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Introduzione

Le camere d’aria presenti nelle ossa dietro a guance, sopracciglia e mascella prendono il nome di seni paranasali e al loro interno avviene la produzione di muco, una sostanza fluida che filtra dall’aria respirata batteri e altre particelle. Piccoli pelucchi sottili, detti ciglia, spazzolano il muco fuori dai seni in modo da poterlo eliminare dal naso.

Si parla di sinusite quando si infiamma il rivestimento dei seni paranasali.

La sinusite spesso fa seguito ad un raffreddore, ad un attacco allergico o ad irritazioni da inquinanti ambientali. Contrariamente al raffreddore, la sinusite batterica ha invece bisogno del medico per la diagnosi e il trattamento con antibiotici per curare l’infezione e prevenirne le possibili complicanze.

I sintomi tipici della sinusite sono:

Riconosciamo due tipi principali di sinusite infettiva:

  • virale, se i sintomi durano circa 10 giorni o meno,
  • batterica, se i sintomi persistono per più di 10 giorni e la situazione tende a peggiorare.

Il trattamento medico della sinusite coinvolge la guardia medica, il medico di famiglia, l’internista, l’allergologo o lo pneumologo. Nondimeno, pazienti che soffrono di rinosinusite acuta ricorrente o cronica sono spesso inviati dall’otorinolaringoiatra, lo specialista di riferimento.

I soggetti colpiti da una forma acuta possono ragionevolmente aspettarsi un recupero completo, spesso senza alcun bisogno di ricorrere ad antibiotici anche se la causa fosse batterica.

Nel caso di una forma cronica la gravità dei sintomi è molto variabile da un soggetto all’altro e spesso richiede trattamenti a lungo termine per ridurre l’infiammazione; soggetti altrimenti sani sono associati in questo caso a una prognosi molto buona (completo recupero nella maggior parte dei casi), mentre in caso di soggetti debilitati da altre condizioni sono più soggetti a complicazioni batteriche. In assenza di trattamento anche soggetti in buona salute corrono un elevato rischio di complicazioni.

Infografica riassuntiva sulla sinusite

iStock.com/VectorMine

Cause

La sinusite causa l’infiammazione delle membrane mucose del naso, dei seni paranasali e della gola (tratto respiratorio superiore). Il gonfiore ostruisce le aperture dei seni e impedisce il normale drenaggio del muco, causando dolore facciale e altri sintomi.

Il blocco dei seni crea un ambiente umido che facilita l’insorgenza di infezioni. I seni infettati e ostruiti si riempiono di pus, originando segni e sintomi come uno scolo nasale denso, giallo o verdastro e altre manifestazioni di infezione.

La sinusite acuta può essere causata da:

  • Infezione virale: in molti casi, la sinusite acuta è conseguente ad un comune raffreddore.
  • Infezione batterica: se un’infezione del tratto respiratorio superiore dura più di 7 – 10 giorni; l’origine batterica è più comune di quella virale.
  • Infezione fungina: anomalie dei seni paranasali o un sistema immunitario depresso aumentano il rischio di infezioni fungine.

Alcune condizioni di salute possono aumentare il rischio di contrarre un’infezione dei seni paranasali (quindi, la sinusite), come pure possono esporre a rischi maggiori di sviluppare sinusiti non dovute a una sottostante infezione. In particolare:

Fattori di rischio

  • Rinite allergica o febbre da fieno,
  • frequentazione dell’asilo nido (sia per la condivisione del quotidiano con gli altri bambini, che per l’età),
  • malattie che impediscono il normale funzionamento delle ciglia,
  • variazioni di altitudine (volo o immersioni),
  • aumento della dimensione delle adenoidi,
  • esposizione regolare a inquinanti come il fumo di sigaretta,
  • sistema immunitario depresso (HIV, chemioterapia),
  • anomalie delle vie nasali, come la deviazione del setto nasale, polipi o tumori nasali,
  • alcune specifiche malattie come la fibrosi cistica, la MRGE o disturbi del sistema immunitario come l’immunodeficienza (la carenza di immunoglobuline o anticorpi, dovuta per esempio a  HIV, chemioterapia, …).

