Introduzione
I crampi muscolari sono improvvise contrazioni involontarie che colpiscono uno o più muscoli. Spesso si verificano dopo l’esercizio fisico e/o di notte e durano da alcuni secondi a diversi minuti.
Si tratta di un disturbo muscolare molto comune, ma non sempre è possibile diagnosticare la causa esatta; i fattori di rischio più comuni comprendono:
- sforzo eccessivo,
- disidratazione,
- carenza di sali minerali (dovuta a carenze dietetiche o per un’aumentata perdita),
- insufficiente apporto di sangue ai muscoli,
- malfunzionamento dei nervi.
Nella maggior parte dei casi i crampi notturni colpiscono i muscoli del polpaccio, ma anche quelli dei piedi e delle cosce possono iniziare a far male; quasi sempre non hanno alcuna causa identificabile e non sono pericolosi, tuttavia in rari casi possono essere la conseguenza di altri disturbi, ad esempio diabete o arteriopatia periferica.
Il rischio di soffrire di crampi notturni aumenta con l’età, ma anche le donne incinte hanno maggiori probabilità di soffrirne.
I crampi possono essere molto dolorosi, ma in genere rispondono bene a un leggero stretching o massaggiando delicatamente il muscolo.
Perché i crampi sono più frequenti d’estate?
I crampi muscolari notturni alle gambe sono molto più comuni nella stagione calda rispetto all’inverno, ma la realtà è che non si conosce ancora la causa esatta alla base della loro comparsa (crampi idiopatici).
Alcuni ricercatori ipotizzano che possano essere collegati all’aumento della disidratazione a causa del caldo, che si rende responsabile della perdita di liquidi e sali minerali (tra cui magnesio e potassio); alla base di questa teoria si è sviluppato un fiorente commercio di integratori salini, nonostante il fatto che in letteratura NON esista un vero razionale che ne supporti l’utilizzo.
Un’alimentazione ricca di frutta e verdura, oltre che un aumento del consumo di acqua, è in genere sufficiente ad evitare carenze.
Cause
Spesso le cause non sono note (si parla in questo caso di crampi idiopatici), mentre in altri pazienti è possibile identificare una precisa causa sottostante.
Crampi alle gambe idiopatici
Benché la causa non sia nota, sono state formulate varie teorie sulle possibili origini dei crampi alle gambe idiopatici:
- nel caso dei crampi notturni potrebbe essere un’attività nervosa anomala durante il sonno, tale da causare la contrazione crampiforme dei muscoli della gamba,
- sollecitazioni eccessive dei muscoli della gamba durante la giornata (troppa attività fisica in relazione al proprio stato di forma),
- improvvisa riduzione dell’apporto di sangue ai muscoli colpiti.
I tendini sono robuste bande di tessuto che collegano i muscoli alle ossa e se si accorciano troppo possono essere causa di crampi dei muscoli collegati; poiché i tendini tendono fisiologicamente ad accorciarsi con l’età, è ragionevole ipotizzare che questa considerazione possa rappresentare un possibile spiegazione dell’aumento della frequenza del sintomo nei soggetti anziani.
Crampi alle gambe secondari
I crampi alle gambe cosiddetti secondari sono invece dovuti a una condizione sottostante o a un’altra causa riconoscibile, tra cui per esempio:
- Disidratazione: la riduzione dell’acqua corporea può far diminuire i livelli dei sali minerali (elettroliti), scatenando crampi.
- Esercizio: I crampi spesso insorgono durante la fase di riposo post-esercizio.
- Gravidanza: l’aumento del peso può sovraccaricare i muscoli delle gambe, rendendoli più vulnerabili ai crampi.
- Condizioni neurologiche (che interessano i nervi dei muscoli delle gambe): per esempio la malattia del motoneurone o la neuropatia periferica (spesso a seguito di diabete).
- Malattia epatica: se il fegato non funziona più correttamente si verifica un accumulo di tossine nel sangue, che può provocare spasmi. Anche l’eccesso alcolico può manifestarsi in forma di crampi.
- Infezioni: alcuni tipi di batteri, come il tetano, possono causare crampi muscolari e spasmi.
- Tossine: livelli elevati di sostanze tossiche (velenose) nel sangue, come piombo o mercurio, possono indurre crampi alle gambe.
Farmaci
È nota l’associazione tra alcuni farmaci e crampi alle gambe in un piccolo numero di soggetti; tra i principi attivi che più comunemente sono interessati dal problema ricordiamo:
- Diuretici: i diuretici drenano liquidi dal corpo e vengono usati per trattare condizioni come l’ipertensione arteriosa, l’insufficienza cardiaca e alcune malattie renali.
- Statine: medicinali usati per ridurre i livelli ematici di colesterolo.
- Raloxifene: è impiegato nella prevenzione dell’osteoporosi (indebolimento delle ossa) nelle donne dopo la menopausa.
