- Avvertenza
- A cosa serve?
- Clavulin o Augmentin? Sono uguali?
- Serve ricetta?
- È mutuabile?
- Dosaggio e posologia
- Ogni quante ore?
- Dopo quanto fa effetto?
- Prima dei pasti o dopo? A stomaco pieno o vuoto?
- Per quanti giorni si deve prendere?
- Si può bere alcol?
- Gravidanza e allattamento
- Effetti collaterali
- Esami del sangue
- Controindicazioni
- Interazioni
Avvertenza
Il presente articolo non sostituisce il foglietto illustrativo dei farmaci né soprattutto il parere medico; le risposte alle domande più comuni su Clavulin sono quindi fornite a solo scopo divulgativo e vanno intese come espressione del parere dell’autore, anche se formulate secondo scienza e coscienza e soprattutto in base a documenti ufficiali e letteratura scientifica disponibile.
In caso di dubbi s’invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio curante.
A cosa serve?
Clavulin è il nome commerciale di un farmaco a base di amoxicillina e acido clavulanico, rispettivamente un antibiotico appartenente alla classe delle penicilline e un inibitore suicida delle beta-lattamasi (è utilizzata per superare alcuni tipi di resistenza batterica, ovvero rendere il medicinale efficace verso un numero maggiore di batteri).
È indicato per il trattamento in adulti e bambini delle seguenti infezioni:
- Sinusiti batteriche acute (diagnosticate in modo adeguato)
- Otite media acuta
- Esacerbazioni acute di bronchiti croniche (diagnosticate in modo adeguato)
- Polmonite acquisita in comunità
- Cistite
- Pielonefrite
- Infezioni della pelle e dei tessuti molli in particolare cellulite infettiva, morsi di animale, ascesso dentale grave con celluliti diffuse
- Infezioni ossee ed articolari, in particolare osteomielite.
Sono disponibili in commercio le seguenti forme farmaceutiche:
- Clavulin bustine 875 mg + 125 mg (adulti)
- Clavulin bustine 400 mg + 57 mg (bambini)
- Clavulin sciroppo 35 mL
- Clavulin sciroppo 70 mL
- Clavulin sciroppo 140 mL
- Clavulin compresse
Va bene per le placche alla gola?
Clavulin può essere usato per il trattamento di infezioni in gola con formazione di placche, a patto che la natura di queste sia di origine batterica (la diagnosi è prerogativa del medico/pediatra).
Va bene per lo streptococco?
Sì, Clavulin è un antibiotico a base di amoxicillina/acido clavulanico ed è quindi un medicinale di prima scelta per il trattamento di scarlattina e faringite streptococcica.
Clavulin o Augmentin? Sono uguali?
I due farmaci, a parità di dosaggio, sono perfettamente equivalenti.
Serve ricetta?
Sì, come tutti gli antibiotici Clavulin richiede presentazione di ricetta medica.
È mutuabile?
Sì, Clavulin è mutuabile per le indicazioni registrate.
Dosaggio e posologia
La dose di Clavulin che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di:
- Batterio responsabile
- Gravità e sito dell’infezione
- Età, peso e funzionalità renale del paziente.
Generalmente negli adulti e nei bambini di peso pari o superiore a 40 kg la dose raccomanda di Clavulin prevede:
- 1 compressa/bustina (da 875+125 mg) due volte al giorno.
- La dose massima è 1 compressa/bustina tre volte al giorno.
Nel caso di bambini di peso inferiore ai 40 kg la dose viene personalizzata dal pediatra, ricorrendo alle bustine pediatriche (400 mg + 57 mg) o alla sospensione (sciroppo).
Ogni quante ore?
- Se prescritte due dosi al giorno assumerle a distanza di circa 12 ore,
- se prescritte tre dosi al giorni assumerle a distanza di circa 8 ore l’una dall’altra.
Dopo quanto fa effetto?
L’antibiotico inizia ad esprimere il suo effetto contro i batteri
Prima dei pasti o dopo? A stomaco pieno o vuoto?
Si consiglia di somministrare Clavulin all’inizio di un pasto per minimizzare il rischio di effetti collaterali gastrointestinali e ottimizzare al contempo l’assorbimento dei principi attivi.
Per quanti giorni si deve prendere?