Sintomi

La rinosinusite viene classificata a seconda della durata dei sintomi in:

  • Acuta – presenza di sintomi per 4 settimane o meno.
  • Subacuta – presenza di sintomi per più di 4 ma meno di 12 settimane.
  • Cronica – presenza di sintomi per 12 settimane o più.
  • Acuta ricorrente – 4 o più episodi acuti nell’arco di un anno, con scomparsa dei sintomi tra gli episodi.
  • Acutizzazione di rinosinusite cronica – episodio acuto in un paziente con rinosinusite cronica, con peggioramento improvviso dei sintomi di base.

La sinusite può causare sintomi diversi a seconda dell’età:

  • I bambini più piccoli hanno spesso sintomi simili a quelli del raffreddore, come ad esempio il naso chiuso o che cola e una febbre di debole intensità. Se vostro figlio inizia ad avere la febbre 5 o 7 giorni dopo la comparsa dei sintomi del raffreddore, questo può essere un sintomo di sinusite o di un’altra infezione (bronchite, polmonite o infezione dell’orecchio), quindi chiamate il medico. Molti genitori scambiano i mal di testa del bambino collegati al raffreddore per infezioni dei seni paranasali, ma i seni paranasali frontali non iniziano a svilupparsi prima dei sei, sette anni e, prima dell’adolescenza, non sono abbastanza sviluppati da poter contrarre infezioni, quindi i mal di testa dei bambini che hanno il raffreddore di solito non sono attribuibili alla sinusite.
  • Nei bambini più grandi e negli adolescenti,i sintomi più frequenti della sinusite sono: tosse secca durante il giorno (che non migliora dopo i primi sette giorni di sintomi del raffreddore), febbre, congestione che peggiora, mal di denti, mal d’orecchi o dolore al volto. A volte gli adolescenti colpiti dalla sinusite presentano anche: mal di stomaco, nausea, mal di testa e dolore nella zona posteriore degli occhi.

Soprattutto negli adulti uno dei sintomi più comuni di qualunque tipo di sinusite è il dolore, la cui ubicazione dipende da quali sono i seni infiammati.

  • Un dolore alla fronte indica che sono affetti i seni frontali.
  • Se il dolore interessa la mascella, l’arcata dentale superiore e le guance, possono essere colpiti i seni mascellari.
  • Un dolore tra gli occhi, talvolta accompagnato da gonfiore delle palpebre e dei tessuti periorbitali, con dolorabilità alla pressione ai lati del naso può indicare una sinusite dei seni etmoidali.
  • Dolore al collo e alle orecchie, con profonda dolorabilità in cima alla testa, può essere segno di infiammazione dei seni sfenoidali (che sono comunque quelli colpiti più raramente).
Radiografia modificata a computer per visualizzare le zone tipiche di comparsa del dolore da sinusite (zigomi, naso, fronte).

iStock.com/stockdevil

La maggioranza dei soggetti con sinusite riferisce dolore in vari punti e i sintomi di solito non sono chiaramente in relazione con i seni interessati. Nella sinusite cronica, il dolore non è comune come nella forma acuta.

In aggiunta al dolore, i soggetti con sinusite hanno frequentemente dense secrezioni nasali, che possono essere biancastre, giallastre, verdastre o striate di sangue. Talvolta, queste secrezioni si accumulano nello spazio retronasale e sono difficili da eliminare; questo accumulo si chiama scolo retronasale.

Le sinusiti acute e croniche, inoltre, sono tipicamente associate a congestione nasale e ad una generale sensazione di pienezza di tutta la faccia.

Sono sintomi meno comuni di sinusite (acuta o cronica):

  • stanchezza,
  • ridotto senso dell’olfatto (iposmia),
  • tosse con possibile recrudescenza notturna,
  • mal di gola,
  • alito cattivo,
  • febbre.

Sono indicatori di possibile infezione batterica sintomi che

  • peggiorano dopo cinque giorni,
  • persistono oltre dieci giorni,
  • oppure se la gravità dei sintomi è eccessiva per una semplice infezione virale.

Sinusiti frequenti o un’infezione che si protrae per almeno tre mesi potrebbero essere forme di sinusite cronica. I sintomi della sinusite cronica possono essere meno gravi della forma acuta, tuttavia, sinusiti croniche non trattate possono richiedere interventi chirurgici di riparazione dei seni paranasali.

