Bypass gastrico: intervento, effetti collaterali e rischi

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Che cos’è il bypass gastrico?

Il bypass gastrico è un intervento di chirurgia bariatrica, la branca che ha come obiettivo principale, ma non esclusivo, la perdita di peso.

Il principio alla base dell’intervento, a prescindere dalla tecnica utilizzata, è lo stesso: ridurre la dimensione dello stomaco e ridurre la lunghezza del percorso che il cibo fa nell’intestino in modo tale da:

  1. Conseguire una sensazione precoce di sazietà.
  2. Ridurre l’assorbimento di calorie.

Più nel dettaglio si interviene in genere secondo la cosiddetta ricostruzione a Y secondo Roux, che prevede la creazione di una piccola tasca a livello dello stomaco, isolata dal resto dell’organo; la quantità di alimenti che è possibile ingerire viene quindi drasticamente ridotta e limitata dal piccolo volume della tasca.

Si procede quindi al collegamento della tasca con la parte inferiore dell’intestino tenue (che prende il nome di digiuno), bypassando (cioè saltando) il duodeno, la porzione dell’intestino normalmente accoglie il cibo all’uscita dallo stomaco.

Il nome della tecnica, ricostruzione a Y, deriva dalla somiglianza della ricostruzione con la lettera, in cui i due bracci superiori sono rappresentati rispettivamente dal passaggio fisiologico stomaco-duodeno e dal bypass creato (vedi figura più in basso).

Poiché gli alimenti aggirano la parte inferiore dello stomaco e la parte superiore dell’intestino tenue (duodeno), vengono sensibilmente ridotte le calorie assorbite, mentre lo stretto passaggio creato ex-novo garantisce un transito rallentato che permette un prolungato senso di sazietà.
Esistono numerosi dati che dimostrano come la chirurgia bariatrica, ed in particolare il bypass gastrico, determinano vantaggi in termini di:

  • Riduzione della mortalità globale del 29%: in particolare la mortalità per tumore si riduce del 60% e per diabete del 90%.
  • Riduzione della morbilità cioè delle conseguenze che può causare l’obesità, in particolare una riduzione di

Definizione di obesità

La definizione di obesità si basa su un parametro che è il BMI (Body mass index cioè il rapporto tra il peso in kg e l’altezza in metri). Si distinguono le seguenti categorie di pazienti:

  • Da 25 a 29,9: sovrappeso
  • Da 30 a 34,9: obesità di I grado
  • Da 35 a 39,9: obesità di II grado
  • Da 40 a 49,9: obesità di III grado
  • Maggiore di 50: obesità di IV grado

Quando è indicato il bypass gastrico?

La chirurgia bariatrica non è la prima scelta in tutti i pazienti obesi o sovrappeso, è invece indicata solo quando falliscono tutti i tentativi non chirurgici messi in atto per perdere peso (dieta, terapia comportamentale, farmaci).

Secondo le linee guida, l’intervento chirurgico è indicato:

  • Nei pazienti obesi con un BMI maggiore di 40 nei quali nessun trattamento medico e dietetico è riuscito a determinare un calo di peso.
  • Nei pazienti con BMI compreso tra 35 e 40 con gravi patologie mediche come

Devono inoltre essere soddisfatte queste condizioni:

  • Il rischio operatorio deve essere accettabile.
  • Il paziente deve essere informato e prestare il consenso.
  • Il paziente deve mostrare motivazione a seguire una serie di indicazioni che verranno fornite per mantenere il peso nei limiti.
  • Non devono esserci patologie psichiatriche o abuso di sostanze che possano inficiare il processo di perdita di peso (o, se presenti, devono essere preventivamente trattate).

Vantaggi del bypass gastrico rispetto ad altre tecniche di chirurgia bariatrica

Il bypass gastrico presenta diversi vantaggi rispetto ad altre tecniche (bendaggio gastrico, diversione bilio-pancreatica):

  • Perdita di peso consistente e duratura: si perderà circa il 50-75% del peso corporeo nel primo anno, anche se dopo 1-2 anni la perdita tenderà a rallentare.
  • Malattie come diabete e ipercolesterolemia migliorano più rapidamente

Svantaggi del bypass gastrico

Nonostante i vantaggi siano molto importanti, diversi studi hanno dimostrato che la tecnica di bypass gastrico presenta alcuni possibili svantaggi:

  • tempi dell’intervento chirurgico e dell’ospedalizzazione più lunghi,
  • tasso di complicanze più elevato,
  • rischio di carenze nutrizionali (vitamine, ferro).

Le differenze in termini di complicanze rispetto alle altre tecniche, e principalmente in relazione al bendaggio gastrico, sono comunque molto piccole.

Mini bypass gastrico

Il mini bypass gastrico rappresenta una variante dell’intervento di bypass gastrico, caratterizzato dalla presenza di una sola connessione tra stomaco sezionato ed intestino (anziché due).

L’intervento è chirurgicamente più semplice rispetto alla tecnica tradizionale, questo consente di ottenere una riduzione dei tempi operatori e minori rischi per il paziente, tuttavia la sua definizione risulta molto recente e per questo è ancora oggetto di studio e poco diffuso.

Cenni di anatomia: stomaco e intestino

Lo stomaco è un organo cavo a forma di sacco che comunica con l’esofago a monte e con il duodeno a valle. Ha un volume di circa 0,5 litri a digiuno e di 1,5-2 L a stomaco pieno.

Riveste importanti funzioni digestive, perché quasi tutti gli enzimi necessari si attivano o vengono prodotti a livello dello stomaco.