La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente, ad esempio:
- Molte infezioni respiratorie non gravi richiedono terapie di 5-6 giorni,
- la terapia della sinusite può essere in alcuni casi prolungata fino a 14 giorni,
- alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento particolarmente lunghi,
- mentre ad esempio la terapia dello streptococco beta emolitico richiede in genere 10 giorni di terapia a prescindere dai sintomi.
Si può bere alcol?
Clavulin non richiede alcuna particolare precauzione alimentare.
Gravidanza e allattamento
Clavulin è considerato ragionevolmente sicuro in gravidanza o allattamento, ma se è in corso una gravidanza (anche solo sospetta) o se si sta pianificando, o ancora in caso di allattamento al seno, si raccomanda il preventivo parere del medico.
Effetti collaterali
Come tutti i medicinali, anche Clavulin può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Si raccomanda di interrompere l’assunzione del farmaco e rivolgersi subito al medico o al più vicino Pronto Soccorso in caso di:
- Reazioni allergiche:
- eruzioni cutanee (comparsa di macchie rosse sulla pelle);
- infiammazione dei vasi sanguigni (vasculiti) che possono essere visibili come macchie rosse o violacee sulla pelle, ma che possono interessare altre parti del corpo;
- febbre, dolore alle articolazioni, gonfiore delle ghiandole del collo, delle ascelle o dell’inguine;
- gonfiore, a volte del viso o della bocca (angioedema), che causa difficoltà nel respirare;
- collasso (abbassamento della pressione arteriosa);
- dolore toracico nel contesto di reazioni allergiche, che può essere un sintomo di infarto cardiaco scatenato da allergia (Sindrome di Kounis).
- Infiammazione intestinale:
- diarrea acquosa generalmente con sangue e muco,
- dolore di stomaco
- e/o febbre.
- Infiammazione acuta del pancreas (pancreatite acuta):
- dolore intenso e persistente nella zona dello stomaco
- Sindrome enterocolitica indotta da farmaco (DIES): La DIES è stata segnalata principalmente nei bambini trattati con amoxicillina/clavulanato. È una forma di reazione allergica con il sintomo principale di vomito ripetitivo (1-4 ore dopo l’assunzione del farmaco). Ulteriori sintomi potrebbero comprendere dolore addominale, letargia, diarrea e bassa pressione sanguigna.
Tra gli altri effetti collaterali noti si annoverano:
- Molto comune (può interessare più di 1 persona su 10)
- diarrea.
- Comune (può interessare fino a 1 persona su 10)
- Non comune (può interessare fino a 1 persona su 100)
- eruzioni cutanee, prurito;
- eruzione cutanea in rilievo, con prurito (orticaria);
- cattiva digestione;
- capogiro;
- mal di testa.
- aumento di alcune proteine (enzimi) prodotte dal fegato (transaminasi).
- Raro (può interessare fino a 1 persona su 1.000)
- eruzioni cutanee, che possono presentarsi come vescicole e sembrare piccoli bersagli (macchia scura centrale circondata da un’area più pallida, con un anello scuro intorno al bordo – eritema multiforme). Questi sintomi vanno segnalati urgentemente al medico.
- basso numero di piastrine (cellule coinvolte nella coagulazione del sangue);
- basso numero di globuli bianchi.
- Non nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili)
- Reazioni allergiche (vedere sopra);
- Infiammazione intestinale (vedere sopra);
- infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale (meningite asettica);
- Gravi reazioni della pelle (contattare immediatamente il medico):
- una diffusa eruzione cutanea con vescicole e distacco della pelle, particolarmente intorno a bocca, naso, occhi e genitali (sindrome di Stevens-Johnson), e una forma più grave, che causa un esteso distacco della pelle (più del 30% della superficie del corpo – necrolisi epidermica tossica)
- diffusa eruzione cutanea rossa con piccole vescicole contenenti pus (dermatite bollosa e dermatite esfoliativa)
- una eruzione cutanea, rossa, con croste e rigonfiamenti sotto la pelle e vescicole (pustolosi esantematica acuta generalizzata)
- sintomi simil-influenzali con eruzione cutanea, febbre, ghiandole gonfie e risultati anormali degli esami del sangue (inclusi aumento del numero di globuli bianchi (eosinofilia) e innalzamento degli enzimi epatici) (Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici);
- eruzione cutanea con vescicole disposte a cerchio con crosta centrale o come un filo di perle (malattia da IgA lineari).
