore e della sua gravità, della collocazione e della durata. Prendete anche nota di tutti i farmaci che state assumendo. Il calendario del mal di testa può evidenziare indizi importanti che saranno in grado di aiutare il medico a diagnosticare il tipo di cefalea e i possibili fattori scatenanti.

Cura e terapia

La cefalea tensiva in genere non rappresenta un pericolo, ma l’impatto che può avere sulla qualità di vita dei pazienti è rilevante ed è quindi importante affrontarla nel modo corretto; nella maggior parte dei casi, attraverso una combinazione di attenzioni allo stile di vita e un razionale utilizzo di farmaci antidolorifici è possibile gestire efficacemente il problema.

Prima di addentrarsi nella descrizione dei possibili approcci ricordiamo l’importanza del consulto medico; tra i tanti pericoli di un’eccessiva automedicazione ricordiamo per esempio la possibile comparsa di mal di testa da abuso di farmaci, ossia una forma di cefalea causata da un uso improprio e troppo frequenti di farmaci antinfiammatori.

Per eliminare o alleviare il dolore causato da un attacco di cefalea già in corso, sono in commercio diversi farmaci, sia da banco sia con obbligo di ricetta. Tra i principali ricordiamo:

  • Analgesici. Gli analgesici sono farmaci in grado di alleviare il dolore; la categoria di analgesici nota come antinfiammatori non steroidei (FANS) in molti casi è la prima terapia a cui ricorrono i pazienti per curare il mal di testa. Tra i FANS più conosciuti troviamo diversi farmaci senza obbligo di ricetta, come l’Aspirina, l’ibuprofene (Moment®, Antalgil®, Cibalgina2Fast®, …) e il naprossene sodico (Momendol®, …). Tra i FANS con obbligo di ricetta ricordiamo invece: l’indometacina (Indoxen®) e il ketorolac (Toradol®, Lixidol®; questa sostanza è però registrata in Italia esclusivamente per il trattamento del dolore post-operatorio). Anche il paracetamolo (Tachipirina® e altri) è un analgesico, ma nel caso della cefalea tensiva può essere in alcuni casi meno efficace di altri FANS.
  • Farmaci combinati. In molti casi l’Aspirina, il paracetamolo o entrambi vengono combinati in un solo farmaco, aggiungendo la caffeina o un sedativo. Ad esempio la NeoCibalgina® è una combinazione di Aspirina, paracetamolo e caffeina. I farmaci combinati possono rivelarsi più efficaci dei normali analgesici, molti farmaci combinati sono in vendita in farmacia senza obbligo di ricetta, ma le combinazioni di analgesici e sedativi (come l’Optalidon®) o analgesici e oppiacei (come CoEfferalgan®) possono essere acquistate solo su prescrizione perché possono causare dipendenza e provocare mal di testa cronico. È indispensabile usarli solo sotto stretto controllo medico. Sempre con ricetta medica ricordiamo infine Tachicaf®, una combinazione di caffeina e paracetamolo, oppure Tachifene®, in cui sono sommati paracetamolo e ibuprofene.
  • Altri farmaci. Per i pazienti che soffrono sia di emicrania sia di cefalea tensiva episodica, i triptani possono essere efficaci contro entrambi i tipi di mal di testa. Gli oppiacei o narcotici vengono usati molto di rado per via degli effetti collaterali e del pericolo di dipendenza.

Un utile trucco per aumentare l’efficacia di questi farmaci è quella di assumerli ai primissimi sintomi, senza aspettare che la cefalea diventi più forte; a meno di problemi particolari, spesso i medici consigliano l’assunzione anche a stomaco vuoto (si tratta dell’unica eccezione, nel caso degli antinfiammatori).

Gli analgesici non eliminano il mal di testa, ma offrono soltanto un sollievo temporaneo dei sintomi.

Col tempo gli analgesici e gli altri farmaci possono risultare meno efficaci oppure possono arrivare a provocare il mal di testa. Per evitare il mal di testa da abuso di farmaci è consigliabile non usare gli analgesici da banco per più di nove giorni al mese, perchè con un utilizzo superiore esiste il rischio che l’organismo si abitui alla somministrazione e compaia quindi mal di testa in assenza del farmaco.

