Cefalea a grappolo: sintomi, rimedi e prevenzione

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Introduzione

La cefalea a grappolo è una delle forme di mal di testa più strazianti in assoluto, che si manifesta con attacchi di feroce dolore in grado di interessare un lato della testa, spesso nella zona intorno all’occhio. Una delle particolarità della cefalea a grappolo è il fatto che gli episodi si ripetano ciclicamente seguendo sempre lo stesso schema, dando vita ai cosiddetti “grappoli” (in inglese “cluster”).

I grappoli, ossia i periodi in cui gli attacchi sono più frequenti ed intensi, hanno una durata che può variare da alcune settimane ad alcuni mesi ed in genere sono seguiti da periodi di remissione, in cui gli episodi cessano completamente. Lo schema con cui si presentano varia da persona a persona, ma la maggior parte dei pazienti riferisce che i grappoli si verificano una o due volte all’anno. Durante i periodi di remissione non si verifica alcun attacco e, in alcuni pazienti, queste fasi possono durare per mesi o a volte addirittura per anni.

La cefalea a grappolo si può presentare in due forme cliniche distinte:

  • episodica,
  • cronica.

La più comune è la forma episodica che colpisce dall’80 al 90% dei pazienti; i soggetti vanno incontro a grappoli durante i quali

  • subiscono da uno a otto attacchi al giorno (talvolta con giorni senza dolore)
  • e periodi di remissione che durano più di 30 giorni.

Il paziente tipico mostra un grappolo all’anno, spesso sempre nello stesso periodo.

La forma cronica viene diagnosticata dopo un anno di dolore senza remissione, o in soggetti con periodi di remissione inferiori a un mese.

Fortunatamente la cefalea a grappolo è rara (4 soggetti ogni 1000 persone) e non si rivela un pericolo la vita del paziente; le terapie oggi disponibili sono in grado di diminuire la durata degli attacchi, oltre a renderli meno gravi, inoltre abbiamo a disposizione approcci preventivi che possono ridurre anche la frequenza di comparsa.

Donna colpita da cefalea a grappolo

iStock.com/AntonioGuillem

Cause

La causa della cefalea a grappolo non è ad oggi nota con certezza, ma si ritiene che possa essere collegata ad un possibile malfunzionamento dell’ipotalamo,una struttura del sistema nervoso centrale che trova posto nella zona centrale interna del cranio.

Gli attacchi di solito si verificano con estrema regolarità nell’arco delle 24 ore e il ciclo dei grappoli è spesso stagionale; queste ricorrenze suggeriscono che potrebbe essere coinvolto l’orologio biologico del nostro organismo. Negli esseri umani l’orologio biologico ha sede proprio nell’ipotalamo; una sua disfunzione potrebbe spiegare la natura ricorrente e ciclica della cefalea a grappolo. Le ricerche hanno inoltre dimostrato che durante gli episodi di cefalea a grappolo l’attività dell’ipotalamo è maggiore del solito.

Tra gli altri fattori che potrebbero essere collegati troviamo:

  • Fattori ormonali. Durante i grappoli, nei pazienti colpiti si verifica un aumento dei livelli di alcuni ormoni, come la melatonina e il cortisolo.
  • Squilibri dei neurotrasmettitori. I cambiamenti dei livelli di alcuni neurotrasmettitori (le sostanze chimiche che, come la serotonina, trasportano gli impulsi nervosi) potrebbero essere connessi alla comparsa della cefalea a grappolo.

Diversamente dall’emicrania e dalla cefalea tensiva, la cefalea a grappolo in genere non sembra essere direttamente collegata a fattori scatenanti come alimentazione,  squilibri degli ormonali sessuali o stress; tuttavia, una volta che il grappolo inizia, il consumo di alcool, anche in piccole quantità, può scatenare quasi immediatamente un mal di testa acuto. Proprio per questo, molte persone affette da cefalea a grappolo preferiscono evitare l’alcool per l’intera durata del grappolo.

