Avvertenza
Il presente articolo non sostituisce il foglietto illustrativo dei farmaci né soprattutto il parere medico; le risposte alle domande più comuni sulle diverse referenze di Palexia sono quindi fornite a solo scopo divulgativo e vanno intese come espressione del parere dell’autore, anche se formulate secondo scienza e coscienza e soprattutto in base a documenti ufficiali e letteratura scientifica disponibile.
In caso di dubbi s’invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio curante.
- Foglietto illustrativo Palexia (attenzione, il documento contiene le indicazioni anche per dosaggi non disponibili in Italia, che riportano quindi posologie non applicabili)

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A cosa serve?
Palexia è il nome commerciale di un farmaco che contiene tapentadolo, un forte antidolorifico che deriva dalla classe degli oppioidi. Palexia è usato per il trattamento del dolore acuto da moderato a grave in adulti che possono essere trattati adeguatamente solo con antidolorifici oppioidi.
È disponibile in numerosi dosaggi, tutti a rilascio prolungato:
- Palexia 25 mg RP
- Palexia 50 mg RP
- Palexia 100 mg RP
- Palexia 150 mg RP
- Palexia 200 mg RP
- Palexia 250 mg RP
Va bene per il mal di schiena?
In caso di dolore particolarmente severo e in assenza di risultati con altri antidolorifici il medico può optare per la prescrizione di Palexia.
Principio attivo
Il principio attivo di Palexia è il tapentadolo.
Serve ricetta?
Sì, per l’acquisto di Palexia è necessaria ricetta medica NON ripetibile.
È mutuabile?
Sì, per le indicazioni previste dal foglietto illustrativo il farmaco può essere prescritto attraverso il Sistema Sanitario Nazionale.
Dosaggio e posologia
Il dosaggio (25/50/100/150/200/250 mg) di Palexia viene deciso dal medico in base alle caratteristiche cliniche del paziente, tra cui l’intensità del dolore.
La dose abituale è di 1 compressa ogni 12 ore, perché le formulazioni in vendita in Italia sono tutte a rilascio prolungato (la dose iniziale è in genere pari a 50 mg RP).
È molto importante che le compresse vengano deglutite intere, non masticate, rotte o frantumate (ciò potrebbe portare ad un pericoloso sovradosaggio, perché il farmaco verrebbe rilasciato nell’organismo troppo in fretta). Il rivestimento vuoto della compressa potrebbe non essere digerito completamente e quindi essere ritrovato nelle feci, ma ciò non deve preoccupare perché il farmaco (sostanza attiva) della compressa è già stato assorbito dal corpo e ciò che si vede è solo il rivestimento vuoto.
Dosi totali giornaliere di Palexia compresse a rilascio prolungato superiori a 500 mg di tapentadolo non sono raccomandate.
Dopo quanto tempo fa effetto?
L’effetto antidolorifico insorge in genere nell’arco di 30-60 minuti, ma può richiedere qualche ora per raggiungere l’apice.
Prima dei pasti o dopo? A stomaco pieno o vuoto?
Il cibo non influenza l’efficacia di questo farmaco, quindi si può assumere a stomaco vuoto o durante i pasti.
Palexia e alcool
È necessario evitare l’assunzione di alcolici durante la terapia perché alcuni effetti indesiderati, come la sonnolenza, potrebbero aumentare.
Palexia e caffè
Non sono note interazioni specifiche, ma alcuni autori suggeriscono cautela perché la caffeina riduce la sonnolenza al contrario di tapentadolo, che l’aumenta, rendendo difficile prevedere l’effetto finale netto.
Per quanto tempo prenderlo?
La durata della terapia viene stabilita dal medico, in base all’andamento del dolore (interrompere prematuramente la terapia potrebbe causare il ritorno del dolore).
In genere quando si termina il trattamento non si verificano effetti da sospensione, tuttavia in rari casi persone che hanno assunto le compresse per un certo periodo di tempo, possono non sentirsi bene se interrompono improvvisamente il trattamento.