- Nifedipina: è impiegata per trattare pressione alta, angina e il fenomeno di Raynaud.
- Acido nicotinico: veniva in passato usato per il trattamento dell’ipercolesterolemia.
Si raccomanda di contattare il medico nel caso di crampi alle gambe se in trattamento farmacologico, perché potrebbe essere necessario rivedere i dosaggi. Non interrompere mai l’assunzione di un farmaco a meno di un’esplicita indicazione in tal senso da parte del medico.
Sintomi
Un crampo consiste in un dolore improvviso dei muscoli di una gamba innescato da una contrazione involontaria; la maggior parte dei crampi colpisce il polpaccio, meno comunemente il fenomeno può interessare anche il piede o la coscia.
Il dolore dura da pochi secondi fino a 10 minuti e oltre e quelli a carico della coscia sono tendenzialmente i più persistenti.
Durante un episodio i muscoli interessati diventano tesi e dolenti e piedi e dita si irrigidiscono.
Una volta passato, la gamba può continuare a dolere per diverse ore.
La ricerca ha evidenziato che
- in tre persone su quattro, i crampi alle gambe hanno insorgenza notturna;
- in uno su cinque, i crampi avvengono di giorno e di notte;
- i crampi sono esclusivamente diurni solo in un caso su 14.
Quando chiamare il medico
Se i crampi sono occasionali in genere non serve preoccuparsi e non è necessaria una diagnosi medica.
È raccomandabile rivolgersi al medico solo se i crampi diventano frequenti o così dolorosi da interrompere il sonno e ostacolare una normale attività quotidiana.
Sarà necessario consultare un medico anche se i muscoli delle gambe si assottigliano (ipotrofia o vera e propria sarcopenia) o diventano più deboli.
Qualora i crampi (non solo il dolore, ma proprio gli spasmi) durassero più di 10 minuti senza migliorare nonostante l’esercizio si raccomanda un parere medico immediato.
Quando rivolgersi in Pronto Soccorso
Ci sono situazioni in cui i crampi alle gambe possono essere segno di una condizione di salute più grave; si consiglia di rivolgersi tempestivamente al medico o al 112 se i crampi si sviluppano a seguito del contatto con sostanze che potrebbero essere tossiche (veleni) o infette (per esempio terriccio contaminato a contatto con una ferita, che può essere causa di un’infezione batterica come il tetano), o dopo esposizione a elementi come mercurio o piombo.
Rimedi e cura
Se i crampi sono secondari a una causa nota, questa in genere può essere trattabile.
Per esempio i crampi alle gambe secondari a malattia epatica sono dovuti ad accumuli di tossine nel sangue che inducono gli spasmi muscolari; i rilassanti muscolari possono quindi prevenire la contrazione spastica dei muscoli.
Se i crampi non hanno cause apparenti (crampi idiopatici), viene in genere raccomandata una combinazione di esercizi e analgesici.
La maggior parte dei crampi alle gambe può essere trattata con l’attività fisica; gli esercizi utili sono di due tipi:
- esercizi da eseguire durante un episodio di crampi per attenuare il dolore e interrompere il fenomeno;
- esercizi da fare durante il giorno per ridurre la frequenza degli attacchi.
Rimedi immediati
Quando si inizia ad avvertire dolore è necessario stirare e massaggiare il muscolo colpito; per esempio se il crampo colpisce il polpaccio:
- Estendere la gamba e flettere il piede in alto, piegandolo alla caviglia in modo che le dita puntino verso il mento (come si vede fare in televisione durante le partite di calcio), eventualmente facendosi aiutare. In caso di difficoltà si può acquistare una banda elastica per aiutarsi (vedi foto).
- Camminare sui talloni per qualche minuto.
Può inoltre essere utile:
- massaggiare il muscolo dolorante con la mano o con la borsa del ghiaccio,
- camminare o muovere leggermente la gamba,
- fare una doccia calda o un bagno tiepido.
Esercizi per la prevenzione
Si raccomanda di valutare con un professionista sanitario (medico o fisioterapista, ad esempio) la propria situazione, di seguito si proporrà a titolo di esempio un possibile schema di esercizi preventivi.
Per ridurre il rischio e la frequenza di comparsa si dovranno eseguire esercizi di allungamento dei muscoli interessati tre volte al giorno; per esempio, se i crampi riguardano i muscoli del polpaccio, potrebbe essere utile:
- mettersi in piedi a circa un metro da una parete,
- piegarsi in avanti con le braccia estese per toccare la parete, mantenendo le piante dei piedi a contatto con il pavimento,
- rimanere in questa posizione per cinque secondi.
- Ripetere l’esercizio per cinque minuti
I risultati ottimali si ottengono ripetendo questo esercizio tre volte al giorno, l’ultima delle quali subito prima di andare a letto.
Per prevenire i crampi notturni è infine consigliabile bere molto per evitare la disidratazione, adottando una dieta varia e sana per prevenire carenze di sali minerali; se prescritti provare con integratori salini.
Cosa prendere? Farmaci e integratori
In caso di dolori alle gambe che persistono dopo un episodio di campi, possono dare sollievo gli analgesici da banco, come il paracetamolo o l’ibuprofene.
Chinino
Un caso interessante riguarda invece il chinino; la prima indicazione di questo farmaco è stata la malaria, ma la ricerca ha poi dimostrato che può essere anche moderatamente efficace nel ridurre la frequenza di crampi alle gambe.
Tuttavia, il chinino è talvolta associato a effetti collaterali spiacevoli quando addirittura non pericolosi, tra cui
- tinnito (sibilo nelle orecchie),
- riduzione dell’udito,
- cefalea,
- nausea,
- disturbi della vista,
- confusione,
- vampate di calore.
Una complicanza rara ma grave del chinino è la trombocitopenia, fenomeno che consiste nella riduzione delle piastrine ematiche a livelli pericolosamente bassi. Le piastrine intervengono nella coagulazione del sangue; i soggetti con trombocitopenia hanno quindi rischi maggiori di sanguinamenti eccessivi, come:
- sangue dal naso,
- gengive sanguinanti,
- sanguinamenti nell’occhio,
- sanguinamenti intracranici o nel apparato digerente (ambedue possono essere mortali).
Ci sono stati non pochi casi documentati di soggetti deceduti per trombocitopenia dopo aver assunto chinino per prevenire i crampi alle gambe.
Non prendere mai quantità di chinino maggiori di quanto prescritto, perché il sovradosaggio può determinare cecità permanente e morte.
A causa di questi eventi, rari ma possibili, il medico prescriverà il chinino solo a fronte dell’evidenza che i potenziali benefici del trattamento superano i rischi.
Si raccomanda che il chinino venga prescritto solo quando le tecniche di esercizio precedentemente descritte non sono risultate utili e la frequenza dei crampi alle gambe è tale da interferire con la qualità della vita.
In queste circostanze, potrebbe essere prescritto un ciclo di quattro settimane di chinino. Dopo il ciclo, il trattamento verrà sospeso in assenza di benefici.
In caso di effetti collaterali (vedi sopra), interrompere immediatamente l’assunzione del farmaco e contattare il medico.
Fonti e bibliografia
Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Barbara Greppi, medico chirurgo
Le domande più frequenti
Cosa prendere per i crampi alle gambe?
Si ricorre in genere a farmaci antidolorifici (paracetamolo, ibuprofene) e talvolta al chinino, un farmaco antimalarico gravato tuttavia da un rischio minimo di effetti collaterali gravi.
Perché vengono?
In molti casi tuttavia non è possibile risalire alla causa (crampi idiopatici), mentre più raramente sono espressione di una patologia di base come:
- riduzione dell'afflusso di sangue al muscolo (ad esempio per aterosclerosi) durante l'attività fisica
- compressione di un nervo
- riduzione patologica della quantità di sali minerali nel sangue, per insufficiente apporto con la dieta o per aumento della loro escrezione a causa dell'uso di farmaci diuretici.
Cosa fare in caso di crampi (eventualmente notturni) alle gambe?
La maggior parte dei crampi alle gambe può essere trattata con l'attività fisica; gli esercizi utili sono di due tipi:
- esercizi da eseguire durante un episodio di crampi per attenuare il dolore e interrompere il fenomeno;
- esercizi da fare durante il giorno per ridurre la frequenza degli attacchi.
Cosa mangiare per prevenire/trattare i crampi al polpaccio?
- frutta e verdura
- cereali integrali
Che vitamina manca quando vengono i crampi?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Va bene Polase per i crampi notturni?
Come primo tentativo va benissimo, soprattutto in questa stagione, ma se non migliorassero ne parli comunque con il medico.
Gentile dottore, ho 72 anni e da qualche settimana di notte soffro di seri problemi alle gambe; non lo definirei propriamente un crampo, ma più un’irrefrenabile necessità di muoverle, tanto da svegliarmi e costringermi alla fine ad alzarmi dal letto per fare due passi.
All’inizio ho temuto che potesse essere un principio di trombosi, di cui avevo sofferto anni fa, ma a questo punto credo che si sarebbero già manifestati altri sintomi.
So che dovrei rivolgermi dal medico, ma con due nipotini a cui badare tutti i giorni il tempo non c’è mai.
Cosa può dirmi? Grazie mille.
Nasce il dubbio di trovarsi di fronte a un caso di sindrome delle gambe senza riposo (https://www.farmacoecura.it/malattie/sindrome-delle-gambe-senza-riposo-sintomi-e-cura/), ma è senza dubbio il momento di rivolgersi al medico per una diagnosi.