Tra gli altri fattori scatenanti ricordiamo l’uso di determinati farmaci come la nitroglicerina, usata nella terapia delle patologie cardiache.

Fattori di rischio

Questa forma di cefalea è fortunatamente rara, colpisce infatti meno dell’1% della popolazione; tra i fattori di rischio ricordiamo:

  • Il sesso. L’incidenza della cefalea a grappolo è maggiore tra gli uomini, caso eccezionale tra i mal di testa.
  • L’età. La maggior parte delle persone che soffrono di cefalea a grappolo, sperimenta per la prima volta il disturbo poco prima dei trentanni, ma questo tipo di mal di testa può fare la sua comparsa a qualsiasi età.
  • Il fumo. Tra i pazienti che soffrono di cefalea a grappolo molti sono fumatori.
  • Il consumo di alcool. L’alcool può scatenare un attacco se già siete a rischio per quanto riguarda la cefalea a grappolo.
  • La famigliarità. Se un genitore o un fratello hanno sofferto in passato di cefalea a grappolo, avete maggiori probabilità di soffrire dello stesso disturbo.

Possono essere causa di comparsa del mal di testa:

  • cambiamenti del tempo,
  • alcuni odori,
  • luce particolarmente luminosa,
  • sforzi,
  • caldo (docce e bagni caldi, caldo atmosferico, …),
  • cocaina.

Durante i periodi dei grappoli qualsiasi sostanza in grado di dilatare i vasi sanguigni (come alcol, nitroglicerina e istamina) sarà probabilmente causa di un attacco.

Sono invece fattori che possono ridurre la frequenza degli attacchi:

Sintomi

Gli episodi di cefalea a grappolo iniziano improvvisamente e senza preavviso. Il dolore è lancinante ed è spesso descritto come una sensazione

  • tagliente,
  • bruciante
  • o penetrante

che interessa un lato della testa e in modo più severo rispetto ad altre forme di mal di testa, emicrania compresa, tanto da portare il paziente a ideare pensieri suicidari durante l’attacco. Il dolore è avvertito intorno all’occhio, ma può colpire anche tempia e talvolta il viso; tipicamente ricorre sullo stesso lato (destro o sinistro) per ogni attacco.

Spesso il paziente avverte irrequietezza e agitazione, perché il dolore è così intenso da spingere  il soggetto a gesti estremi come sbattere la testa sul muro.

Compaiono poi in genere uno o più dei seguenti sintomi:

Questi attacchi durano generalmente tra 15 minuti e tre ore e si verificano da uno a otto volte al giorno.

Chi è affetto da questo disturbo afferma che il dolore assomiglia a una pugnalata rovente nell’occhio, come se questo venisse strappato violentemente dall’orbita. Durante un attacco di cefalea a grappolo il paziente è irrequieto: preferisce camminare o stare a dondolarsi sulla sedia tentando di alleviare il dolore. Diversamente dai pazienti affetti da emicrania, chi è colpito dalla cefalea a grappolo di solito evita di sdraiarsi durante l’attacco, perché in questa posizione il dolore sembra maggiore.

Similmente ad un’emicrania possono comparire inoltre sensibilità alla luce (fotofobia) e/o al rumore (fonofobia), mentre è estremamente rara la comparsa di nausea (che è invece tipica dell’emicrania.

Possono infine verificarsi

La scomparsa dei sintomi e la risoluzione dell’episodio di cefalea lascia il paziente totalmente esausto.

Caratteristiche dei grappoli

I grappoli normalmente persistono per un tempo variabile da una a 12 settimane. La data d’inizio e la durata di ciascun grappolo possono essere costanti nel tempo, frequentemente con andamento stagionale (primavera e autunno le stagioni a maggior rischio).

