Fitte alla testa di pochi secondi: cosa sono e quando preoccuparsi?

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Cefalea primaria trafittiva

La sensazione di fitte alla testa, della durata limitata a pochi secondi, sono un fenomeno relativamente comune che in genere vengono ricondotte a una specifica forma di mal di testa (cefalea), ovvero la “cefalea primaria trafittiva” (in passato anche chiamata “dolori come
colpi da rompighiaccio”, “oftalmodinia periodica”), anche se entrano in diagnosi differenziale con altre cause più comuni, come emicrania, cefalea tensiva ed anche eventualmente somatizzazioni ansiose.

Si raccomanda tuttavia di fare sempre riferimento al medico per una diagnosi personalizzata, soprattutto in caso di dolore differente dal solito; in caso di dolore lancinante farsi accompagnare immediatamente in Pronto Soccorso.

Cosa s’intende per fitte alla testa?

Donna che si tocca la testa a causa della percezione di fitte

Shutterstock/Kmpzzz

Le fitte alla testa causate dalla cefalea primaria trafittiva sono in genere caratterizzate da:

  • dolore acuto e intenso, trafittivo (come da punteruolo rompighiaccio)
  • durata molto breve (da pochi secondi a un minuto)
  • localizzazione spesso in un punto specifico della testa
  • insorgenza improvvisa e imprevedibile

Queste sensazioni sono spesso descritte come “pugnalate” o “stilettate” e possono variare in intensità da moderate a severe.

Come si riconosce?

I criteri diagnostici per la diagnosi richiedono:

  1. Dolore al capo che si manifesta spontaneamente come una fitta singola oppure come una serie di fitte e che soddisfi i criteri 2-4.
  2. Ogni fitta ha una durata non superiore ad alcuni secondi.
  3. Le fitte si presentano con frequenza irregolare, da una a molte volte al giorno (la frequenza degli attacchi è in genere bassa, uno o pochi attacchi al giorno, ma in casi rari le fitte si ripetono per giorni).
  4. Non sono presenti sintomi autonomici cranici (lacrimazione, occhi rossi, congestione nasale, sudorazione, irrequietezza, …).
  5. Non meglio definita da altra diagnosi.

La cefalea primaria trafittiva colpisce aree al di fuori della regione del nervo trigemino nel 70% dei casi; il dolore cambia posizione nella maggior parte dei pazienti, ma in circa un terzo di loro si presenta sempre nello stesso punto. Quando il dolore è sempre nello stesso punto è importante verificare che non ci siano problemi fisici in quella zona o nei nervi cranici collegati.

Pochi pazienti hanno altri sintomi insieme al dolore, ma questi non includono segni del sistema nervoso autonomo nella testa (come lacrimazione o naso che cola). Questa mancanza di sintomi autonomici aiuta i medici a distinguere questo tipo di mal di testa da altri.

Cause

La cefalea primaria trafittiva non ha una causa confermata, essendo una cefalea primaria, ma si ritiene che diversi fattori possano contribuire:

  • Irritazione o compressione di nervi cranici: In particolare il nervo trigemino o occipitale.
  • Disturbi vascolari: Cambiamenti improvvisi nel flusso sanguigno cerebrale.
  • Predisposizione genetica: Una storia familiare di emicranie o altre forme di mal di testa può aumentare il rischio.
  • Stress e tensione: Fattori emotivi e fisici possono scatenare gli episodi.
  • Alterazioni ormonali: Fluttuazioni ormonali, specialmente nelle donne, possono essere correlate.
  • Disturbi del sonno: La mancanza di sonno o un sonno irregolare può aumentare la frequenza degli attacchi.
  • Fattori ambientali: Cambiamenti di pressione atmosferica, esposizione a luci intense o rumori forti.
  • Dieta: Alcuni alimenti o bevande possono fungere da trigger in individui sensibili.

E se fosse stress?

