Cos’è la renina
La renina è un enzima (proteina) prodotto dai reni. Controlla la produzione di un altro ormone chiamato aldosterone e prodotto nelle ghiandole surrenali, due piccole ghiandole situate proprio sopra i reni; l’aldosterone aiuta a modulare i valori di pressione sanguigna e a mantenere livelli adeguati di potassio e sodio nell’organismo (per approfondire il sistema fare riferimento all’articolo dedicato al sistema renina-angiotensina-aldosterone).

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A cosa serve l’esame del sangue?
Livelli di renina e/o aldosterone al di fuori dell’intervallo di riferimento potrebbero indicare la presenza di un grave disturbo delle ghiandole surrenali; poiché i due ormoni sono strettamente correlati tra loro, in genere l’esame dell’aldosterone viene richiesto prima o contemporaneamente al dosaggio della renina.
L’esame della renina è particolarmente utile nella diagnosi di aldosteronismo primario (PA), una malattia caratterizzata dall’eccesso di aldosterone in circolo, che si manifesta tipicamente con pressione alta (e che espone al rischio di complicazioni come ictus, infarto e insufficienza renale).
Quando viene richiesto?
L’esame potrebbe essere necessario in caso di scoperta di pressione alta, soprattutto qualora questa non rispondesse adeguatamente ai farmaci di elezione normalmente prescritti per abbassarla. In questo contesto il dosaggio permetterebbe di verificare l’eventuale sviluppo di aldosteronismo primario.
Gli altri sintomi caratteristici di questa condizione sono quelli causati da una carenza di potassio, condizione sostenuta allo stesso modo dall’eccesso di aldosterone in circolo, come ad esempio:
- Crampi muscolari
- Debolezza
- Sete eccessiva
- Stanchezza
- Mal di testa.
Preparazione
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio. È possibile che venga richiesta la preventiva sospensione di alcuni farmaci nelle settimane (2-4) che precedono l’esame, tra cui:
- Pillola anticoncezionale
- Antipertensivi
- Diuretici
Potrebbe anche essere necessario seguire una dieta a basso contenuto di sale per tre giorni prima del test.
Al momento del prelievo, potrebbe infine essere richiesto di assumere una determinata posizione (in piedi o sdraiata).
Valori normali
Il primo numero rappresenta il valore medio, tra parentesi l’intervallo di riferimento)
- Dieta a basso contenuto di sodio, posizione eretta
- 18-39 anni: 10.8 ng/mL/ora (2.9-24.0 ng/mL/ora)
- più di 39 anni: 5.9 ng/mL/ora (2.9-10.8 ng/mL/ora)
- Dieta senza riduzione del sodio, posizione eretta
- 18-39 anni: 1.9 ng/mL/ora (0.6-4.3 ng/mL/ora)
- più di 39 anni: 1.0 ng/mL/ora (0.6-3.0 ng/mL/ora)
Fonte: Mayo
Valori alti
Una quantità di renina superiore al previsto potrebbe significare la presenza di:
- Malattia di Addison, una condizione in cui le ghiandole surrenali non sono in grado di garantire un’adeguata produzione ormonale
- Cirrosi epatica, una grave disfunzione del fegato
- Disidratazione o carenza di sodio (in genere di sale nella dieta)
Valori bassi
Una quantità di renina inferiore al normale potrebbe invece confermare la diagnosi di aldosteronismo primario, oppure essere conseguenza di malattie renali.
Anche una dieta troppo ricca di sale potrebbe indurre un abbassamento dei valori.
Rapporto aldosterone/renina
Molto spesso i risultati del test della renina vengono interpretati e confrontati con i valori dell’aldosterone, anche in forma matematica di rapporto:
- Renina inferiore al normale/aldosterone inferiore al normale:
- sindrome di Cushing, un disturbo in cui le ghiandole surrenali producono quantità eccessive di cortisolo.
- Renina inferiore al normale/Aldosterone superiore al normale:
- aldosteronismo primario
- Renina superiore al normale/aldosterone inferiore al normale:
- malattia di Addison.
- Renina superiore al normale/aldosterone superiore al normale:
- aldosteronismo secondario, ovvero un’eccessiva produzione di aldosterone, ma a causa di patologie proprie di organi diversi dal surrene e che tuttavia su questi si riflettono. Comprendono ad esempio malattie cardiache (cuore), epatiche (fegato) e renali (rene).
Altri fattori
La liquirizia può influenzare i risultati del test, quindi è importante evitarne il consumo per almeno due settimane prima del prelievo.
I farmaci inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori) potrebbero indurre un aumento dell’attività della renina plasmatica (ovvero causare un aumento dei valori), quindi un paziente in cura con questi medicinali che dovesse mostrare quantità normali o elevati di renina non si può escludere una diagnosi di aldosteronismo primario, che è anzi molto probabile nel caso in cui i valori siano bassi nonostante il farmaco.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.