- infiammazione del fegato (epatite);
- ittero, causato dall’aumento nel sangue di bilirubina (una sostanza prodotta nel fegato) che può far apparire di colore giallo la pelle e il bianco degli occhi;
- infiammazione dei tubuli dei reni;
- il sangue impiega più tempo a coagulare;
- iperattività;
- convulsioni (nelle persone che assumono alte dosi di Clavulin o che hanno problemi ai reni);
- lingua nera che appare coperta di peli (aspergillosi: una specie di fungo);
- macchie sui denti (nei bambini), generalmente rimosse dallo spazzolamento.
- grave riduzione del numero dei globuli bianchi (leucopenia)
- basso numero di globuli rossi (anemia emolitica)
- cristalli nelle urine che portano a danno renale acuto.
Esami del sangue
In caso di imminenti esami del sangue (come per esempio controlli relativi ai globuli rossi o esami di funzionalità del fegato) o esami delle urine (per il glucosio) ricordare al medico la terapia in corso, perché Clavulin può influenzare i risultati di questo tipo di esami.
Controindicazioni
Clavulin è controindicato in caso di:
- Allergia ai principi attivi (amoxicillina o acido clavulanico), a qualsiasi penicillina o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco
- Precedenti gravi reazioni allergiche (ad esempio anafilassi) ad altri antibiotici con simile struttura chimica (ad esempio cefalosporine, carbapenemi o monobattamici)
- Precedenti effetti collaterali gravi al fegato (ittero/insufficienza epatica) dovuti ad amoxicillina/acido clavulanico o ad altro antibiotico.
Si raccomanda particolare cautela e un’attenta valutazione medica preventiva in caso di:
- mononucleosi infettiva (nota comunemente come “malattia del bacio”, che si manifesta con
febbre ed ingrossamento delle ghiandole (linfonodi) del collo); - precedenti terapie per problemi al fegato o ai reni;
- minzione non regolare.
Clavulin può portare al peggioramento di alcune condizioni esistenti, o causare effetti indesiderati gravi, che possono includere reazioni allergiche, convulsioni e infiammazioni dell’intestino.
Interazioni
Si raccomanda di segnalare al medico qualsiasi farmaco assunto e in particolare:
- Allopurinolo: farmaco usato per la terapia della gotta e che, se assunto durante il trattamento con amoxicillina, può aumentare la probabilità di reazioni allergiche cutanee.
- Anticoagulanti orali: Gli anticoagulanti orali, usati per fluidificare il sangue, e le penicilline sono stati ampiamente usati nella pratica clinica senza segnalazioni di interazioni. Tuttavia, in letteratura vi sono casi di aumentato rapporto internazionale normalizzato in pazienti in corso di mantenimento con acenocumarolo o warfarin, ai quali era stato prescritto un trattamento con amoxicillina. Se è necessaria la co-somministrazione, il tempo di protrombina o il rapporto internazionale
normalizzato (INR) devono essere attentamente monitorati nel caso di aggiunta o sospensione di amoxicillina.
Inoltre, possono essere necessari aggiustamenti della dose degli anticoagulanti orali - Metotrexato: Le penicilline possono ridurre l’escrezione di metotrexato (un
medicinale usato per il trattamento di tumori o di malattie reumatiche come l’artrite reumatoide) causando un potenziale aumento nella tossicità. - Probenecid: L’uso concomitante di probenecid, medicinale prescritto per la gotta, non è raccomandato. Probenecid riduce la secrezione tubulare renale di amoxicillina. Dall’uso concomitante di probenecid può conseguire un prolungato aumento dei livelli di amoxicillina nel sangue ma non di acido clavulanico.
- Micofenolato mofetile: Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile (medicinale usato per prevenire il rigetto degli organi trapiantati), a seguito dell’inizio di trattamento con amoxicillina ed acido clavulanico orale si è riscontrata la riduzione della concentrazione pre-dose di acido micofenolico metabolita attivo (MPA) di circa il 50%. La variazione del livello pre-dose può non rappresentare accuratamente le modifiche dell’esposizione complessiva di MPA. Pertanto, un cambiamento della dose di micofenolato mofetile non dovrebbe di norma essere necessario in assenza di segni clinici di disfunzione del trapianto. Tuttavia, deve essere eseguito uno stretto monitoraggio clinico durante la combinazione e subito dopo il trattamento antibiotico.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.