Introduzione
Di fronte alla questione del consumo di alcool in medicina possiamo osservare una sorta di paradosso: se da una parte per l’intossicazione e l’abuso cronico il mondo medico ha sviluppato delle conoscenze approfondite sulle loro cause e il più adeguato trattamento, paiono essere quasi del tutto trascurati i postumi dell’ubriachezza.
Di questi sono poco noti i processi biochimici che portano all’insorgenza dei sintomi e ancora più rari sono gli studi orientati verso un trattamento efficace. Persino l’esatta definizione di quella che viene comunemente chiamata sbornia per molti anni è stata affidata alla libera interpretazione della persona e solo recentemente si è formulata una definizione scientifica.
Eppure si tratta di un’esperienza estremamente comune nella popolazione e per la quale si sprecano rimedi tradizionali, soluzioni casalinghe e trattamenti poco convenzionali, tuttavia su un importante articolo pubblicato sul British Medical Journal gli autori concludono che “non esiste una prova convincente che suggerisca che un qualche intervento convenzionale o complementare possa avere effetti nel prevenire o curare i postumi dell’alcol. Il metodo più efficace per evitare i sintomi dei postumi indotti dall’alcol (la cosiddetta sbornia, nda) è praticare l’astinenza o la moderazione.”

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Definizione
I membri de ‘Alcool Hangover Reserch Group’, un gruppo di esperti in materia, ha cercato di trovare una definizione universale per quella che volgarmente viene chiamata ‘sbornia’.
Il gruppo di ricerca è partito usando le parole che gli stessi consumatori hanno speso nel tentativo di descrivere questa situazione; da qui sono stati selezionati quei fattori che venivano più frequentemente citati e sono state formulate diverse definizioni che, una volta confrontate con ciò che veniva riportato in letteratura su tale argomento, hanno portato alla seguente definizione:
Con il termine di “postumi dell’ubriacatezza” ci si riferisce alla combinazione di sintomi fisici e mentali che si sperimentano dopo un singolo episodio di consumo sovrabbondante di alcool e che iniziano nel momento in cui l’alcolemia nel sangue si riduce a zero.
Con questa definizione si introducono due importanti concetti:
- il primo è il riferimento ad un singolo episodio di consumo, che distingue quindi dall’abuso cronico e da altre forme di alcolismo come i binge drinkers (forti bevitori nel weekend) che stanno prendendo piede anche nel nostro Paese.
- Il secondo è il riferimento al fatto che la comparsa del quadro sintomatologico avviene nel momento in cui l’alcolemia, cioè la concentrazione di alcol nel sangue, ritorna a zero: ciò permette di distinguere quei sintomi che invece sono causati dall’intossicazione acuta e che compaiono nel momento di maggior ebbrezza.
Fisiopatologia
Le manifestazioni che insorgono a seguito di un abuso del consumo di alcool dipendono dalla combinazione di diversi fattori tra i quali:
- Disidratazione. L’alcool stimola la diuresi e riduce la quantità di acqua presente nel nostro organismo.
- Alterazione del metabolismo delle citochine, che comporta la produzione di quelle stesse molecole che si attivano durante l’infiammazione e che sono responsabili del senso di fatica e malessere.
- Alterazioni dell’equilibrio fra fattori ossidanti e antiossidanti nel nostro organismo, che causano quindi la produzione di radicali liberi in grado di danneggiare le membrane cellulari.
- Effetti tossici dei metaboliti. L’alcol dal circolo ematico (sangue) giunge a livello epatico (fegato) dove subisce specifiche bio-trasformazioni. In particolare l’etanolo che lo compone viene convertito in un primo passaggio in acetaldeide e successivamente in acetato. L’acetaldeide sembra essere responsabile di quei sintomi spiacevoli che accompagnano l’ubriachezza, quali
- nausea e vomito,
- mal di testa,
- fatica.
- Riduzione del glucosio in circolo, che comporta
- affaticamento,
- irritabilità,
- riduzione della capacità di concentrazione.
Sintomi
I sintomi più comunemente riportati in durante la sbornia sono:
- nausea e vomito,
- mal di testa,
- stanchezza,
- apatia,
- debolezza,
- vertigini,
- sete,
- secchezza della fauci,
- mal di stomaco,
- difficoltà di concentrazione,
- ansia,
- sensibilità alla luce e al rumore,
- difficoltà nel dormire,
- irritabilità.
