Bendaggio gastrico, quello che devi sapere

Ultima modifica

Che cos’è il bendaggio gastrico?

Il bendaggio gastrico è un intervento di chirurgia bariatrica, la branca della chirurgia generale che ha come obbiettivo principale, ma non esclusivo, la perdita di peso.

Il principio alla base dell’intervento è la riduzione delle dimensioni dello stomaco con lo scopo di indurre una sensazione precoce di sazietà, che possa aiutare il paziente a introdurre meno calorie.

Più nel dettaglio, l’intervento prevede l’applicazione di una sorta di anello in silicone attorno allo stomaco, regolabile dall’esterno, per ridurne la capacità di accogliere il cibo.

Procedura chirurgica di bendaggio gastrico

iStock.com/colematt

Esistono numerosi dati che indicano come la chirurgia bariatrica, ed in particolare il bendaggio gastrico, determinano vantaggi in termini di:

Risultati

Mediamente la perdita di peso si attesta attorno a circa il 50% del peso in eccesso, ma l’approccio consigliato prevede di perdere non più di un 0.5-1 kg alla settimana (variabile in base alle caratteristiche del paziente, motivazione e capacità di movimento), che si traducono in circa 25-50 kg in un anno.

È importante notare che, al fine di mantenere la riduzione del peso corporeo, i pazienti devono seguire attentamente le linee guida post-operatorie relative a dieta, esercizio fisico e al mantenimento dell’anello applicato.

Il recupero del peso è possibile come con qualsiasi dieta od intervento di chirurgia bariatrica, comprese le procedure più radicali.

Quando è indicato il bendaggio gastrico

La definizione di obesità si basa su un parametro che è il BMI (Body mass index cioè il rapporto tra il peso in kg e l’altezza in metri). Si distinguono le seguenti categorie di pazienti:

  • Da 25 a 29,9: sovrappeso
  • Da 30 a 34,9: obesità di I grado
  • Da 35 a 39,9: obesità di II grado
  • Da 40 a 49,9: obesità di III grado
  • Maggiore di 50: obesità di IV grado

La chirurgia bariatrica non è la prima scelta in tutti i pazienti obesi o sovrappeso, è invece indicata solo quando falliscano tutti i tentativi non chirurgici messi in atto per perdere peso (dieta, terapia comportamentale, farmaci).

Secondo le attuali linee guida l’intervento chirurgico è indicato:

  • Nei pazienti obesi con un BMI maggiore di 40 nei quali nessun trattamento medico e dietetico è riuscito a determinare un calo di peso.
  • Nei pazienti con BMI compreso tra 35 e 40 con gravi patologie mediche come

Devono inoltre essere soddisfatte queste condizioni:

  • Il rischio operatorio deve essere accettabile.
  • Il paziente deve essere informato e prestare il consenso.
  • Il paziente deve mostrare motivazione a seguire una serie di indicazioni che verranno fornite per mantenere il peso nei limiti.
  • Non devono esserci patologie psichiatriche o abuso di sostanze che possano inficiare il processo di perdita di peso (o, se presenti, devono essere preventivamente trattate).

Controindicazioni

Il bendaggio gastrico è controindicato nel caso di:

  • Ipertensione portale: una condizione caratterizzata da un aumento della pressione delle vene profonde dell’addome
  • Malattie del tessuto connettivo con disturbi della motilità esofagea
  • Terapia con corticosteroidi prolungata

Vantaggi del bendaggio gastrico rispetto ad altre tecniche di chirurgia bariatrica

Il bendaggio gastrico presenta alcuni vantaggi rispetto ad altre tecniche (bypass gastrico, diversione bilio-pancreatica):

  • Minor tasso di mortalità perioperatoria perché non viene resecato lo stomaco
  • Possibilità di modificare il grado di compressione dello stomaco per aumentare, in certe condizioni, l’assorbimento di sostanze nutritive.
  • Possibilità di rimuovere l’anello.
  • Nessuna modifica permanente dello stomaco (ma possono generarsi modifiche permanenti, come aderenze e cicatrici).
  • Riduzione dei tempi di convalescenza.
  • Regolazione dell’effetto senza necessità di ulteriori interventi.
  • Nessuna forma di malassorbimento (e nessuna necessità di integrare vitamina B12 e calcio).

Svantaggi del bendaggio gastrico

Diversi studi hanno dimostrato che utilizzando il bendaggio gastrico:

  • La perdita di peso è più graduale e più lenta: dopo 2 anni si può aver perso il 40-75% del peso corporeo
  • Se non si seguono in modo rigoroso le indicazioni dietetiche, l’intervento sarà inefficace

Cenni di anatomia: stomaco e intestino

Semplificazione dell'anatomia dell'apparato digerente

iStock.com/Pikovit44

Lo stomaco è un organo cavo a forma di sacco che comunica con l’esofago a monte e con il duodeno a valle. Ha un volume di circa 0,5 litri a digiuno e di 1,5-2 L a stomaco pieno.