I soggetti con sinusite cronica possono avere i sintomi seguenti per 12 o più settimane:

  • senso di dolore e/o pressione facciale,
  • congestione facciale,
  • ostruzione e blocco nasale,
  • scolo nasale denso,
  • scolo retronasale chiazzato,
  • pus nelle cavità nasali,
  • talvolta febbre.

Questi individui possono anche lamentare cefalea, alito cattivo e stanchezza.

Test “Io ho la sinusite?”

Fonte: entnet.org

Scegliere “sì” a fronte di uno dei sintomi seguenti per dieci giorni o più; altrimenti, scegliere “no”.

  1. Pressione/dolore facciale?
  2. Cefalea?
  3. Congestione o naso intasato?
  4. Scolo nasale denso, giallo-verde?
  5. Un po’ di febbre (37,2-37,8°)?
  6. Alito cattivo?
  7. Dolore dell’arcata dentale superiore?

Se la risposta è “sì” ad almeno tre dei sintomi sopraelencati, si potrebbe essere affetti da sinusite causata da allergie, batteri o funghi. Può essere indicato l’esame specialistico di un otorinolaringoiatra.

Quando chiamare il medico

Chiama il medico se:

  • i sintomi non migliorano in pochi giorni o i sintomi peggiorano,
  • la febbre persiste,
  • c’è una storia di sinusite ricorrente o cronica.

Rivolgiti al Pronto Soccorso se:

  • dolore o gonfiore periorbitale,
  • fronte gonfia,
  • intensa cefalea,
  • senso di confusione,
  • visione sdoppiata o altri disturbi della vista,
  • collo rigido,
  • affanno.

Complicazioni

  • Asma; la sinusite acuta può scatenare attacchi asmatici.
  • Sinusite cronica; una sinusite acuta può essere una recrudescenza di una condizione persistente nota come sinusite cronica. La sinusite cronica è una forma di sinusite che si protrae oltre dodici settimane.
  • Meningite; è la conseguenza di un diffusione dell’infezione al rivestimento dell’encefalo.
  • Problemi di vista; se l’infezione si diffonde alle orbite oculari, può causare una riduzione della vista o addirittura cecità. È un’emergenza medica che richiede un trattamento medico immediato per prevenire danni anche permanenti.
  • Infezione dell’orecchio; un’infezione dell’orecchio può talvolta sovrapporsi a una sinusite acuta.

Diagnosi

Un test di vecchia data, ma tuttora molto usato per la diagnosi di sinusite, è la diafanoscopia, che consiste nell’inserimento in bocca una piccola fonte luminosa: se la luce filtra attraverso le strutture ossee del volto i seni paranasali sono liberi e non si è in presenza di sinusite, se viceversa non filtra o solo in parte significa che i seni sono ostruiti da pus.

Alternative più moderne sono radiografia o TAC.

In alcuni casi si rende necessario il prelievo di un campione all’interno del seno colpito, per determinare quali siano i batteri responsabili dell’infezione e scegliere l’antibiotico più indicato.

Cura e terapia

Molte infezioni dei seni paranasali si risolvono con misure di auto-medicazione e trattamenti medici non invasivi. In caso di frequenti recidive, si dovrà escludere la presenza di cause scatenanti come polipi nasali, allergie o altre condizioni croniche.

I medici possono prescrivere degli antibiotici da assumere per via orale per curare i casi di sinusite con presunta origine batterica.

Secondo alcune linee guida l’antibiotico andrebbe somministrato per 14 giorni o, quando si tratta di sinusite cronica, fino a quando il paziente non sia libero dai sintomi per almeno 7 giorni. Se dopo cinque giorni di terapia non si rilevano miglioramenti, è bene cambiare antibiotico.

L’utilità di mucolitici e/o espettoranti non trova invece alcuna conferma nella letteratura medica.

Alcuni medici potrebbero consigliare l’assunzione di decongestionanti e antistaminici per contribuire ad alleviare i sintomi, o spray cortisonici (particolarmente ben tollerati anche sul lungo periodo).

I casi di sinusite provocati dai virus di solito scompaiono autonomamente senza alcuna terapia medica. Il paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Acetamol, …), l’ibuprofene e/o gli impacchi tiepidi potrebbero contribuire a ridurre il dolore.

Nei bambini i medicinali da banco contro il raffreddore non si sono dimostrati efficaci nella riduzione dei sintomi e potrebbero causare effetti collaterali indesiderati.

Valutate la situazione con il medico in caso di:

  • raffreddore che dura da più di dieci giorni e non migliora,
  • raffreddore che sembra peggiorare dopo sette giorni di sintomi,
  • sintomi allergici che non scompaiono con i soliti farmaci antiallergici.

Chiamate anche il dottore in presenza di qualsiasi altro sintomo di sinusite, come ad esempio: dolore o rigidità alle guance, febbre o un raffreddore che sembra peggiore del solito.

Aerosol e bicarbonato

Il ricorso all’aerosol è un approccio tipicamente italiano, che trova quindi pochi riscontri nella letteratura internazionale; l’efficacia è probabilmente paragonabile a principi attivi analoghi (tipicamente cortisonici) somministrati attraverso spray nasali, che hanno tuttavia il vantaggio di un’applicazione più semplice e rapida.

Anche i suffumigi (soffioni) sono un rimedio con scarse evidenze affidabili; si raccomanda in questo caso di attenersi alle indicazioni dello specialista, anche se in genere non sussistono particolari rischi di effetti collaterali (mentre è rilevante la possibilità di ustione, soprattutto nei più piccoli). Si tratta tuttavia di un approccio considerato utile a livello preventivo da alcune fonti.

Gli ioni bicarbonato dovrebbero ridurre ulteriormente la viscosità del muco, sebbene la reale efficace sia in realtà oggetto di dibattito.

I farmaci da banco servono?

Per alleviare il dolore e la pressione provocati dalla sinusite, i problemi causati dalle allergie e la congestione nasale, sono in vendita in farmacia diversi farmaci senza obbligo di ricetta utili nei casi più leggeri per dare sollievo ai sintomi.

Spray nasali decongestionanti (spray nasali medicati)

Otrivin®, Rinazina®, Vicks Synex® e prodotti analoghi di altre marche servono per decongestionare le membrane nasali. Ripuliscono quasi immediatamente le vie aeree nasali e sono utili per curare le fasi iniziali di un comune raffreddore o di un’infezione virale.

Sono particolarmente indicati per prevenire i problemi alle trombe di Eustachio quando si prende l’aereo, nonché per impedire la formazione di sinusite dopo un comune raffreddore.

Hanno grandissima efficacia e donano sollievo immediato, più degli spray cortisonici, ma a differenza di questi possono essere usati solo per 6-7 giorni consecutivi e poi vanno tassativamente interrotti, per non rischiare una ricaduta (e una dipendenza).

I pazienti allergici sono in genere indirizzati invece verso spray cortisonici, da iniziare un paio di settimane prima della stagione allergica e con la possibilità di usarli per tutto il tempo necessario.

Decongestionanti combinati

Alcuni farmaci possono contenere più di un principio attivo, per comodità d’uso del paziente. Ad esempio Nurofen Influenza e Raffreddore® e Vicks Flu Action® sono prodotti che uniscono un analgesico/antinfiammatorio (paracetamolo o ibuprofene) e un decongestionante (pseudoefedrina).

Questi prodotti alleviano sia i sintomi della sinusite sia quelli del raffreddore e dell’influenza, pur mantenendo le caratteristiche individuali di ciascun componente (inclusi gli effetti collaterali).

Antistaminici

Gli antistaminici servono per combattere i problemi di allergia che provocano la congestione nasale; gli antistaminici da banco, ad esempio la difenidramina o la cetirizina, possono essere usati per alleviare i sintomi come il prurito, gli starnuti o la congestione nasale. Sono utili per evitare il naso che cola per via dell’allergia, ma non servono a nulla contro il naso tappato né contro la congestione. Gli antistaminici possono avere un effetto sedativo e causare sonnolenza e disidratazione; per ovviare a questo problema sono attualmente in commercio nuovi antistaminici non sedativi.

Esistono combinazioni a dosaggio ridotto con pseudoefedrina, un decongestionante che permette di esaltare gli effetti sulla mucosa nasale.

Combinazione di antistaminici e decongestionanti

Gli antistaminici e i decongestionanti sono spesso combinati, per alleviare i sintomi della congestione e del naso che cola e diminuire gli effetti collaterali complessivi. Gli antistaminici, infatti, tendono ad avere un effetto sedativo, ma, con l’aggiunta dei decongestionanti, questo effetto si attenua. Il prodotto risultante, quindi, allevia sia la congestione sia il fastidio del naso che cola.