Il duodeno si continua con l’intestino tenue, suddiviso in digiuno ed ileo. L’ileo comunica, attraverso una valvola, con l’intestino crasso che termina poi a livello del canale anale.

Semplificazione dell'anatomia dell'apparato digerente

iStock.com/Pikovit44

Preparazione all’intervento

Proprio perché si tratta di un intervento particolare, il processo che porta all’intervento sarà lungo e caratterizzato da numerose visite specialistiche per inquadrare meglio il problema e per offrire una soluzione ad hoc. Generalmente, verranno svolte visite con

  • dietologo,
  • psicologo,
  • cardiologo,
  • chirurgo
  • e ovviamente con l’anestesista.

Verranno effettuati esami del sangue diversi a seconda del tipo di intervento e delle condizioni generali del paziente. Durante la visita anestesiologica si prenderà visione dei referti degli esami del sangue e della terapia in atto al domicilio rilevante per l’intervento come terapia antiaggregante e/o anticoagulante. Di solito non sono richiesti ulteriori esami di imaging (ecografia addominale o TAC).

Nel giorno dell’intervento è necessario restare a digiuno prima di entrare in sala operatoria.

Generalmente, viene iniziata una terapia per prevenire la trombosi venosa a base di eparina che viene somministrata tramite punture sottocutanee.

Anestesia

L’intervento viene di norma eseguito in anestesia generale.

Durata

La durata dell’intervento di bypass gastrico è variabile dalle 2 alle 3 ore a seconda delle difficoltà tecniche.

Intervento chirurgico di bypass gastrico

L’intervento di bypass gastrico può essere eseguito in due diverse modalità:

  • tecnica open, cioè attraverso una incisione addominale,
  • tecnica laparoscopica, che prevede di eseguire 3 piccole incisioni sull’addome attraverso cui s’inseriscono gli strumenti necessari (tra cui una telecamera dotata di luce e due strumenti che serviranno per creare il bypass).

La prima fase consiste nel creare una piccola tasca a livello dello stomaco, riducendone così il volume fino a 30 mL.

Successivamente si procede a dividere il piccolo intestino: la parte a monte verrà anastomizzata (ricucita) più in basso, mentre la parte a valle viene abboccata alla piccola tasca gastrica attraverso una incisione a livello della parete dello stomaco.

Semplificazione dell'intervento di bypass gastrico

iStock.com/normaals

I vantaggi della tecnica laparoscopica consistono in

  • minor tempo di degenza,
  • ridotto dolore post-operatorio e quindi anche un minor ricorso a farmaci antidolorifici.,
  • miglior risultato estetico (non c’è l’evidente cicatrice addominale dell’intervento a cielo aperto).

La tecnica laparoscopica è tuttavia tecnicamente più difficile rispetto a quella tradizionale e quindi il chirurgo potrebbe optare, se inizia l’intervento in laparoscopia, per la conversione in tecnica open.

Dopo l’intervento

È importante alzarsi dal letto e muoversi il prima possibile per ridurre il rischio di complicanze come l’embolia polmonare: nel caso in cui l’incisione sia stata particolarmente ampia sarà però necessario del riposo aggiuntivo.

Durante l’intervento potrebbero essere posizionati uno o più tubi di drenaggio che servono per valutare la tenuta delle suture eventualmente praticate.

È possibile ricominciare a bere lo stesso giorno dell’intervento (generalmente non prima di 8 ore dall’operazione).

Se è presente dolore, questo verrà trattato in modo ottimale con farmaci analgesici. Nei pazienti trattati con tecnica laparoscopica potrebbe esserci anche dolore cervicale o alla spalla, a causa del fatto che viene inserita anidride carbonica nell’addome per distenderlo durante l’intervento, con la conseguenza di irritare di alcuni nervi.

Durante l’intervento sarà applicato un catetere vescicale che verrà tolto dopo 1-2 giorni.

A seguito dell’intervento di bypass gastrico è necessaria una nuova visita dietologica dove verrà discusso il regime alimentare da adottare per il mese successivo all’intervento, seguiranno poi altre visite per valutare il calo ponderale e per adeguare la dieta; verranno inoltre programmati controlli periodici con l’equipe di chirurgia bariatrica per valutare l’andamento generale, soprattutto per quanto riguarda eventuali malattie associate come diabete o ipercolesterolemia. Per evitare la comparsa della sindrome da svuotamento, caratterizzata da

  • dispepsia,
  • nausea,
  • diarrea,
  • dolore addominale,
  • sudorazione,
  • vertigini
  • e debolezza

a seguito dell’assunzione di cibo ad elevato contenuto di grassi e zuccheri raffinati (come ad esempio dolci), verrà consigliata una dieta adeguata che ne minimizzi il rischio di comparsa.

Rischi e complicanze

Le possibili complicanze intra-operatorie sono:

  • emorragia,
  • lesione di arterie e/o vene,
  • lesione di altre parti dell’intestino,
  • lesione delle vie biliari (coledoco),
  • lesione della milza,
  • errori di costruzione del bypass.

Le complicanze postoperatorie cardiache e polmonari sono quelle comuni a tutti gli interventi chirurgici, ma a queste si aggiunge la possibilità di:

  • deiscenza delle suture, condizione caratterizzata dalla mancata tenuta dei punti che si appongono tra i segmenti di intestino,
  • infezioni.

Quando chiamare il medico

SI raccomanda di rivolgersi al proprio curante, al chirurgo o in Pronto Soccorso (in base all’entità dei sintomi) in caso di:

Fonti e bibliografia

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