Riveste importanti funzioni digestive, perché quasi tutti gli enzimi necessari si attivano o vengono prodotti a livello dello stomaco.

Il duodeno si continua con l’intestino tenue, suddiviso in digiuno ed ileo. L’ileo comunica, attraverso una valvola, con l’intestino crasso che termina poi a livello del canale anale.

Preparazione all’intervento

Proprio perché si tratta di un intervento particolare, il processo che porta all’intervento sarà lungo e caratterizzato da numerose visite specialistiche per inquadrare meglio il problema e per offrire una soluzione ad hoc. Generalmente, verranno svolte visite con

  • dietologo,
  • psicologo,
  • cardiologo,
  • chirurgo
  • e ovviamente con l’anestesista.

Verranno effettuati esami del sangue diversi a seconda del tipo di intervento e delle condizioni generali del paziente. Durante la visita anestesiologica si prenderà visione dei referti degli esami del sangue e della terapia in atto al domicilio rilevante per l’intervento come terapia antiaggregante e/o anticoagulante. Di solito non sono richiesti ulteriori esami di imaging (ecografia addominale o TAC).

Nel giorno dell’intervento è necessario restare a digiuno prima di entrare in sala operatoria.

Generalmente, viene iniziata una terapia per prevenire la trombosi venosa a base di eparina che viene somministrata tramite punture sottocutanee.

Intervento

Anestesia

L’intervento viene di norma eseguito in anestesia generale.

Durata

L’intervento dura mediamente dai 40 ai 60 minuti, variabile a seconda delle difficoltà tecniche.

Procedura chirurgica

Generalmente viene utilizzata la tecnica laparoscopica, che prevede di eseguire 3 piccole incisioni sull’addome attraverso cui s’inseriscono gli strumenti necessari (tra cui una telecamera dotata di luce e due strumenti che serviranno per creare il bendaggio).

Una volta che si è applicato l’anello, questo sarà connesso tramite un tubicino ad un serbatoio posto a livello sottocutaneo addominale. Attraverso questo serbatoio sarà possibile insufflare o desufflare l’anello per aumentare o ridurre il grado di compressione gastrica.

I vantaggi della tecnica laparoscopica consistono in

  • minor tempo di degenza,
  • ridotto dolore post-operatorio e quindi anche un minor ricorso a farmaci antidolorifici,
  • miglior risultato estetico.

Dopo l’intervento

È importante alzarsi dal letto e muoversi il prima possibile per ridurre il rischio di sviluppare complicanze come l’embolia polmonare: nel caso in cui l’incisione sia stata particolarmente ampia sarà però necessario del riposo aggiuntivo.

È possibile ricominciare a bere lo stesso giorno dell’intervento (generalmente non prima di 8 ore dall’operazione).

Se è presente dolore, questo verrà trattato in modo ottimale con farmaci analgesici. Nei pazienti trattati con tecnica laparoscopica potrebbe esserci anche dolore cervicale o alla spalla, a causa dell’anidride carbonica insufflata nell’addome per distenderlo durante l’intervento, con la conseguenza di irritare di alcuni nervi.

Durante l’intervento potrebbe essere applicato un catetere vescicale che verrà comunque rimosso in giornata.

A seguito dell’intervento di bendaggio gastrico è necessaria una nuova visita dietologica dove verrà discusso il regime alimentare da adottare per il mese successivo all’intervento, seguiranno poi altre visite per valutare il calo ponderale e per adeguare la dieta; verranno inoltre programmati controlli periodici con l’equipe di chirurgia bariatrica per valutare l’andamento generale, soprattutto per quanto riguarda eventuali malattie associate come diabete o ipercolesterolemia.

La dimissione avviene generalmente dopo 48 ore.

Rischi e complicanze

Le possibili complicanze intra-operatorie consistono in

  • emorragia,
  • lesione di arterie e/o vene,
  • lesione di altre parti dell’intestino,
  • lesione delle vie biliari (coledoco),
  • lesione della milza.

Le complicanze postoperatorie cardiache e polmonari sono quelle comuni a tutti gli interventi chirurgici, ma a queste si aggiunge la possibilità di:

  • perforazione gastrica
  • penetrazione intragrastrica della protesi
  • scivolamento dello stomaco
  • infezione o dislocazione del serbatoio

In una percentuale di pazienti compresa tra il 3 e il 15%, tali complicanze richiedono un intervento chirurgico per essere risolte.

Quando chiamare il medico

SI raccomanda di rivolgersi al proprio curante, al chirurgo o in Pronto Soccorso (in base all’entità dei sintomi) in caso di:

 

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza