Sarcopenia: definizione, cause, sintomi e cura

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Introduzione

Con il termine sarcopenia s’intende la perdita progressiva di massa muscolare e la conseguente diminuzione della forza; oltre che alla riduzione della massa muscolare, si va incontro anche ad un peggioramento di quest’ultima perché:

  • il muscolo viene lentamente sostituito da tessuto adiposo (grasso),
  • le giunzioni tra fibre muscolari e nervose (giunzione neuromuscolare) tende a degenerare,
  • lo stress ossidativo a carico delle fibre muscolari aumenta.

Esistono 2 tipi di fibre muscolari:

  • Fibre muscolari di tipo 1, anche dette rosse, si contraggono e rilasciano lentamente. Queste fibre hanno una bassa potenza ma un’alta resistenza alla fatica, sono dunque coinvolte in azioni di scarsa entità e lunga durata come il mantenimento della postura (rivestono un ruolo ridotto nello sviluppo della sarcopenia).
  • Fibre muscolari di tipo 2, si contraggono e rilasciano più rapidamente e sono coinvolte negli sforzi rapidi di potenza.

Uno degli effetti più evidenti dell’età è la perdita involontaria di massa muscolare, forza e funzionalità (sarcopenia); la massa muscolare diminuisce di circa il 3-8% per decennio dopo i 30 anni e questo tasso di declino è ancora più alto dopo i 60 anni (tanto che si stima che entro i 75 anni la massa muscolare si sia dimezzata rispetto ad un giovane in salute).

La sarcopenia costituisce quindi un processo fisiologico che inizia dopo i 30 anni di età, per poi procedere più rapidamente una volta superati i 70 anni; ne consegue una perdita di forza pari al 20% entro i 60 anni, ed al 50% entro gli 80 anni.

Se ne riconosce infine una forma patologica che sopraggiunge dopo un’immobilità prolungata, ad esempio a seguito di una ingessatura.

La sarcopenia, in quanto processo fisiologico, non può essere curata, è importante però rallentarne l’avanzamento (attraverso l’attività fisica ed una corretta alimentazione) così da evitare che tale condizione degeneri rapidamente in una sindrome da fragilità dell’anziano con conseguente disabilità.

L’obiettivo del medico e del paziente stesso consiste dunque nella conservazione di una maggiore autonomia possibile, così da ridurre anche il rischio di insorgenza di una sindrome depressiva.

Donna con i capelli bianchi che indica il muscolo bicipite

iStock.com/IPGGutenbergUKLtd

Cause

Le cause di sarcopenia patologica comprendono:

  • riduzione dell’attività fisica,
  • riduzione dell’apporto proteico attraverso l’alimentazione,
  • aumento del fabbisogno proteico,
  • patologie che causano un malassorbimento intestinale (per esempio diverticolite o malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa)
  • deficit di ormoni anabolizzanti (ossia quelli responsabili della crescita della massa muscolare), come il testosterone e l’ormone della crescita.

All’origine della malattia in genere si riconosce una combinazione più o meno variabile dei fattori elencati.

Sintomi

I sintomi della sarcopenia comprendono:

  • atrofia muscolare (visibile come una riduzione del volume dei muscoli),
  • senso di debolezza,
  • stanchezza persistente,
  • difficoltà nel mantenimento della postura con tendenza alle cadute,
  • andatura rallentata,
  • diminuzione della forza,
  • riduzione della capacità di svolgere le normali attività quotidiane e questo può condurre a depressione.

Il grado di severità del disturbo è determinato essenzialmente da due fattori:

  • la quantità iniziale di massa muscolare iniziale,
  • velocità di perdita di massa.

Numerosi studi svolti hanno associato, nel lungo periodo, la sarcopenia a conseguenze ancora più gravi:

  • riduzione della qualità di vita,
  • aumento del rischio cardiovascolare, soprattutto in pazienti con concomitante disabilità,
  • aumento della disabilità a causa della riduzione della mobilità e della scarsa autonomia,
  • aumento della fragilità nell’anziano.

