Cosa sono gli eosinofili?
Gli eosinofili sono cellule del sangue e, più in particolare, uno specifico tipo di globulo bianco.
Fanno quindi parte del sistema immunitario, per il quale assolvono numerose funzioni:
- Difesa contro i parassiti: Gli eosinofili sono particolarmente efficaci nel combattere organismi invasori più grandi come i vermi parassiti intestinali. Rilasciano sostanze tossiche che danneggiano o uccidono questi parassiti.
- Regolazione delle reazioni allergiche: Partecipano alle risposte allergiche del corpo. In alcune situazioni, questa funzione può contribuire ai sintomi delle allergie.
- Controllo dell’infiammazione: Aiutano a regolare i processi infiammatori nel corpo, sia promuovendo che limitando l’infiammazione a seconda delle necessità.
Sono inoltre coinvolti, con aspetti ancora da chiarire, nella difesa contro i tumori.
La concentrazione nel sangue degli eosinofili è tipicamente bassa, ma può subire modeste alterazioni anche in condizioni fisiologiche; da un punto di vista generale; le cause più frequenti di valori aumentati nei Paesi occidentali sono proprio le malattie allergiche (in genere respiratorie o dermatologiche).
Perché si chiamano così?
Gli eosinofili vengono prodotti dal midollo osseo, dove si sviluppano a partire dalle stesse cellule progenitrici indifferenziate, le cellule staminali ematopoietiche, che danno origine anche ai globuli rossi, agli altri globuli bianchi e alle piastrine.
Nel midollo osseo gli eosinofili maturano normalmente nel giro di 5-6 giorni, per poi migrare nel sangue dove rimangono in circolo per alcune ore; in seguito andranno a localizzarsi nella sede definitiva (principalmente pelle, polmoni, tratto gastrointestinale e apparato urogenitale), dove il ciclo vitale si esaurirà in circa 8-15 giorni.
Insieme ai neutrofili (i più numerosi tra i globuli bianchi) e ai basofili fanno parte dei granulociti, cellule che devono il loro nome alla presenza all’interno della cellula di granulazioni che possono essere rese visibili al microscopio ottico con specifici coloranti. I granuli dei diversi tipi di cellule assorbono con maggiore o minore affinità coloranti diversi ed è proprio dal loro colorante specifico, l’eosina, che prendono il nome i granulociti eosinofili, colorandosi intensamente di rosso arancio.
Valori normali
- Neutrofili: 2500-8000 per mm3 (55-70%)
- Linfociti: 1000-4000 per mm3 (20–40%)
- Monociti: 100-700 per mm3 (2–8%)
- Eosinofili: 50-500 per mm3 (1–4%)
- Basofili: 25-100 per mm3 (0.5-1%)
(I valori di riferimento possono cambiare da un laboratorio all’altro, in base allo strumento utilizzato; per questo si raccomanda di fare sempre riferimento al proprio referto)
Cosa vuol dire quando gli eosinofili sono alti (eosinofilia)?
Sono due le principali tipologie di cause in grado di spiegare l’aumento degli eosinofili nel sangue:
- si definisce eosinofilia primaria un aumento del numero di eosinofili circolanti dovuto a malattie del sangue (come leucemie e malattie mieloproliferative),
- si definisce eosinofilia secondaria l’aumento dovuto a disturbi non correlati con la produzione di cellule del sangue (non ematologici).
Quando non sia possibile determinare la causa della variazione si parla infine di eosinofilia idiopatica. Si noti che alcuni Autori propongono una classificazione diversa, suddividendo in primaria quando non sia possibile individuare la malattia o il disturbo e secondaria in presenza di diagnosi specifica.
Premesso che di per sé un un valore alto degli eosinofili non causa alcun tipo di sintomo, tra le possibili cause patologiche ricordiamo:
- Allergie: asma, rinite allergica, reazioni a farmaci come la sindrome di Stevens-Johnson, allergie alimentari e dermatologiche.
- Leucemia: sono state individuate numerose forme di leucemia, ma che tuttavia condividono la presenza di un errato funzionamento del meccanismo di formazione delle cellule sanguigne da parte del midollo osseo.
- Micosi: come nelle altre parassitosi, anche le infezioni causate da funghi richiamano una sovrapproduzione di eosinofili.
- Nefropatia interstiziale: si tratta di una patologia che danneggia i tubuli renali e conduce ad insufficienza renale acuta. L’eosinofilia è presente nel 75% dei casi di nefropatia (malattia renale).
- Vasculite: gli eosinofili aumentano con particolare rapidità nel caso di vasculiti che colpiscono i vasi sanguigni minori, anche afferenti a diversi organi;
- Malattie autoimmuni (come il morbo di Crohn, o il Lupus eritematoso sistemico), disturbi in cui si attiva erroneamente una risposta immunitaria verso specifici tessuti dell’organismo stesso.
- Malattie neoplastiche (tumori), come i linfomi (sia Hodgkin che, meno comunemente, non-Hodgkin), metastasi diffuse o necrosi di tumori solidi.