Importante è poi ricordare sempre che tutti i farmaci hanno effetti collaterali, se assumete farmaci con regolarità, siano essi con o senza prescrizione, informatevi sui rischi e sui benefici presso il vostro medico o farmacista.

Gli analgesici non sostituiscono il riconoscimento e la corretta gestione dei fattori di stress in grado di scatenare la cefalea tensiva.

Terapia preventiva

Determinati farmaci, se assunti a intervalli regolari, sono in grado di diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi di mal di testa. Il medico ve li può prescrivere se soffrite di attacchi frequenti o di cefalea tensiva che non migliorano né con la terapia acuta né con le terapie non farmacologiche, come il controllo dello stress.

Può consigliarvi i farmaci preventivi se il mal di testa diventa invalidante o vi fa abusare di farmaci per il controllo delle fasi acute, oppure se non potete seguire la terapia acuta per via di altre patologie concomitanti.

Per prevenire la cefalea tensiva, soprattutto se è cronica, i medici possono prescrivere specifici farmaci antidepressivi. Ovviamente non si tratta di analgesici, ma di farmaci che stabilizzano i livelli di sostanze chimiche cerebrali, come la serotonina, che possono essere legati alla comparsa del mal di testa. Per usare questi farmaci non è necessario essere depressi.

Tra i farmaci usati nella terapia preventiva ricordiamo:

  • Gli antidepressivi triciclici. Gli antidepressivi triciclici, come l’amitriptilina e la nortriptilina sono i farmaci usati con maggior frequenza per prevenire la cefalea tensiva. Sono efficaci sia contro le forme episodiche sia contro quelle croniche. Tra gli effetti collaterali di questi farmaci ricordiamo l’aumento di peso, la sonnolenza e la secchezza delle fauci.
  • Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Gli antidepressivi come la paroxetina (Sereupin®, …), la venlafaxina (Efexor®) e la fluoxetina (Prozac®) causano minori effetti collaterali rispetto agli antidepressivi triciclici, ma in genere non sono considerati efficaci per combattere la cefalea tensiva.
  • Altri farmaci. Tra gli altri farmaci in grado di prevenire la cefalea tensiva ricordiamo gli anticonvulsivanti, come il topiramato (Topamax®) e il gabapentin (Neurontin®) e i miorilassanti come la tizanidina (Sirdalud®).

I farmaci preventivi possono impiegare diverse settimane prima di accumularsi nel sistema nervoso e quindi di diventare efficaci, non scoraggiatevi se non notate alcun miglioramento in tempi brevi dopo aver iniziato la terapia, potrebbero volerci anche due mesi o più. Ricordate inoltre che l’abuso di caffeina o di analgesici per combattere gli attacchi di mal di testa può diminuire l’efficacia dei farmaci preventivi.

Per ottenere più vantaggi dalla terapia preventiva cercate di ricorrere il meno possibile agli analgesici per gli episodi acuti. Il medico monitorerà la vostra terapia, per vedere se i farmaci preventivi sono efficaci o meno. Quando riuscirete a tenere sotto controllo il mal di testa, il dosaggio dei farmaci potrà essere ridotto con gradualità.

Stile di vita e rimedi fai da te

Il riposo, la borsa del ghiaccio, l’uso di cerotti riscaldanti o lunghe docce tiepide possono essere sufficienti per alleviare la cefalea tensiva. Diverse strategie non farmacologiche sono in grado di diminuire la gravità e la frequenza della cefalea tensiva cronica e quest’approccio può diventare parte integrante di qualsiasi terapia contro il mal di testa.

Vi consigliamo di mettere in pratica alcuni dei suggerimenti seguenti per decidere qual è il più adatto al caso vostro.

