Che cos’è la colecisti?
La colecisti (detta anche cistifellea) è un organo lungo circa 7-10 cm posto sulla faccia inferiore del fegato, che ha la funzione di concentrare la bile, un liquido di colore giallo-verde che viene riversato attraverso un condotto chiamato dotto coledoco nella prima parte dell’intestino (duodeno) durante il processo digestivo.
La bile è una miscela di sostanze dotata di diverse funzioni, tra le più importanti si riconoscono
- la digestione dei grassi
- e l’assorbimento di vitamine liposolubili:
- vitamina A,
- vitamina D,
- vitamina E,
- vitamina K.
I disturbi più comuni della cistifellea sono legati a condizioni che causano il blocco del flusso della bile attraverso i dotti biliari, tipicamente calcoli. I calcoli biliari si formano quando le sostanze nella bile precipitano a formare particelle solide, come piccoli sassolini. Più raramente la causa del blocco può essere un tumore all’organo.

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La condizione, quando si manifesta attraverso sintomi dolorosi (coliche biliari), viene trattata di norma rimuovendo chirurgicamente l’organo, anche in considerazione del fatto che si può vivere senza cistifellea.
Colecistectomia
L’intervento di rimozione della cistifellea prende il nome di colecistectomia e può essere praticata essenzialmente attraverso due tecniche:
- colecistectomia “open” o a cielo aperto
- e la colecistectomia laparoscopica.
I vantaggi delle tecniche laparoscopiche consistono in:
- riduzione del tempo di degenza,r
- riduzione del dolore post-operatorio e quindi anche un minor ricorso a farmaci antidolorifici,
- miglior risultato estetico.

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Si noti tuttavia che
- alcune complicanze sono più frequenti nella colecistectomia laparoscopica rispetto alla tecnica open,
- è possibile che durante l’intervento laparoscopico il chirurgo abbia necessità di “convertire” in open, estraendo cioè l’endoscopio e procedendo secondo la tecnica tradizionale (si verrà comunque informati di questa possibilità prima dell’intervento).

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Perché e quando intervenire chirurgicamente?
La chirurgia è indicata nei casi in cui il paziente presenti sintomi e/o complicanze della patologia: attraverso la rimozione della colecisti è possibile ottenere un miglioramento/scomparsa dei sintomi.
L’intervento di rimozione della colecisti risulta pertanto suggerito in presenza di:
- colelitiasi sintomatica (calcoli nella colecisti che causano coliche biliari, la condizione più frequente),
- colelitiasi senza sintomi, ma a rischio di complicanze (per esempio colecistite o pancreatite): alcuni piccoli calcoli possono arrivare quasi fino in duodeno ed ostruire il dotto coledoco rischiando di causare anche una pancreatite acuta,
- polipi della colecisti,
- colecisti “a porcellana” (una colecisti calcificata che può nascondere una neoplasia),
- colecistite in assenza di calcoli della colecisti.
Preparazione all’intervento
Verranno effettuati esami diversi a seconda del tipo di intervento (open o laparoscopico) e delle condizioni generali del paziente.
In caso di colecistectomia laparoscopica sarà eseguita una visita anestesiologica in cui si prenderà visione della terapia in atto al domicilio rilevante per l’intervento, come terapia antiaggregante e/o anticoagulante, e dei risultati di alcuni esami prescritti tra cui:
- esami del sangue di routine (emocromo),
- esami per valutare la funzione del fegato e del pancreas.
Di solito non sono richiesti ulteriori esami di imaging (ecografia addominale, colangio-risonanza magnetica) in quanto di norma già stati effettuati per la formulazione della diagnosi.
Anche in caso di colecistectomia open si verrà sottoposti agli stessi esami, ma in modo più approfondito.
Nel giorno dell’intervento è necessario restare a digiuno prima di entrare in sala operatoria.
Generalmente, viene iniziata una terapia per prevenire la trombosi venosa a base di eparina, che viene somministrata tramite punture sottocutanee.
Come avviene l’intervento
Quale anestesia per la colecistectomia?
L’intervento di rimozione della cistifellea, sia che venga eseguito a cielo aperto che con laparoscopia, richiede un’anestesia generale.
Quanto dura l’intervento?
La durata dell’intervento, a prescindere dalla tecnica usata, è di circa 2 ore, con una certa variabilità legata ad eventuali difficoltà tecniche non prevedibili a priori.
Intervento a cielo aperto
Il chirurgo effettua un’incisione addominale a destra, alcuni centimetri sotto le coste, in modo da accedere alla colecisti e rimuoverla con tecnica tradizionale.
In alcuni casi, può essere eseguita anche una incisione verticale al centro dell’addome.
Intervento laparoscopico
Generalmente si eseguono 3 piccole incisioni sull’addome, attraverso cui sono inseriti gli strumenti:
- una telecamera dotata di luce
- e due strumenti che serviranno per rimuovere fisicamente la cistifellea.