- Anemia perniciosa, una rara malattia dovuta alla carenza di vitamina B12.
- Artrite reumatoide: malattia autoimmune cronica che causa infiammazione, dolore e rigidità principalmente nelle articolazioni. Il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo, portando a gonfiore e progressivo danneggiamento delle articolazioni colpite.
- Malattie della pelle: dermatite atopica, eczema, pemfigo
- Colite ulcerosa: malattia cronica che si manifesta con l’infiammazione dell’intestino. Il sintomo più caratteristico è una persistente diarrea con presenza di sangue e muco;
- Parassitosi: il caso più comune è quello dell’infestazione da vermi intestinali, principalmente ascaridi, ossiuri e tenia, più raramente nei Paesi occidentali cisticercosi, echinococcosi, schistosomiasi, strongiloidosi, larva migrans viscerale (toxocariasi), …
- Morbo di Addison: malattia endocrina dovuta ad un’insufficiente attività delle ghiandole surrenali, con la conseguenza di generare una serie di squilibri e scompensi che vanno ad influenzare anche la quantità di globuli bianchi presenti nei tessuti e nel sangue.
- Scarlattina: malattia esantematica piuttosto comune, è causata dallo streptococco beta emolitico.
- Eosinofilia ereditaria: è una condizione genetica rara caratterizzata da un aumento persistente e anomalo del numero di eosinofili nel sangue, causato da mutazioni genetiche specifiche. Questa condizione può essere asintomatica o associata a vari disturbi, tra cui allergie, infiammazioni croniche e, in alcuni casi, danni agli organi.
Cosa provocano gli eosinofili alti?
Gli eosinofili alti (eosinofilia) possono provocare diversi effetti sull’organismo, che variano in base alla causa sottostante e alla gravità della condizione, ma è importante comprendere che si tratta nella maggior parte dei casi della risposta dell’organismo a una qualche forma di minaccia.
Ecco le principali conseguenze:
- Infiammazione: Gli eosinofili rilasciano sostanze che possono causare o mantenere uno stato infiammatorio in vari tessuti. In casi gravi o prolungati, l’infiammazione può danneggiare organi come polmoni, cuore, pelle o tratto gastrointestinale.
- Sintomi allergici: Possono esacerbare condizioni allergiche, causando prurito, eruzioni cutanee, asma o rinite.
- Problemi respiratori: Può portare a difficoltà respiratorie, specialmente in persone con asma o altre patologie polmonari.
- Disturbi gastrointestinali: Può causare dolore addominale, diarrea o altri sintomi digestivi.
È importante notare che la presenza di eosinofili alti di per sé non sempre causa sintomi diretti, ma può essere un segnale di altre condizioni sottostanti che richiedono attenzione medica.
Cosa succede quando gli eosinofili sono bassi (eosinopenia)?
Le principali cause di un calo degli eosinofili annoverano:
- Assunzione di farmaci a base di cortisone: il cortisone annovera tra i suoi effetti quello di abbassare le difese immunitarie, con lo scopo di sopprimere la reazione fisiologica ad eventi non dannosi.
- Sindrome di Cushing, una condizione che deriva da un’eccessiva concentrazione di ormoni steroidei nel sangue e che vede tra le cause più comuni la presenza di tumori all’ipofisi o alle ghiandole surrenali, nonché la terapia cronica con farmaci cortisonici.
- Shock anafilattico, una grave reazione allergica a rapida insorgenza che può essere fatale. Causa un improvviso calo della pressione sanguigna e difficoltà respiratorie, spesso in risposta a cibo, farmaci o punture d’insetto.
- Radioterapia, chemioterapia e terapie immunosoppressive.
- Infezioni batteriche: molte malattie causate da batteri abbattono il numero di eosinofili, tra cui ad esempio la febbre tifoide, particolarmente diffusa nei Paesi in via di sviluppo.
- Stress: lo stress, inteso come affaticamento psichico o fisico, è un fattore noto per essere un grado di abbassare le difese immunitarie.
- Patologie o malfunzionamenti del sistema immunitario: molte malattie del sistema immunitario, sia acquisite che congenite, influiscono sul numero e sulla qualità degli anticorpi.
- Ipoglicemia: può essere causata da un digiuno prolungato o da altre patologie, come malattie epatiche, sepsi, intolleranze, squilibri ormonali.
- Abuso di alcolici.
Fattori in grado d’influenzare l’esito
La quantità di eosinofili nel sangue può presentare modeste oscillazioni in risposta a:
- ora del giorno,
- stagionalità,
- fase del ciclo mestruale.
Preparazione
Non è necessaria alcuna preparazione specifica per l’esame e non serve presentarsi a digiuno; l’esame rientra in genere tra le valutazioni effettuate nell’ambito dell’analisi dell’emocromo, che richiede un normale prelievo di sangue venoso.

Prelievo di sangue venoso (iStock.com/YakobchukOlena)
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.