Anidride carbonica o bicarbonati?
L’anidride carbonica è un gas inodore e incolore. È un prodotto di scarto che il corpo produce quando usa il cibo ingerito per produrre energia con l’aiuto dell’ossigeno; il sangue, più in particolare i globuli rossi, si occupano di trasportare l’ossigeno alle cellule di tutto l’organismo e scambiarlo con l’anidride carbonica di rifiuto, che verrà riportata ai polmoni.
Quando si espira si espelle l’anidride carbonica.
Quando tutto funziona correttamente la quantità di anidride carbonica in circolo è strettamente regolata nelle sue quantità, quindi alterazioni della concentrazione circolante possono essere indicativi di problemi di salute.
Vale tuttavia la pena di notare che la maggior parte dell’anidride carbonica presente nel corpo umano si trova sotto forma non di gas, come si potrebbe immaginare, ma in forma di ione bicarbonato grazie alla facilità di conversione tra le due diverse forme:
Non è necessario comprendere i dettagli chimici dell’immagine precedente, è sufficiente capire che:
- si tratta di un equilibrio (si notino le doppie frecce, segno che la reazione chimica può procedere in entrambi i sensi)
- l’anidride carbonica (CO2) in forma di gas può reagire con l’acqua (H2O) a dare uno ione bicarbonato (HCO–3)
Quello descritto è un cosiddetto sistema tampone, ovvero un’efficace strategia chimica che il corpo usa per prevenire improvvise alterazioni del pH (acidità) del sangue.
Il mancato funzionamento di questo sistema può provocare uno squilibrio acido-base:
- acidemia (pH inferiore a 7,35)
- alcaliemia (pH superiore a 7.45).
Lo ione bicarbonato (HCO–3) è un elettrolita, ovvero minerali caricati elettricamente (in questo caso carico negativamente, si noti il segno “meno” nella formula).
È piuttosto interessante avere infine una superficiale panoramica dei meccanismi in grado di alterare questo delicato equilibrio:
- I polmoni eliminano l’anidride carbonica durante l’espirazione. Variando frequenza e profondità della respirazione varia la quantità espulsa, che si riflette molto rapidamente in alterazioni del pH sanguigno.
- I reni eliminano gli acidi in eccesso tramite la produzione di urina, regolando in questo modo la concentrazione di bicarbonati nel sangue. Qualsiasi alterazione dell’equilibrio acido-base dovute all’aumento o alla diminuzione della concentrazione di bicarbonati si possono riflettere sul pH del sangue, ma in modo più lento rispetto alle alterazioni polmonari (ore o giorni)
L’esame degli ioni bicarbonato fa spesso parte del pannello elettrolitico, che comprende anche sodio, cloro e potassio.
L’esame in questione non è un’alternativa alla Pressione della CO2 circolante, ottenuta invece mediante emogasanalisi (un esame più invasivo condotto su sangue arterioso e non venoso).
Perché viene richiesto l’esame?
Un pannello elettrolitico fa spesso parte di un normale esame di controllo, ma in altri casi può essere richiesto per diagnosticare o monitorare specifiche condizioni potenzialmente correlate a uno squilibrio elettrolitico, come ad esempio:
- pressione alta
- malattie
- renali
- polmonari
- epatiche (del fegato).
Tra i sintomi suggestivi di alterazioni dell’equilibrio dell’anidride carbonica si annoverano ad esempio:
- difficoltà respiratorie
- confusione
- debolezza
- affaticamento
- vomito e/o diarrea persistenti (che rappresentano tuttavia più cause che non effetti dello squlibrio)
Preparazione
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede alcuna specifica preparazione (né digiuno).
Valori normali
I valori normali possono differire leggermente a seconda dello strumento usato, ma a titolo di esempi possono essere compresi tra
- Uomini
- 12-24 mesi: 17-25 mmol/L
- 3 anni: 18-26 mmol/L
- 4-5 anni: 19-27 mmol/L
- 6-7 anni: 20-28 mmol/L
- 8-17 anni: 21-29 mmol/L
- adulti: 22-29 mmol/L
- Donne
- 1-3 anni: 18-25 mmol/L
- 4-5 anni: 19-26 mmol/L
- 6-7 anni: 20-27 mmol/L
- 8-9 anni: 21-28 mmol/L
- pari o superiori a 10 anni: 22-29 mmol/L
Valori alti
Un eccesso di anidride carbonica in forma di bicarbonati nel sangue potrebbe essere la conseguenza di:
- Malattie polmonari
- Sindrome di Cushing
- Insufficienza renale
- Alcalosi metabolica, una condizione in cui il sangue non è abbastanza acido, ad esempio a causa di
- vomito protratto
- disidratazione
- Anoressia.
Tra i farmaci in grado di indurre un aumento dei valori figurano:
- cortisonici
- barbiturici
- bicarbonato
- diuretici
Valori bassi
Una quantità insufficiente di bicarbonati nel sangue può essere un segno di:
- Malattia di Addison, una complicanza del diabete di tipo 1 e di tipo 2
- Chetoacidosi diabetica
- Shock
- Acidosi metabolica, una condizione in cui il sangue è troppo acido. Può essere causato da numerose condizioni, tra cui
- malattie renali,
- disturbi epatici,
- diarrea protratta.
- Alcalosi respiratoria, una condizione in cui il sangue non è abbastanza acido a causa di disturbi polmonari o respiratori, compresa l’iperventilazione (in cui il respiro è eccessivamente rapido e profondo).
- Intossicazione da salicilati (aspirina)
Tra i farmaci in grado di indurre una diminuzione dei valori figurano:
- alcuni antibiotici e antibatterici (meticillina, nitrofurantoina, tetraciclina),
- diuretici tiazidici,
- calcio-antagonisti,
- farmaci antivirali/HIV
- acido valproico.
Cosa fare in caso di valori anomali?
Risultati anomali possono indicare la presenza di difficoltà da parte dell’organismo a mantenere un corretto equilibrio acido-base (equilibrio del pH), che può avere origine:
- respiratoria (polmoni)
- metabolica (reni).
Un risultato solo leggermente superiore/inferiore all’intervallo di riferimento spesso non ha tuttavia alcun significato clinico ed il medico potrebbe limitarsi eventualmente a far ripetere il dosaggio.
Negli altri altri la strategia terapeutica è sempre mirata alla risoluzione (o alla gestione) della causa sottostante.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.