Tra tutti è tuttavia l’associazione di nausea, mal di testa e stanchezza la triade di sintomi tipici.
Rimedi per smaltire la sbornia
Per il trattamento dei postumi dell’ubriacatezza (il cosiddetto post-sbornia) vengono riportati innumerevoli rimedi, dall’utilizzo di farmaci, alle medicazioni con erbe, all’uso di frullati e succhi vitaminici. Tra i più frequenti troviamo:
- Uso di farmaci analgesici e antinfiammatori come
- Norme comportamentali come:
- esercizio fisico,
- esposizione all’aria fresca,
- sonno,
- doccia fresca,
- bagni caldi,
- consumo di abbondante acqua,
- utilizzo di impacchi di ghiaccio.
- Consumo di alimenti come:
- caffè,
- banane,
- te verde,
- succhi di frutta,
- uova,
- orzo,
- miscele di erbe,
- miele,
- cavolo,
- ginseng,
- uso di composti multivitaminici del gruppo B e vitamina C.
- Integratori come:
- cisteina,
- carbonato di calcio,
- carbone attivo,
- glutammina,
- acido succinico.
Per quanto riguarda i prodotti fitoterapici una revisione dei diversi studi presentati in letteratura ha individuato quali composti hanno dimostrato una reale efficacia anche sull’essere umano in vivo, e non solo quindi in laboratorio. Essi sono:
- La Pueraria montana lobata, pianta originaria del Giappone, conosciuta come Kuzu, che promuove l’eliminazione dell’acetaldeide dal sangue.
- La Pyrus pyrifolia, un frutto originario della Cina, che riduce i livelli ematici dell’alcool.
- La radice di zenzero.
- Il fico d’India, che riduce i sintomi prodotti dai mediatori dell’infiammazione.
- Il ginseng asiatico che riduce i livelli di alcool nel sangue e nell’espiro.
Si tratta quindi di uno sparuto numero di erbe officinali la cui preparazione e consumo deve avvenire secondo le indicazioni di un erborista esperto per evitare pericolose reazioni collaterali, e il cui effetto sui postumi della sbornia è stato comprovato solamente a livello sperimentale e non nella pratica clinica.
Di grande importanza è invece il consiglio di reidratarsi abbondantemente bevendo molta acqua; l’alcool annovera tra i suoi effetti collaterali la disidratazione, causata dall’effetto diuretico, che è una nota causa di disturbi quali bocca secca, mal di testa e letargia dovuti alla riduzione del livello di fluidi nel cervello. Questo aspetto è così rilevante che secondo alcuni rimanere adeguatamente idratati durante il consumo di alcolici (ossia continuare a bere acqua) potrebbe ridurre gli effetti del post-sbornia.
In conclusione però la medicina ufficiale non riconosce ancora alcun trattamento né convenzionale né complementare sufficientemente efficace nel prevenire o trattare i sintomi dei postumi dell’ubriacatura, al di là ovviamente del tempo materiale che necessità l’organismo per smaltire l’alcool ed i suoi sottoprodotti metabolici.
L’astinenza dal consumo di alcol o la moderazione nel suo utilizzo sembrano essere ancora gli unici rimedi realmente efficaci contro gli effetti della sbornia.
Fonti e bibliografia
- van Schrojenstein Lantman m., et al. “Development of a definition for the alcohol hangover: consumer descriptions and expert consensus.” Current drug abuse reviews n°9.2, anno 2016, pag: 148-154
- Pittler M.H., Verster J.C, and Ernst E. “Interventions for preventing or treating alcohol hangover: systematic review of randomised controlled trials.” Bmj n°331.7531, anno 2005, pag: 1515-1518.
- Wang F., et al. “Natural products for the prevention and treatment of hangover and alcohol use disorder.” Molecules n°21.1, anno 2016, pag: 64.
Autore
Dr.ssa Consuelo Basile
Medico ChirurgoSpecializzanda in neuropsichiatria infantile, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trieste n. 4503
Gentile Dottore,
le scrivo perché nel WE ho davvero esagerato con l’alcool e purtroppo gli effetti si stanno protraendo ancora oggi (confusione, nausea, diarrea, stanchezza, mal di testa, …).
È possibile che ci sia effettivamente un legame? Cosa posso prendere per risolvere?
1. Sì, potrebbe esserci un legame (http://www.medicitalia.it/news/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/3304-consumo-alcol-ed-intestino-irritabile-ibs-attenti.html).
2. Mi dispiace, ma non posso consigliare farmaci.