Antibiotici

Gli antibiotici sono sostanze che derivano da muffe o batteri in grado di inibire la crescita di altri microrganismi.

Il primo antibiotico prodotto fu la penicillina, scoperta da Alexander Fleming nel 1929, tuttavia l’efficacia degli antibiotici fu riconosciuta solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando iniziarono ad essere sviluppati processi di fermentazione su larga scala per produrli.

La sinusite acuta è uno dei tanti disturbi che possono essere causati da un’infezione batterica, è tuttavia importante ricordare che anche i raffreddori, le allergie e gli agenti ambientali irritanti, molto più comuni della sinusite batterica, sono in grado di provocare problemi ai seni nasali. Gli antibiotici sono utili sono nel caso di problemi di sinusite provocati da un’infezione batterica.

Tra i sintomi dell’infezione batterica dei seni nasali ricordiamo:

  • dolore alle guance o ai molari dell’arcata dentale superiore,
  • muco nasale abbondante, giallastro o verdastro per più di dieci giorni ,
  • inefficacia dei farmaci decongestionanti e/o
  • i sintomi peggiorano anziché migliorare, dopo che il raffreddore è guarito.

La maggior parte dei pazienti a cui è stata diagnosticata la sinusite acuta causata da un’infezione batterica guarisce senza alcuna terapia antibiotica, lo specialista vi prescriverà per prima cosa una dose appropriata di analgesici (antidolorifici), antipiretici (farmaci che fanno diminuire la febbre) e decongestionanti. Tuttavia, se i sintomi continuano, può essere consigliata una terapia antibiotica.

Gli antibiotici possono essere classificati in due tipi: quelli a spettro limitato sono efficaci solo contro pochi tipi di batteri, mentre quelli ad ampio spettro attaccano molti tipi di batteri, ma fanno aumentare il rischio di resistenza agli antibiotici. Proprio per questo l’otorinolaringoiatra con ogni probabilità vi prescriverà un antibiotico a spettro limitato che, tra l’altro, in genere è meno costoso degli altri. In caso di infezioni che non reagiscono alla terapia con antibiotici a spettro limitato, il medico potrà prescrivervi un antibiotico ad ampio spettro.

Sinusite acuta

Nella maggior parte dei casi gli antibiotici sono prescritti a quei pazienti che lamentano una situazione cronica di muco nasale purulento e dolore o fastidio al volto che non migliora dopo una settimana di terapia, oppure a quelli che soffrono di sintomi gravi della rinosinusite, indipendentemente dalla loro durata. Gli antibiotici più indicati, stando ai risultati degli esperimenti clinici, sono:

  • amoxicillina (Zimox®, Augmentin® in combinazione con acido clavulanico),
  • doxiciclina (Bassado®),
  • sulfametoxazolo-trimetoprim (Bactrim®).

Sinusite cronica

Anche nel caso di una terapia antibiotica protratta i sintomi della sinusite cronica possono essere molto difficili da curare, in generale, tuttavia, la terapia della sinusite cronica, ad esempio con gli antibiotici e i decongestionanti, è simile a quella della sinusite cronica.

Se la terapia antibiotica non si dimostra efficace, i metodi più utili che il medico vi consiglierà per curare la sinusite cronica sono:

  • test allergologici,
  • desensibilizzazione
  • e/o l’intervento chirurgico.

Le ricerche suggeriscono che la gran parte dei pazienti che si sottopone all’intervento chirurgico avvertirà meno sintomi e riuscirà ad avere una qualità della vita migliore.

Sinusite in età pediatrica

Tra gli antibiotici che hanno poche probabilità di successo nei bambini che non migliorano con l’amoxicillina ricordiamo il sulfametoxazolo-trimetoprim (Bactrim®) e l’eritromicina-sulfisoxazolo, perché molti batteri sviluppano resistenza agli antibiotici di vecchia generazione. Per i bambini che non reagiscono a due cicli di antibiotici tradizionali, è spesso necessario aumentare la dose e la lunghezza della terapia, iniziare una terapia con cefalosporine (cefotaxima o ceftriaxone) per endovena e/o rivolgersi a un otorinolaringoiatra.