Durante questa fase di norma il mal di testa è quotidiano e non è raro osservare che la comparsa avviene sempre alla stessa ora (soprattutto in caso di attacchi notturni).

Nella maggior parte delle persone la cefalea a grappolo è episodica, cioè gli attacchi si verificano per un periodo variabile da una settimana a un anno, seguiti da un periodo di remissione che può durare fino a sei, dodici mesi, prima che inizi il grappolo successivo. Gli attacchi si definiscono invece cronici se si protraggono per più di un anno o se il periodo di remissione è inferiore al mese.

I grappoli possiedono in genere le seguenti caratteristiche:

  • Il mal di testa di solito compare tutti i giorni, in alcuni casi anche diverse volte al giorno.
  • Il singolo attacco può durare da 15 minuti a tre ore.
  • La maggior parte degli attacchi si verifica tra le nove del mattino e le nove di sera
  • Il dolore normalmente sparisce improvvisamente così com’è iniziato e la sua intensità diminuisce rapidamente. Dopo gli attacchi la maggior parte delle persone non avverte più alcun dolore, ma si sente esausta.

Quando chiamare il medico

Se avete iniziato a soffrire di cefalea a grappolo solo di recente, andate immediatamente dal medico per escludere la presenza di altre patologie ed individuare la terapia più efficace nel vostro caso.

Il mal di testa, anche quando è molto intenso, è raro che sia dovuto a causa gravi, ma talvolta può essere secondario a patologie gravi come

Andate subito dal medico o al pronto soccorso se avvertite uno di questi sintomi:

  • mal di testa accompagnato da febbre, torcicollo, confusione, convulsioni, intorpidimento e difficoltà di parola: può essere sintomo di problemi di diversa natura come infarto, meningite, encefalite o tumore al cervello;
  • mal di testa dopo un trauma alla testa, soprattutto se i sintomi peggiorano;
  • mal di testa improvviso e molto intenso, diverso da quello a cui siete abituati o di cui avete sofferto in passato;
  • improvviso e severo mal di testa che persiste o aumenta di intensità con il passare delle ore e accompagnato da nausea, vomito, o stati mentali alterati (possibile indicazione di emorragia cerebrale);
  • dolore descrivibile come mai provato prima (possibile rottura di aneurisma),
  • mal di testa cronici e/o gravi che iniziano dopo i 50 anni,
  • mal di testa accompagnati da altri sintomi come
  • mal di testa che aumentano con la tosse o con altri tipi di sforzi (possibilità di edema cerebrale).
  • dolore lancinante intorno o dietro agli occhi o sulla fronte, accompagnato da arrossamento degli occhi e dalla percezione di aloni o anelli intorno alle luci (possibilità di glaucoma acuto).

Diagnosi

Il primo dottore che vi visiterà probabilmente sarà il vostro medico di famiglia, se lo ritiene necessario potrà indirizzarvi presso un neurologo, un medico specializzato nei disturbi del sistema nervoso come il mal di testa.

Esami e diagnosi

La cefalea a grappolo è riconoscibile dal tipo di dolore dallo schema di attacchi. La diagnosi dipende dalla vostra descrizione degli attacchi, soprattutto dal tipo di dolore che descrivete, dalla zona colpita e dalla gravità del mal di testa e dei sintomi collegati. Anche la frequenza e la durata del mal di testa sono fattori importanti.

Se soffrite di mal di testa cronico o ricorrente, il vostro medico cercherà di determinare il tipo e la causa del disturbo usando questi approcci diagnostici:

  • Esame neurologico. L’esame neurologico può aiutare il vostro medico a scoprire se la cefalea a grappolo provoca sintomi fisici. In alcuni casi la pupilla può avere diametro minore del normale, oppure si può verificare un edema palpebrale, anche tra un attacco e l’altro.
  • Tecniche di imaging. Se gli attacchi di mal di testa sono insoliti o più complicati del normale, il medico può prescrivervi degli esami volti a escludere le cause più gravi del mal di testa, come il tumore o l’aneurisma. Le due tecniche di imaging più usate sono la tomografia computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica (MRI). La tomografia computerizzata usa una serie di raggi X diretti dal computer per elaborare un’immagine globale del cervello. La risonanza magnetica, invece, non usa i raggi X, ma una combinazione di campo magnetico, onde radio e tecnologie computerizzate che produce immagini molto nitide.

