Introduzione
Il cuore è formato da 4 diverse camere, 2 atri posti superiormente e 2 ventricoli inferiormente.
L’ipertrofia ventricolare sinistra è una condizione in cui si osserva un aumento dello spessore della parete del ventricolo sinistro, un all’allargamento della cavità ventricolare nel complesso, od entrambi.
Il ventricolo sinistro riceve il sangue ossigenato dall’atrio sinistro e, grazie alla capacità di contrazione, lo spinge nell’aorta, la più grande e importante arteria del corpo umano da cui verrà poi distribuito ad ogni singola cellula del nostro corpo.
L’ipertrofia ventricolare sinistra è più comune nelle persone che soffrono di pressione alta incontrollata, ma a prescindere dalla causa si tratta di una condizione che espone al rischio di sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia e ritmi cardiaci irregolari.
Può svilupparsi gradualmente nell’arco di diversi anni senza alcun sintomo evidente, ma con il progressivo peggioramento possono comparire manifestazioni legate alla difficoltà di garantire un adeguato apporto di ossigeno a tutto l’organismo, come ad esempio:
- Fiato corto
- Affaticamento
- Dolore al petto (soprattutto in caso di sforzi)
- Palpitazioni
- Vertigini o svenimento.
La patologia è associata allo sviluppo di gravi complicazioni cardiovascolari.
Cause
L’ipertrofia ventricolare sinistra è la risposta dell’organismo ad un aumento delle resistenze opposte alla circolazione del sangue: per garantire un adeguato afflusso di sangue ossigenato fino ai distretti più lontani del cuore è necessario aumentare la forza di contrazione, attraverso lo sviluppo muscolare della parete del ventricolo, ma questo è causa di alterazioni dell’equilibrio globale e, non ultimo, di un aumento dello stress cui viene sottoposto il cuore. Sul lungo periodo il ventricolo sinistro tende a
- Indebolirsi
- Irrigidirsi e perdere elasticità, impedendo il corretto riempimento della camera ed aumentando la pressione all’interno del cuore
- Comprimere i vasi sanguigni responsabili dell’apporto di sangue al ventricolo stesso (coronarie).
Sono numerose le possibili cause di ipertrofia ventricolare sinistra, tra cui si annoverano:
- Pressione alta
- Stenosi (restringimento) dell’arteria renale
- Stenosi (restringimento) della valvola aortica o del primo tratto dell’aorta
- Cardiomiopatia ipertrofica
- Rigurgito aortico (la valvola aortica, che separa ventricolo ed aorta, non funziona correttamente)
- Rigurgito mitralico (la valvola mitrale, che separa atrio e ventricolo sinistro, non funziona correttamente)
- Cardiomiopatia dilatativa (ingrossamento del ventricolo sinistro)
- Difetto del setto ventricolare (membrana che separa i due ventricoli)
- Processi cardiaci infiltrativi (amiloidosi, malattia di Fabry, malattia di Danon)
Pressione alta e stenosi della valvola aortica sono le cause più comuni di ipertrofia ventricolare sinistra e, in entrambe queste condizioni, il cuore si contrae ostacolato da una forza che rende più faticosa la sua funzione di pompa (che deve vincere tutte le resistenze che si oppongono allo svuotamento del ventricolo).
È stato inoltre dimostrato che la malattia coronarica (ostruzione delle coronarie) gioca un ruolo rilevante nello sviluppo dell’ipertrofia, perché il cuore deve compensare la mancanza di contrazione delle porzioni di tessuto infartuate.
Ipertrofia ventricolare sinistra e sport
Negli atleti agonisti, e più in generale in tutti i soggetti che pratichino regolarmente sport ad alta intensità, è comune osservare lo sviluppo di ipertrofia ventricolare sinistra, come forma di adattamento all’aumento delle richieste di ossigeno durante l’attività fisica.
È importante sottolineare di come si tratti di un caso del tutto fisiologico e benigno, in quanto si osserva un aumento della massa muscolare del ventricolo sinistro, dello spessore della parete e delle dimensioni della camera, ma con una funzione sistolica e diastolica conservate.
Non è richiesto alcun trattamento specifico, salvo eventualmente un periodo di riposo di qualche mese per trovare la conferma che si tratti di cuore d’atleta e non di manifestazioni patologiche (nel primo caso si osserva una rapida regressione).
Fattori di rischio
L’ipertrofia ventricolare sinistra interessa mediamente il 15-20% della popolazione generale, ma risultano fattori di rischio predisponenti:
- etnia afroamericana,
- età anziana,
- obesità
- ed ovviamente la pressione alta.
Non si osservano differenze in base al sesso.
