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Introduzione

Con il termine “agitazione” s’intende uno stato emotivo caratterizzato da

  • perdita dello stato di quiete
  • e comparsa di sentimenti di inquietudine, ansia o turbamento.

È una forma estrema di eccitazione, caratterizzata da un aspetto tipico, ossia la smania incontrollata di parlare e muoversi più del dovuto.

L’agitazione quindi non si identifica con una malattia in particolare in senso stretto, quanto piuttosto con uno stato di irrequietezza accompagnato da una maggiore attività verbale e motoria, che può avere molteplici origini, non sempre di facile identificazione.

Sovente l’agitazione è legata ad una condizione di stress o sbalzi ormonali, come accade in menopausa, in gravidanza o nella sindrome premestruale, o come conseguenza dell’abuso di sostanze eccitanti come caffeina o tè. Una causa patologica comune di agitazione è la presenza di una malattia psichiatrica di cui rappresenta un segno clinico, come un disturbo d’ansia od un episodio di attacco di panico, ma l’agitazione può riconoscere anche cause organiche, e per questo non andrebbe mai sottovalutata: in questi casi è un sintomo che indica che qualcosa dentro di noi non funziona più bene come dovrebbe.

Passiamo ora ad approfondire un po’ più nel dettaglio le possibili eziologie dell’agitazione e come bisogna intervenire in presenza di un paziente che diventa improvvisamente irrequieto.

Medico che visita un paziente in stato di agitazione

iStock.com/Ivan-balvan

Cause

Molte delle persone che manifestano agitazione improvvisa soffrono di una malattia di natura psichiatrica, come ad esempio:

  • disturbi dell’umore,
  • disturbi d’ansia,
  • disturbi da abuso di sostanze,
  • disturbi di personalità,
  • disturbo post-traumatico da stress,

per cui, se la patologia psichiatrica è di vecchia diagnosi, si tratta di pazienti che già assumono dei farmaci sotto il controllo del medico specialista, si sottopongo a visite mediche periodiche e probabilmente hanno avuto altri episodi di agitazione simili in passato. In genere le patologie psichiatriche hanno un esordio precoce e danno segno di sé già in giovane età.

La presenza nella storia clinica di un paziente di una patologia psichiatrica non deve tuttavia far escludere a priori che l’episodio di agitazione insorto possa avere un’origine differente, come ad esempio una malattia organica acuta di nuova insorgenza, che pertanto va sempre indagata dal medico.

Diverse condizioni mediche generali possono dare agitazione, spesso in forma acuta ed improvvisa, come ad esempio:

Anche una condizione di ritardo mentale può associarsi alla comparsa di agitazione, così come intossicazioni da farmaci (o interazioni farmacologiche) possono provocare lo sviluppo di uno stato di agitazione acuta, correlato ad un aumentata attività serotoninergica del sistema nervoso. Tra i farmaci maggiormente responsabili di agitazione, ricordiamo:

  • antibiotici,
  • antiemetici (medicinali anti-vomito),
  • antipsicotici,
  • antistaminici
  • e antidepressivi.

L’esposizione ad alcune tossine ambientali nocive può scatenare uno stato di agitazione.

Chi fa abuso di alcool o stupefacenti, infine, può manifestare segni e sintomi di agitazione psicomotoria anche grave, con possibili atti di ostilità verso se stessi o gli altri.

Sintomi e segni clinici

Una persona agitata si identifica con un soggetto che manifesta uno o più di questi sintomi/segni:

  • è irritabile ed irritato,
  • non riesce a star fermo, si muove di continuo, quasi smanioso,
  • è ipersensibile agli stimoli esterni: un rumore, un suono, la luce o qualsiasi altro stimolo proveniente dall’ambiente esterno può risultare intollerabile,
  • dorme poco o per nulla,
  • parla di continuo, velocemente e a volte in modo sconclusionato (il discorso non ha un filo logico, passa da una conversazione ad un’altra),
  • può presentare disturbi correlati, come ansia e deliri.

L’irrequietezza motoria e lo stato di irritabilità, in particolare, vanno attentamente valutati: in alcuni casi infatti un eccessivo stato di eccitazione può determinare la totale perdita di controllo dei propri impulsi e tramutarsi in ostilità e violenza, tanto da mettere in pericolo e potenzialmente danneggiare sia il paziente che le altre persone con cui questa interagisce.

Queste manifestazioni cliniche possono essere

  • instabili e fluttuanti, presentandosi solo in alcuni momenti della giornata, con fasi di quiete e fasi di picco in cui i sintomi sono più intensi,
  • oppure comparire all’improvviso ed in modo talmente violento da richiedere un pronto intervento medico e misure di contenzione fisica.

Agitazione e ansia

In un paziente che soffre di un disturbo d’ansia, l’agitazione si manifesta associata ad altri disturbi, quali:

Agitazione di origine organica

Un’agitazione di origine medica (e non psicologica) generalmente viene sospettata nei pazienti con

  • agitazione psicomotoria ad esordio improvviso,
  • non spiegabile con cause non mediche,
  • di età superiore ai 45 anni,
  • prive di di una diagnosi pregressa di patologie psichiatriche e di familiarità verso malattie psichiatriche,
  • che presentano
    • disturbi neurologici,
    • o con storia o segni di trauma cranico
    • o di una patologia organica.

Nel caso in cui all’origine dell’agitazione ci sia una malattia medica organica, l’agitazione può essere associata ad altri sintomi, quali ad esempio:

Quando rivolgersi al medico

Una persona che presenti uno stato di agitazione psicomotoria, specie se improvvisa e non giustificabile con alcuna causa apparente, deve essere valutato da personale sanitario.

Il medico raccoglie la storia clinica e familiare del paziente, in particolare attraverso il procedimento di anamnesi ed esame obiettivo:

  • interroga i famigliari sui sintomi e sui segni clinici presentati dal paziente che hanno richiesto un controllo medico e si informa se si tratta di un primo episodio o il paziente ha manifestato uno stato simile anche in passato,
  • osserva il paziente e ne controlla i parametri vitali:
  • esamina
    • le pupille,
    • la coordinazione motoria,
    • la capacità dell’eloquio (cioè se è in grado di parlare ed eventualmente rispondere in modo coerente e consapevole),
    • la pelle,
    • il cuore
    • ed i polmoni,
  • chiede di eventuali farmaci e/o sostanze assunte dal paziente,
  • chiede di eventuali intolleranze a farmaci o allergie,
  • chiede di eventuali malattie note (condizioni mediche generali, disturbi psichiatrici)
  • valuta le condizioni psicosociali e ambientali in cui il paziente vive (occupazione, relazioni famigliari, condizioni economiche, abitative, sociali, problemi legali, …).

Esistono diverse scale che consentono di valutare il livello di agitazione di una persona, ma una delle più fruibili anche da personale non sanitario è la scala di valutazione dell’attività comportamentale BARS (Behavioural Activity Rating Scale).

Questa scala consente di esaminare il grado di agitazione sulla base del comportamento senza richiedere la collaborazione del paziente, peraltro generalmente poco collaborante nello stato agitato, che viene assegnato ad uno dei seguenti stati:

  • difficoltà o incapacità di svegliarsi,
  • paziente addormentato che risponde se qualcuno lo chiama o tocca,
  • paziente sonnolente,
  • paziente sveglio e tranquillo,
  • agitazione psicomotoria controllabile parlando al paziente,
  • agitazione psicomotoria non controllabile con l’interazione verbale e che richiede un intervento medico,
  • paziente aggressivo, è richiesta una contenzione fisica.

In base al punteggio assegnato, il medico sceglie le misure terapeutiche più adeguate per lo stato di agitazione manifestato dal paziente.

Esami di sangue

Può essere utile la valutazione dei seguenti parametri:

che consentono di valutare lo stato di salute generale della persona affetta da agitazione.

Il test tossicologico permette di escludere un eventuale assunzione di sostanze nocive in grado di alterare la normale attività del sistema nervoso, come droghe od alcool.

Altri esami

L’ECG (elettrocardiogramma) di controllo viene effettuato solo una volta ottenuto un certo grado di sedazione.

Solo nel sospetto di condizioni mediche gravi, come traumi cranici o tumori, può esser richiesto un esame di diagnostica per immagini come TAC o risonanza magnetica. La puntura lombare viene effettuata se si sospetta un’infezione del sistema nervoso.

Cosa fare?

Le misure terapeutiche da adottare dipendono dal livello di agitazione del paziente e dalla causa dell’agitazione, sospettata in base alla storia clinica ed ai sintomi e segni osservati durante la visita medica.

Per ridurre lo stato di agitazione del paziente non contenibili il medico può somministrare farmaci sedativi (come benzodiazepine o aloperidolo) anche se non ha ancora completato la valutazione, al fine di tranquillizzarlo e favorirne un completo inquadramento diagnostico.

Se è riscontrato un livello di agitazione lieve o moderato il paziente potrebbe essere calmato con un approccio verbale, quindi parlandogli o portandolo in una stanza con condizioni ambientali più rassicuranti. Una volta tranquillizzato, il paziente deve comunque sottoporsi ad accertamenti per escludere cause mediche all’origine dello stato agitato.

I casi che richiedono un accesso al Pronto Soccorso sono i pazienti con livelli di agitazione severa fin dall’esordio e/o quando l’agitazione non è risultata gestibile con comandi verbali.

Il medico di Pronto Soccorso può a sua volta inviare i pazienti più gravi in reparto di emergenza psichiatrica, dove potrebbe rendersi necessario l’uso di un sistema di contenzione fisico.

Training autogeno, allontanamento delle fonti di stress, praticare yoga, tisane rilassanti sono ottimi rimedi nel caso di agitazione non di origine medica, per placare stati di nervosismo lieve e passeggero legato ad un particolare momento della vita.

Fonti e bibliografia

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