Il diario del mal di testa

Una delle cose più utili che possiate fare è tenere un diario del mal di testa per almeno due mesi: di ogni attacco annotate le informazioni seguenti:

  1. descrizione del dolore,
  2. gravità del dolore,
  3. zona in cui si manifesta,
  4. durata dell’attacco,
  5. farmaci che state assumendo,
  6. ora di comparsa,
  7. che cosa stavate facendo quando l’attacco è iniziato,
  8. che cosa avete mangiato o bevuto prima dell’attacco.

Il diario del mal di testa può offrirvi indizi importanti che aiuteranno il vostro medico a diagnosticare il tipo di mal di testa e a scoprirne i possibili fattori scatenanti.

Cura e rimedi

Non esiste alcuna cura per la cefalea a grappolo ma, fortunatamente, la patologia non è collegata a complicazioni specifiche; scopo della terapia è quindi quello di cercare di diminuire la gravità del dolore e la durata dei grappoli di mal di testa

Il dolore provocato dalla cefalea a grappolo si manifesta all’improvviso e può scomparire in brevissimo tempo, quindi gli analgesici da banco come l’aspirina o l’ibuprofene (Moment®, Antalgil®, …) raramente sono efficaci, anche perché il mal di testa normalmente scompare prima che il farmaco faccia effetto.

Fortunatamente altri tipi di terapia sintomatica possono alleviare in qualche modo il dolore, la terapia della cefalea a grappolo si concentra soprattutto sulla prevenzione e la gamma di opzioni terapeutiche in questo senso è molto ampia.

Terapia sintomatica

Tra i farmaci ad azione rapida che il vostro medico vi potrà prescrivere ricordiamo:

  • Ossigeno. Inalare per breve tempo una piccola quantità di ossigeno puro attraverso una maschera si rivela davvero efficace per la maggior parte dei pazienti. Gli effetti di questa terapia, sicura e poco costosa, possono essere avvertiti già dopo 15 minuti. Lo svantaggio principale dell’ossigeno è il fatto che dovete sempre portare con voi la bombola e la valvola, e questo rende la terapia scomoda e a volte impossibile da seguire. Sono in commercio bombolette portatili, più piccole, ma alcuni pazienti le trovano comunque poco pratiche. A volte l’ossigeno non è in grado di impedire l’attacco, e si limita a rinviarlo: il mal di testa, quindi, potrebbe ripresentarsi.
  • Triptani. La forma iniettabile del sumatriptan (Imigran®), usata di solito per curare l’emicrania, può anche essere efficace come terapia sintomatica per la cefalea a grappolo. Alcuni pazienti possono vedere alleviati i loro sintomi anche usando lo spray nasale, ma nella maggior parte delle persone l’iniezione si rivela più efficace. Il sumatriptan non è consigliato se soffrite di ipertensione non curata o di ischemia cardiaca. Anche un altro farmaco a base di triptano, lo zolmitriptan (Zomig®), può essere assunto sotto forma di spray nasale per alleviare la cefalea a grappolo. Questo farmaco può essere utile se non riuscite a tollerare le terapie sintomatiche di altro genere.

In genere in questi casi il paziente manifesta un certo sollievo entro 5-10 minuti e, in alcuni casi, un rimedio non esclude l’altro.