Diagnosi

Il segno distintivo di sarcopenia è la perdita di massa muscolare (massa magra), ma questo cambiamento può essere difficile da rilevare a causa di fattori quali

  • obesità,
  • modifiche nella quantità di massa grassa,
  • sviluppo di edema (accumulo di liquido).

Per questa ragione le variazioni di peso, della circonferenza degli arti o della vita non sono indicatori affidabili delle variazioni della massa muscolare.

Per formulare una diagnosi di sarcopenia sono necessari

  • l’anamnesi (raccolta dei fattori di rischio attraverso una serie di domande medico-paziente)
  • e l’esame obiettivo (visita medica),

a cui si aggiungono alcuni esami che, oltre che a stabilire la presenza o meno della patologia, sono fondamentali per stabilirne il grado di severità:

  • DEXA (esame che utilizza i raggi x per distinguere la massa grassa dalla massa magra. La quota di raggi x utilizzata è minima, per questo motivo non ci sono problemi nel ripetere l’esame nel tempo);
  • Test della velocità del cammino (questo test si effettua invitando il paziente a camminare a velocità normale per circa 5-6 metri e si valuta il tempo di percorrenza di tale distanza);
  • Test della forza di presa della mano (il paziente viene invitato a stringere il più possibile uno strumento detto dinamometro. Viene valutata la forza di entrambe le mani).

I parametri utili alla diagnosi di sarcopenia sono:

  • Massa muscolare inferiore di almeno due deviazioni standard (un indice statistico spesso utilizzato in medicina) rispetto alla media nella popolazione adulta (valutata attraverso la DEXA).
  • Velocità del cammino inferiore a 0,8 metri al secondo.
  • Forza di presa della mano inferiore a 20 Kg nella donna e 30 Kg nell’uomo.

I risultati permettono di definire anche il grado di severità:

  1. Se un soggetto presenta solo una riduzione della massa muscolare si parla di “pre-sarcopenia”,
  2. mentre a ciò si aggiunge un’alterazione di uno degli altri due esami (test del cammino o della forza di presa della mano) si entra nell’ambito della “sarcopenia”.
  3. Se entrambi i test sono alterati si parla di “sarcopenia severa”.

Cura e prevenzione

La sarcopenia costituisce un processo fisiologico e, per questa ragione, non ne esiste una cura risolutiva. È tuttavia possibile rallentare tale processo principalmente attraverso un approccio combinato che prevede:

  • Corretta alimentazione, alcuni autori ritengono che per tutelare l’anziano dal rischio di sarcopenia siano necessari almeno 1,2 g di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno (le linee guida italiane suggeriscono 1.1 g, comunque decisamente superiori al soggetto giovane che e sedentario per cui sono sufficienti meno di 0.9 g o meno per chilogrammo di peso al giorno). Alle proteine (anche e soprattutto di origine vegetale) bisogna poi affiancare altri macro e micronutrienti come fibre, acidi grassi, sali minerali, vitamine, ferro ed acido folico.
  • Attività fisica che coinvolga braccia, gambe, spalle, dorso, petto ed addome, da svolgersi almeno 2 o 3 volte la settimana e che comprendano esercizi sia per la forza che per la potenza.
  • Integrazione: Alcuni studi hanno indagato l’eventuale utilità dell’integrazione alimentare (principalmente proteica e/o amminoacidica), spesso in combinazione con un’adeguata attività fisica.

Non esistono ad oggi farmaci specifici per il trattamento della patologia; sono stati studiati trattamenti ormonali, per esempio a base di testosterone, ma in genere il rapporto rischio-beneficio non è considerato favorevole.

Attraverso una diagnosi ed un intervento tempestivo la sarcopenia può essere correttamente controllata, a patto però che il paziente risulti collaborativo e che si attenga alle indicazioni del medico con impegno e costanza.

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