Introduzione
Ogni anno milioni di persone soffrono di uno o più episodi di raffreddore, influenza, rinite allergica o sinusite.
Starnuti, naso che cola e mal di gola: è raffreddore, influenza o magari allergia? Può essere difficile distinguerli perché tra loro condividono diversi sintomi, ma capire le differenze è essenziale per scegliere il trattamento più adeguato.
Tutte le condizioni si manifestano con la comparsa di disturbi a livello del sistema respiratorio, ma ogni condizione ha alcuni sintomi chiave che ne consentono la distinzione.
Per una panoramica delle differenze tra raffreddore e COVID-19 fare riferimento all’articolo dedicato.
Raffreddore | Influenza | Allergia | Sinusite | |
Inizio della malattia | Lento | Improvviso, poche ore | Improvviso o lento | Lento |
Durata | 3-14 giorni | 3-10 giorni | Diverse settimane | Più di 10-14 giorni |
Febbre | Raramente e bassa | Comune e alta (oltre i 38°) per 3-4 giorni | Mai | Talvolta |
Brividi | Raramente | Frequentemente | Mai | Talvolta |
Cefalea | Raramente e lieve | Spesso, intensa | Raramente | Comune e talvolta invalidante |
Pressione/dolore facciale | Raramente | Raramente | Raramente | Sì |
Dolori generali | Modesti | Spesso, intensi | Mai | Raramente |
Affaticamento | Raramente e lieve | Spesso, di durata fino a 2-3 settimane | Raramente | Spesso |
Debolezza estrema | Mai | All’inizio | Mai | Raramente |
Naso congestionato | Spesso | A volte | Spesso | Sempre |
Naso gocciolante | Spesso | Raramente | Spesso | Spesso |
Scolo nasale | Denso, biancastro o sottile | Denso, biancastro o sottile | Trasparente | Biancastro o colorato |
Starnuti | Spesso | A volte | Spesso | No |
Mal di gola | Comune | A volte | A volte | No |
Dolore al petto | Lieve-moderato | Comune, a volte intenso | Solo in caso di asma | No |
Tosse | Comune | Comune | A volte | Talvolta |
Dolore all’arcata dentale superiore | No | No | No | Talvolta |
Alito cattivo | No | No | No | Talvolta |
Appetito | Normale | Ridotto | Normale | Talvolta ridotto |
Diarrea e/o vomito | Mai | Occasionalmente | Mai | Mai |
Bruciore agli occhi | Molto raramente | Molto raramente | Spesso | Dolore, più che bruciore |
Stagionalità | Tutto l’anno | Tra novembre e febbraio | Primavera ed autunno | Mesi freddi, tutto l’anno se allergica |
Trattamento | Riposo. Idratarsi bene (bere tanto). Decongestionanti. Aspirina, paracetamolo o ibuprofene per i dolori | Riposo assoluto. Idratarsi bene (bere tanto). Aspirina, paracetamolo o ibuprofene per dolori e febbre. Antivirali solo eccezionalmente e previo consulto medico | Evitare l’esposizione all’allergene. Antistaminici. Cortisone per uso nasale. Decongestionanti per brevi periodi. | Idratazione, impacchi caldi, antibiotici,cortisone, decongestionanti |
Prevenzione | Lavarsi spesso le mani, evitare contatti ravvicinati con persone raffreddate |
Vaccino, lavarsi spesso le mani, evitare contatti ravvicinati con persone raffreddate |
Evitare l’esposizione all’allergene | Prevenzione infezioni respiratorie e allergie |
Complicazioni | Sinusite, otite media, asma | Bronchite e polmonite (anche gravissima) | Sinusite, otite media, asma | Meningite, altre infezioni, perdita olfatto, complicazioni visive |
Sintomi del raffreddore
I sintomi del raffreddore di solito iniziano 2-3 giorni dopo l’infezione e durano indicativamente 1-2 settimane, presentandosi con:
- produzione di muco,
- difficoltà di respirazione (dovuti al naso chiuso),
- starnuti,
- mal di gola,
- tosse,
- mal di testa,
- febbre assente o generalmente lieve (mentre nei neonati e nei bambini più piccoli può salire maggiormente).
Raffreddore e influenza sono causati entrambi da virus, ma i sintomi associati all’influenza sono generalmente più severi, a partire dalla febbre più alta e con esordio improvviso.
La differenza più significativa tra raffreddore e allergia è sicuramente la durata, sensibilmente superiore in caso di allergia; in molti casi il raffreddore è inoltre accompagnato da malesseri o altri sintomi respiratori (come il mal di gola), meno comuni in caso di allergia, che invece si presenta spesso con sintomi oculari (prurito e lacrimazione).
Lavare spesso le mani e restare lontano da soggetti con raffreddore è la strategia migliore per ridurre il rischio di contagio.
Non esiste una cura specifica per il raffreddore, che ha come obiettivo della terapia il solo sollievo dai sintomi attraverso:
- riposo,
- abbondante idratazione,
- gargarismi con acqua tiepida e sale in presenza di mal di gola,
- farmaci sintomatici.
Sintomi dell’allergia
La differenza principale tra le allergie e le altre condizioni trattate nell’articolo è che queste non sono causate da virus né tantomeno da batteri, sono invece il risultato della reazione del sistema immunitario verso specifiche molecole che vengono erroneamente ritenute una minaccia (allergeni).