Soluzioni chirurgiche

L’intervento chirurgico è consigliabile solo in pochi pazienti selezionati, cioè per le persone affette da cefalea a grappolo cronica che non risponde alle terapie aggressive o per quei pazienti che non tollerano i farmaci o gli effetti collaterali. I candidati all’intervento devono soffrire di mal di testa solo da un lato del capo, perché l’intervento chirurgico deve essere eseguito tutto in una volta.

Per curare la cefalea a grappolo è possibile usare diverse tecniche chirurgiche. Gli interventi cercano di danneggiare i nervi ritenuti responsabili della propagazione e del trasporto del dolore. Tuttavia è possibile che dopo l’intervento i muscoli della mascella risultino indeboliti e che diminuisca la sensibilità in determinate zone del viso e del capo. Tra le tecniche chirurgiche più usate ricordiamo:

  • Intervento chirurgico convenzionale. L’intervento chirurgico convenzionale è la tecnica più invasiva: il chirurgo recide parte del nervo trigemino (il nervo che serve la zona posteriore dell’occhio e quella intorno all’occhio) con il bisturi, oppure provoca minuscole bruciature per distruggere parte del nervo. Questo tipo di intervento può alleviare il dolore, ma è molto rischioso per l’occhio. Ormai da molto tempo non è più la tecnica preferita dai chirurghi.
  • Iniezioni di glicerolo. Un’iniezione di glicerolo nei nervi facciali può alleviare immediatamente i sintomi, con meno rischi rispetto alle altre tecniche chirurgiche.

Stimolazione del nervo occipitale

Man mano che la ricerca sulla cefalea a grappolo fa progressi, i chirurghi possono inventare terapie più mirate. Uno sviluppo molto promettente consiste nell’uso di uno speciale apparecchio che stimola il nervo occipitale, che a sua volta influenza il nervo trigemino. Per curare i pazienti affetti da cefalea a grappolo ricorrente i ricercatori stanno testando un apparecchio stimolatore delle dimensioni di un pacemaker: quest’apparecchio che invia gli impulsi mediante gli elettrodi, è impiantato nel nervo occipitale. Diverse ricerche collaterali riguardanti gli stimolatori del nervo occipitale hanno scoperto che gli apparecchi di questo tipo sono in grado di diminuire il dolore causato dal mal di testa cronico in alcuni pazienti: i dispositivi sono ben tollerati e sembrano molto sicuri.

Sono in fase di studio anche altre ricerche simili, che usano uno stimolatore impiantato nell’ipotalamo, la zona del cervello connessa alla ricorrenza dei grappoli. La stimolazione cerebrale profonda dell’ipotalamo è in grado di alleviare il dolore nelle persone affette da cefalea a grappolo molto intensa e cronica, ma l’intervento risulta sensibilmente più invasivo.

Terapie preventive

Se il grappolo è già cominciato probabilmente per prima cosa assumerete un farmaco per la terapia a lungo termine, spesso accompagnato anche da una qualche forma di terapia sintomatica. Quando sarete riusciti a tenere sotto controllo il mal di testa probabilmente interromperete la terapia sintomatica, ma continuerete comunque ad assumere il farmaco o i farmaci per la terapia sul lungo periodo.

I farmaci per la terapia sintomatica possono contribuire alla prevenzione degli attacchi di mal di testa in attesa che i farmaci per la terapia sul lungo periodo facciano effetto.

