Pressione differenziale alta e ipertensione sistolica isolata

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Cos’è la pressione differenziale?

La pressione del sangue è una misura della forza impressa dal cuore nel pompare sangue nell’organismo. La misura di questo valore fornisce un risultato composto da due numeri:

  • Il numero più alto è la pressione massima che il cuore esercita durante il battito (pressione sistolica).
  • Il numero più basso è la pressione minima nelle arterie, che si registra tra un battito e il successo (pressione diastolica).

Sottraendo la minima dalla massima si ottiene la cosiddetta pressione differenziale, pulse pressure in inglese; se ad esempio la tua pressione a riposo fosse 120/80, intanto complimenti perché sarebbe un ottimo risultato, la pressione differenziale sarebbe di 40, ovvero 120 meno 80. Ovviamente 40 è una pressione differenziale ottimale, sana, mentre preoccupano valori che di discostino significativamente da questo valore.

Ad esempio una pressione differenziale di 60 o più è considerata un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, soprattutto nel paziente anziano.

Pressione differenziale e ipertensione sistolica isolata

Shutterstock/Voraorn Ratanakorn

Ipertensione sistolica isolata

Se nel paziente giovane non è ancora chiaro il significato clinico di una pressione differenziale elevata, nell’anziano un valore di pressione massima molto alto e un valore di pressione minima nella norma o addirittura più basso è purtroppo un riscontro relativamente comune e soprattutto un fattore di rischio certo. Si parla in questi casi di ipertensione sistolica isolata:

  • ipertensione perché la pressione è alta,
  • sistolica perché la massima è alta,
  • isolata perché solo la massima è alta.I

Il fenomeno è tipicamente legato ad un’eccessiva rigidità dell’aorta, l’arteria più grande del corpo e che origina direttamente dal cuore.

Tanto la pressione alta quanto l’infiammazione cronica e i depositi di grasso sulle pareti delle arterie (aterosclerosi) possono irrigidire le arterie e maggiore è la pressione differenziale, più è facile che i vasi sanguigni siano rigidi e danneggiati. Nel complesso si osserva quindi

  • una ridotta elasticità dei vasi arteriosi,
  • un ispessimento ed irrigidimento degli strati più interni

che nel complesso portano ad un aumento della pressione massima (e talvolta ad una riduzione della minima).

Viene diagnosticata in presenza di (valori delle linee guida americane)

  • Valore della pressione minima inferiore a 80 mmHg
  • Valore della pressione massima pari o superiore a 130 mmHg

ed è la forma più comune di ipertensione nelle persone di età superiore ai 65 anni. Tra i fattori di rischio più rilevanti in grado di predisporre allo sviluppo della condizione nessuna sorpresa, figurano infatti oltre alla già citata aterosclerosi anche

Vale tuttavia la pena notare che alla maggior parte dei pazienti affetti viene diagnosticata un’ipertensione primaria (o ipertensione essenziale), ovvero senza causa nota.

Un aumento di appena 10 mmHg della pressione differenziale aumenta il rischio cardiovascolare fino al 20% e tra le possibili e temibili conseguenze si annoverano:

Come si cura?

Il controllo dell’ipertensione sistolica isolata richiede spesso la somministrazione di farmaci, ma è assolutamente di primaria importanza intervenire anche sullo stile di vita:

Dall’analisi della letteratura emerge ad esempio che l’esercizio aerobico di resistenza ha dimostrato di aiutare a mitigare l’irrigidimento arterioso correlato all’età, contribuendo quindi a contrastare l’aumento del differenziale.

Alcuni pazienti beneficiano dell’integrazione con potassio, che è tuttavia controindicato in caso di disturbi renali.

Dal punto di vista farmacologico è tuttavia importante che il trattamento per abbassare la pressione sanguigna massima non causi un calo troppo marcato della minima, che potrebbe condurre a pericolose complicazioni (nella migliore delle ipotesi episodi di ipotensione ortostatica).

Pressione differenziale nel runner

Un aumento fisiologico della pressione differenziale si verifica in podisti ben allenati; ripetuti allenamenti inducono ad un progressivo aumento della pressione massima (sistolica) in virtù di miglioramenti dell’efficienza ed efficacia cardiaca (aumento della gittata sistolica e della gittata cardiaca), mentre la pressione minima (diastolica), al contrario, diminuirà progressivamente a causa di una riduzione della resistenza periferica totale.

Questo effetto è dovuto all’accumulo di fibre muscolari rosse (di tipo I, più lente) a discapito di quelle bianche (di tipo II, più veloce); lo stesso fenomeno si osserva anche in soggetti dotati di una maggiore quantità di massa muscolare.

Fonti e bibliografia

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