Introduzione
In condizioni ideali, l’arcata superiore dei denti è posizionata leggermente più avanti rispetto a quella inferiore, questo permette alle cuspidi dei denti (ossia alle punte) di trovare posto sugli avvallamenti del corrispondente dente opposto; un corretto allineamento consente di ottenere una masticazione efficace e ottimale.
Per malocclusione dentale s’intende un’alterata chiusura delle arcate dentali, caratterizzata da un allineamento anomalo tra i denti superiori e quelli inferiori in senso antero-posteriore (avanti/indietro) o più raramente trasversale (di fianco).
Le cause della malocclusione possono essere:
- ereditarie
- acquisite:
- da patologie (tumori del cavo orale, artrite reumatoide,…),
- da atteggiamenti scorretti (succhiarsi il pollice o utilizzare il ciuccio oltre i 3 anni di vita, bruxismo,…).
I sintomi principali della malocclusione dentale sono:
- problemi estetici più o meno gravi con importante ripercussione dal punto di vista sociale,
- aumentato rischio di soffrire di patologie odontoiatriche (carie, tartaro, sanguinamento gengivale,…),
- disturbi della masticazione,
- disturbi della fonazione e più raramente della respirazione,
- disturbi della colonna vertebrale (torcicollo, mal di schiena).
La malocclusione, in base alla gravità, può essere trattata con:
- apparecchio ortodontico mobile o fisso,
- intervento chirurgico, nelle forme molto gravi.
I disturbi dell’allineamento dei denti sono trattati in modo molto semplice e rapido quando vengono intercettati e diagnosticati precocemente, quindi in adolescenti e soprattutto bambini è piuttosto semplice e agevole la correzione in quanto le ossa sono ancora facilmente plasmabili e i denti rispondono meglio al movimento. Tipicamente in questi casi servono almeno 6 mesi (ma tipicamente circa due anni o più) per risolvere la malocclusione.
Il trattamento dei disturbi ortodontici negli adulti permette quasi sempre un completo successo, ma al costo di un più prolungato ricorso ad apparecchi ortodontici o altri dispositivi.
Cause
Le cause della malocclusione possono essere:
- Ereditarie: il difetto di chiusura viene ereditato dai genitori,e tale anomalia è presente in diversi individui di una stessa famiglia;
- Acquisite, che a loro volta possono essere secondarie a:
- Patologie: tumori del cavo orale (carcinoma della lingua, tumori ossei, …), artrite reumatoide, fratture mandibolari o mascellari.
- Atteggiamenti e comportamenti scorretti: vizio infantile nel succhiarsi il pollice, utilizzo di ciuccio e biberon oltre i 3 anni.
- Perdita di alcuni denti nell’anziano o post-traumatica.
- Bruxismo: tendenza a serrare e digrignare i denti, soprattutto di notte.
- Cause iatrogene da complicanze di otturazioni dentali, impianti o capsule dentali.
Classificazione
In base alle sue caratteristiche la malocclusione viene classificata come:
- malocclusione di I classe: Detta anche normo-occlusione, è la forma riscontrata più frequentemente. Il morso, ovvero la chiusura delle arcate dentali, è tendenzialmente normale, con i denti dell’arcata superiore che sovrastano leggermente quelli inferiori.
- malocclusione di II classe: È anche detta retrognatismo o sovramorso; in questo caso tutti i denti dell’arcata superiore sovrastano quelli inferiori, con le ossa mascellari che sovrastano la mandibola.
- malocclusione di III classe: È anche detta prognatismo o sottomorso; in questo caso sono i denti dell’arcata inferiore che sovrastano i denti dell’arcata superiore.
Altre anomalie che possiamo integrare nel capitolo delle malocclusioni sono:
- Morso profondo: i molari si allineano normalmente in chiusura, ma gli incisivi superiori coprono troppo quelli inferiori.
- Morso aperto: la chiusura dei molari è corretta, ma i denti anteriori delle due arcate non si toccano e gli incisivi non si sovrappongono.
- Morso crociato: alcuni denti dell’arcata inferiore coprono troppo i corrispettivi superiori.
- Diastema interdentale: spazio vuoti tra due denti i quali non si toccano; è tipico riscontrarlo tra gli incisivi superiori ed inferiori.
- Affollamento: quasi tutti i denti si sovrappongono tra di loro in maniera anomala; spesso è causato dal poco spazio disponibile nella bocca per la corretta crescita dei denti.
Sintomi
La comparsa di specifici sintomi e la loro gravità dipende dall’entità della malocclusione, ma si riscontrano soprattutto:
- disturbi di natura estetica: al giorno d’oggi rappresentano un problema da non sottovalutare, soprattutto quando coinvolgono bambini all’inizio del loro sviluppo. Le ripercussioni sociali possono essere talvolta piuttosto problematiche, da qui l’importanza di trattare quanto prima questo tipo di disturbi;
- mal di testa,
- aumentato rischio di sviluppare patologie odontoiatriche: la malocclusione si ripercuote su tutto il funzionamento del cavo orale portando a complicanze come:
- carie e tartaro,
- sanguinamento gengivale e parodontite,
- ascesso e avulsione dentali;
- disturbi della masticazione
- disturbi della fonazione: alterazione nella pronuncia di alcune lettere come
- la S (sigmatismo),
- la R (rotacismo),
- la Z (zetacismo), …
- disturbi della respirazione:
- Disturbi otorinolaringoiatrici:
- disturbi a livello della colonna vertebrale: la malocclusione può ripercuotersi anche in zone lontane dal cavo orale. Può provocare
- cervicalgia e torcicollo,
- mal di schiena a livello lombo-sacrale.
Diagnosi
La malocclusione dentale in tutte le sue forme è facilmente diagnosticabile basandosi sulla semplice osservazione visiva. L’odontoiatra durante la visita specialistica è in grado di diagnosticare e classificare la tipologia di malocclusione e programmare di conseguenza i rimedi più efficaci.
Dal punto di vista strumentale è necessario in genere effettuare
- una radiografia delle arcate dentarie,
- un calco in gesso delle arcate dentarie, necessario alla produzione di un apparecchio ortodontico specifico.
Cura
Il trattamento più appropriato dipende dall’entità della malocclusione.
- Nei casi più lievi spesso non è necessario nessun tipo di trattamento, se non l’esortazione a rimuovere fattori che porterebbero ad un futuro aggravamento della malocclusione (estrazione dei denti del giudizio, applicazione di bite per il bruxismo,…).
- Nei casi medio-gravi viene utilizzato un apparecchio ortodontico di tipo fisso o mobile, il quale nel corso di diversi mesi o anni è in grado di modifica i rapporti dentari fino alla completa scomparsa di malocclusione.
- Nei casi molto gravi, o qualora siano comparse complicanze importanti, l’utilizzo degli apparecchi ortodontici diventa insufficiente; in tal caso è indicato un intervento chirurgico di correzione.
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130