  • Corticosteroidi. I farmaci antinfiammatori steroidei, detti cortisonici (ad esempio il prednisone) sono una forma di terapia preventiva che agisce molto velocemente. Appartengono alla famiglia di farmaci chiamati steroidi. Il medico può prescrivervi i corticosteroidi se la vostra cefalea a grappolo è comparsa solo di recente oppure se lo schema degli attacchi è composto da diversi episodi brevi seguiti da lunghi periodi di remissione. I corticosteroidi sono una terapia sintomatica molto efficace, ma non è consigliabile usarli sul lungo periodo, per via dei gravi effetti collaterali.
  • Ergotamina. L’ergotamina può essere assunta prima di dormire per prevenire gli attacchi notturni. I farmaci a base di ergotamina sono efficaci, ma non devono essere assunti insieme ai triptani.
  • Blocco dei nervi. Iniettando una sostanza anestetica e un corticosteroide nella zona intorno al nervo occipitale, che si trova nella nuca, si può impedire agli impulsi dolorosi di attraversare quel percorso nervoso. Il nervo occipitale si unisce al nervo trigemino, che connette tutte le strutture dello scheletro sensibili al dolore. Il blocco del nervo occipitale può essere utile per ottenere un sollievo temporaneo, in attesa che i farmaci sul lungo periodo facciano effetto.

I farmaci per la terapia sul lungo periodo devono essere assunti per tutta la durata del grappolo. Alcuni pazienti affetti da cefalea a grappolo cronica possono trovarsi nella necessità di assumere due o più di questi farmaci contemporaneamente.

  • Calcio-antagonisti. Il verapamil, un calcio-antagonista, (Isoptin®), spesso è il primo farmaco a cui si ricorre per la prevenzione della cefalea a grappolo. In alcuni casi, quando il grappolo termina, l’uso di questo farmaco viene diminuito gradualmente e poi interrotto sotto la supervisione del medico. Solo in rari casi, quando si tratta di gestire la cefalea a grappolo cronica, è necessario farne un uso prolungato. Tra gli effetti collaterali frequenti di questo farmaco ricordiamo: costipazione, vertigini, nausea, affaticamento, gonfiore delle caviglie e ipotensione (pressione bassa).
  • Carbonato di litio. Il litio (Carbolithium®), usato nella terapia del disturbo bipolare, è anche efficace per prevenire la cefalea a grappolo cronica. Tra gli effetti collaterali ricordiamo: tremore, aumento della minzione e diarrea. Il medico può adeguare il dosaggio per minimizzare gli effetti collaterali. Durante la terapia, dovrete eseguire esami del sangue a cadenza regolare per escludere altri effetti collaterali più gravi, come l’insufficienza renale.

Tra gli altri farmaci usati nella terapia preventiva della cefalea a grappolo ricordiamo gli anticonvulsivanti, come il divalproex e il topiramato (Topamax®).

Stile di vita e rimedi fai da te

Durante i grappoli potete seguire questi consigli che vi aiuteranno a evitare gli attacchi di mal di testa:

  1. Seguite un ritmo sonno-veglia regolare. I grappoli possono presentarsi quando modificate il ciclo sonno-veglia. Durante i grappoli, cercate di seguire il vostro ritmo normale.
  2. Non bevete alcoolici. Il consumo di alcool, ad esempio di birra e vino, con ottime probabilità può scatenare un attacco di mal di testa durante un grappolo. L’effetto dell’alcool è rapidissimo: l’attacco può iniziare ancor prima che abbiate terminato il primo bicchiere.
  3. Limitate l’esposizione alle sostanze volatili. L’esposizione prolungata alle sostanze volatili, come i solventi, la benzina e le vernici, può scatenare un attacco.
  4. Fate attenzione all’altitudine. Durante i grappoli, la scarsità di ossigeno tipica della montagna può scatenare il mal di testa.
  5. Evitate il tabacco. La nicotina è in grado di provocare il mal di testa durante i grappoli. Se già siete soggetti alla cefalea a grappolo, vi consigliamo di smettere di fumare e di evitare il tabacco in qualsiasi forma.
  6. Evitate i nitrati. In determinati casi i nitrati possono provocare il mal di testa durante i grappoli. Tra i cibi che contengono nitrati ricordiamo le carni affumicate e conservate. Anche alcuni farmaci, come la nitroglicerina, possono contenere nitrati.