La cefalea tensiva, una delle forme più comuni di mal di testa, ha spesso un’origine ansioso-emozionale, trova cioè le sue radici nell’interazione tra tensione muscolare e stati emotivi alterati.

Questa condizione si manifesta tipicamente non tanto come fitte periodiche alla testa, quanto più come un dolore sordo, persistente e diffuso, spesso descritto come una sensazione di pressione o di “fascia stretta” intorno alla testa.

A differenza di altre forme di cefalea, il dolore non è pulsante e raramente è accompagnato da nausea o sensibilità alla luce.

La sua caratteristica distintiva è il legame stretto con stati di ansia, stress o emozioni intense. I pazienti spesso riferiscono un peggioramento dei sintomi durante periodi di elevato stress emotivo o in situazioni di ansia prolungata.

La tensione muscolare, particolarmente nei muscoli del collo, delle spalle e del cuoio capelluto, gioca un ruolo cruciale, agendo come un ponte tra lo stato emotivo e la manifestazione fisica del dolore. Il trattamento di questa forma di cefalea richiede un approccio olistico che combini tecniche di rilassamento, gestione dello stress, e in alcuni casi, supporto psicologico, oltre a eventuali terapie farmacologiche per il sollievo sintomatico. La comprensione e la gestione dei fattori emotivi scatenanti sono fondamentali per un efficace controllo a lungo termine di questa condizione.

Quando preoccuparsi per delle fitte alla testa?

Nella maggior parte dei casi, le fitte alla testa non sono motivo di seria preoccupazione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è consigliabile consultare un medico:

  1. Frequenza elevata: Se le fitte si verificano più volte al giorno o interferiscono significativamente con la vita quotidiana.
  2. Aumento dell’intensità: Se il dolore diventa progressivamente più intenso nel tempo.
  3. Durata prolungata: Se gli episodi durano più di un minuto o aumentano gradualmente di durata.
  4. Sintomi associati: Presenza di altri sintomi come vertigini, nausea, disturbi visivi o perdita di sensibilità.
  5. Localizzazione sempre nello stesso punto: Fitte che si manifestano sempre nella stessa area potrebbero indicare un problema sottostante.
  6. Insorgenza dopo i 50 anni: L’inizio di questi sintomi in età avanzata potrebbe richiedere ulteriori indagini.
  7. Storia di traumi cranici: Se le fitte iniziano dopo un trauma alla testa, è importante una valutazione medica.
  8. Patologie preesistenti: In presenza di condizioni come pressione alta, disturbi della coagulazione o tumori, è consigliabile un controllo medico.

Trattamento e gestione

Data la breve durata delle fitte, il trattamento farmacologico immediato è spesso poco pratico. Tuttavia, ci sono diverse strategie per gestire e soprattutto provare a prevenire questi episodi:

  1. Identificazione e evitamento dei trigger: Tenere un diario può aiutare a identificare e evitare fattori scatenanti.
  2. Tecniche di rilassamento: Meditazione, yoga o respirazione profonda possono ridurre lo stress e la tensione muscolare.
  3. Idratazione adeguata: Bere abbastanza acqua può prevenire la disidratazione, un possibile trigger.
  4. Sonno regolare: Mantenere un ciclo di sonno-veglia regolare può ridurre la frequenza degli episodi.
  5. Esercizio fisico: L’attività fisica regolare può aiutare a ridurre lo stress e migliorare la circolazione cerebrale.
  6. Terapia farmacologica preventiva: In casi di episodi frequenti, il medico potrebbe valutare di tentare con l’assunzione regolare di farmaci.
  7. Correzione posturale: Migliorare la postura, soprattutto durante il lavoro al computer, può ridurre la tensione muscolare.
  8. Massaggi e stretching: Tecniche di massaggio del cuoio capelluto e stretching del collo possono alleviare la tensione.
  9. Applicazioni di caldo o freddo: Alcuni pazienti trovano sollievo applicando impacchi caldi o freddi sulla zona interessata.

Fonti e bibliografia

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