Gli allergeni più comuni sono il polline, gli acari, molecole prodotte dagli animali domestici o muffe, verso cui l’organismo può reagire a livello della mucosa nasale e degli occhi con
- gonfiore,
- prurito
- e produzione di muco (trasparente e acquoso).
Le allergie possono infatti anche causare prurito e lacrimazione, sintomi generalmente assenti in caso di influenza, raffreddore o sinusite.
I sintomi allergici durano fintanto che si è esposti all’allergene, per esempio circa 6 settimane durante le stagioni polline in primavera, estate o autunno, mentre raffreddore e influenza raramente durano più di 2 settimane.
L’allergia, inoltre, non è contagiosa, ed è caratterizzata da:
- starnuti, occhi acquosi, naso gocciolante, ma mai febbre,
- tosse e scolo retronasale,
- occhiaie scure,
- eventuale perdita di olfatto e gusto (dovuti al naso chiuso).
La cura, oltre al tentativo di ridurre l’esposizione all’allergene, prevede il ricorso a farmaci antistaminici ed eventualmente cortisonici; per alcune forme allergiche sono disponibili vaccini in grado di favorire una progressiva desensibilizzazione del soggetto.
Sintomi influenza
L’influenza si presenta con un tipico esordio improvviso caratterizzato da febbre alta, dolori muscolari e stanchezza severa; possono essere associati altri sintomi respiratori (mal di gola, raffreddore, tosse), cefalea e più raramente anche sintomi gastrointestinali come diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini).
La durata dei sintomi è di circa 5-7 giorni e, la differenza principale rispetto al raffreddore, sono la febbre e il mal testa.
Dopo i primi giorni i sintomi sistemici (che coinvolgono cioè tutto il corpo) cominciano a diminuire e i sintomi respiratori iniziano a diventare preponderanti. Il virus può stabilirsi in qualsiasi parte del tratto respiratorio, producendo sintomi di un raffreddore, laringite, mal di gola, bronchite, infezione all’orecchio e polmonite.
Tosse e stanchezza possono protrarsi anche per settimane, mentre gli altri sintomi tendono a risolversi più rapidamente.
In individui in salute la prognosi è assolutamente buona, mentre il paziente fragile (neonato, anziano e/o con patologie croniche) può sviluppare complicazioni anche molto gravi.
Di solito, i medici effettuano la diagnosi di influenza sulla base dell’esistenza di un’epidemia nella comunità e se il paziente denuncia il modello dei sintomi descritti, mentre solo raramente si ricorre alle prove di laboratorio per identificare il virus. Soprattutto nelle fasce di popolazione a rischio di complicazioni si consiglia il ricorso al vaccino che, insieme a un frequente lavaggio delle mani, permette un’efficace prevenzione.
La terapia prevede principalmente riposo, idratazione e farmaci sintomatici; la necessità di ricorrere ad antivirali è molto limitata e utile solo nelle prime 48 ore dell’infezione.
Sintomi della sinusite
La sinusite è una condizione di infiammazione dei seni nasali, scatenata da un’infezione respiratoria, da un problema nasale o da un’allergia; i seni sono camere vuote formate dalle ossa che circondano il naso, in cui avviene la produzione di muco che poi scende nel naso. In caso di gonfiore del naso il muco tende ad accumularsi scatenando così un’infiammazione più o meno severa.
I classici sintomi della sinusite acuta sono
- congestione nasale,
- produzione nasale di muco giallo-verde,
- dolore facciale e/o dentale,
- dolore oculare,
- mal di testa,
- tosse.
Alcuni pazienti lamentano anche febbre, malessere diffuso, alito cattivo e mal di gola. Di solito è preceduta da un raffreddore,che non migliora e/o peggiora dopo 5 – 7 giorni di sintomi.
La sinusite cronica è più subdola e può essere difficile da diagnosticare. Manifesta i sintomi sopra elencati in una forma più lieve, ma di solito persiste per più di 8 settimane. È più comune nei pazienti con allergie.
Il trattamento prevede, a seconda dei casi,
- cortisone,
- antibiotici,
- lavaggi nasali con acqua fisiologica,
- impacchi caldi.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Cosa si può prendere per bloccare subito un raffreddore incipiente?
Purtroppo non c’è praticamente modo di bloccare un raffreddore, perché si tratta di malattia virale (sicuramente non servono antibiotici, per esempio); esiste qualche discussa evidenza che dosi relativamente elevate di vitamina C assunte nelle prime 24 ore possano ridurre la durata dell’episodio.
Perché è necessario interrompere gli spray decongestionanti dopo 7-8 giorni? Se non fosse ancora passato cosa si rischia a continuare?
È preferibile interrompere dopo alcuni giorni perché esiste il rischio concreto di andare incontro a dipendenza (sì, dipendenza) e congestione da rebound (cioè il naso si chiude se non si usa costantemente il farmaco, innescando un fastidioso circolo vizioso).
Dopo aver contratto un raffreddore è possibile esserne nuovamente contagiati?
In teoria si potrebbe contrarre subito una diversa forma virale (od ovviamente batterica), mentre si acquisisce una temporanea immunità verso quello specifico ceppo; per esempio è improbabile venire nuovamente contagiati da un famigliare, a cui si aveva trasmesso l’infezione in precedenza.