I sintomi possono essere:
- nervosismo, lacrimazione, naso che cola, sbadigli, sudorazione, brividi, dolore muscolare e pupille dilatate,
- irritabilità, ansia, mal di schiena, dolore alle articolazioni, debolezza, crampi addominali, difficoltà a dormire, nausea, perdita dell’appetito, vomito, diarrea e aumento della pressione del sangue, del respiro o del battito del cuore.
In caso d’insorgenza di uno o più di questi sintomi dopo aver terminato la terapia si raccomanda di consultare il medico.
Non interrompere improvvisamente l’assunzione di questo farmaco, a meno di diverso parere medico (in genere si opta per una riduzione graduale della dose, soprattutto in caso di terapie prolungate e/o ad alto dosaggio).
Effetti collaterali
Come tutti i medicinali, anche Palexia può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Questo farmaco può causare reazione allergiche, accompagnate da
- respiro affannoso,
- sibili respiratori,
- gonfiore delle palpebre, del viso o delle labbra,
- eruzione cutanea o prurito, specialmente di tutto il corpo.
Un altro effetto collaterale grave consiste in un rallentamento del respiro (depressione respiratoria) e questo avviene principalmente in pazienti anziani o deboli.
In questi due casi (reazione allergica e rallentamento del respiro) contattare immediatamente il medico.
Altri possibili effetti collaterali sono:
- Molto comune (può interessare più di 1 persona su 10):
- nausea,
- stipsi,
- capogiri,
- sonnolenza,
- mal di testa.
- Comune (può interessare fino ad 1 persona su 10):
- diminuzione dell’appetito,
- ansia,
- umore depresso,
- disturbi del sonno,
- nervosismo,
- irrequietezza,
- disturbi dell’attenzione,
- tremore,
- contrazione dei muscoli,
- arrossamento,
- respiro corto,
- vomito,
- diarrea,
- indigestione,
- prurito,
- aumento della sudorazione,
- eruzione cutanea,
- senso di debolezza,
- affaticamento,
- sensazione di sbalzi della temperatura corporea,
- secchezza delle mucose,
- accumulo di acqua nei tessuti (edema).
- Non comune (può interessare fino ad 1 persona su 100):
- reazioni allergiche al farmaco (incluso edema sotto la pelle, orticaria ed in casi gravi, difficoltà a respirare, caduta della pressione del sangue, collasso o shock),
- perdita di peso,
- disorientamento,
- confusione,
- eccitabilità (agitazione),
- disturbi della percezione,
- sogni strani,
- euforia,
- riduzione del livello di coscienza,
- compromissione della memoria,
- compromissione mentale,
- svenimento,
- sedazione,
- disturbi dell’equilibrio,
- difficoltà nel parlare,
- intorpidimento,
- sensazioni anomale della pelle (es. formicolio, pizzicore),
- visione distorta,
- accelerazione del battito cardiaco,
- rallentamento del battito cardiaco,
- palpitazioni,
- abbassamento della pressione del sangue,
- disturbi addominali,
- orticaria,
- difficoltà a urinare,
- aumento della frequenza ad urinare,
- disfunzioni sessuali,
- sindrome di astinenza (vedere “Per quanto tempo prenderlo?”),
- sentirsi strano,
- irritabilità.
- Raro (può interessare fino ad 1 persona su 1.000):
- farmaco-dipendenza,
- pensieri anomali,
- attacchi epilettici,
- sentirsi sul punto di svenire,
- coordinazione anormale,
- pericoloso rallentamento del respiro o respiro corto (depressione respiratoria),
- problemi di svuotamento gastrico,
- sentirsi ubriaco,
- senso di rilassamento.
In genere la possibilità di avere pensieri o comportamenti suicidi aumenta nei pazienti che soffrono di dolore cronico. Inoltre, alcuni farmaci per il trattamento della depressione (che hanno quindi un impatto sul sistema della neurotrasmissione cerebrale) possono aumentare questo rischio, specialmente all’inizio della terapia. Sebbene tapentadolo agisca anche sui neurotrasmettitori, i dati sul suo uso clinico non dimostrano un incremento del rischio.