  • Gestione dello stress. Lo stress è una delle cause più frequenti della cefalea tensiva. Un modo per diminuirlo è quello di pianificare e organizzare per tempo la giornata, un altro modo è quello di concedervi più tempo per rilassarvi. Se siete intrappolati in una situazione stressante, vi consigliamo di cercare di farvi coinvolgere di meno e di far sedimentare le emozioni. Per sopportare e curare la cefalea tensiva esistono diverse tecniche di rilassamento, tra cui ricordiamo la respirazione profonda e il biofeedback. Se il problema principale sono l’ansia o la depressione, la terapia comportamentale può essere d’aiuto per gestire lo stress e il dolore.
  • Rilassamento. Mettere una borsa dell’acqua calda o del ghiaccio sui muscoli che fanno male può alleviare la cefalea tensiva: la scelta tra i due tipi di trattamento dipende dalle preferenze personali. Alcune persone trovano che il calore sia più efficace, mentre altre preferiscono il freddo. Se scegliete di curarvi con il calore potete usare un cuscino riscaldante regolato al minimo, una borsa dell’acqua calda o un asciugamano bagnato nell’acqua tiepida o caldo. Anche un bagno o una doccia calda possono essere utili. Se preferite il freddo, avvolgete una borsa del ghiaccio in un asciugamano prima dell’uso, per proteggere la pelle.
  • Massaggi. I massaggi possono contribuire ad alleviare la tensione muscolare e in alcune persone possono anche essere utili contro il mal di testa. Massaggiate delicatamente i muscoli della testa, del collo e delle spalle con la punta delle dita. Oppure fatevi massaggiare da qualcun altro.
  • Miglioramento della postura. Una postura corretta può aiutarvi a ridurre al minimo la tensione dei muscoli, dei legamenti, dei tendini e delle ossa. Una buona postura sostiene e protegge tutte le parti del vostro organismo e permette una maggiore efficienza dei movimenti. Quando siete in piedi, tenete le spalle indietro e la testa alta; tirate indietro la pancia e i fianchi e piegate leggermente il mento. Quando siete seduti, controllate che le cosce siano parallele al pavimento e che la testa non sia troppo protesa in avanti.

Terapie alternative

Pur in assenza di evidenze scientifiche relative alla loro efficacia, alcuni pazienti traggono beneficio dai seguenti approcci:

  • Agopuntura. L’agopuntura può alleviare temporaneamente il dolore causato dal mal di testa cronico. Gli esperti di agopuntura vi cureranno inserendo nella vostra pelle diversi aghi sottili e monouso che generalmente non vi faranno molto male.
  • Massaggi. I massaggi possono aiutarvi a combattere lo stress e ad alleviare la tensione. Sono utili soprattutto per diminuire le contratture e il dolore dei muscoli della nuca, del collo e delle spalle. In alcune persone possono anche essere efficaci contro il mal di testa.

Se praticati da personale esperto, possibilmente medico, si tratta in genere di trattamenti senza effetti collaterali.

Gestione del mal di testa: come farsi aiutare

Convivere con il mal di testa cronico può essere estremamente difficile.

Oltre ai sintomi fisici, il dolore cronico può scatenare ansia e depressione. In ultima analisi il mal di testa cronico è in grado di incidere sulla qualità delle relazioni con i famigliari e gli amici, sulla produttività lavorativa e sulla qualità della vita in generale.

Per imparare a convivere con le conseguenze del dolore cronico da mal di testa può essere utile intraprendere un percorso di supporto psicologico, per esempio attraverso una terapia cognitivo comportamentale; questo approccio può insegnarvi a gestire lo stress e può aiutarvi a diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi di mal di testa. Durante le sedute di questo tipo di terapia , il terapeuta vi aiuta a imparare modi più positivi di affrontare gli eventi della vita.

