Definizione
In medicina si definisce stupor un’assenza della normale reattività del paziente, seppure non così profonda quanto quella del coma; il soggetto si presenta quasi del tutto insensibile e risponde solo a stimoli molto intensi come il dolore o attraverso una stimolazione particolarmente vigorosa (venendo scosso, chiamato ripetutamente ad alta voce, per esposizione a luce intensa o a un forte rumore, …).
La parola ha origine latina e significa “intorpidimento, insensibilità”.
Nell’italiano comune stupore fa invece riferimento ad una sensazione di meraviglia e sorpresa, che in modo figurato richiama il significato latino (ad esempio “Lo stupore fu tale da togliermi la capacità di parlare e intervenire”).
Sintomi
Lo stupor è di per sé un insieme di segni e sintomi, più che una malattia vera e propria; caratterizzato essenzialmente da una reazione alterata agli stimoli esterni, il paziente in stato stupor si presenta rigido, muto e solo apparentemente cosciente, poiché gli occhi sono aperti e seguono gli oggetti circostanti.
Se non stimolato esternamente, in modo intenso, il paziente appare in uno stato di profonda sonnolenza per la maggior parte del tempo, mostrando chiaramente una forma di alterazione della coscienza che appare ancora più compromessa rispetto a letargia e ottundimento.
Spesso si osservano inoltre:
- alterazioni della frequenza respiratoria e della meccanica (che può farsi ad esempio eccessivamente profonda),
- alterazioni dei valori della pressione del sangue (variabili in base alla causa dello stupor),
- contrazioni muscolari anomale (ad esempio la testa potrebbe assumere una posizione atipica, inclinata indietro, con le braccia e le gambe distese, una posizione che nel complesso viene indicata come “rigidità decerebrata”), ma possono essere osservate anche contrazioni sporadiche e involontarie,
- midriasi (una o entrambe le pupille degli occhi possono apparire dilatate e non reagire ai cambiamenti di luce, oppure miosi (la pupilla può essere piccola).
A questi si associano gli eventuali altri sintomi della condizione responsabile dello stupor.
Cause
Lo stupor può essere la conseguenza di
- infezioni (meningite, ascesso cerebrale, sepsi, …),
- gravi avvelenamenti (ad esempio da metalli pesanti, ma anche da alcool, monossido di carbonio, oppioidi, sedativi, …),
- anomalie metaboliche (ad esempio gravi alterazioni della glicemia, ipo/iperglicemia, ipotiroidismo, …)
- grave ipotermia (esposizione al freddo),
- malattie mentali (schizofrenia, disturbo depressivo maggiore, …),
- epilessia e in generale convulsioni severe e protratte,
- alterazioni cerebrali causate da altri organi (insufficienza epatica, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, insufficienza cardiaca, …)
- malattie vascolari (encefalopatia ipertensiva, arresto cardiaco, …),
- reazione acuta allo stress (shock),
- tumori (ad esempio al cervello),
- disturbi cerebrali (morbo di Alzheimer, demenza, insonnia fatale, …),
- carenza di vitamina B12 o grave sovradosaggio di vitamina D,
- traumi gravi ed emorragie cerebrali,
- ipertensione endocranica,
- ictus,
- grave disidratazione,
- …
Complicazioni
Le principali complicazioni, che influenzano anche la prognosi, sono quelle conseguenti alla causa scatenante, ma l’incapacità di muoversi per lungo tempo, paragonabile al coma, può favorire l’insorgenza di
- piaghe da decubito,
- danni ai nervi degli arti,
- episodi di trombosi,
- atrofia muscolare,
- infezioni delle vie urinarie.
Più in generale costituiscono invece elementi positivi in termini di prognosi:
- il recupero della capacità di rispondere a stimoli entro 6 ore (suoni, tocco, …),
- il recupero, nei primi giorni, di almeno una di queste capacità:
- eloquio (il paziente riprende a parlare, anche se in modo incomprensibile),
- seguire un oggetto con gli occhi,
- esecuzione di comandi semplici,
- ripresa del tono muscolare.
Rappresenta invece un fattore negativo un’età avanzata.
Cura
Poiché lo stupor è sempre la manifestazione di un’altra condizione a monte, il trattamento è necessariamente mirato alla risoluzione (o alla gestione) di questa.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.