Terapie alternative

La cefalea a grappolo può essere molto dolorosa, quindi alcuni pazienti tentano una o più terapie alternative o complementari per diminuire il dolore; una ricerca recente effettuata su un campione di persone affette da cefalea a grappolo che ha provato diverse terapie alternative (agopuntura, agopressione, digitopressione, chiropratica e omeopatia) ha purtroppo rilevato che solo una piccola percentuale dei pazienti ne ha tratto benefici.

Per diminuire il dolore provocato dalla cefalea a grappolo alcune persone ricorrono agli integratori alimentari, in commercio in qualsiasi farmacia senza obbligo di ricetta. Tra di essi ricordiamo la melatonina: si è scoperto che i livelli di questa sostanza sono inferiori nelle persone affette da cefalea a grappolo, tuttavia la terapia con la melatonina non si è dimostrata efficace per evitare i mal di testa molto dolorosi. Prima di provare un qualsiasi integratore, chiedete consiglio al vostro medico, perché queste sostanze potrebbero interagire con gli altri farmaci che vi sono stati prescritti.

Convivere con la cefalea a grappolo: come farsi aiutare

Convivere con la cefalea a grappolo può essere molto difficile. Gli attacchi di cefalea a grappolo possono spaventare voi, la vostra famiglia e i vostri amici. Gli attacchi possono rivelarsi insopportabili, anche perché sono debilitanti. Oltre ai sintomi fisici, il dolore cronico che spesso accompagna la cefalea a grappolo può scatenare l’ansia o la depressione. In definitiva, può compromettere le interazioni con la famiglia e gli amici, la produttività sul posto di lavoro e la qualità della vita in generale.

Per imparare a convivere con le conseguenze della cefalea a grappolo è possibile rivolgersi a uno psicoterapeuta oppure trovare comprensione e incoraggiamento in un gruppo di aiuto. I gruppi di aiuto non sono indicati per tutti, però possono essere una buona fonte di informazioni. I membri del gruppo spesso sono più informati sulle terapie all’avanguardia e tendono a condividere le proprie esperienze. Se l’argomento vi interessa, chiedete al vostro medico di consigliarvi un gruppo nella vostra zona.

Prevenzione

La causa della cefalea a grappolo non è ad oggi nota, quindi è impossibile prevenire il disturbo.

È tuttavia fondamentale elaborare una strategia preventiva, perché cercare di curarla soltanto con una terapia sintomatica non porta ad alcun risultato. La prevenzione può diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi, come pure il rischio di episodi di rebound. La terapia preventiva è anche in grado di aumentare l’efficacia di quella sintomatica.

Inoltre è possibile diminuire la probabilità di ulteriori attacchi evitando l’alcool e la nicotina, che spesso aggravano gli episodi di cefalea a grappolo o ne favoriscono la comparsa.

Fonti e bibliografia

Le domande più frequenti

Risposte a cura del Dr. Roberto Gindro

Cos'è la cefalea a grappolo?

La cefalea a grappolo è una forma di mal di testa fortunatamente rara, ma caratterizzata da dolori strazianti; il termine grappolo fa riferimento alla serie di attacchi che si presentano in determinati periodi, per poi sparire completamente per mesi/anni.

Quanto dura?

Il singolo episodio di mal di testa ha durata compresa tra 15 minuti e tre ore, ma può ripetersi fino a otto volte al giorno.
Il periodi dei grappoli è spesso stagionale e può durare da una settimana ad un anno (cefalea episodica).

Come si cura?

Raramente i classici antidolorifici si rivelano efficaci, perché troppo lenti ad agire; per questa ragione vengono preferite vie di somministrazioni più rapide come
  • iniezioni e spray nasali (per esempio a base di sumatriptan)
  • ossigenoterapia, erogata attraverso una mascherina.
Con questi approcci in genere si ottiene sollievo nell'arco di 15-30 minuti.

Nei casi di episodi molto frequenti si possono valutare approcci preventivi, che tuttavia risultano piuttosto invasivi per il paziente.
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