Prevenzione

Il primo passo per una prevenzione di qualsiasi forma di mal di testa è uno stile di vita più sano:

  1. Utilizzare un cuscino diverso o modificare le posizioni che si assumono durante la notte, per cercare quelle che garantiscano una postura corretta e uno scarico della tensione della colonna vertebrale.
  2. Dormire un numero sufficiente di ore.
  3. Accertarsi di mantenere sempre una buona postura durante la lettura, il lavoro e qualsiasi altra attività.
  4. Smettere di fumare, limitare alcolici e caffeina.
  5. Seguire una dieta sana, ricca di frutta, verdura e acqua.
  6. Bere almeno 1.5-2 L al giorno.
  7. Quando si lavora a PC praticare frequenti esercizi di stretching per collo, spalle e schiena.
  8. Praticare regolarmente esercizio fisico e aumentarne gradualmente l’intensità.
  9. Usare regolarmente gli occhiali se necessario e verificare periodicamente la gradazione.
  10. Praticare tecniche di rilassamento (yoga, training autogeno, …) per imparare a gestire ansie e stress.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cos'è la cefalea tensiva?
La cefalea tensiva, in passato chiamata muscolo-tensiva, è la forma di mal di testa più comune; il dolore è in genere da lieve a moderato (è raro che impedisca il normale svolgimento delle attività quotidiane) e può venire percepito come un senso di oppressione sulla fronte e/o sui lati del capo e/o sulla nuca/collo.
Quali sono le cause?
Benché sia la forma di mal di testa più diffusa, le cause scatenanti sono ancora poco comprese; l'ipotesi secondo cui sarebbe legata ad un'eccessiva contrazione dei muscoli del collo è considerata ad oggi superata e non realistica.
Quali sono i sintomi per riconoscere la cefalea tensiva?
Sintomi e manifestazioni possono cambiare tra un paziente e l'altro, così come tra un attacco e l'altro. Tra i più comunentemente descritti troviamo.
  • dolore sordo ed intenso e/o una sensazione di pressione che può colpire ogni lato del capo
  • aumento di dolorabilità sul cuoio capelluto, collo e muscolatura delle spalle (spesso il paziente avverte il bisogno di massaggiare questi punti)
  • perdita di appetito, ma non nausea
A differenza dell'emicrania NON peggiora con il movimento.
Come si cura?
Nei casi più leggeri e poco frequenti l'assunzione dei tradizionali antidolorifici permette di gestire efficacemente il disturbo (è consigliabile assumere il farmaco ai primissimi sintomi, senza attendere "per vedere se passa da sola").
Nei casi di cefela tensiva cronica può essere necessario ricorrere a farmaci più specifici, prescritti dal neurologo, sia per una questione di efficacia che di effetti collaterali (l'abuso di antinfiammatori può indurre la comparsa paradossale di cefalea da rebound).

Sono inoltre possibili approcci preventivi, possibili attraverso la somministrazione di farmaci antidepressivi e/o muscolo-rilassanti (più propriamente farmaci miorilassanti).
Esistono rimedi casalinghi?
  1. Riduzione dello stress.
  2. Applicazione di ghiaccio e/o calore sui muscoli colpiti (la risposta è soggettiva).
  3. Adottare una postura corretta durante il lavoro.
  4. Dormire adeguatamente.
  5. Bere almeno 1.5-2 L di acqua al giorno.
  6. Praticare regolare attività fisica.
  7. Evitare di saltare pasti e mantenere una certa regolarità negli orari.
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Domande e risposte
  1. Anonimo

    Gentile Dottore, scrivo per mia moglie che soffre da sempre di mal di testa e in genere assumendo un Difmetrè ai primi sintomi il dolore passava. Adesso ha già anche assunto un Oki, ma dice che il dolore è diverso dal solito e sta peggiorando. Cosa posso darle per provare ad aiutarla?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In presenza di un dolore diverso dal solito e che non risponde ai classici antidolorifici raccomando di rivolgersi subito al Pronto Soccorso per verificare.

  2. Anonimo

    Se sono allergica all’Oki lo sarò anche al Moment? Grazie.

    1. Dr. Roberto Gindro

      È possibile, sono entrambi FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), ma non è detto; purtroppo in questi casi è difficile consigliare cosa fare, non posso quindi che raccomandarle di sentire prima il medico. Tenga infine conto che una reazione allergica normalmente si sviluppa al secondo contatto con la sostanza, anche se nel caso di reazioni crociate potrebbe anche avvenire alla prima somministrazione.

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