Sintomi
L’ipertrofia ventricolare sinistra di solito si sviluppa molto gradualmente, tanto da rimanere silente (priva di manifestazioni evidenti) per lungo tempo; con il peggioramento della condizione possono comparire:
- Affanno e fiato corto
- Stanchezza ed affaticamento
- Dolore al petto, inizialmente in caso di sforzi fisici ed in seguito anche a riposo (l’aumento della domanda di ossigeno a fini compensatori può causare angina)
- Sensazione di battiti cardiaci troppo rapidi e/o avvertiti in modo anomalo (palpitazioni, perché il muscolo cardiaco ipertrofico può essere di ostacolo alla normale conduzione dell’impulso elettrico)
- Vertigini o svenimento.
Complicazioni
La presenza di ipertrofia ventricolare sinistra è associata ad un aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari potenzialmente fatali, a prescindere dall’eventuale presenza di altri fattori di rischio (è cioè un fattore di rischio indipendente).
Tra le possibili complicazioni figurano
- ischemia ed infarto miocardico,
- insufficienza cardiaca,
- aritmie (alterazioni del battito cardiaco, come la pericolosa fibrillazione atriale)
- o persino morte improvvisa.
Il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari ed eventi avversi cardiaci maggiori è proporzionale all’entità dell’ipertrofia.
Diagnosi
Il primo esame prescritto in caso di sospetti disturbi cardiaci è in genere l’elettrocardiogramma, ma sebbene la sua specificità sia relativamente alta (sono improbabili falsi positivi), possiede una bassa sensibilità (potrebbe cioè non essere in grado di evidenziare la presenza del difetto anche quando presente, soprattutto se nelle prime fasi).
Il gold standard è rappresentato dalla risonanza magnetica cardiaca, il cui utilizzo nella pratica clinica è tuttavia limitato a causa del costo e della ridotta disponibilità sul territorio.
L‘ecocardiogramma rappresenta infine un ottimo compromesso in termini di costo/efficacia per formulare una diagnosi di ipertrofia ventricolare sinistra; la sua sensibilità è significativamente superiore all’ECG (è improbabile che la patologia, se presente, non venga rilevata) e consente anche di diagnosticare altre anomalie correlate.
Cura
La terapia dell’ipertrofia ventricolare sinistra è in genere mirata alla risoluzione, o purtroppo più spesso alla sola gestione, della causa responsabile dell’aumento del carico di lavoro del cuore.
Il trattamento prevede necessariamente modifiche al proprio stile di vita e, a seconda della causa, può includere
- farmaci,
- interventi chirurgici
- e un dispositivo impiantabile per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa.
L’approccio è spesso aggressivo, perché il paziente affetto da ipertrofia è per definizione ad alto rischio di eventi cardiovascolari potenzialmente letali; l‘obiettivo è di far regredire l’ipertrofia del ventricolo sinistro e prevenire la progressione verso lo scompenso cardiaco.
Stile di vita
Un corretto stile di vite è il cardine imprescindibile su cui costruire l’approccio terapeutico all’ipertrofia ventricolare:
- abolizione del fumo,
- evitare la sedentarietà e adoperarsi per mantenere uno stile di vita attivo (esercizio fisico almeno tre volte a settimana, per un totale di ALMENO 150 minuti),
- assunzione ridotta di sale e dieta volta alla perdita di peso (se necessario),
- abolizione del consumo di alcolici,
- gestione dello stress.
Farmaci
Due terzi dei pazienti affetti ipertesi (pressione alta), non stupisce quindi che il controllo dei valori della pressione sanguigna sia considerato un punto fermo della terapia; a questo scopo i farmaci di prima scelta sono rappresentati da
- ACE inibitori
- sartani
- calcio-antagonisti a lunga durata d’azione
- diuretici tiazidici/simil-tiazidici.
Nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica possono trovare applicazione anche i beta-bloccanti (oltre ai calcio antagonisti) per ridurre la frequenza cardiaca.
Chirurgia
L’altra causa comune di ipertrofia ventricolare sinistra è la stenosi aortica, ovvero un restringimento dell’aorta (il vaso sanguigno direttamente collegato al ventricolo sinistro, verso cui viene espulso il sangue ad ogni contrazione).
Nei pazienti sintomatici, ovvero affetti da segni e sintomi, è raccomandata la sostituzione chirurgica, mentre nei pazienti (ancora) privi di sintomi la decisione viene presa in base alla velocità di progressione della condizione.
Fonti e bibliografia
- Left Ventricular Hypertrophy – Abraham B. Bornstein; Suman S. Rao; Komal Marwaha.
- Heart.org
- MayoClinic
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.