Avvertenza
Il presente articolo non sostituisce il foglietto illustrativo dei farmaci né soprattutto il parere medico; le risposte alle domande più comuni sulle diverse referenze di Tachidol compresse/bustine sono quindi fornite a solo scopo divulgativo e vanno intese come espressione del parere dell’autore, anche se formulate secondo scienza e coscienza e soprattutto in base a documenti ufficiali e letteratura scientifica disponibile.
In caso di dubbi s’invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio curante.

Immagine d’archivio: Il farmaco riprodotto in foto non è necessariamente Tachidol (Shutterstock/megaflopp)
Tachidol è il nome commerciale di un farmaco i cui principi attivi sono:
- paracetamolo (500 mg)
- codeina (30 mg), un oppiaceo (la codeina è metabolizzata dal fegato e circa il 5-10% della dose viene convertito in morfina).
L'associazione dei due medicinali esprime un effetto sinergico, ovvero consente di esercitare un’attività antidolorifica superiore a quella delle due sostanze assunte singolarmente, con un effetto più prolungato nel tempo. Tachidol è indicato negli adulti nel trattamento dei sintomi del dolore da moderato a severo che non risponde al trattamento con altri medicinali antidolorifici utilizzati da soli.
Negli adolescenti di età superiore a 12 anni può essere usato per il trattamento del dolore acuto (dolore che insorge improvvisamente) di entità moderata e che non risponde adeguatamente ad altri antidolorifici di prima scelta come paracetamolo o ibuprofene (ad esempio Brufen).
- Tachidol 16 compresse effervescenti, € 8.80
- Tachidol 16 compresse rivestite, € 3.96
- Tachidol 10 bustine, € 6.00
- Granulato effervescente in bustine: La dose raccomandata è pari a 1-2 bustine secondo necessità, fino a 3 volte al giorno, a distanza di almeno 4 ore tra una dose e la successiva.
La bustina di Tachidol dev'essere disciolta in mezzo bicchiere d'acqua. - Compresse effervescenti: La dose raccomandata è pari a 1-2 compresse effervescenti secondo necessità, fino a 3 volte al giorno, a distanza di almeno 4 ore tra una dose e la successiva.
La compressa effervescenti dev'essere fatta sciogliere in un bicchiere d’acqua. - Compresse rivestite: La dose raccomandata è pari a 1-2 compresse secondo necessità, fino a 3 volte al giorno, a distanza di almeno 4 ore tra una dose e la successiva.
In caso di grave insufficienza renale o epatica l’intervallo tra le somministrazioni deve essere di almeno 8 ore.
Si ricorda a questo proposito che la codeina contenuta, in quanto oppiaceo e anche se meno potente della morfina, induce comunque dipendenza fisica.
- reazioni della pelle di vario tipo e gravità, inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica (malattie della pelle che si manifestano con macchie rosse, lesioni bollose con aree di distacco della pelle). Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi
- riduzione del numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia)
- riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue (leucopenia/agranulocitosi/neutropenia)
- riduzione dell’emoglobina nel sangue, sostanza che trasporta l’ossigeno nel sangue (anemia)
- eccitazione (euforia)
- umore depresso con agitazione, irritabilità, nervosismo (disforia)
- allucinazione
- abuso di farmaci
- dipendenza da droghe
- mioclono (rapido scatto muscolare involontario)
- parestesia (formicolio)
- sincope (perdita di coscienza transitoria)
- tremore
- sedazione
- infiammazione del fegato (epatite)
- colica biliare (dolore violento nella parte alta dell'addome)
- riduzione della funzionalità dei reni (insufficienza renale acuta)
- infiammazione dei reni (nefrite interstiziale)
- sangue nelle urine (ematuria)
- cessazione o forte riduzione della produzione di urine (anuria)
- incapacità a svuotare la vescica (ritenzione urinaria)
- disturbi allo stomaco e all’intestino
- infiammazione del pancreas (pancreatite)
- dolore acuto dell’addome (che si può verificare in particolare nei pazienti che hanno subito l’asportazione della colecisti)
- vertigini
- contrazione della muscolatura intorno alle vie respiratorie (broncospasmo)
- dispnea (respirazione difficile).
Soprattutto a dosaggi di codeina superiori a quelli terapeutici (o in caso di trattamenti prolungati) si osserva inoltre un rilevante rischio di dipendenza fisica e psicologica (assuefazione); sintomi da sindrome da astinenza possono verificarsi a seguito di un’improvvisa interruzione della somministrazione.
I pazienti anziani possono essere maggiormente a rischio di effetti indesiderati associati all’uso di oppioidi, come depressione respiratoria e costipazione.
Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di dubbi e in Pronto Soccorso in caso di sovradosaggio o effetti indesiderati gravi.
- allergia al paracetamolo, alla codeina o ad un qualsiasi eccipiente
- età inferiore ai 12 anni
- grave anemia emolitica
- gravi disturbi epatici (del fegato) in fase attiva
- insufficienza respiratoria
- metabolizzatore ultra-rapido per il CYP2D6
- gravidanza o allattamento al seno
- pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni che abbiano subito un intervento di rimozione delle tonsille o adenoidi a seguito di sindrome da apnea ostruttiva del sonno (aumenta il rischio di sviluppare reazioni avverse gravi e pericolose per la vita)
- fenilchetonuria (limitatamente a Tachidol granulato effervescente e Tachidol compresse effervescenti).
- insufficienza renale
- insufficienza epatica
- abuso di alcol (3 o più bevande alcoliche al giorno)
- anoressia
- bulimia
- cachessia (stato caratterizzato da estrema magrezza, riduzione delle masse muscolari e assottigliamento della pelle a causa di malattie croniche)
- malnutrizione cronica
- disidratazione (grave perdita di acqua/liquidi dall’organismo)
- ipovolemia (ridotto volume di sangue in circolo)
- carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi
- pregressa asportazione della colecisti.
- tosse produttiva (ovvero con molto catarro).
Si raccomanda inoltre grande cautela in caso di abitudine al consumo di elevate quantità di alcolici (per dose e/o frequenza) perché esiste il rischio di intossicazione.
Si noti che esistono comunque alternative non oppiacee con effetto antidolorifico superiore al solo paracetamolo (principio attivo di Tachipirina), come ad esempio ketorolac, per evitare l'esposizione del paziente al rischio dei tipici effetti collaterali degli oppiacei.
Si ribadisce la necessità di NON assumere Tachidol se non dietro espresso parere medico.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.