Controindicazioni
Palexia è controindicato in caso di:
- allergia al principio attivo (tapentadolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco
- asma, o pazienti con un respiro pericolosamente lento o poco profondo (depressione respiratoria, ipercapnia)
- paralisi intestinale
- avvelenamento acuto da alcool, farmaci per dormire, antidolorifici o altri farmaci psicotropi (farmaci che agiscono sull’umore e sulle emozioni).
Palexia può portare a dipendenza fisica e psicologica. In caso di pazienti con tendenza ad abusare di farmaci o farmaco-dipendenti è necessario limitare l’assunzione a brevi periodi di tempo e sotto stretto controllo medico.
Si raccomanda inoltre particolare cautela e un’attenta valutazione medica in caso di:
- respiro corto o debole,
- aumento della pressione all’interno della testa (ipertensione endocranica) o disturbi della coscienza, fino al coma,
- ferite alla testa o tumore cerebrale,
- disturbi del fegato o dei reni
- disturbi del pancreas o del tratto biliare, inclusa la pancreatite,
- assunzione di oppioidi agonisti/antagonisti (come pentazocina, nalbufina) o farmaci
parzialmente agonisti dei recettori mu per gli oppioidi (come buprenorfina), - epilessia o presenza di fattori di rischio (compresa l’assunzione di farmaci noti per aumentare il rischio di convulsioni, perché il rischio di un attacco potrebbe aumentare ulteriormente).
Interazioni
Si raccomanda di segnalare al medico qualsiasi altro medicinale in uso.
Il rischio di effetti indesiderati aumenta se si stessero assumendo medicinali che possono causare convulsioni (attacchi), come certi antidepressivi o antipsicotici. Il rischio di avere un attacco può aumentare se si assume Palexia contemporaneamente a questi medicinali.
L’uso concomitante di Palexia e farmaci sedativi come le benzodiazepine o farmaci simili (alcuni farmaci per dormire o ad azione tranquillante come i barbiturici, antidolorifici come gli oppiodi, morfina e codeina, usata anche in preparati per calmare la tosse, antipsicotici usati per alcuni disturbi psichiatrici, antistaminici H1 usati per le allergie, alcol), aumenta il rischio di sonnolenza, difficoltà a respirare (depressione respiratoria), coma e può essere pericoloso per la vita. Per questo motivo, l’uso concomitante deve essere considerato solo se non siano possibili altre opzioni terapeutiche.
Potrebbe essere utile informare parenti o amici del paziente di prestare attenzione ai segni e
sintomi sopra riportati, per potersi rivolgere immediatamente al medico o in Pronto Soccorso in caso di necessità.
In caso di assunzione di medicinali che influenzano i livelli di serotonina (come certi farmaci per il trattamento della depressione) è necessaria un’attenta valutazione medica, perché sono noti casi di “sindrome serotoninergica”. La sindrome serotoninergica è rara, ma si tratta di una condizione pericolosa per la vita. I sintomi includono
- contrazioni ritmiche incontrollabili dei muscoli inclusi i muscoli che controllano i
movimenti degli occhi, - agitazione,
- sudorazione eccessiva,
- tremori,
- riflessi esagerati,
- aumento della tensione dei muscoli
- e temperatura del corpo sopra i 38°.
L’assunzione di Palexia con farmaci che agiscono sui recettori μ, sia agonisti che antagonisti (come pentazocina, nalbufina) o agonisti parziali dei recettori μ per gli oppioidi (come buprenorfina) non è stata studiata. È possibile che Palexia non sia efficace se assunto insieme ad uno di questi farmaci.
L’assunzione di Palexia insieme ad alcuni farmaci (come rifampicina, fenobarbitale, erba di San Giovanni), forti inibitori o induttori di alcuni enzimi che sono necessari per eliminare tapentadolo dall’organismo, può influenzare l’efficacia di tapentadolo e può causare effetti indesiderati, specialmente all’inizio o alla fine della terapia con questi farmaci.
Palexia non deve essere assunto insieme a MAO inibitori (un tipo di farmaci per il trattamento della depressione), anche se interrotti da meno di 14 giorni.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.