Introduzione
Viene definita midriasi la condizione per cui una pupilla risulta più dilatata della norma (più di 5 millimetri); viene distinta in:
- unilaterale, quando interessa un solo occhio (la differenza di diametro tra le due pupille a riposo è definita anisocoria),
- bilaterale, quando interessa entrambi gli occhi.
La pupilla è il foro posto al centro dell’iride attraverso cui entra la luce ed è in grado di aumentare o diminuire di dimensione in risposta alle variazioni di illuminazione: quando c’è poca luce l’iride si restringe e la pupilla si dilata, viceversa quando la luce è molta la pupilla tende a diminuire di dimensione.
Anche le situazioni di eccitazione rappresentano una causa fisiologica di dilatazione della pupilla.
Da questo punto di vista la midriasi può inoltre essere classificata come:
- Reagente, quando la pupilla si dilata o si restringe in risposta agli stimoli luminosi;
- Fissa, quando invece la situazione di dilatazione non è legata alla luce esterna.
La midriasi fissa può essere innescata da eventi transitori, come l’applicazione di colliri farmacologicamente attivi, o talora essere la manifestazione di una condizione anche grave, come ad esempio una lesione del globo oculare o del nervo ottico, oppure come conseguenza di intossicazioni o stati infettivi; può essere anche il segno di condizioni patologiche quali trombosi del seno cavernoso o glaucoma.
Lo specialista di riferimento è l’oftalmologo, che se necessario può fare riferimento anche ad altri professionisti qualora la condizione fosse legata ad altra condizione medica.
Quando la midriasi non è correlata ad una condizione patologica primaria, ossia è idiopatica, viene solitamente trattata con l’utilizzo di cure farmacologiche come ad esempio la somministrazione di steroidi (cortisonici) od agonisti colinergici. Nei casi più estremi, qualora il trattamento medicinale non funzionasse, può essere trattata anche mediante interventi chirurgici.
In generale, comunque, la condizione tende a regredire se viene primariamente trattata la causa scatenante.
Causa
Nei soggetti sani la modificazione della pupilla e il suo allargamento sono situazioni comuni e quotidiane legate principalmente a:
- Diminuzione dell’illuminazione e scarsa luce ambientale,
- Attivazione del sistema simpatico, ad esempio quando si provano emozioni intense legate sia al piacere che alla paura/rabbia
In questi casi in genere la midriasi è bilaterale, interessando cioè entrambi gli occhi.
Altre condizioni transitorie che comportano la midriasi riguardano:
- Utilizzo di droghe quali cocaina, cannabinoidi, anfetamine, LSD, mescalina
- Astinenza da droghe
- Consumo di alcol e caffeina
- Allattamento (per un’aumentata produzione dell’ormone ossitocina)
- Applicazione di farmaci midriatici come quelli utilizzati durante le visite oftalmologiche, ad esempio l’atropina, la tropicamide e il ciclopentolato
- Crisi epilettiche
In alcuni casi si riscontrano condizioni genetiche di midriasi idiopatica, mentre tra le condizioni patologiche più gravi che annoverano la midriasi tra i propri sintomi si evidenziano:
- Rottura di aneurisma
- Emorragie cerebrali
- Infezioni virali e fungine agli occhi o al cervello
- Tumori cerebrali
- Ictus
- Trombosi del seno cavernoso
- Botulismo
- Glaucoma ad angolo chiuso
- Asfissia (soffocamento) ed anossia (difficoltà ad assumere/assorbire ossigeno)
- Coma
- Sindrome della pupilla tonica di Adie, ossia un’anomalia di un unico occhio che si manifesta con un deficit dell’adattamento della pupilla alla luminosità
- Problemi alla carotide
- Iridoplegia, ovvero una paralisi dello sfintere irideo
- Paralisi del nervo oculo motore
Sintomi
La midriasi è essa stessa un sintomo, non una malattia, che si manifesta con una pupilla che superi i 5 mm di diametro; sebbene in alcuni casi potrebbero non esserci ulteriori conseguenze al di là dell’aspetto estetico di una pupilla particolarmente dilatata, in altri casi il paziente può lamentare:
- Eccessiva sensibilità alla luce
- Dolore all’esposizione luminosa
- Difficoltà visive legate all’impossibilità di mettere correttamente a fuoco
- Emicrania e mal di testa
- Areflessia (mancanza di riflessi) come nel caso della sindrome di Adie
- Ptosi (abbassamento della palpebra)
Diagnosi
La midriasi può apprezzata alla semplice ispezione visiva, ma richiede una diagnosi mediante esame oftalmologico del fondo dell’occhio, è tuttavia importante che questo venga preceduto da un’attenta ed approfondita indagine anamnestica per cercare di individuare l’eventuale causa primaria della condizione e rivolgersi allo specialista se si sospettino condizioni gravi.
La midriasi non va infatti sottovalutata, in quanto possibile segno di una condizione primaria anche urgente che può richiedere il ricovero ospedaliero.
Cura
Nella maggior parte dei pazienti la midriasi è una condizione subordinata ad una determinata causa, spesso patologica, primaria; in questi casi il trattamento mira ovviamente alla risoluzione della condizione a monte.
Quando la midriasi è causata dall’assunzione di droghe e di alcol è possibile prevenire ulteriori episodi evitando le sostanze implicate e somministrando specifici antidoti in fase acuta.
Nel caso di medicinali midriatici, ad esempio quelli usati durante la visita oftalmologica (od applicati magari in dosi eccessive dal paziente), l’effetto è temporaneo e tende a risolversi in un tempo piuttosto limitato; durante questo periodo il medico raccomanda di non esporre l’occhio alla luce solare diretta, ma di utilizzare appositi occhiali da sole per la protezione della parte interna dell’occhio.
Quando non sia possibile individuare alcuna causa primaria possono essere utilizzate cure farmacologiche che agiscano direttamente sulla midriasi ed in forma di colliri/pomate oftalmiche, ad esempio:
- Fenilefrina
- Pilocarpina
- Steroidi
Se la condizione tende a non regredire nonostante l’utilizzo dei medicinali, è possibile optare anche per un intervento chirurgico per ristabilire la normale condizione degli occhi.
Autore
specializzato in Medicina Generale, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Avellino, n. 4405