Rimedi naturali

Spray nasali salini (spray nasali non medicati)

Le soluzioni saline sono disponibili principalmente in due forme:

  • spray,
  • fialette monodose.

È infine possibile acquistare il flacone in vetro di soluzione fisiologica e spruzzarlo nel naso attraverso una siringa senza ago.

Sembrano essere un rimedio efficace per la maggior parte dei problemi che colpiscono il naso (anche se la letteratura è carente di prove inconfutabili), in quanto l’umidità prodotta dalla soluzione salina fluidifica le secrezioni e contribuisce alla rimozione degli agenti infettivi attraverso un’azione meccanica. Dopo averle spruzzate si attende un paio di minuti e poi si può procedere a soffiare il naso (con delicatezza, per non peggiorare la congestione).

Si possono usare soluzioni a concentrazione fisiologica (utile per il solo lavaggio) o ipertonica (utile per decongestionare, grazie all’effetto osmotico): il medico o il farmacista vi aiuteranno a scegliere quella più adatta al caso.

Le soluzioni saline per uso nasale sono naturali e non presentano rischi di “assuefazione”. Possono essere nebulizzate nel naso fino a sei volte al giorno e più, anche per lunghi periodi.

Altri rimedi

  • Impacchi caldi sulla fronte.
  • Suffumigi con bicarbonato.
  • Bere molto, per favorire la fluidificazone del muco).
  • Dormire con la testa più elevata, per favorire attraverso la forza di gravità la rimozione del muco.
  • Umidificare l’aria della stanza.

Chirurgia

Si valuta di ricorrere all’intervento chirurgico quando non è possibile un efficace controllo dei sintomi attraverso i farmaci; l’approccio più comune è endoscopico, che prevede l’inserimento di un sottile tubicino (endoscopio) nel naso, con l’obiettivo di ampliare i canali di drenaggio del muco tra seni e naso, in modo da permettere all’aria di entrare e al muco di uscire.

Prevenzione

Alcune semplici modifiche dello stile di vita o dell’ambiente casalingo possono ridurre il rischio di sviluppo di sinusite.

  • Durante l’inverno, quando l’aria fredda dell’esterno e il riscaldamento rendono l’aria all’interno di casa più secca del normale, può essere utile il ricorso ad un umidificatore per tenere l’umidità casalinga su valori del 45%-50%.
  • Durante gli episodi di raffreddore può essere utile sottoporsi a sedute di vapori (suffumigi) per favorire lo scarico del muco; con lo stesso obiettivo sottoporsi a frequenti lavaggi nasali con acqua fisiologica e bere molta acqua per mantenersi idratati.
  • Soffiare delicatamente il naso, una narice alla volta; un’espirazione eccessivamente aggressiva può risultare in un’irritazione delle mucose e una conseguente aumentata produzione di muco.

Sebbene la sinusite in sé non sia contagiosa spesso è preceduta dal raffreddore che si può diffondere con facilità, soprattutto tra i membri della famiglia o nella cerchia degli amici. Il modo più efficace per impedire la diffusione dei germi è lavarsi spesso le mani, soprattutto quando si è malati.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Cos’è la sinusite?

    1. Dr. Roberto Gindro

      La sinusite è l’infiammazione dei seni para-, cavità presenti nelle ossa del viso e in comunicazione con le cavità nasali; i sintomi più comuni sono dolore, attorno a guance, fronte ed occhi, naso chiuso e presenza di muco verde o giallo, mal di testa frontale, febbre, alitosi.

  2. Come curare la sinusite?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Nella maggior parte dei casi la sinusite è conseguente ad una forma virale (raffreddore, influenza) e può essere trattata autonomamente:

      • riposo,
      • bere abbondantemente,
      • eventuale assunzione di antidolorifici,
      • evitando fumo ed allergeni,
      • pulizia del naso con spray di acqua fisiologica.
  3. Cosa prendere?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Nei casi più severi il medico può ricorrere a farmaci antistaminici, cortisonici e/o antibiotici, mentre molto raramente può essere necessario valutare la chirurgia.
      I rimedi da automedicazione possono essere utili a dare sollievo, ma nel caso degli spray decongestionanti questi vanno limitati a pochi giorni di utilizzo (5-6 al massimo).