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Cos’è il coma etilico?

Le possibili conseguenza di un’ingestione acuta di alcol spaziano dall’intossicazione (sbornia) ad un vero e proprio avvelenamento, che si verifica quando le quantità consumate superano la capacità di smaltimento dell’organismo.

Il coma etilico non è differente dal coma provocato da altre cause: un soggetto in coma è incosciente, non può essere svegliato e mostra un’attività cerebrale minima.

Ragazza ospedalizzata

Shutterstock/Photo_imagery

Segni e sintomi

Un paziente in coma etilico si presenta con gli occhi chiusi e incapace di risponde a stimoli esterni, come rumori, luci o dolore.

Non è in grado di comunicare né di muoversi volontariamente e i riflessi di base, come la tosse e la capacità di deglutizione, possono essere pericolosamente ridotti.

In genere è in grado di respirare autonomamente.

L’intossicazione acuta da alcol è inoltre responsabile di numerose alterazioni metaboliche, tra cui:

Può causare gravi alterazioni del battito cardiaco, che possono includere anche la pericolosa fibrillazione atriale.

Cause

L’alcol viene assorbito attraverso il tratto gastrointestinale per poi essere metabolizzato dal fegato, che lo trasforma in acetaldeide attraverso l’enzima alcool-deidrogenasi.

Il sistema che più di ogni altro viene influenzato dal consumo di alcool è tuttavia il sistema nervoso centrale, che subisce un’azione depressiva per azione sui recettori del GABA, responsabile tra l’altro dei tipici effetti della sbornia, quali:

  • sedazione,
  • disfunzione cognitiva
  • e diminuzione della coordinazione.

È interessante notare che i segni e i sintomi associati da intossicazione alcolica dipendono dalla concentrazione di alcol nel sangue (BAC): all’aumentare del tasso alcolemico, aumenta anche la gravità dei sintomi (il limite legale del tasso alcolemico per la guida è pari a 0.5 g/L).

  • Con un tasso alcolemico compreso tra 0 e 1 g/L si osserva:
    • rilassamento,
    • maggiore loquacità
    • riduzione del controllo motorio fine.
  • Con un tasso alcolemico compreso tra lo 0.5 g/L e 1 g/L i pazienti vedono compromessa la capacità di giudizio e di coordinazione fisica.
  • Da 1 g/L a 2 g/L si notano instabilità dell’andatura, cambiamenti di umore e comportamento e i discorsi si fanno confusi.
  • Con un tasso alcolemico compreso tra 2 g/L e 4 g/L i pazienti sviluppano nausea e vomito, ipotermia, gravi difficoltà di linguaggio, amnesia, visione doppia e nistagmo.
  • Con un tasso alcolemico ancora superiore compare depressione respiratoria, letargia, stupor, coma e rischio di morte.

L’entità e la gravità di questi sintomi variano in base a fattori quali:

  • rapidità di consumo,
  • rapidità di passaggio nel sangue, modulata ad esempio da
    • concentrazione di alcool nella bevanda,
    • contemporanea presenza di cibo nello stomaco,
    • sesso (nelle donne è più rapida),
  • e ovviamente dalla tolleranza all’alcol, che si sviluppa nel soggetto abituato a bere grandi quantità di alcolici.

Pericoli

Il primo pericolo associato al consumo acuto di alcolici è l’aumento del rischio di lesioni traumatiche, ad esempio conseguenti a incidenti stradali, ma è possibile anche sviluppare danni diretti, come

Non bisogna infine dimenticare che l’allentamento della capacità di giudizio può favorire l’adozione di comportamenti pericolosi, come avere rapporti sessuali non protetti e quindi potenziale causa di contagio da parte di malattie sessualmente trasmesse.

Cosa fare

Si raccomanda di allertare immediatamente i soccorsi in caso di:

In attesa dell’arrivo si consiglia di:

  • non lasciare da solo il paziente,
  • aiutarlo a mettersi in posizione seduta se sveglio, in posizione laterale di sicurezza se svenuto,
  • verificare costantemente la respirazione,
  • offrire dell’acqua solo se in grado di deglutire autonomamente,
  • tenere il paziente al caldo con una giacca o una coperta.

È invece molto importante evitare:

  • l’ulteriore consumo di alcolici,
  • somministrare caffè e caffeina (che potrebbe disidratare ulteriormente),
  • docce e bagni freddi,
  • indurre il vomito.

In ospedale il trattamento è prevalentemente volto al supporto delle funzioni vitali, in attesa che l’alcool venga smaltito autonomamente; il cardine della terapia è garantire la costante pervietà delle vie aeree (ad esempio dal vomito, in caso di paziente incosciente) e se necessario supportare la respirazione (la più temibile complicazione dell’intossicazione da alcol è la depressione respiratoria) ad esempio mediante somministrazione di ossigeno.

Poiché l’alcool ha azione diuretica alla maggior parte dei pazienti vengono somministrati liquidi per via endovenosa, volti a prevenire o trattare la disidratazione; in caso di ipoglicemia ai liquidi può essere associato il glucosio, per ristabilire valori di glicemia nella norma.

Può eventualmente essere valutata l’emodialisi in caso di valori oltre i 6 g/L.

Fonti e bibliografia

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