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Più nel dettaglio:
- una piccola incisione (della dimensione di 2 o 3 cm) viene praticata all’altezza dell’ombelico e 2 o 3 incisioni più piccole (circa 1 cm o meno) vengono praticate sul lato destro della pancia.
- Viene inserito un un piccolo tubo in una delle incisioni, attraverso cui viene insufflata anidride carbonica con l’obiettivo di gonfiare l’addome e favorire l’accesso agli organi da parte del chirurgo.
- Un laparoscopio (uno strumento lungo e sottile dotato di luce e fotocamera all’estremità inserita) viene introdotto attraverso l’incisione più grande, per permettere al chirurgo di visualizzare attraverso uno schermo la situazione in tempo reale.
- Speciali strumenti chirurgici vengono inseriti attraverso le altre incisioni e consentono al chirurgo di rimuovere l’organo.
- Il gas viene fatto uscire.
- Si procede a suturare le piccole incisioni praticate.
Dopo l’intervento
È importante alzarsi dal letto e muoversi il prima possibile per ridurre il rischio di complicanze, come l’embolia polmonare: nel caso in cui l’incisione fosse particolarmente ampia potrebbe essere raccomandato del riposo aggiuntivo.
Durante l’intervento potrebbe essere posizionato uno o più tubi di drenaggio, utili a valutare la tenuta delle suture eventualmente praticate.
È possibile ricominciare a bere lo stesso giorno dell’intervento (ma generalmente non prima di 8 ore dall’operazione).
In caso di presenza di dolore questo verrà trattato efficacemente attraverso il ricorso a farmaci analgesici; nei pazienti trattati con tecnica laparoscopica potrebbe esserci anche dolore cervicale o alla spalla, legato al fatto che viene insufflata anidride carbonica nell’addome per distenderlo durante l’intervento, causando tuttavia una leggera irritazione di alcuni nervi. Questo tipo di dolore è destinato a risolversi spontaneamente nell’arco di un paio di giorni.
Durante l’intervento sarà applicato un catetere vescicale che verrà tolto dopo 1-2 giorni.
Dimissione e ritorno a casa
La degenza ha una durata media di
- 2-4 giorni nel caso di tecnica laparoscopica
- e 4-6 giorni dopo nel caso di tecnica open,
variabili a seconda del decorso post-operatorio cioè della presenza o meno delle complicanze.
A casa sarà necessario astenersi da sforzi per qualche settimana; il ritorno al lavoro potrà avvenire dopo circa 1 settimana salvo presenza di complicanze (la valutazione dei giorni di riposo spetta anche al proprio medico di famiglia).
Nelle settimane seguenti l’intervento sarà inoltre programmata una visita ambulatoriale con il chirurgo, volta a
- verificare il decorso post-operatorio,
- rimuovere i punti di sutura
- discutere i risultati dell’eventuale esame istologico effettuato sulla colecisti asportata.
Quale dieta dopo l’intervento? Cosa mangiare?
È molto importante attenersi ad alcune regole dietetiche dopo la colecistectomia; poiché la colecisti si contrae quando si assumono cibi grassi, verrà consigliato di evitarli per un certo periodo, per poi reintrodurli gradatamente fino a ripristinare un regime alimentare completo (e spesso più permissivo del periodo pre-operatorio).
Subito dopo l’intervento verrà suggerito di evitare il consumo di:
- cibi grassi (sia di origine animale che vegetale) come i fritti,
- caffè,
- cioccolato,
- carni rosse,
- acqua gassata e latticini (aumentano il gas intestinale e può mettere in tensione la parete dell’intestino).
È quindi consigliato consumare 5 piccoli pasti al giorno prediligendo carboidrati (pasta, pane, cracker, riso), verdure soprattutto se cotte ed una buona idratazione.
È possibile che alcuni alimenti o bevande vengano tollerati con più difficoltà a seguito di rimozione della cistifellea, nel caso potrebbe essere consigliabile ridurne semplicemente il consumo.
Complicazioni e rischi dell’intervento
Alcuni pazienti sviluppano piccoli disturbi digestivi come gonfiore o diarrea dopo l’intervento chirurgico, destinati in genere a migliorare entro poche settimane al massimo; la causa è da cercare nell’effetto lassativo dalla bile e dagli acidi biliari riversati nell’intestino in quantità eccessiva.
La colecistectomia è una procedura molto comune, i cui rischi sono limitati; come tutti gli interventi, tuttavia, è soggetta a possibili complicanze, tra cui ricordiamo:
- Complicanze intraoperatorie
- perforazione della colecisti,
- lesione di arterie e/o vene,
- lesione dell’intestino,
- lesione delle vie biliari (coledoco).
- Complicanze postoperatorie: sono le complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici (polmonari, cardiache) a cui si aggiungono complicanze tipiche come
- perdita di bile,
- infezioni,
- sindrome post-colecistectomia: dolore addominale e difficoltà digestive.
Quando chiamare il medico
Una volta a casa, si raccomanda di contattare il medico in caso di:
- fuoriuscita di materiale sieroso o purulento dalla ferita,
- gonfiore delle gambe e/o della caviglia,
- dolore,
- difficoltà respiratoria,
- dolore addominale importante che non passa,
- stipsi o diarrea persistenti,
- vomito che non passa,
- colore giallo del bulbo oculare o della pelle (ittero),
- febbre.
Fonti e bibliografia
- Schirmer BD, Edge SB, Dix J, et al. Laparoscopic cholecystectomy. Treatment of choice for symptomatic cholelithiasis. Ann Surg 1991
- UpToDate
- D’Amico. Manuale di Chirurgia Generale.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.